I fantasmi. Da sempre l'uomo crede in queste figure misteriose ed invisibili capaci di attraversare un muro come se non esistesse e di spaventare a morte i poveri sfortunati che dovessero incontrarli. I castelli sono pieni di leggende e spettri si vocifera. Soprattutto nelle segrete dove sono state consumate orride crudeltà e innumerevoli torture. Delle malefiche creature mostruose annidate nei bui anfratti dei sotterranei. Le catene si trascinano... è sulle scale... le catene... è qui!
E poi come in tutti i film horror che si rispettino alla fine il fantasma è un pacioccone che non farebbe male ad una mosca... se, magari! E poi c'è il sangue solitamente, uno scuro liquido che scorre a ruscelletti lungo i corridoi, le urla di dolore e di paura dei malcapitati che vengono squartati vivi... bleah che schifo... non sono un tipo da horror... anzi si può dire che non mi piacciono proprio... e non perché sono un fifone peggio di Geronimo Stilton versione "fifa felina"... è solo che mi annoiano, alla fine la trama è sempre la stessa, il protagonista muore e vivono tutti felici e contenti nel regno dell'oltretomba. Che bel lieto fine...

Ma tornando a noi... che stavo dicendo? Beh sai Milan Mauro... non hai ancora cominciato! Ah, pensavo di essere già a buon punto... vabbè pazienza. Ma guarda che cielo che c'è fuori! È stupendo!

La luce arancione e rossa del sole illumina tutto con una soffusa luce violetta, le cime delle montagne si vedono a malapena tanto è splendido il cielo costellato di piccole nubi rosse come il fuoco. Sembrano tante piccole fiaccole sparse un po' a casaccio per la volta celeste. Quanto mi piace il tramonto! E anche l'alba non è male! Tuttavia preferisco il tramonto, non so dire se per la sua bellezza oppure perché di solito l'alba per vederla devo svegliarmi alle sei di mattina... o be' per adesso mi limito a contemplare il cielo manco Galileo Galilei in preda ad un attacco di scoperta scientifica... ops astronomica. La luce del sole riverbera sulla neve delle cime più alte accecando chiunque tenti di guardarle anche solo per poco, sembrano dei giganteschi specchi, simili a quelli che Archimede usò per respingere i romani nella battaglia di Siracusa e salvare la sua amata città. Questo è il massimo che riesco a descrivere di questo tramonto che toglie il fiato con le mie modeste capacità descrittive... ma sono sicuro che un po' di questa luce rossa arriverà anche a te... sì proprio a te caro lettore!

Diego! È in tavola! Sì arrivo ma'! Muoviti che si fredda! Ti ho detto che arrivo! A volte sembri la nonna quando dici queste cose... anche lei ce l'ha con la storia che si fredda, solo che cucina centoventi volte meglio di mia mamma... come è giusto che sia credo... o no? Per cena spaghetti alla carbonara con... (amici romani non leggete questo pezzo perché potreste avere avere un attacco di cuore) lo speck! Che tristezza! Ma perché con lo speck? Eh, bisogna finirlo, è in frigo da una settimana! Sì ma non metterlo nella carbonara! Ascolta mangi quello che c'è va bene?! Ok ok ma la prossima volta la faccio io la pasta... con il guanciale.

Finita la "triste" cena finalmente vado in camera mia, mi butto sul letto come si farebbe con un sacco di patate, afferro il cellulare e scorro la pagina di VXL. Mi piace anche solo vedere i titoli dei pezzi degli altri, e quelli che mi interessano maggiormente li apro, li leggo e a volte commento... cosa che però non capita molto spesso. Devo trovare un pezzo che mi susciti una qualche emozione particolare, non il semplice articolo sportivo... un tempo non molto lontano da ora scrivevo anche io così, ma adesso i miei gusti si sono orientati verso qualcosa di più, come dire... filosofico? Non saprei come spiegarlo... ma sappiate cari amici milanisti che leggo sempre un post di un rossonero... soprattutto quelli di Massimo48 ed Angelredblack, uno tutto cuore e sentimenti che fanno di lui uno scrittore strepitoso, che ti coinvolge nel suo racconto, mentre l'altro con un modo di scrivere più "giornalistico" ma condito con molte osservazioni personali... cosa che mi piace molto onestamente.

Ma che cosa stavo leggendo? Giusto... il Milan che pareggia contro il Verona. Che tristezza quando sei convintissimo che la tua squadra può vincere ma invece si ritrova vittima della sfortuna più inaudita della storia... proprio come è successo in quella partita "maledetta". Prima il doppio vantaggio gialloblu e poi la reazione, quella tanto agognata reazione dei rossoneri che accorciano. Ma la sfortuna è sempre dalla nostra... prima sul goal di Barak dove la palla restando tra le gambe di un Donnarumma impotente si serve da sola in un assist perfetto per il centrocampista... più o meno la stessa solfa anche sul raddoppio quando su un tiro al volo (davvero niente male) di Zaccagni Calabria compie una "sciagurata" deviazione che mette la palla dall'altro lato della porta. Ma ecco poi che vengono annullate ben due reti al Milan nel secondo tempo, uno per fuorigioco e l'altro per mano di Ibra... poi quest'ultimo sbaglia anche un rigore... insomma, sembrava chiusa quando il solito Dio all'ultimo respiro la insacca con una zuccata prodigiosa... ed il Milan pareggia...

