"Amore, la bambina dorme ancora? Picchio? Ok, metto a posto il magazzino di là"
scrshhhhh,scrshhhhh,plu,plu,plum... finalmente controlliamo cosa c'è qui...

Mi ricordo quel giorno quando appena aver aperto la porta del magazzino, mi trovai davanti a una montagna di cianfrusaglie, tra cui molti scatoloni chiusi da tempo immemore. Tra un borsone e l'altro, scovo uno scatolone al quanto improprio per questo era, già qualcosa che mi attirava a se come un magnete. Presi questa scatola e la spostai da una parte, visto che poi l'avrei aperta una volta finito di sistemare il tutto.
Così, dopo due ore, per vedere le cose da tenere e da buttare, tutto era al posto giusto, tutto pulito e molto spazio, che prima non c'era. Così mentre esco, e chiudo la porta prendo questa scatola messa da parte e me la porto nel mio studio...
Amore il magazzino è pulito, vado nel mio studio a fare un controllo delle carte di lavoro, a dopo.
Cosi poggio la scatola sulla scrivania e comincio togliere un miscuglio di scotch che imballava più volte lo scatolo
Quanto scotch c'è su questa scatola, ma cosa c'è dentro...pfffff...pffff...filnalmente l'ho tolto tutto, apriamo...cosa!
Dentro c'erano molte cose che avevo conservato quando ero bambino, così tra fogli vari, mi trovo davanti ad un sacchetto pieno di palline di vetro, venate da colori interni, che da ragazzino mi chiedevo spesso come facevano a mettere dentro il colore in una sfera chiusa, ero un bambino...Ma quelle palline mi riportarono a un ricordo... Stavo rivivendo quell'immagine, una immagine che mi rivedeva bambino, che mi rivedeva in un piccolo pezzo di terreno a giocare a biglie con gli amici d'infanzia, quando mentre ero intento a colpire la biglia dell'avversario, una vespa si oppose al mio sguardo e per la paura, lanciai pallina con il pollice di corsa, che parti dalla mia mano destra e lisciò clamorosamente quella dell'avversario, che a sua volta colpì la mia e mi fece perdere la bellezza di 20 palline. Già una scommessa, che mi avrebbe portato ad essere il più bravo di tutti, mi fece retrocedere a reietto del gruppo in una giornata di un caldo infernale, e di un sole che alle 16 batteva forte sulle nostre teste bollenti, ma intenti a giocarci quella sfida, come fosse una finale Mondiale di calcio. Ricordo che tornai a casa desolato, non tanto per la sconfitta, ma nel pensare che quelle palline se non le avrei rivinte, me le sarei portate dietro chissà per quanto tempo. Così il giorno dopo, ci ritrovanno sul terreno da battaglia, ancora una volta contro quell'amico-avversario che mi derideva "Sei venuto a perderne altre 20? Preparati". Ero carico, volto scuro e pronto a fargli rimangiare tutte quelle parole da sbruffone. Dopo aver buttato fuori i meno esperti, lo 'sbruffone' lanciò la pallina a bordo buca, e ridendo mi disse "Ti sta dicendo male anche oggi è...". Io mi concentrai, sapevo che solo facendo buca lo avrei fregato, visto che poi mi sarebbe bastato raccogliere la mia pallina dalla buca e colpire la sua. Così effettuai un tiro ad effetto, misi la pallina tra il pollice e l'indice e spinsi il più forte, la pallina dopo aver toccato terra ebbe un effetto perfetto ed dopo un percorso lento e doloroso entrò in buca. La sua faccia rimase sconvonta, e iniziò a piangere, ma non prima di sentire il stock del vetro della mia biglia contro la sua. Dopo avermi restituito le mie venti biglie, si mise a piangere e correre a casa, il duro aveva in un sol colpo perso le palline e soprattutto fu deriso dagli amici, che fino a quel momento lo avevano spalleggiato.
