Durante Parma-Inter del 29 giugno si è verificato un episodio con evidente errore arbitrale, che merita di essere approfondito e stigmatizzato, anche se lo stesso è stato assolutamente ininfluente sull'andamento della partita e sul suo risultato finale, che ha visto la striminzita vittoria dell'Inter sui padroni di casa, con rimonta finale immeritata, dopo che i locali avevano controllato l'andamento del match, senza subire grandissimi rischi.

L'episodio incriminato si verifica nella seconda metà del secondo tempo, quando Kulusewski parte in azione solitaria in contropiede e compie una lunga sgroppata palla al piede dalla propria trequarti fino al limite dell'area avversaria; durante questa fuga solitaria si verifica un tentativo di intervento da parte di Barella, che cerca di fermare l'avversario aggrappandosi ad esso e trattenendolo per la maglietta per una decina di metri, ma Kulusewski, imperterrito, so lo scrolla di dosso e prosegue la propria azione, quasi come se nulla fosse.
L'intervento di Barella è evidentemente falloso e meritevole dell'ammonizione ed è stato visto chiaramente dall'arbitro Maresca, in quanto è avvenuto a campo aperto e ben visibile dall'arbitro che guardava in quella direzione; il direttore di gara ha giustamente concesso la norma del vantaggio e ha lasciato finire l'azione senza fischiare alcun fallo; ad azione finita avrebbe dovuto, però, esibire il cartellino giallo all'indirizzo di Barella per una sacrosanta ammonizione e questo non è avvenuto.

Il fatto non ha assolutamente influenzato l'esito della partita, però l'errore arbitrale è particolarmente grave, perchè invia un messaggio assolutamente sbagliato: se Kulusewski fosse caduto, anzichè resistere alla trattenuta, il suo avversario sarebbe stato certamente ammonito, per cui è stata punita l'abilità, la forza fisica e soprattutto l'onestà di Kulusewski. 
Si fa un bel dire che in campo i giocatori non debbono simulare e debbono collaborare con gli arbitri; quando si vedono questi episodi in cui si penalizza il calciatore onesto che rimane in piedi, tutti i bei discorsi vengono meno e si  incentiva indirettamente  il "lasciarsi cadere"e conseguenti simulazioni.
Questo episodio non andrebbe lasciato cadere nel dimenticatoio e meriterebbe un pubblico intervento di Rizzoli, che andasse a stigmatizzare il comportamento di Maresca, che non può non avere visto e non può essere stato condizionato dal colore delle maglie in quanto l'episodio era assolutamente irrilevante ai fini del risultato finale.
Il designatore arbitrale dovrebbe anche pubblicamente ed esplicitamente dire che si è trattato di un clamoroso errore e che la direzione arbitrale dovrebbe essere improntata a premiare i calciatori che hanno comportamenti onesti e a punire chi cerca di fare il "furbo"; poi a queste parole dovrebbero conseguire fatti e comportamenti coerenti.