Oggi avevo proprio voglia di scrivere un articolo, in nome dei bei tempi. Stavo dunque pensando al topic da approfondire e la prima cosa che mi balza in testa è che la Juventus si trova in una situazione non esattamente invidiabile per quanto concerne gli esuberi grazie al doppio rifiuto di Paulo Dybala di emigrare in terra di Albione. Mentre preparo l'ennesimo titolo sferzante contro il 'Signorino', l'occhio cade su un giornale spiegazzato sul divano e intravede una macchina rossa. Blocco tutto e accendo la tv: è ora di guardare il Gran Premio di Monza. E' ora di osservare le peripezie del Dybala 2.0, al secolo Sebastian Vettel. E il tedesco non mi delude neanche un po'.

Il Dybala della Ferrari parte in quarta posizione dopo una strategia in qualifica non proprio impeccabile. E nel mentre riesce anche a prendersela col compagno Charles Leclerc, reo a suo dire di non aver rispettato i patti e di avergli negato la scia per l'ultimo tentativo di scalzarlo dalla pole. Pazienza, andrà meglio in gara. O forse no.

Al sesto giro il Dybala rosso ci delizia con un numero dei suoi: testa coda senza l'aiuto di nessuno e rientro in pista con tentato speronamento di un altro corridore (il malcapitato è il povero Lance Stroll). Risultato: Seb ai box per sostituire il musetto danneggiato e poi, penalizzato, costretto ad una seconda sosta con stop and go. Quando torna in pista Vettel è doppiato. Non male per essere il gran premio di casa Ferrari.

Ma a rendere la giornata del nostro tedeschino da tregenda ci pensa il rampante monegasco Leclerc: battaglia per tutti e 53 giri con le Mercedes, prima con Hamilton poi con Bottas, e porta a casa un successo che mancava da 9 anni con una vettura che anche in questa stagione si è dimostrata inferiore alle frecce d'argento. 

Ebbene, ogni volta che vedo Vettel in tuta rossa un filo conduttore mi porta a Dybala con la casacca bianconera. Cambiano gli interpreti, mutano i colori, ma la sostanza è la stessa. Sono diversi gli elementi che questi due pseudo-campioni hanno in comune:

1) Entrambi sono talentuosissimi (non arrivi a vincere 4 titoli mondiali o a vestire la numero 10 della Juventus se non hai un talento sopraffino);

2) Devono essere messi al centro dei rispettivi progetti e venire 'coccolati' dal proprio ambiente;

3) Sono di bella presenza, amati dai tifosi e contesi dagli sponsor;

4) Soffrono la competizione interna;

5) In situazione di elevata pressione vanno in tilt;

6) Posseggono la leadership e il carisma di un criceto.

I supporters ferraristi e juventini sono soliti fermarsi sui primi tre aspetti (non tutti grazie a Dio). Chi vuol vincere - leggi: dirigenti e azionisti - prendono in considerazione principalmente gli ultimi tre. 

Il 2019 ha sancito l'ennesimo titolo mondiale del duo Hamilton-Mercedes: è impensabile che possano perderlo. Se tuttavia Leclerc in classifica finale dovesse arrivare davanti a Vettel si aprirebbe un nuovo capitolo in Ferrari, magari lasciando più spazio di manovra al monegasco o addirittura promuovendolo a prima guida. E chissà che il 2020 non sia l'anno buono non soltanto per mettere in discussione l'egemonia Mercedes, ma anche per togliersi dalle scatole qualche peso morto, sia esso rosso o bianconero