Questo Walkman e quello che usavo per acoltare le canzoni dei Max Pezzali  & 883, qunte ne ho dedicate disteso sul mio letto.
Quel Walkman fu il compagno dei miei pomeriggi dopo scuola, la mattina incontravo la ragazza che mi piaceva in classe, e il pomeriggio mi impersonavo su un palco al posto di Max Pezzali che gli dedicavo le canzoni. Poi una volta finite le medie, lo presi e lo misi via in questa scatola, da quel dì non lo usai più. Dentro c'è ancora la cassetta di: Nord,Sud,Ovest,Est.
Cavolo! Non mi aspettavo di rivederle qui...questo proprio non me lo sarei aspettato.
Dentro la scatola c'erano un paio di scarpe, ma non scarpe comuni, un paio di Nike Air Max, le prime uscite con l'aria, color panna con il baffo blu. Quelle scarpe me le regalò mio padre a 12 anni, ricordo che quando le vidi la prima volta feci dei salti di gioia, erano un paio di scarpe che costavano molto per quei tempi, e mio padre con i risparmi me le aveva comprate. Ricordo che le 'sfoggiavo' (mi facevo grande quando le portavo), ma essendo un ragazzino, un giorno passando sotto casa vidi due amici giocare a 'Porta a Porta', così mi dissero "Ci serve un quarto. Vuoi giocare?", non ci pensai per niente e iniziai a giocare. Alla fine quando mia madre mi chiamò per l'ora di cena, risalendo verso casa, mi accorsi che le scarpe si erano rigate, e pensavo tra me "E ora come faccio a nasconderlo a mio padre. Certamente se le vede s'inalbererà parecchio". Così entrai e corsi in camera a togliermele, ma proprio in quel momento entrò e si accorse del fatto, mi sgridò, e ricordo che piansi perchè ero dispiaciuto, ma poi a tavola mi passò la mano in testa e mi disse "Devi stare attento alle cose, perchè non possiamo comprarle spesso". Così da quel giorno capii due cose; la prima che quando si riceve un regalo costoso bisogna starci molto attento, la seconda che non spesi e non spndo mai tanti soldi per comprarmi cose da indossare per la paura di romperle, spendere 20-30 euro ci può stare, ma portare una camica da 150 e poi avere la paura di strusciare o poggiarsi ad un muro è ben altro. Quello mi fece capire che i soldi vanno spesi per altro e non certamente per vestirmi alla moda per vantarmi del marchio impresso sopra.
Cavolo, questi mi ricordano le prime volte da adolescente...
In un cofanetto avevo tre orecchini, due erano con brillantino per i lobi, e uno era il cerchietto che avevo nella parte alta dell'orecchio, non erano d'oro, e il diamante non era un vero diamante, li comprai ad un negozio stile 'Mille Lire' e me li feci mettere dall'orefice. Ricordo il primo orecchio, quando entrai a casa con la mano sull'orecchio sinistro, mi misi a tavola, mio padre mi disse "Perchè ti copri l'orecchio?" e io risposi "Nulla, ho dato una botta alla porta della camera", poi arrivò la fadidica frase "Fammi vedere?", alla fine scoprii che era un orecchino, sorrise e mi disse "A rimorchione, sei pronto per le giovincelle, le cellette". Infatti ricordo che mi faceva sentire più sicuro, non che non lo fossi, ma mi dava ancora più importanza. Poi nel giro di tre mesi decisi di fare gli altri due buchi, quello al lobo destro e al lato alto a sinistra, accompagnati dagli occhiali stile Bono Vox, quelli detti 'Cerchio a Cento Lire', giacchetto jeans, capello a spazzola e gel al cocco. La mia prima conquista fù proprio in quel periodo.
No... questa anche ho tenuto? Non ci posso credere, pensavo persa per sempre...
