Panataleo Corvino si dimostra, per l'ennesima volta, uno dei più preparati ed esperti direttori sportivi d'Italia: capace di scovare la propria giovane preda come pochi, è unico nel saper cogliere il momento adatto per avventarsi su di essa e sbranarla. È abile ad anticipare la concorrenza e ad accaparrarsi per primo talenti richiestissimi sul mercato europeo. Carpe Diem, ​​​direbbe oggi il grande poeta latino Orazio - il celebre autore delle Odi che lasciò un segno indelebile nella storia della letteratura antica - e nessuno come il d.s. viola saprebbe incarnare meglio questa imperitura locuzione latina. Cogli l'attimo, ed è proprio quello che ha fatto Pantaleo Corvino, inscenando l'ennesimo, grande colpo di teatro della sua fulgida carriera nel palcoscenico del calcio nostrano. 

Poche ore fa è uscita un'indiscrezione choc - un rigagnolo che, col passare dei minuti, si è trasformato in un dirompente e inarrestabile fiume in piena, pronto a tracimare inondando il calciomercato italiano - che accosta alla Fiorentina uno dei centrali difensivi più seguiti in ambito europeo. Uno di quei talenti che, se venissero cresciuti nelle migliori condizioni possibili, potrebbero mutarsi in veri e propri crack, dotandosi di un valore di mercato incalcolabile. Un caso emblematico di questo processo è quello rappresentato da Milan Skriniar, che - dopo essere stato acquistato l'estate scorsa per 23 milioni, comprensivo del cartellino di Caprari girato alla Sampdoria -, è riuscito nell'ardua impresa di smentire lo scetticismo dei tifosi nerazzurri, trasformandosi da oggetto misterioso a pedina fondamentale dello scacchiere difensivo di Luciano Spalletti. 

La speranza di Corvino è quella di ripercorrere questa straordinaria e lucrosa operazione di mercato, attraverso l'acquisto di David Hancko. Le similitudini tra il suddetto e Skriniar si sprecano, tanto da far pensare che i due siano gemelli: stesso fisico - 1,88 m per Milan, un centimetro in meno per David - e identica, mostruosa capacità di arrivare su tutti i palloni alti; identico è il club che li ha "partoriti", gli slovacchi dello Zilina; stessa duttilità tattica, visto che entrambi possono ricoprire il ruolo di centrocampista difensivo; quasi identico è il prezzo con cui le italiane sono riuscite a bruciare la concorrenza: 3,5 milioni di euro più bonus sborsati dai Viola, un milione (!) la cifra spesa dalla Sampdoria per Skriniar. L'unica differenza - aldilà dell'età, visto che Hancko è nato nel 1997, mentre Skriniar è del '95 - sta nel l'esperienza, che poi è fattore direttamente e strettamente collegato a quello della data di nascita. Mentre il possente centrale dell'Inter è già un punto fermo della Nazionale slovacca - già 18 le presenze in campo internazionale -, l'acerbo difensore dello Zilina non ha neppure mai esordito, divenendo però la colonna portante delle selezioni giovanili. 

Se l'estate scorsa, con l'acquisizione di Nikola Milenkovic, il d.s. della Viola aveva fatto un gran colpo, ora ha superato se stesso, affiancandogli prima l'argentino Pezzella - recentemente riscattato dagli spagnoli del Betis Siviglia per una cifra irrisoria, al netto della sua bravura - e poi questo marcantonio slovacco. Con la reale possibilità - già provata in più di un'occasione dal Mister Stefano Pioli - di ricorrere alla difesa "a tre".