In ogni luogo, così come in ogni contesto, il nemico più pericoloso è quello invisibile.
Avversario che riguardo alla Juventus è rappresentato non tanto dal fuoco nemico, cosa inevitabile, quanto da quello “amico”.
Il riferimento va a quella frangia di tifosi (o per meglio dire pseudo tifosi bianconeri sempre più numerosa) il cui Jingle degli ultimi mesi è rappresentato dallo slogan Allegri-out.
Con infiniti commenti sui vari social riguardo l’inadeguatezza di Maurizio Arrivabene, di Pavel Nedvev, di Federico Cherubini e dello stesso Presidente Andrea Agnelli, il rappresentante della proprietà Exor, che a detta di questi ultimi sarebbe da cacciare a pedate là dove non batte il sole.
Molto meglio mettersi nelle mani dei fondi di investimento che sono stati per anni proprietari del Milan. O perché no la proprietà Cinese dell’Inter, che ha portato a Milano un vagone pieno di euro per poi abbandonare tutti i contratti di sponsorizzazione lasciando con il fondo schiena a terra la società nerazzurra. Al punto tale che se nella sede di Porta Nuova non ci fosse stato mago Marotta il club nerazzurro avrebbe da tempo portato i libri in tribunale.
A differenza della vituperata società Juventus che in soli cinque mesi ha portato a Torino Dusan Vlahovic centravanti classe 2000, cercato da tutte le big d’Europa e considerato il talento più fulgido sul panorama internazionale dopo Haaland e Mbappè; Denis Zakaria, centrocampista nazionale svizzero, strappato anch’esso a grandi club europei tra cui il Bayern Monaco. Pogba, uno tra i 5 migliori giocatori al mondo, ventinovenne e quindi al top della carriera. Giocatore tra le altre cose la Juve prese a parametro zero nell’estate del 2012, lo vendette nell’estate 2015 per oltre centro milioni di euro per poi riprenderlo oggi a parametro zero.
E poi Angel Di Maria. Che dire del Fideo…
Un fuoriclasse assoluto. Uno dei più grandi calciatori di questi ultimi dieci anni con la sfortuna di aver giocato nell’epoca Messi-Ronaldo, perché altrimenti di palloni d’oro ne avrebbe fatto una collezione da vendere al mercatino dell’usato.
Di Maria, anch’esso arrivato alla Juve a parametro zero.
E non è finita qui, dal momento che questi due nomi rappresenteranno solo l’antipasto in attesa delle preziose e succulente portate che arriveranno alla Continassa da qui al 31 agosto.
La Juve ha diviso il suo mercato in due step: il primo quello entro il 30 giugno, in cui chiudere i parametri zero. Con il club che ha sostanzialmente raggiunto i suoi obiettivi di calciomercato dal momento che sono arrivati due fuoriclasse assoluti come Paul Pogba e Angel Di Maria proprio a parametro zero, anche se per entrambi l’ufficialità arriverà solo a luglio.
E poi un secondo step, quello dal 1° luglio in avanti nel quale Federico Cherubini e Maurizio Arrivabene si concentreranno sia sulle cessioni, che sull’acquisizione di altri giocatori attualmente sotto contratto, con la volontà di operare almeno altri tre colpi importanti.
Operazione che la Signora vuole fare prima della chiusura di questa sessione di mercato con in rampa di lancio sia Filip Kostic che Nicolò Zaniolo. Il primo la Juve lo ha bloccato già da diverse settimane. Esterno sinistro di valore internazionale, forse oggi il miglior complemento possibile per Dusan Vlahovic in prima linea. Giocatore con cui la Juve ha già trovato un accordo per un triennale con opzione per il quarto anno da 2,5 milioni netti più bonus. Rimane solo da definire la trattava con il suo club, l’Eintracht, operazione non particolarmente complessa, con il club tedesco che si dovrebbe accontentare dei 15 milioni di euro offerti da Arrivabene e quindi con uno sconto di cinque milioni rispetto al prezzo fissato inizialmente.
E poi c’è Nicolò Zaniolo; giocatore che non rinnoverà con la Roma. La Juve vuole il giocatore e il giocatore vuole la Juve e quindi alla fine il matrimonio si farà.
Vedremo se già in questa stagione o nella prossima, ma esistono tutti i presupposti per fare approdare il talento azzurro classe ’99 alla corte di Max Allegri già tra poche settimane. Juventus e Roma stanno già parlando da tempo.
La formula giusta potrebbe essere quella di un prestito oneroso intorno ai 10 milioni di euro con riscatto obbligatorio per la Juve a 30-40 milioni nella prossima estate dal momento che i prestiti biennali sono stati banditi dal regolamento.
Si fa un gran parlare di Arthur Melo come possibile contropartita da inserire nell’affare Zaniolo. A Torino se lo augurano con tutto il cuore, perché ciò significherebbe liberarsi di un giocatore totalmente inadatto sia al calcio italiano che a quello di Max Allegri. E se fosse vero che Josè Mourinho è alla ricerca di un palleggiatore per il centrocampo della sua Roma, Arthur potrebbe rappresentare proprio il profilo più adatto in tal senso. Il problema principale è legato allo stipendio di Arthur, totalmente fuori target rispetto a ciò che la Roma elargisce ai propri calciatori.
