Con il patteggiamento sulla "vicenda stipendi" si è conclusa la lunga telenovela sui provvedimenti da adottare da parte della giustizia sportiva nei confronti della Juventus.
Proviamo a fare una ricostruzione fantasiosa, ma molto verosimile, dei retroscena di tutta la vicenda e di come su di essa possono, paradossalmente, avere inciso gli ultimi risultati delle partite di campionato giocate.
Una premessa basilare delle sanzioni comminate era che le stesse avrebbero dovuto essere afflittive e portare ASSOLUTAMENTE la Juventus a non partecipare alla prossima Champions League e, possibilmente, neanche all'Europa League.

I 10 punti di penalizzazione comminati con la sentenza sul "caso plusvalenze" portavano la Juventus fuori dalla Champions, con però la teorica possibilità di rientrare matematicamente nei primi 4 posti in caso di filotto di vittorie nelle ultime 3 gare con Empoli, Milan e Udinese.

Se ciò fosse avvenuto, nel processo "stipendi", fissato non a caso dopo la fine del campionato, sarebbero stati comminati gli ulteriori punti di penalizzazione per retrocedere oltre il 6° posto.

Nell'ambiente Juve c'era consapevolezza di ciò e anche questo può spiegare la poca determinazione con cui la squadra è scesa in campo ad Empoli e la stizzita risposta di Mister Allegri in conferenza stampa post-gara a chi superficialmente gli chiedeva perchè la squadra non aveva mostrato in campo di credere a questa eventualità.

Nell'intervista pre-gara di Juventus - Milan, il Direttore Calvo annunciava, fra le righe, la volontà della società di non presentare ricorso contro la penalizzazione di 10 punti.
La sconfitta col Milan toglieva anche l'ultima possibilità aritmetica di poter raggiungere la Champions e lasciava invece aperta la possibiltà di uscire dai primi 4 posti, anche senza penalizzazione, in caso di sconfitta ad Udine e contestuale vittoria del Milan contro il Verona.

A questo punto la Juve si è affrettata a proporre il patteggiamento, chiedendo anche che lo stesso si svolgesse e concludesse prima della disputa dell'ultima giornata di campionato.
In questo modo la Società è riuscita a concludere l'intera vicenda con la Giustizia Sportiva senza ulteriori punti di penalizzazione.
Il Giudice Sprtivo ha ottenuto il fatto che i procedimenti si sono conclusi comunque in modo "afflittivo" con l'esclusione della Juve dalla Champions, che al momento della sentenza era virtualmente conquistata   col 4° posto sul campo, con la retrocessione in Conference League, dato che la Juve è precipitata al 7° posto; la Juve dal canto suo ha accettato di non disputare la Champions, mantenendo però una piccola possibilità di accedere all'Europa League, in caso di vittoria nell'ultima di campionato, con contestuale non vittoria di Roma o Atalanta. 

Se la Juve non avesse perso col Milan, non si sarebbe potuto concludere il patteggiamento prima della fine del campionato, per i timore che i punti non fossero stati sufficienti per escludere la squadra dalla Champions e, a quel punto, non sarebbe stata neppure lasciato aperto il piccolo spiraglio per poter accedere all?Europa League.
Ecco perchè la sconfitta contro il Milan, ha accelerato la conclusione dei procedimenti disciplinari, lasciando alla Juve una piccola chance in più. 
Della serie: non tutto il male vien per nuocere.