Talvolta mi capita di spulciare i miei vecchi articoli per vedere se ci ho preso o - come avviene il più delle volte - ho toppato clamorosamente. E riguardo a Mattia Caldara le mie previsioni vanno alla voce "il più delle volte".

Il 24 luglio 2018 scrivevo: 

"Non voglio addentrarmi in discorsi tecnico- tattici, ma vista da questa angolazione il rientro di B****** ha senso, eccome. Sapete perché? Perche partirà Pjanic, perciò il regista verrà arretrato dal centrocampo alla difesa, con l'inserimento di un tuttocampista muscolare. E dulcis in fundo, la possibile dipartita di Caldara, lui sì vero fenomeno in nuce, per far posto al più blasonato B******.

Ricapitoliamo: la Juve, società seria e razionale, sta per far tornare un jihadista suicida che fa saltare in aria gli spogliatoi e potrebbe sacrificare al contempo Caldara, unanimemente considerato dagli addetti ai lavori come un crack. Se succedono ambedue le cose mi metto a tifare Napoli."

Chiarisco subito: non mi sono messo a tifare Napoli. Ma devo fare mea culpa, visto che in sette righe sono riuscito a sparare almeno DIECI CASTRONERIE:

1) Bonucci (ho tolto la censura) oggi comanda il reparto difensivo della Juve, e complice l'assenza di Chiellini ne è pure diventato capitano;

2) Al netto di qualche nervosismo - che sotto tensione può anche starci - i peggiori comportamenti di primadonna sembra averli lasciati a Milano;

3) Pjanic non ha lasciato la Juve;

4) Il regista continua tranquillamente a farlo il bosniaco;

5) Non c'è stato nessun inserimento di un tuttocampista muscolare dato che Rabiot è più tecnico che fisico, mentre Ramsey i muscoli li ha non di carne ma di cristallo;

6) Caldara non era poi tutto 'sto fenomeno;

7) L'ex/neo atalantino non avrebbe giocato comunque, causa di forza maggiore;

8) La Juventus F.C. è stata fredda e razionale come al solito, vagliando attentamente i pro e i contro dell'operazione;

9) Gli addetti ai lavori ne capiscono quanto me, cioè poco;

10) A MilanLab ne capiscono anche meno.

Dopo essermi autodenunciato, il focus va ingigantito su Caldara. Se oggi possiamo affermare senza appello che nello scambio Caldara-Bonucci l'affare l'ha fatto solo la Juve, è evidente che ci siano delle responsabilità mostruose da parte della società rossonera. L'operazione era voluta da entrambe le compagini, ma ad inserire il nome dell'ex/neo atalantito è stato il signor Leonardo Nascimento de Araújo (la Juve proponeva Rugani). E' credibile che il poliglotta neo/ex direttore generale dell'area tecnico-sportiva del Milan non abbia dato neanche uno sguardo alla cartella clinica di Mattia Caldara? Cartella che evidenziava già problemi alla schiena che si erano accentuati nella seconda parte della sua ultima stagione bergamasca. Cartella che neppure i luminari di MilanLab - a quanto pare - hanno sfogliato. 

Come se non bastasse l'errata valutazione medica (quella economica la lascio agli esperti di bilancio dato che c'erano minusvalenze da evitare da ambo le parti), anche la strategia tecnico-tattica ha lasciato alquanto a desiderare. Caldara ha sempre giocato in una difesa a tre, formazione che il Milan non ha mai adottato. Uno dei retroscena che viene raccontato è che il centrale, appena unitosi alla rosa bianconera, sia stato bocciato già alle prime amichevoli estive negli Stati Uniti da mister Allegri. Problemi che, al netto degli infortuni, si sono ripresentati anche con Gattuso, il quale gli ha spesso preferito Zapata o Musacchio. E' dunque possibile che lo staff tecnico, Leonardo in testa, fosse all'oscuro di tutte queste tematiche?

Mattia Caldara, al quale io auguro ogni bene, terminerà ufficialmente il 10 gennaio 2020 la sua avventura col Milan. Sono passati 526 giorni dal suo arrivo, il 2 agosto 2018. In questo lasso di tempo ha collezionato DUE presenze, neanche per intero: 90 minuti con il Dudelange in Europa League il 20 settembre 2018 e 65 minuti in semifinale di Coppa Italia con la Lazio il 24 aprile 2019. In totale fanno 155 minuti per 35 milioni di esborso del cartellino (compensato dalla cessione di Bonucci per la stessa cifra). Fanno 17,5 milioni a partita, 225mila euro per minuto giocato. Tenendo conto che domani mattina passerà all'Atalanta a COSTO ZERO, in prestito per 18 mesi con diritto di riscatto fissato a 15 milioni, tra Leonardo, Maldini e Boban non so chi l'abbia fatta più grossa. Ma se fossi un tifoso milanista, sarei un po' più che preoccupato.