Ciò che è successo ieri potrebbe rappresentare indirettamente una svolta per la stagione - già di per sé positiva, viste le 7 vittorie nelle ultime 8 partite tra campionato e Champions - di un Inter che si prepara all'infuocato Derby di stasera con un bagaglio di certezze stracolmo. Sono due, in particolar modo, gli episodi poc'anzi menzionati: il gol di Bessa contro la Juventus e l'infortunio di Lionel Messi. Prima che entrino in campo i paladini della moralità, a chi vi scrive preme sottolineare quanto umanamente lo abbia colpito l'incidente occorso alla stella argentina nella sfida vinta 4-1 dal Barcellona contro il Siviglia, ma parimenti di quanto - calcisticamente parlando - questa notizia rappresenti una manna dal cielo per i colori nerazzurri.

Facendo un breve passo indietro, nell'anticipo di campionato delle 18 - il secondo in programma dopo il clamoroso tonfo casalingo della Roma contro una Spal superlativa - la Juventus di Max Allegri stecca tra le inespugnabili mura dello Stadium al cospetto di un Genoa guarito dalla cura-Juric. Alla rete in apertura dell'immancabile Cristiano Ronaldo, risponde nella ripresa una vecchia conoscenza nientemeno che dell'Inter: Daniel Bessa. Il colpo di testa del giovane brasiliano classe 1993 - che i più ricorderanno per aver condotto la Primavera di Stramaccioni all'indimenticabile vittoria nella NextGen del 2012 - ha permesso al Grifone di ottenere un punto tanto prezioso (in ottica salvezza), quanto inatteso (per lo strapotere fisico e tecnico della Juventus rispetto ai liguri). Questo passo falso della Vecchia Signora, unito al convincente successo del Napoli ad Udine, ha sortito come principale effetto un accorciamento della classifica: ora i partenopei distano soli 4 punti dai bianconeri e sola soletta al terzo posto vi è un Inter che, vincendo questa sera, rientrerebbe prepotentemente nella corsa Scudetto. 

Nonostante con gli eventuali tre punti nel Derby rimarrebbero ben 6 i punti dalla testa della graduatoria, la Beneamata ne guadagnerebbe in autostima sia perché avrebbe battuto la rivale per antonomasia (il Milan), sia per aver acquisito la reale consapevolezza che la Juventus non sia così imbattibile ed invincibile come si suole affermare. Per quanto concerne la partitissima di questa nona giornata di campionato, una considerazione primeggia su tutte le altre: come di consueto in una stracittadina la disparità delle forze in campo si annulla e, mai come in questo particolare momento storico per il Milan, la pressione sarà tutta appannaggio proprio dei rossoneri, obbligati a centrare un posto in Champions per la prossima stagione. 
Quale occasione migliore se non la vittoria nel Derby, contro un'Inter che viceversa ha già esorcizzato la maledizione europea? Chi ha tutto da perdere in questa sentitissima sfida è il Diavolo di Rino Gattuso. Discorso a parte meriterebbe la fantomatica tesi secondo la quale il Milan giocherebbe molto meglio dei nerazzurri: posto che una tale considerazione è del tutto opinabile e soggettiva, mi chiedo altresì a quante partite di rossoneri e nerazzurri abbiano assistito chi professa una simile fandonia. 

Il discorso sulla qualificazione alla "coppa dalle grandi orecchie" 2019/2020 mi ha fatto sviare, facendomi dimenticare per un istante che noi dell'Inter al tavolo delle migliori d'Europa già ci stiamo, potendo comodamente banchettare con avversari degni della nostra storia. Come ad esempio quel Barcellona che  mercoledì sera andremo apertamente a sfidare nella tana del Camp Nou (a proposito, vi invito a gustarvi su Twitter il video-presentazione dello stadio catalano ristrutturato: personalmente, ne sono rimasto esterrefatto). Se prima di ieri le speranze di uscire almeno con un punto dal tempio blaugrana erano ridotte al lumicino, il serio infortunio all'avambraccio che ha colpito Leo Messi aumenta esponenzialmente le possibilità di qualificazione agli ottavi di un'Inter comunque messa bene dopo le vittorie su Tottenham e PSV; tenendo conto del fatto che la Pulce dovrà stare lontano dai campi da gioco almeno per tre settimane, i nerazzurri devono cercare di approfittare di questa occasione d'oro capitata loro, provando a battere il Barcellona nel ritorno in programma a San Siro
Spiace dirlo, ma è così: un infortunio doloroso (e io ne so qualcosa...) come quello occorso a Leo non è mai una buona notizia ma, soprattutto alla luce dei suoi 12 gol in altrettante partite stagionali (più i 5 assist in Liga), vedersela contro un Barcellona con Messi e contro un Barcellona senza Messi fa tutta la differenza di questo mondo.