Un vecchio adagio recita che il pesce puzza sempre dalla testa.
Senza troppi giri di parole quindi se questa squadra imbarca gol e brutte figure la colpa è di chi sta in panchina, ma anche di chi ce lo tiene. Segnatamente Giorgio Furlani, CEO del Milan: suo malgrado. Da quando è arrivato ne ha imbroccate davvero poche.
Partiamo dai super poteri a Pioli, che di fatto sono costati il posto a Maldini e Massara. L’allenatore dovrebbe fare solo quello, specie se non ha la personalità di un Mourinho o le capacità gestionali di un Ferguson. Pioli non ha né l’una né l’altra, morale... ci troviamo senza nessuna figura intermedia, di campo e – soprattutto – di carisma.
Ibra? Se arriva avrà il suo bel da fare e non è detto che ci riesca subito, dal momento che per la prima volta dovrà aiutare la sua squadra, in giacca e cravatta.

Anche sul mercato il nostro Giorgio ha preso scelto discutibili (o per lo meno le ha avallate) spendendo ben 28 degli 80 milioni incassati per Tonali, su Chukwueze mentre solo 3,5 sulla difesa (Pellegrino) e appena 1 per la punta Jovic.
Nonostante tutto questo, un novembre disastroso in campionato, una situazione infortuni da allarme rosso, un allenatore fischiato, il nostro pensa bene di rasserenare l’ambiente così: “Competitività sì, ma non competitività ad ogni costo. Siamo competitivi e attenti sui costi. La cessione di Tonali indica la strategia di voler cedere ogni anno un big per poi fare mercato? I big rimarranno? Non lo so, vediamo".
A questo punto, nonostante i suoi master e i 2,5 milioni l’anno di stipendio, mi chiedo se capisca quello che dice. Ovvio che il calcio italiano stia andando in quella direzione, con tutto quello che poi davvero comporterà a livello di conseguenze anche per i suoi dirigenti.
D’altra parte c’è modo e tempo per dire le cose. Per mantenersi competitivo o comunque fare cassa, il Milan deve per esempio qualificarsi in Champions o comunque a qualche coppa e provare a rimanerci. Lo deve fare per i soldi della manifestazione e degli sponsor che a loro volta investono in funzione della competitività della squadra. Altro aspetto da non sottovalutare i tifosi su quale basi investirebbero centinaia di euro per abbonamenti tv/stadio/merchandising?
Furlani se sei milanista come dici: dimettiti (e porta Pioli con te).