In questi giorni l'atmosfera che si respira in casa Milan non è delle più rosee e serene visto che nell'ultimo periodo il campo si è rivelato nemico giurato dei rossoneri che hanno riscontrato forti difficoltà nell'esprimere un gioco lineare. E' chiaro a tutti che quando sorgono problemi di questo tipo il primo imputato del fatto risulta essere sempre l'allenatore che comincia quindi a sentire sulla proprie spalle una notevole dose di pressione ma d'altronde quando le cose vanno bene accade l esatto contrario, vieni inneggiato come se fossi un salvatore della patria. Nel calcio oramai è sempre più in voga questo modo di pensare: se vinci sei un mito ma come le cose cominciano a non andare per il verso giusto vieni preso di mira da ingenti critiche.

A Stefano Pioli, allenatore in carica è successo questo nel corso dei suoi anni alla guida dei rossoneri: iniziò tutto dopo la tremenda disfatta di Bergamo di qualche anno fa, una vera e propria Caporetto per il Milan che venne travolta per 5-0 contro l'Atalanta; arriva quindi il momento di cambiare il nome della panchina ed ecco che subentra Stefano Pioli. L'inizio non è dei migliori, il Milan sembra una macchina con un guasto meccanico che fa fatica a aumentare i giri del motore ma Pioli riesce con pazienza e con la massima fiducia conferitagli dalla società ad ottenere i primi interessanti risultati. 

Nel 2021 arriva la definitiva consacrazione, la corazzata Milan arriva a tagliare il traguardo per prima, è scudetto! Un'annata d'oro per i rossoneri che tornano ad imporsi dopo un decennio dall'ultima volta , superando le dirette concorrenti ma soprattutto dimostrando grande consapevolezza nei loro mezzi ed una maturità pienamente raggiunta nel loro gioco. Per certi questi versi questi risultati si vedono anche l'anno successivo ma non in campionato ma in Champions League: il Milan arriva fino alla semifinale che non raggiungeva dal lontano 2007 quando produsse una prestazione mostruosa per ribaltare in casa il 3-2 subito a Manchester. Beh cavolo si direbbe che è stato fatto un grandissimo lavoro da parte di Pioli e sembra che tutto possa continuare a filare liscio ma nel calcio si sà che i cicli come iniziano sono destinati a terminare.

Ora non è ancora detta la parola fine nella storia d'amore che ha legato Pioli al popolo rossonero ma di certo questa settimana segnerà la svolta decisiva: la sfida di martedì contro il PSG è l'ultima chiamata per rimanere aggrappati alla qualificazione agli ottavi e dopo le prime tre sfide senza vittorie e gol all'attivo oggi il Milan è chiamato ad un unico risultato: vincere. In campionato la situazione è ancora recuperabile visto che i rossoneri occupano la terza posizione ma è pur vero che il passo falso contro l'Udinese( alla prima vittoria in campionato) è un segnale d'allarme abbastanza rumoroso. 

Ma il Milan non è solo Stefano Pioli, perchè va bene che le colpe degli insuccessi ricadono in primis sull'allenatore ma anche dai giocatori in campo non arrivano segnali incoraggianti: Theo è fuori per infortunio, Leao sembra aver perso quello sprint che lo contraddistingue nelle giornate migliori, Giroud è incostante in fase realizzativa ed il centrocampo fra defezioni e nuovi schemi deve ancora cominciare a funzionare veramente. Proprio riprendendo il discorso sul reparto offensivo c'è da dire che il giocatore che nel pre season era candidato ad essere il vice Giroud ovvero Lorenzo Colombo sta crescendo e si sta mettendo in grande spolvero con la maglia dei brianzoli del Monza, a su cui il buon Adriano Galliani ha deciso di puntare. 

Si cerca quindi di riflettere in casa Milan, tutti seduti intorno al tavolino per cercare di ritrovare coesione e serenità che sembra un pò esser svanita in questi ultimi giorni e che si ripercuote decisamente in campo.
Bisogna quindi confermare Pioli? C'è chi addirittura pensa che possa far comodo il ritorno di Zlatan Ibrahimovic? Chi può essere l'uomo giusto per far riemergere il Milan in caso di addio di Pioli? Probabilmente la risposta la sapremo nei prossimi giorni che come detto rappresentano una fase cruciale per i rossoneri ma sicuramente c'è bisogno che questa fastidiosa matassa venga eliminata per ritrovare il sorrisco a Milanello.