Chi scrive di calcio non sa di calcio. Mi sembra ovvio dopo aver letto, per l'ennesima volta che il problema del Milan è Leao. Il giocatore più forte, l'unico in grado di saltare sempre l'uomo,  di dare una parvenza di pericolosità al Milan, sarebbe per la critica il vero problema della squadra. Per la cronaca e soprattutto per onestà intellettuale il Milan ha preso gol per una serie di errori: Reijnders, Tomori e (secondo me) Maignan.
Certo, probabilmente gli "scrittori" che biasimano Leao sono talmente attenti a guardare ogni suo errore da non aver tempo di accorgersi che Pulisic si è mangiato il pareggio o che Giroud è utile quanto un sasso contro un muro.

Al contrario, sempre per essere sinceri, l'unico che ha provato a fare qualcosa è proprio Leao. Pioli non lo dice, ma probabilmente lui si sente come Arrigo Sacchi e piuttosto che modellare il suo gioco sui giocatori di talento, insiste sui soldatini. Un aspetto evidente, dal momento che la squadra è involuta in un possesso palla sterile e senza idee, se non quella appunto di passarla a Leao. Si dice che per questo il portoghese sarebbe il limite della squadra, al contrario io sono certo che buona parte della squadra sia il limite di Leao. Certo che non è Mbappè (ma chi lo è?), ma è altrettanto vero che Krunic non è Vitinha, Pulisic Dembelè e Giroud non è Mouamì.  
Al contrario Luis Enrique vale Pioli, nel senso che un PSG così "scarso" non lo vedevo da anni.

Tornando invece a Leao, criticarlo si può e si deve, se giusto. Attribuire a lui colpe che non sono le sue perché guadagna 8 milioni (Pioli per la cronaca ne prende 4) significa come detto non capire di calcio oppure, più probabilmente, avere in antipatia proprio il Milan.
Colpendo il nostro giocatore più forte si deprezza tutta la rosa e per me questo non si chiama giornalismo, ma tifare per gli altri.