Molto più realistica come contropartita tecnica quella legata all’Under 21 Nicolò Rovella o perché no quella del Texano McKennie, particolarmente gradito anche per un discorso di marketing alla proprietà americana della Roma.
E, come pare ormai certo, dovesse uscire De Ligt, Arrivabene non mollerà l’osso per meno di 90-100 milioni di euro a meno che il Chelsea possa inserire nel pacchetto la contropartita Kantè, signore del centrocampo per cui a Torino sarebbero disposti a fare follie.
Ed ecco che nel caso De Ligt dovesse prendere la via di Londra il tesoretto per andarsi a prendere Koulibaly o un altro profilo analogo la Juve lo avrebbe eccome a propria disposizione. Uno scenario degno di una società allo sbando, senza un minimo di idee, senza un mimo di progettualità, che naviga a vista, come sento troppo spesso dire dai suoi detrattori.
Una Juve che nella realtà dei fatti sta prendendo forma con Scesny, Danilo, De Ligt (o un giocatore di analogo valore), Cuadrado, Pogba, Locatelli, Zakaria, Di Maria, Vlahovic, con buona probabilità Kostic e/o Zaniolo e magari anche un altro signor centrocampista che potrebbe arrivare entro la fine del mercato in caso di uscita di Arthur e/o Rabbiot. Gruppo che sarà poi completato con tutti gli altri giocatori già presenti in rosa compresi almeno due giovani tra i migliori gioiellini della cantera bianconera. Con un organico che andrebbe ad azzerare il gap che nella scorsa stagione ha diviso la Juve sia dalle milanesi che dal Napoli. Anche perché è vero che la Juventus ha chiuso lo scorso campionato con sedici punti in meno della squadra campione d’Italia, ma ben dieci di questi, la Juve li aveva presi nelle prime quattro giornate di campionato, quando aveva portato a casa la miseria di due punti.
Se andiamo ad isolare il solo girone di ritorno la Juventus ha conquistato soltanto otto punti in meno del Milan campione d’Italia, senza contare che le ultime tre gare di campionato, quelle giocate con Genoa Lazio e Fiorentina da obiettivo quarto posto centrato, la Juve non le ha praticamente giocate. Gare che, qualora fossero decisive avrebbero con ogni probabilità portato nella cascina bianconera tra i sette ed i nove punti, e quindi con i bianconeri potenzialmente la squadra con il miglior rendimento nel girone di ritorno.
Ecco perché il divario con Milan, Inter e Napoli già non troppo marcato si è già decisamente ridotto con l’arrivo in bianconero di campioni come Pogba e Di Maria.
Così come potrà essere superato dai possibili arrivi di Kostic, Zaniolo e chissà mai anche di un altro signor centrocampista su cui la Juventus starebbe lavorando sottotraccia.
C’è chi dubita riguardo all’acquisto del trentaquattrenne Di Maria riguardo sia all’età che alle motivazioni.
I trentaquattro anni nel calcio di oggi, con i nuovi modelli di preparazione atletica, le nuove tecnologie, i sistemi di alimentazione, e ancor di più quando di troviamo di fronte a grandi professionisti sia in campo che fuori proprio come lo è Di Maria, corrispondono ai ventotto-trent’anni di un giocatore di un tempo.
Non a caso un certo Cristiano Ronaldo a trentaquattro anni segnava gol a grappoli nel campionato italiano.
Due calciatori, il lusitano e l’argentino, che non solo per caratura tecnica ma anche per professionalità e carattere si assomigliano non poco.
E riguardo alla possibile mancanza di motivazioni del “Fideo” dobbiamo sempre ricordare che campioni di tale calibro non ci stanno a perdere nemmeno quando giocano a palla con i loro bambini in giardino. Figurarsi se possono essere disponibili a chiudere la loro immensa carriera nel grande calcio europeo con una stagione in grigio scuro. Senza pensare che una grande società, esattamente come succede nelle grandi Aziende, qualche rischio d’impresa se lo deve assumere.
Rischio più che calcolato quello per El Fideo mentre appare poter essere decisamente più consistente quello per Zaniolo in riferimento ai reiterati infortuni subiti dal ragazzo nel corso della sua carriera, dal momento che due crociati non sono certamente una passeggiata.
Ricordandoci sempre però che un certo Michel Platini fu acquistato dalla Juventus solo perché scartato dall’Inter ritenuto non arruolabile alle visite mediche. Esattamente come un certo Diego Maradona fu ceduto dal Barcellona al Napoli sia perché la caviglia distrutta da tale Goicoechea non offriva più le necessarie garanzie che per qualche “vizietto” che il fuoriclasse argentino aveva già assunto negli anni trascorsi in catalogna. Però poi a Napoli Diego Maradona ha fatto la storia del calcio mondiale.
C’è chi si diverte a dileggiare e deridere la Juve per ottenere sui social un like in più, ma alla loro faccia, così come a quella di chi gli vuole male, la Signora sta tornando!!!