Domani si ricomincia. Un'altra settimana fatta di duro lavoro e studio. Sono stanchissimo... ed è domenica sera, il che fa capire la mole di studio che ho in queste ultime settimane di ottobre. Un giorno la verifica di latino, quell'altro quella di matematica... insomma non posso rifiatare un attimo che subito devo studiare per qualcos'altro.
In poche parole: il liceo non è roba per deboli di cuore. Il motivo? Perché quando realizzi che hai da studiare contemporaneamente quattro materie ed hai un tema un giorno sì è l'altro no... si rischia un attacco de core. Fortunatamente non sono una persona che soffre troppo l'ansia altrimenti nel cimitero ci sarebbe già la mia piccola bara messa in una buca. La pressione è tanta e non ho molto tempo per me.
Nonostante tutto vedo che quell'oretta libera al giorno riesco a ritagliarmela fuori... solo che in quell'ora posso: scrivere un pezzo per VXL, uno che potrà essere ricordato negli annali della piattaforma (spero), dedicarmi alla musica con il mio amato basso Elettrico messo lì sul piedistallo che solitamente mi guarda mentre faccio i compiti. Credo che passo più tempo insieme a lui che con mia madre o i miei fratelli. Questa è una cosa anormale. E poi potrei leggere, potrei andare avanti a scrivere il mio libro visto che ormai è mesi che non butto giù neanche una riga. In quell'ora si concentra tutta la mia vita sociale se vogliamo, quella che non è legata alla scuola. Oltretutto mi sono prefissato una sveglia per fare almeno quindici minuti di allenamento al giorno. Di solito mi faccio le mie trenta flessioni... ops piegamenti sulle braccia (sapete non vorrei che leggesse questo pezzo il mio prof di ginnastica... mi farebbe il culo a striscie come si suol dire), sommate a due minuti di Planck in tenuta ed un po' di allungamento. Eh già perché come si potrebbe pensare per uno che fa il classico non sono uno che non da importanza allo sport. Per me lo sport è la base di tutto, se hai un fisico robusto e ben strutturato mano a mano che si va avanti con gli anni non soffrirai di problemi alla schiena per esempio. Perché come dissero i latini: "Men sana in corpore sano". Quanto erano saggi gli antichi. Quanta verità si cela tra le loro parole! Se vogliamo ho anche un altro esempio a sostegno della mia tesi magari un attimo più contemporaneo... ma neanche tanto:

Il tuo corpo è la tua palestra
Zlatan Ibrahimovic

Amo lo sport, in qualunque ambito esso si svolga. Seguo la nazionale di qualsiasi disciplina, dal calcio alla pallavolo fino al rugby e alla pallanuoto. Anche il mercato mi entusiasma soprattutto quello calcistico e pallavolistico. Ci sono solo due aspetti dello sport che non mi piacciono: le scommesse ed i paragoni. Questi ultimi credo che siano la piaga che dilania il mio sport, quello ideale. Se un ragazzo è forte non si deve trovare per forza un paragone talvolta affrettato e basato sull'aspetto fisico per dimostrarlo. Se uno è forte davvero lo si noterà sul campo. Questo morbo colpisce soprattutto il calcio, lo sport più bello del mondo. Quando c'è una nuova promessa ecco subito spuntare tanti paragoni quanti capelli del povero ragazzo emergente. E se è pelato? Oh be' allora non ne avrà neanche uno. È fortunato. Ma chi sono i più grandi paragoni affrettati del nostro campionato? Boh e che ne so? Beh scopriamolo!

Come non iniziare le nostra avventura tra i paragoni più azzardati del nostro campionato se non con Sandro Tonali? Un gioiello sfornato dalle giovanili del Brescia ed attualmente al Milan, la sua squadra del cuore. Il ragazzo non ha trovato molto spazio fino a d'oggi ma Pioli ha avuto e sta avendo la pazienza di aspettarlo come si farebbe con qualsiasi altro giocatore di livello. Sandro è ancora un novellino per la nostra serie a vista l'unica stagione nella massima serie con il Brescia l'anno scorso. Un buon anno per il ragazzo che ha fatto vedere le belle cose viste un serie b confermandosi come uno dei più forti prospetti italiani. Il più forte canterano del Brescia da quando si aha memoria... o meglio da quando con le rondinelle esordiva un certo Andrea Pirlo. Uno con dei piedi fatati... non vorrei dire di fata perché a quanto dicono ha un gran bel numero di scarpe... un po' come me. Il metronomo bresciano è uno che i tifosi delle rondinelle come quelli milanisti non scorreranno mai. I primi per l'orgoglio che Pirlo ha portato alla città... finalmente un bresciano sul tetto del mondo proprio nel 2006. Ah che anno magnifico quello... soprattutto perché sono nato io.
Ma torniamo a noi e al nostro Tonali. Il primo giocatore ad aver raggiunto livelli molto importanti dopo aver lasciato il Brescia dai tempi di Pirlo, il primo ad essere andato in rossonero dai tempi di Pirlo... insomma i due hanno molto in comune, anche la pettinatura dei capelli... ma uno stile di gioco totalmente diverso. Alla fine è sul gioco che si costruisce un paragone sensato, ma visto che il mondo è pieno di gente che vuole sparare cavolate a destra e a manca è venuto fuori questo paragone tra Pirlo e Tonali. Lasciando stare l'aspetto fisico (motivo principale di questo paragone a mio parere) i due sono giocatori assolutamente differenti. Uno orientato verso il tiro, verso la finalizzazione, l'altro studia da recupera palle e da regista. L'uno dotato di una tecnica sopraffina e l'altro non molto. SONO DUE PERSONE DIVERSE, per chi non lo avesse ancora capito... e questo vale per tutti i paragoni del mondo. Trovo oltremodo brutto affibbiare un simile fardello ad un ragazzo di soli venti anni... Tonali non è l'erede di Pirlo e mai lo sarà perché hanno stili di gioco differenti.