Uff che botta di sonno che mi è venuto... mi farei volentieri un pisolino... per svegliarmi domani mattina, no magari chiudo solo gli occhi... per due... istanti...

Dove sono? Un campetto da calcio a cinque mi affianca come un vecchio amico. Il cielo è scuro, ma non è notte, è solo nuvoloso. Sembra che gli dei lassù abbiano voglia di mettersi a infastidirmi... tanto per cambiare. Dei lampioni mezzi scassati e inclinati con aria pericolante illuminano con luce fioca il piccolo campetto sintetico. Al centro del campo, c'è un uomo. È sulla sessantina a giudicare dalla chioma di capelli bianchi come la neve, anche se non riesco a vederlo in faccia. Non è molto alto... forse poco di più di me, mi avvicino. Chi sei? Ma come? Non mi riconosci? Ma perché credono tutti che conosca tutti?!? No! Non so chi sei! E ne ho abbastanza di questi sogni strani! L'uomo dai capelli candidi si gira lentamente... e allora lo riconosco: Roberto Baggio! Ma che ci fai qui? Sono venuto a darti un messaggio. Non credevi di certo che quella missione di poco tempo fa fosse l'ultima vero? Emm a dire il vero sì.
Vabbè, pazienza, ora ti racconterò una cosa, le parti fondamentali dello sport e dello sportivo... tu dovrai cercare chi di tutti gli sportivi meglio interpreta questi passaggi, va bene? Ne va della salvezza dell'intero sport. Ok. Sento la pressione che sale... e pensare che ero agitato per l'esame di terza media...
Baggio cominciò a parlare: “Per vent’anni ho fatto il calciatore. Vorrei invitarti a riflettere su queste parole.
La prima è PASSIONE. Non c’è vita senza passione e questa la puoi cercare solo dentro di te. Baggio mi indica il cuore con una mano. Non dar retta a chi ti vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardati dentro e lì la troverai.
La seconda è GIOIA. Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci, la sera, intorno ad una tavola apparecchiata. É proprio dalla gioia che nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo pienamente la propria vita. Ha un tono solenne ma al tempo stesso quasi paterno, il che mi fa sentire a mio agio. Roberto continua poi con il suo elenco di parole...
La terza è CORAGGIO. É fondamentale essere coraggiosi e imparare a vivere credendo in se stessi. Avere problemi o sbagliare è semplicemente una cosa naturale, è necessario non farsi sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatto sapendo di aver dato tutto, di aver fatto del proprio meglio, a modo tuo e secondo le tue capacità. Guarda al futuro e avanza.
La quarta è SUCCESSO. Se segui gioia e passione, allora si può parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere rimasta l’unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare nella vita ciò che si è, nel modo migliore. E questo vale sia per il calciatore, il falegname, l’agricoltore o il fornaio. Queste parole sono l'essenza non solo dello sport ma anche della vita... da uno che l'ha vissuta pienamente.
La quinta è SACRIFICIO. Ho subito da giovane incidenti alle ginocchia che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori grazie al sacrificio che, ti assicuro, non è una brutta parola. Il sacrificio è l’essenza della vita, la porta per capirne il significato. La giovinezza è il tempo della costruzione, per questo devi allenarti bene adesso. Da ciò dipenderà il tuo futuro. Per questo gli anni che stai vivendo sono così importanti. Non credere a ciò che arriva senza sacrificio. Non fidarti, è un’illusione. Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni la realtà. Per tutta la vita ho fatto in modo di rimanere il ragazzo che ero, che amava il calcio e andava a letto stringendo al petto un pallone. Oggi ho solo qualche capello bianco in più e tante vecchie cicatrici. Mi strizza un occhio parlando dei suoi capelli. Ma i miei sogni sono sempre gli stessi. Coloro che fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbraccia i tuoi sogni e inseguili. Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita".

Alla fine di tutto questo sono semplicemente con la bocca aperta... ma non mi torna una cosa... perché si stava rivolgendo a me? Erano forse anche dei consigli per me, e per tutti gli sportivi? Non ho il coraggio di chiederglielo e lui non aggiunge altro, se non ricordarmi di chiudere la bocca altrimenti mi ci sarebbe entrata una mosca... piano piano il campetto attorno me si dissolve come se non fosse mai esistito... e viene rimpiazzato dal soffitto bianco di camera mia e da quella odiosa lampada sempre covo di ragni e insetti vari. Penso molto a quello che Baggio mi ha detto in sogno... devo trovare lo sportivo che più rispecchia quelle caratteristiche al giorno d'oggi... ma non so da dove iniziare. Decido che avrei fatto tutto la mattina successiva così mi metto a letto... questa volta per dormire veramente.