C'era una foto, una foto che in quel periodo pensavo aver perso per sempre, la mia prima fidanzata, cavolo quanto eravamo piccoli, lei era timida, era bellissima, mi faceva battere il cuore come nessuna mai. Qui eravamo sul nostro solito muretto in compagnia della nostra comitiva, io seduto dietro e lei davanti che sorridiamo a quella macchinetta fotografica. Lei dopo un anno dovette trasferirsi con la sua famiglia in un altra città, quelli erano gli ultimi scatti di un anno di fidanzamento. Ricordo che fù un colpo bassissimo, visto che me lo disse soltanto un giorno prima della partenza. Dietro c'è scritto Staremo per sempre insieme 1994...Cavolo sono volati 26 anni eppure guardando questa foto sembra di rivivere quei momenti.
Zippichippilippilippi...Zippichipp...pi...lippi...lippi...No! questo non me lo aspettavo!
1996 il biglietto della finale di Champions. Ricordo quel giorno come fosse ieri. Mio padre aveva comprato i biglietti, ricordo che costarono tanto, tantissimo, ma il giorno stesso della finale io ero a letto con la febbre altissima, e non avrei potuto andare allo stadio, mio padre alla fine decise di restare a casa, voleva starmi vicino. Il biglietto però non lo buttammò, infatti lo facemmo mettere tra due lastre di vetro e messo ognuno sul proprio comodino, così da tenere un ricordo che ci fece sognare in una notte di Maggio, la Champions, l'ultima Champions alzata al cielo...
Zambronio....zambronio....stipsioko,Hokaido,brin....brin...brum...brom...eh! No...dai, non ci credo...
Sotto in tutto, spostando alcuni disegni, trovo un album Panini 1995-1996, certamente lo avevo messo da parte perchè la Juventus aveva vinto la Champions, cavolo; Peruzzi,Torricelli,Carrera,Ferrara...Di Livio, il grande Didier Deshamps, Jugovic, e il grande trio Vialli, Ravanelli, Del Piero...cavolo sembra una eternità, anzi è passata una eternità, 24 anni e non credere che siano passati così velocemente.
Prisco....Prosco...Pruscone...Batlab...Pzculiculicula...azz direbbe Federico Savatore....azz...Spiducchione....non sembra esserci altro, anzi no...dai...
Beh tra le tante cose, trovo un doppio della chiave del mio motorino a 16 anni, ricordo che non ero un amante della velocità, soprattutto se dovevo guidare un trabicolo a due ruote. Ma quel motorino, mi fece capire due cose, la prima che mi piaceva guidare in mezzo al traffico sfrecciando in un zig e zag a semaforo rosso tra le auto ferme, la seconda che il rimorchio era assicurato. Chissà perchè, ancora oggi me lo domando, con il motorino le ragazze facevano del tutto per accaparrarsi un ragazzo. Piacevo, ma non pensavo a questo livello, fino al giorno prima, una ragazza carina, mi snobbava, preferiva un altro ragazzo. Un giorno mi presentai con il mio motorino, nero, era un Aprilia SR 50, camminava parecchio, aveva un motore di grande importanza. Così arrivai emisi il cavalletto e tolsi il casco. Questa ragazza tolse subito la mano sotto il braccio di quel ragazzo e mi disse "Perchè non mi porti a fare un giro?", io le dissi "Ma non sei fidanzata con quel ragazzo?", e lei "Chi quello? No, ce lo faccio credere". Non mi persi l'opportunità, la feci salire e la portai a spasso, poi però la portai ad un parco ben nascosto e le dissi "Non credere di scappare, visto che se ti piaccio voglio un bacio", lei credeva di potermi sfruttare, ma ero talmente furbo che non mi sarei mai fatto fregare da una sfruttatrice, così lei che non era convinta mi baciò, la limonai parecchio". Mi disse di non raccontare niente a nessuno, si vergognava, oppure quello era veramente il suo ragazzo. Da quel giorno quando mi vedeva aveva sempre la paura che io da un momento all'altro avessi potuto svelare il tutto, ma per me era già acqua passata dopo quel bacio. Non so che fine abbia fatto, ma da come mi raccontarono più avanti, che cambiava fidanzato come una maglia...
