La sospensione delle attività sportive in Europa, conseguente al lodevole tentativo di contenere i contagi da coronavirus, ha comportato, fra l'altro,  la sospensione dei campionati di calcio, lo stop alle partite delle coppe europee, la cancellazione delle classiche di primavera di ciclismo, il rinvio del Giro d'Italia.

Si spera che i provvedimenti adottati dai vari Stati d'Europa, non sempre univoci, possano portare alla risoluzione dell'emergenza sanitaria, con un ritorno alle normali attività della vita quotidiana, comprese quelle sportive.

Qui si vogliono esporre alcune proposte di possibile rimodulazione dei calendari per cercare di salvare la stagione di due sport popolari, quali il calcio e il ciclismo.

Si parte dal presupposto, pressoché certo, che le attività non potranno riprendere prima di maggio o forse giugno.

Per il calcio sembra imprescindibile il rinvio dei campionati europei alla stagione prossima o in inverno o alla prossima estate.

La Champions e l'Europa League potrebbero riprendere giocando il prima possibile le partite di ritorno degli ottavi; Getafe-Inter e Roma-Siviglia, per le quali non si è disputata nemmeno la gara di andata, potrebbero giocarsi la qualificazione in gara secca in campo neutro; pertanto con un unico turno si avrebbero le qualificate ai quarti di finale.

A questo punto si potrebbero giocare le Final Eight, da disputarsi nelle città già designate sede della finale, con un tabellone predeterminato sulla base del ranking Uefa che classifica le squadre dal 1° all'8° posto e prevede gli abbinamenti delle squadre che si debbono incontrare, sulla falsariga dei playoffs NBA; in questo modo in soli 8 giorni si potrebbero disputare quarti, semifinali e finale (ad esempio: sabato e domenica i quarti; martedì e mercoledì le semifinali; sabato e domenica le 2 finali).

Sottraendo solo 8 giorni alle partite dei vari campionati europei, gli stessi potrebbero concludersi cercando di giocare 2 volte a settimana, per disputare i turni rimanenti entro giugno o poco più; la conclusione delle varie coppe nazionali potrebbe essere rinviata al periodo di pre-campionato 2020/21.

Diversa e più complessa la situazione per il ciclismo; salvare tutte le più importanti corse sembra impossibile; la soluzione migliore e particolarmente innovativa, ma probabilmente difficile da realizzare, sarebbe quella di accorpare le tre principali corse a tappe, Giro, Tour e Vuelta, in un'unica competizione itinerante fra Italia, Francia e Spagna e che proponesse le tappe più significative di ognuna; la maglia che contraddistingue il leader potrebbe essere un vistoso tricolore Giallo, Rosa e Rosso.

Questa super corsa a tappe potrebbe durare 4 settimane, anziché le canoniche 3; sarebbe veramente una grande prova di resistenza alla fatica fra i grandi campioni specialisti di queste prove; a titolo innovativo e sperimentale si potrebbe permettere alle squadre, sempre formate dai canonici 10 corridori, di sostituire nel susseguirsi delle varie tappe, alcuni componenti (massimo2/3); naturalmente si tratterebbe dei gregari e ovviamente né i sostituti né i sostituiti sarebbero conteggiati nella classifica generale; questo potrebbe permettere ai capitani di avere sempre a disposizione qualche gregario "fresco" in una corsa che le 4 settimane renderebbero veramente massacrante. 

Se questa ipotesi potesse andare in porto, in autunno potrebbero disputarsi le principali "classiche di primavera", non effettuate per l'emergenza sanitaria.