Oh, a proposito di abbinamenti azzardati e noiosi dopo un po'... la volete piantare di dire che il Milan può vincere lo scudetto?!? Non è possibile che i rossoneri ci riescano semplicemente per due fattori:
1. Abbiamo la rosa corta come dei calzini fantasmini e prima o poi ci accorgeremo che avanzano fuori i piedi e tutte le gambe dalla coperta.
2. La nostra striscia di imbattibilità anche se sorprendente non accenna a fermarsi tuttavia prima o poi arriverà quella fantomatica sconfitta... e quando arriverà l'età media del Milan di 23 anni su farà sentire come non mai. A meno che Ibra e Pioli non facciano un altro miracolo e riescano a tirare fuori il meglio dai ragazzi anche se delusi e scoraggiati.

Quindi cari signori giornalisti vi prego di non parlare di cose che sono in mano solamente al fato e che noi comuni mortali non possiamo controllare o prevedere. Certo, il Milan sta viaggiando ai mille all'ora... ma da qua a dire che potrebbe vincere lo scudetto c'è di mezzo il Napoli, la Juve, l'Inter e l'Atalanta. Quindi carissimi giornalisti vi prego di piantarla di gufare e fare il vostro lavoro una volta tanto. Grazie.

Ma tornando a noi, siamo quindi giunti all'agognata conclusione che Pirlo non è compatibile con Tonali e quindi il loro paragone è senza un senso logico. Stessa cosa vale per un piccolo gioiellino norvegese che sta sfondando con addosso la maglia numero quindici: Jens Petter Hauge. Un ragazzo d'oro pagato appena 4.5 milioni di euro al suo club il Bodo Glimt. Una scommessa che ha del romantico e che fino ad ora si sta rivelando azzeccata. Ed ecco che anche qui spunta un ignobile paragone che accosta il giovane con l'ancora più giovane Haaland. È raro che un giocatore più vecchio di un altro venga paragonato proprio a quest'ultimo ma è quello che è successo con Hauge ed Erling. Un paragone strano quindi per questo motivo ma soprattutto perché i due non hanno praticamente niente in comune se non la nazionalità ed i lineamenti nordici. Sono l'orgoglio di Norvegia tuttavia giocano in posizioni diverse del campo anche se Hauge potrebbe giocare anche da prima punta. Haaland a differenza di Petter fa almeno un goal a partita... mentre Hauge ha messo a segno la sua prima rete appena la scorsa settimana contro il Celtic. Non si può paragonare i due perché uno è un talento assoluto, un trascinatore dell'attacco, sempre al posto giusto nel momento giusto... un po' come Pippo Inzaghi ai suoi tempi migliori, mentre l'altro è molto fisico e cerca soprattutto la conclusione dalla distanza e l'uno contro uno (fase del gioco dove eccelle). Quindi è giusto paragonare i due norvegesi? Io credo di no. Ora, questa è una sensazione prettamente personale e credo la maggior parte dei tifosi amino i paragoni come questi... soprattutto quando si tratta di gente della propria squadra del cuore, per dimostrare che si ha giocatori di livello.

O lo sai che abbiamo il nuovo Haaland? Ah sì? E chi sarebbe? Hauge. Ma che bravi! È fortissimo immagino! Panchinaro in una squadra di pippe come il Milan! Ma sta zitto Juventino che siete ottavi in classifica... o te lo sei dimenticato? Ma si adesso esonerano Pirlo e vedrai come vinciamo anche quest'anno anzi, vinciamo la Champions! Questo è l'anno buono! Vabbè fai come ti pare. Secondo me la Juve non vince proprio niente sto' giro ma tu continua a crederci.

Ecco qua uno spezzone di conversazione e di ridicolizzazione di un povero milanista attaccato come un'avida sanguisuga ai noiosi paragoni. La verità è che non servono a niente... se non a dare false speranze ai tifosi e per aggiungere un briciolino pressione sulle spalle già curve di ragazzi giovanissimi magari al primo approccio tra i grandi.
Perché convivere con il paragone di Pirlo o di Haaland alle spalle non è facile... se non impossibile. Così rischiamo di giocarci dei talenti assoluti del calcio... quindi vi prego: basta con questi paragoni affrettati su Tonali, Hauge e compagni perché non servono a nulla, sono il morbo del calcio.

Milan Mauro