Fortuna che c'è la Champions. Lo ha detto PIoli, lo diciamo anche noi. La compagine europea ci restituirsce un quadro più realistico delle reali forze delle squadre.
Il Milan, umiliato nel derby, ha preso a pallonate il decantato Newcastle di Tonali. mentre la Real Sociedad si mangia le mani per non aver concretizzato la superiorità su un'inter poco riconoscibile. Motivo? Probabilmente più d'uno, ma di sicuro l'atteggiamento ha fatto tutta la differenza del mondo. In entrambe le partite. Parlando di Milan sono certo che se non ci fosse stata quell'umiliazione nel derby, saremmo qui a parlare solo di sfortuna. Leggo invece che la campagna acquisti è sbagliata. Io credo sia solo incompleta dal momento che mancano all'appello un difensore centrale e naturalmente un bomber. "Tutto" qui? No, manca anche un grande allenatore che sappia leggere i momenti della squadra, che sia capace di motivare il gruppo e al tempo stesso dirigerlo.

Pioli non è capace ed è bastato una qualunque Real Sociedad a far capire a tutti che abbiamo preso cinque pere da una squadra normale. Eppure sotto la lente dei nostri scienziati finiscono sempre e solo i calciatori, i nuovi acquisti "che non rendono". E poi Leao: il giocatore oggettivamente più forte del campionato, cui non viene perdonato niente. Peccato che alla fine sia quello che segna (Roma, Inter) e quello che spacca la partita.
La continuità? Serve ovvio, ma non è lui il problema. Così come non lo era (evidentemente) CDK che all'Atalanta gioca dove e come sa.

Concludo dicendo che non so per quale motivo certi giornalisti si innamorino degli allenatori, si improvvisino psicologi o peggio ancora sociologi. Di certo fino a quando le partite di calcio manterranno le regole attuali, non c'è dietrologia che tenga: i giocatori fanno quello che gli dice l'allenatore.