Nell'estate del 1966 ho 11 anni; debbo sostenere l'esame di 5° elementare, il mio 1° esame; fortunatamente vado abbastanza bene a scuola, per cui non ho difficoltà a superarlo.
Ma il 1966 è soprattutto l'anno dei mondiali di calcio in Inghilterra, i primi che posso vedere in tv, anche se solo in bianconero e non in modo integrale, ma limitatamente ad alcune partite: quelle dell'Italia e quelle più importanti fra le altre.
L'Italia è reduce dal Mondiale 1962, che non ho visto, ma che ho sentito raccontare in un modo un po' romanzato e che comunque non ha certo fatto onore alla nazionale italiana; nel 1962 era la nazionale degli oriundi; il viaggio venne fatto via nave perché in diversi avevano paura del volo aereo; gli allenamenti venivano fatti sulla plancia della nave; i risultati furono deludenti, con l'eliminazione al primo turno, con la sconfitta contro il Cile al termine di una rissa, anche piuttosto disonorevole sul piano comportamentale per il calcio italiano.
Nel quadriennio 1962/66 il calcio italiano sembra in spolvero con le coppe campioni conquistate prime dal Milan e poi, per due volte, dall'Inter.
La mia fame di calcio è notevole; finora ho assistito a poche partite in diretta televisiva; il mondiale è un avvenimento atteso con trepidazione e la possibilità di vederlo in tv ne fa aumentare l'interesse. Prima dei mondiali esce, allegato ad un giornale, un opuscoletto con tutte le notizie, il calendario del mondiale e le formazioni delle squadre. Lo leggo e rileggo in continuazione; praticamente lo imparo a memoria; mi piace imparare a conoscere i nomi dei giocatori di tutte le nazionali (all'epoca il calcio straniero era un perfetto sconosciuto). Conservo ancora quell'opuscolo come una reliquia, che ha segnato la mia iniziazione al calcio. 

La partita inaugurale è Inghilterra-Uruguay: un "memorabile" e noiosissimo 0-0 fra i padroni di casa e l'Uruguay del portiere Mazurkiewicz.
Le sorprese non mancano: la principale è l'eliminazione al primo turno del Brasile, reduce dalla vittoria negli ultimi due mondiali; l'infortunio di Pelè alla prima partita ha sicuramente contribuito all'eliminazione, ma la sorpresa rimane clamorosa.
L'Italia è inserita nel quarto girone di qualificazione assieme al Cile, all'Unione Sovietica e alla Corea del Nord; è una squadra basata quasi integralmente sul blocco dell'Inter; fra i convocati addirittura Landini che nell'Inter è riserva. Per me, che sono tifoso juventino, non è il massimo, ma comunque si fa il tifo per l'Italia.
L'allenatore è Edmondo "Mondino" Fabbri, piuttosto quotato e ben sostenuto dalla critica di allora; la prima partita è contro il Cile ed è, sulla carta, quella decisiva per il passaggio del turno. Oltretutto è l'occasione per la rivincita per l'eliminazione subita quattro anni prima; rivincita che puntualmente viene ottenuta sul campo con la vittoria dell'Italia per 2-0, con gol di Mazzola e Barison; nel  secondo match l'Italia incontra l'Unione Sovietica e viene sconfitta 1-0 con gol di Cislenko, la stella della squadra; poco male in quanto all'epoca l'Unione Sovietica era una delle nazionali più quotate e, comunque, la sconfitta non compromette il passaggio del turno perchè per essere qualificati basta non perdere con la Corea, supposta squadra materasso del girone.

La partita contro i coreani si mette subito male con l'infortunio di Bulgarelli già nel primo tempo che costringe gli azzurri a giocare oltre metà gara con un uomo in meno (all'epoca non erano previste le sostituzioni), poi verso la fine del primo tempo arriva il gol di Pak Doo Ik, che l'Italia non riuscirà più a rimontare; l'incredibile è avvenuto: l'Italia è stata eliminata dalla Corea; al ritorno in patria, all'aeroporto di Genova, la nazionale viene accolta da fischi, insulti e lanci di pomodori. Questa sconfitta è epocale ed è entrata nella testa e nel costume degli italiani; per diversi anni dopo quella sconfitta, per definire un fallimento si è usata nel linguaggio comune la frase "è stata una Corea".

Nel frattempo il mondiale prosegue; al secondo turno la Corea incontra il Portogallo di Eusebio, Simoes, Coluna; sorprendentemente gli asiatici si portano sul 3-0 e in Italia già si sentono i commentatori, pronti a giustificare la sconfitta dell'Italia con la grande bravura dei coreani, ma pesto il Portogallo reagisce, trascinato da un grande Eusebio, rimette le cose a posto e vince la partita 5-3, ridimensionando i pur volenterosi coreani.

In finale arrivano Inghilterra e Germania Ovest (all'epoca esisteva anche una Germania Est); passano in vantaggio i tedeschi, poi gli inglesi ribaltano il risultato, ma vengono raggiunti nel finale per il 2-2 che sancisce il risultato dei tempi regolamentari. Nei supplementari l'Inghilterra si impone 4-2, ma il gol decisivo, quello del 3-2 è il "gol fantasma" più contestato della storia del calcio; le immagini dimostrano che quasi sicuramente il tiro di Hurst, dopo aver colpito la traversa è rientrato in campo senza mai superare la linea di porta, ma tant'è... 

L'Inghilterra è campione del mondo per la prima (e finora unica) volta nella storia del calcio, mentre per l'Italia è stata proprio una Corea; per me invece un'emozione unica e un ricordo indimenticabile: il primo mondiale visto in tv! 

  


Prendetevi 5-10 minuti e provate a compilare un semplice sondaggio per ricevere subito uno sconto immediato su carte regalo Amazon, Decathlon, Eataly o Trenitalia. Questo il link da cliccare: calciomercato.com/madai