Il sito CM.com è infestato da troll di tutte le categorie, e questo lo si sapeva. Tra di essi quelli che stanno letteralmente colonizzando lo spazio per i commenti sono i finti napoletani che si spacciano per tifosi azzurri.
Commettono in modo apposito grossolani errori grammaticali e sintattici, storpiano i vocaboli inglesi, accusano le squadre 'nordiste' di ruberie varie, gridano al complotto quando perdono (cioè sempre), incolpano gli arbitri sia se il Napoli non vince sia se vincono le altre 19 compagini, puntano il dito contro l'Aia rea di ricevere finanziamenti dalla Fiat (la chiamano ancora così) tramite sponsors, si appellano alla procura sperando nella radiazione di tutti quelli che hanno una bacheca più sostanziosa, discettano di bilanci plusvalenze e fatturati da sapienti dottori commercialisti, sono convinti di vivere nella città più pulita al mondo, rinfacciano agli altri utenti che i furti e i borseggi sono roba che succede da Roma in su, non si sentono parte del popolo italiano, pregano quotidianamente per la restaurazione borbonica, ritengono colpevoli i sabaudi (ovvero tutto il nord) della mancanza di lavoro, inneggiano alla discriminazione territoriale al primo segno di insofferenza nei loro confronti, credono ciecamente che l'acquisto di Ronaldo sia stato finanziato con la cassa integrazione degli operai, e mille altre cose che potete aggiungere a piacimento.

Se a riportare queste corbellerie fossero i napolisti sotto mentite spoglie non sarei troppo preoccupato. Il problema sorge quando a comunicare in maniera così grottesca è un professionista o addirittura un'istituzione. Non mi riferisco soltanto all'articolo odierno di Marco Giordano sulla rubrica Napolimania (che comunque vi invito a leggere), ma a un movimento intero che alle pendici del Vesuvio pensa di vivere in un universo parallelo. Il 30 aprile del 2018 il sindaco del capoluogo campano De Magistris si esprimeva in questi termini:

"La nostra Città e il popolo napoletano sono stanchi delle ingiustizie. Ci riprenderemo tutto quello che ci avete levato, conquisteremo quello che ci spetta. Nulla di più di ciò di cui abbiamo diritto. La differenza tra Noi e quelli che usurpano i nostri diritti è che Noi comunque viviamo perchè amiamo ed abbiamo un cuore grande e profonda umanità, loro invece si sentono forti e potenti rubando, con furti di Stato o di Calcio. Il maltolto ce lo riprenderemo tutto, senza lamentele e senza cappello in mano, con la schiena dritta e con la lotta. La nostra dignità non ha prezzo, la nostra sete di giustizia è vasta e profonda. Uniti si vince, abbattendo i palazzi dei poteri corrotti, conquistando i nostri traguardi. W Napoli !!"

Se confrontate quanto scritto dal primo cittadino partenopeo con uno qualunque dei troll che finge di essere tifoso del Napoli fatichereste a discernere i due. Aggiungiamoci pure una pletora di "giornalisti" dallo scadentissimo codice deontologico che vanno dietro alle deliranti dichiarazioni di un presidente che si improvvisa showman denigrando di volta in volta il primo che gli passa per la testa e ci troviamo di fronte al napoletano che fa la parodia di se stesso. In pratica troll e "trollato", carnefice e vittima, vengono a coincidere nella stessa persona. 

Io non credo che la maggioranza dei napoletani si senta rappresentata da costoro, o almeno lo spero.
Chi ha messo su questa macchina sputaveleno non si rende conto di quale danno stia arrecando all'immagine di una città che avrà di certo i suoi problemi, ma possiede tutte le risorse per farsi conoscere al mondo come una realtà positiva. A me personalmente non avrebbe dato fastidio se il Napoli avesse conquistato lo scudetto l'anno passato, poi però faccio zapping tra i vari siti ufficiali di informazione e cambio repentinamente opinione.
Ascoltare le istituzioni - ripeto: le ISTITUZIONI - partenopee vomitare odio neanche fossimo in una situazione bellica è una deriva pericolosissima. Qui non stiamo parlando di un'aggressione verbale partita da un gazzettino scolastico o da qualche blog sperduto nell'etere digitale: è la stessa classe dirigente ad essere corrosa dal vizio.
Ergo, per una questione di principio preferisco vedere la Juve vincere i prossimi 20 scudetti e zero Champions o persino accettare un'alternanza con le redivive milanesi piuttosto che lasciare un singolo tricolore nelle mani di chi, sul medesimo tricolore, ci ha sempre sputato sopra.