Vengo svegliato dell'improvvisa luce gialla della lampada accesa di camera mia: odio quando mia mamma accende la luce per svegliarmi... credo che sia una delle cose più fastidiose del mondo... ovviamente dopo lo speck nella carbonara... quello non si può superare. Ed ecco quindi che mi alzo come uno zombie, barcollando su gambe malferme che rischiano di cedere ad ogni passo. Ho le occhiaie talmente scavate da far sembrare di non aver dormito per nulla sta notte... in realtà non so neanche io se ho dormito. Dopo una buona colazione a base di latte e biscotti mi siedo alla mia scrivania cercando inutilmente di rammentare tutto quello che Baggio mi ha detto... in compenso però avevo già scelto qualche calciatore che poteva andare bene... ma lui ha detto "anche altri sportivi oltre che calciatori" beh devo dire però che oltre al calcio conosco bene solo la pallavolo, il basket o altri sport non li seguo per nulla... quindi non ho una vasta scelta. Non so se questa è una cosa negativa o positiva... ma certamente quelli lassù potevano scegliere qualcuno con più cultura sportiva di me... e non ci vuole molto, ve lo assicuro. Beh insomma gli sportivi che ho scelto sono questi: Giannelli per la pallavolo, capitano giovanissimo e fortissimo dell'Itas Trento, la mia squadra del cuore ed Ivan Zaytsev, capitano azzurro soprannominato "lo Zar" per le sue origini russe. Entrambi hanno sicuramente la passione, perché come ha detto Baggio senza quella non si va da nessuna parte... il coraggio ce lo hanno, e da vendere direi a giocare contro gente che ti spara addosso cannonate a centotrenta kilometri orari... in un certo senso però li capisco... io sono un libero d'altronde, so cosa vuol dire beccarsi tutte le cannonate degli schiacciatori avversari... per giocare a pallavolo o stare in porta a calcio... beh bisogna essere anche un pochettino pazzi. Successo.
Beh che dire del successo? Uno a neanche 25 anni ha già vinto tutto e l'altro a 30 anni passati ha vinto tutto lo stesso... direi che il successo non manca dalle loro parti... forse invece la gioia scarseggia. Eh già ma solo dallo Zar. Perché? Perché ormai è un campione in declino, ed ora gioca non più in un top campionato europeo... ma in una squadra abbastanza sconosciuta. Giannelli invece ha avverato il suo sogno di giocare a Trento e a quanto pare non lo lascerà presto... almeno spero. Tutti quelli che sono arrivati in alto hanno sacrificato molto. Che sia il loro tempo o la loro famiglia mettendola dopo al lavoro... o meglio alla loro passione... senza il sacrificio non si va da nessuna parte, prorpio come con la passione.

Per il calcio ho scelto pochi profili ma molto adatti a parer mio: il primo è ovviamente Gigi Buffon. Come non nominarlo? Grinta, coraggio ed un pizzico di pazzia fanno di lui un campione assoluto, uno che ha vinto tutto... tranne la Champions. E quel mancato trofeo che ormai non arriverà più è per lui un profondo dispiacere, tanto da indurlo a sperare che la Juve possa veramente vincere la coppa dalle grandi orecchie... e firmando rinnovi su rinnovi fino alla veneranda età di 43 anni... non cosa da tutti.
Il secondo candidato sarebbe stato il buon Andres Iniesta... però il povero diavolo si è ritirato e non puo quindi entrare a far parte di questo elenco. Ci tenevo però ad inneggiare alla sua carriera fantastica, da vero campione fuori e dentro al campo. Quindi al suo posto metto... voglio sorprendervi: Serge Gnabry. È una scelta azzeccata? Non so ancora ma se dopo questa scelta il calcio continuerà ad esistere... beh vorrà dire di sì. Un top player che spesso non viene calcolato essendo all'ombra di giganti come Lewandoski o Muller... ma che riesce sempre a dare il suo, in qualsiasi circostanza. È questo che secondo me lo rende un top player seppur un top player fantasma. È come se nessuno si interessasse di lui, è lui che tiene in piedi l'attacco del Bayern altrimenti troppo sbilanciato con il solo Polacco, è lui che segna di più dopo il gigante polacco, è lui che serve assist per il gigante polacco... ed è un fantasma. Coperto dall'ombra di un campione ma che presto potrà oscurare... una volta per tutte.

Sono quindi giunto ad una conclusione: il prescelto è Serge Gnabry. Perché? Per tutte le motivazioni sopra scritte e perché pur essendo nell'ombra di un vero gigante come Lewandoski riesce sempre a mettersi in mostra, con grande umiltà, senza strafare lui avanza. Piano piano ma inesorabilmente come un ghiacciaio dalla lingua gelata che scende giù per una valle. Nessuno ostacolo potrà mai fermarlo... come nessuno fermerà Serge Ganbry, il top player fantasma.

Ho fatto un sogno
Mi han dato una missione
Ho trovato un fantasma

Milan Mauro