Con l'ingloriosa eliminazione da parte dell'Olympique Lione si è conclusa, dopo una sola stagione, l'esperienza di Maurizio Sarri allentaore della Juve; in questa stagione soferta e particolare, anche per le note evenienze extra calcistiche, la Juve ha vinto il nono scudetto consecutivo, ma non è stata all'altezza delle aspettative in campo internazionale. Se analizziamo andamento e risultati si può facilmente notare come i risultati ottenuti da Sarri siano snistramente simili a quelli ottenuti da Antonio Conte sulla panchina bianconera: la vittoria dello scudetto in Italia, però senza vincere la Coppa Italia, anche se Sarri ci è andato molto più vicino di Conte, perdendo la finale ai rigori; in Europa invece il buio più totale, con l'eliminazione ad opera del Lione, che si può assimilare alle eliminazioni collezionate da Conte contro il Galatasaray e contro il Benfica; inoltre Conte può vantare l'eliminazione contro una squadra più blasonata come il Bayern Monaco, eliminazione però avvenuta al termine di due partite in cui la Juve non ha letteralmente "toccato palla".

Se guardiamo i quattro anni delle gestioni Conte e Sarri, si può tranquillamente affermare che la Juve in una valutazione europea non può essere classificata oltre il quindicesimo/ventesimo posto. Che differenza con la Juve di Allegri! Infatti nel quinquennio dell'allenatore livornese la Juve ha otenuto due finali, due eliminazioni più che onorevoli al termine di incontri epici, con due rimonte sfumate per un soffio contro Bayern e Real Madrid; l'unica partecipazione deludente è stata quella dell'ultimo anno.con l'eliminazione ad opera dell'Ajax, che comunque ha poi sfiorato l'accesso alla finale. Nei cinque anni di gestione Allegri la Juve è stata nell'elite dei club europei, fra i primi quatro/cinque, assiema a Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid e Liverpool. I numeri dimostrano che Allegri è stato l'unico allenatore capace di rendere competiiva la Juve in Europa, dai tempi di Marcello Lippi; come ha sempre detto durante le interviste, quando "Acciughino" è arrivato a Torino, nell'ambiente si temeva di non superare il primo turno contro il Malmoe o squadra similare (con tutto il rispetto per il Malmoe).

L'allenatore livornese, al primo anno e con la stessa rosa rifiutata da Conte, ha centrato la finale e poi negli anni successivi ha sempre tenuto la Juve nell'elite del calcio europeo. Il paradosso è che Allegri, dopo aver vinto tutto il possibile (o quasi) in Italia, è stato esonerato per non aver vinto in Europa. I fatti invece hanno dimostrato che senza Allegri la Juve in Europa ha rimediato solo figuracce, sia prima con Conte, che dopo con Sarri. Chi ha avuto la "bella idea" di esonerare Allegri, avrebbe potuto riconoscere il proprio errore e tornare sui propri passi, richiamando l'allenatore livornese; invece se da una parte si è riconosciuto l'errore, esonerando Sarri dopo una sola stagione enonostatnte la vittoria dello scudetto, dall'altra parte si è voluto scegliere di percorrere una strada nuova, affidando la guida tecnica della Juve ad Andrea Pirlo: una scelta sicuramente coraggiosa e la cui validità potrà essere confermata o smentita solo dai risultati sul campo. I risulttai del campo finora hanno sancito solo che con Conte e Sarri si è vinto lo scudetto in Italia e non si è mai stati un fattore in Europa, mentre con Allegri si sono vinti scudetti e coppe Italia e la Juve era stabilmente fra le prime squadre d'Europa.