Domenica 24 ottobre 1965, allo stadio comunale di Ferrara è in programma Spal-Juventus, partita di campionato di Serie A.
E' l'occasione per un piccolo tifoso juventino di 10 anni di veder dal vivo per la prima volta la propria squadra del cuore.

A dire il vero non è proprio la prima in assoluto, perchè nell'estate del 1961 ha assistito ad un Cesena-Juventus, amichevole d'agosto terminata 0-0: all'epoca il Cesena militava in serie C. mentre la Juventus era la squadra dei mitici Charles e Sivori, per cui il risultato a reti bianche fu una delusione; il ricordo di quell'incontro è molto vago e l'unico ricordo rimasto nella mente del bimbo, all'epoca di 6 anni d'età, è solo un'immagine sfuocata del pre-partita, con Charles e Sivori che si palleggiavano il pallone, indossando le larghe tute grigie che usavano allora.

Più nitido il ricordo della partita Spal-Juventus, che comunque fu la prima partita ufficiale della Juve, cui il bimbo ha assistito.

Il padre organizza la trasferta allo stadio di Ferrara, partendo da Cesena, luogo di residenza, alla domenica mattina, caricando a bordo della propria Fiat 500 bianca, i due figli di 12 e 10 anni.

L'arrivo a Ferrara è verso le 12; pranzo al sacco con i panini preparati dalla madre e custoditi in un sacco, ovviamente a srtisce bianconere e marcato Juventus; poi si entra allo stadio; biglietti in curva, alla sinistra della tribuna centrale.

Le formazioni: la Juve è la Juve operaia di Heriberto Herrera, senza grandi stelle, dopo la partenza  di Sivori, che nell'estate appena trascorsa è stato ceduto al Napoli tra mille polemiche e con diversi tifosi che hanno abbandonato la "vecchia signora" per seguire "el Cabezon", nella sua nuova avventura; i giocatori più famosi: Anzolin, Castano e Leoncini, se non altro per la loro lunga militanza bianconera. La Spal  è un mix di giovani speranze  e giocatori esperti, allenata da Petagna, il nonno dell'attuale centravanti della Spal; il giocatore più famoso e capitano della squadra è Oscar Massei; una particolarità in quella formazione militavano tre futuri allenatori di successo: Osvaldo Bagnoli, Fabio Capello e Edoardo Reja.

Alle 14.30 il fischio d'inizio; vedere sul terreno di gioco le mitiche maglie a strisce verticali bianconere provoca un brivido speciale; la Juve giocava in bianconero perché all'epoca era di solito la squadra di casa a cambiare maglia, in caso di tenute di gioco simili. La Juve si schiera alla destra della tribuna centrale, per cui attacca sotto la curva che ospita il piccolo tifoso juventino, che spera di vedere subito i gol dei suoi beniamini; le cose vanno diversamente e dopo circa una ventina di minuti è la Spal a passare in vantaggio con una rete di Innocenti e il primo tempo si chiude con la Juve in svantaggio di un gol.

L'intervallo scorre un po' mestamente, anche se rimane l'emozione di assistere ad una vera partita della Juve, finora solo mitizzata dai racconti, dalla raccolta delle figurine Panini e da qualche sfuocata immagine televisiva.

Nel secondo tempo sotto la curva del piccolo tifoso si schiera Anzolin; con un rapido uno due nel gro di tre minuti, attorno al quarto d'ora, la Juve ribalta il risultato con le reti di Da Costa e Leoncini; euforia in curva, ma la festa dura poco, perchè dopo una decina di minuti Bagnoli realizza il gol del definitivo 2-2; è l'unica rete avvenuta nella curva sottostante e l'unica vista in modo nitido, ma il nostro tifoso ne avrebbe fatto volentieri a meno.

Comunque il pareggio non è stato un risultato da disprezzare, visto l'andamento della partita, che ha visto in vantaggio più a lungo la Spal, che non la Juventus e il viaggio di ritorno verso la natia Cesena si svolge con buon umore: è stata più grande l'emozione di avere visto la Juve dal vivo, che non la mezza delusione del risultato di parità.     


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