Sgridellona...bastianaccia...zambrinus...spidocchia...spidocchi....a! Sapevo che doveva esserci...
Non poteva mancare, la foto del mio compleanno di 18 anni, cavolo eravamo pochi, eravamo in casa mia, eravamo tutti amici dalla nascita, che bella questa, qui siamo tutti uniti in una unica foto, quanto ero giovane, sembra passata una eternità, anzi è passata... Guarda che taglio di capelli che portavo 'Isola', rasato a pelle su i lati e quella cacatella in testa, certo a pensarci adesso non me li farei nemmeno morto, ma in quel periodo andavano. Ero fissato che prima o poi mi sarei fatto i capelli a spazzola con le punte bianche, da juventino sarebbero state perfetti, ma poi non me li feci mai, pensavo "Ma dove vado in giro con le punte bianche?". La moda del periodo aveva due tagli; La riga in mezzo e capelli lunghi poco sotto la metà dell'orecchio, oppure la spazzola alta. Quello fu l'ultimo anno dell'isola in testa, poco dopo passai alla spazzola alta, che tutt'ora porto, ma con una rasatura normale, prima era a zero sotto. Questi amici sono rimasti tutt'oggi, anche se poi ognuno ha preso la sua strada dopo il matrimonio o la nascita di un figlio, ma li sento spesso ancora oggi.
Zamprinus....Scoccolocca....batles....brum...brim...bram...finito non c'è più nulla...
Quando ho trovato quello scatolone immaginavo che ci fosse tutto, meno che quel che poi ha trovato. Immaginavo dei disegni, visto che era una mia passione, dei ritagli della Juventus, anche questa è una mia passione tutt'oggi, ma mai avrei pensato fosse un ricordo di questo genere. Molte volte, vedo persone buttare via le cose vecchie, senza dargli un peso, anzi sembra quasi vogliano dimenticare il loro passato, mentre è bello ogni tanto rituffarsi in quella gioventù, in quella spensieratezza, in quei luoghi o posti che abbiamo frequentato, e che oggi passandoci ci riportano a quel tempo. Sì, forse molti vogliono dimenticare, forse i ricordi per tanti non sono felici, allora declinano ogni tipo di pensiero e cancellano con un beckup generale il loro cervello, spostano lo sguardo. Ma sono certo che alcuni invece hanno uno scatolone, che sanno quel che contiene, ma non lo vogliono aprire, forse per rispetto alla vita del presente, forse per non spostare l'attenzione a quei ricordi che lo trovavano felice, ma in un altro tempo, forse delle foto di vecchie fidanzate, magari qualche promessa non mantenuta. Vorrei dire loro di aprire quella scatola, perchè non sarà altro che un ricordo, magari qualcosa porterà a qualche lacrima, ma oramai il tempo è passato e il passato non ce lo porterà mai più nessuno. Mentre mi sento di dire a chi vuole cancellare il tutto, come se è accaduto, ma un tempo, la vita va avanti e non si guarda più indietro, che questo è un errore, già perchè tutti siamo cresciuti affrontando quel che il tempo ci ha dato giorno per giorno, anno per anno, portandoci fino ad oggi. magari se quella ragazza non ci fosse stata, saremmo altre persone, magari se quell'amico fosse stato fedele, oggi saremmo sposati con quella donna, magari se quella cosa non fosse accaduta oggi una persona cara sarebbe ancora con noi. Ma di tutto questo non possiamo deciderne il futuro, perchè come dice quel detto "Quel che è stato e stato, scordiamoci il passato", va interpretato anche in un altra versione, il passato ci può dare o togliere, ma resta sempre nella nostra mente, per questo non possiamo e non dobbiamo mai cancellarlo, fin quando non saremmo più su questo mondo.
Quindi aprite quella scatola, che sia materiale o che sia dentro mente o cuore.