Manco il tempo di terminare la retorica sugli italiani poco impiegati nelle squadre e voilat ecco la risposta a chi si chiedeva il perchè. Contro la Polonia prima e con il Portogallo poi sono scesi in campo i supposti 11 campioni. Da Donnarumma 40 milioni a Ciro Immobile 50 milioni, passando per Jorginho 50 milioni, ai 45 di Federico Chiesa e via dicendo. Prezzi degni di una bolla speculativa che prima o poi è destinata a scoppiare, perchè i risultati sono sotto gli occhi di tutti: 0 goal su azione, 0 gioco, 0 occasioni. Il problema è generale poichè nei 180 minuti hanno giocato davvero tutti. Dalla vecchia guardia ai giovani emergenti. Il risultato non cambia: in campo solo 11 puffi azzurri, dominati da un Portogallo normale, altrocchè. Mancini c'entra poco, non può trasformare Zaza in Vieri, Immobile in Inzaghi, Jorginho in Pirlo. Mancano i giocatori e mancano gli uomini. In campo e in federazione. Per questo Mancini si aggrappa con disperazione all'unico talento, Balotelli, e questo la dice lunga su come siamo messi. Un tracollo, che dovrebbe portare alle dismissioni degli interi palazzi del potere, altro che alle dimissioni di qualche testa di legno. In Italia si gioca male, non c'è tecnica, non c'è dribling, e sopratutto ci sono più procuratori che campioni. A Conte (Antonio ndr) andavano fatti i ponti d'oro, licenziando buona parte di dirigenti a partire da Malagò di cui ancora vorremmo capire i meriti.