La vita a volte prende e a volte dà e in questo caso si è portata via un pezzo importante della mia esistenza: la Nonna.
A mia nonna voglio dedicare questo pezzo, per dirgli in ogni rigo tutto quello che ho passato con lei, tutto quello che mi ha dato e che porterò per sempre con me.

Cara nonna,
è passato oramai un anno e un mese dalla tua scomparsa e quel vuoto che hai lasciato è davvero incolmabile, te ne sei andata in punta di piedi senza dar fastidio a nessuno in un giorno di gennaio del 2022, dicevi spesso che la tua vita te l'eri vissuta e che potevi anche andare via e che nessuno ne avrebbe sentito la mancanza, dicevi che non avendo più una stabilità fisica alla fine ti sentivi un peso e quindi avresti preferito lasciare la terra per ricongiungerti con i tuoi cari in paradiso.
Oggi vorrei dirti tante cose anche se non ci sarebbe bisogno di scriverle, visto che me le hai sempre sentite dire o lo sapevi senza che io aprissi bocca, mi leggevi tutto dagli occhi.
Tu per me sei sempre stata l'unica nonna fin dalla mia nascita, anche perchè gli altri tre sono volati in cielo chi troppo presto e chi pochi anni prima che io nascessi, ho sempre visto in te l'unica persona che dai suoi occhi dolci mi ha accompagnato insieme alla mia famiglia in questo lungo percorso di crescita, ricordi quante volte ricordavamo i vecchi tempi tuoi e i tempi nel quale entrambe rivivevamo quei momenti tra le risate?
Eh già, proprio quello oggi mi manca di te; quella risata inconfondibile, quel sorriso e quei tuoi occhi azzurri cielo, quella nuvola bianca che copriva il tuo capo.
Quando comincio a ricordare la prima cosa che mi viene in mente sono le uscite di scuola quando mi aspettavi fuori al cancello e dalla rete mi chiamavi, io correvo da te e appena uscito mi dicevi: "Guarda che ti ho portato?" dalla tasca tiravi fuori un fazzoletto e al suo interno c'erano i pescetti alla liquirizia dei quali ne andavo matto, poi mi prendevi per mano e tornavamo a casa e prima di tornare nella mia casa salivo nella tua dove mi facevi una prelibatezza del quale ne andavo ghiotto, il Pane, Olio e Sale.
E che dire dei tuoi racconti? Ne ascoltavo senza stancarmi mai, dai tuoi tempi da bambina e adolescente quando conoscesti nonno ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, con le corse dal lavoro a casa senza dimenticare la morte prematura di una tua cara amica che non riuscì a salvarsi dagli attacchi tedeschi.
Nonna, le risate che ci siamo fatti noi raccontando certi sfonnoni di giornate passate insieme non le potrò mai dimenticare: Ti ricordi la Calabria? E Padova, Venezia e Firenze? E chi se le dimentica quelle mattinate al mare; andavamo a sederci sotto l'ombrellone e ridevamo di qualsiasi persona che aveva un qualcosa di strano; dal turbante in testa ad un costume ridicolo, eppure quel nostro ridere portava anche chi era vicino a noi a ridere di conseguenza.
Le tue entrate in acqua erano per lo più delle bagnate di gambe e braccia, dicevi che non volevi bagnarti i capelli, anche se poi qualche volta i cavalloni facevano brutti scherzi.
A Padova il piccione impazzito che centrava chi si sedeva sul monumento e il gelato sotto il portico, le mangiate al ristorante e quell'osso di bistecca che ti tolsero dal piatto quando eri andata in bagno e che giuravi di aver lasciato ancora con la carne attaccata e giù noi nipoti a a farci tante risate.
E Firenze? Che batosta, non solo fummo serviti per ultimi al tavolo, anche se stavamo seduti là da oltre mezz'ora, ma alla fine dopo aver mangiato poco e niente ci presentarono un conto da cinque stelle... che Botta!!!

Sai nonna, non mi riesce parlare al passato, perchè per me sei sempre presente, anche in questo momento che scrivo è come se tu fossi al mio fianco e da un momento all'altro, mentre sto scrivendo, mi dicessi: "Ti sei dimenticato di scrivere....".
Ti ricordi le lunghe corse in autobus, in taxi e in metro/treno? Quante passeggiate, eh già, nelle tante passeggiate ti ricordi quella con la tua amica di lunga data quando ogni volta ricordavate di quando all'età di circa tre anni lei mi diceva "Cosa vuoi?" e io indicavo la Luna e dicevo "Quella!" indicandola con il dito.

Nonna mi mancano i tuoi abbracci e i tuoi baci in fronte, mi mancano tutte le facce che facevi quando arrivavo a tavola e guardavi il mio piatto stracolmo e dicevi "Ma tutto quello ti mangi?".
Ti ricordi quando ai tuoi compleanni la nostra grande famiglia tra figli e nipoti si riuniva a casa tua? Eravamo più persone che sedie eppure ci arrangiavamo in tutti i modi; chi al tavolo, chi sul divano, ma quello che contava era di restare tutti nella camera da pranzo, tutto questo mi manca, le tue difese quando mamma e papà mi sgridavano se facevo baccano o volevo qualcosa e tu in difesa dicevi: "Lo lasciate stare questo ragazzino!" accarezzando la mia testa o il mio viso.
E cosa dire degli ultimi 5 anni? Dicevi spesso che la tua vita era arrivata al capolinea, che tutto quello che dovevi fare o vedere l'avevi fatto e visto e che avresti potuto andartene felice e contenta pensando di aver lasciato tutto il bene a tutti noi.

La vita mi ha regalato davvero una nonna super, una nonna che non si è mai tirata indietro e che è sempre stata presente a tutti gli avvenimenti importanti che siano stati positivi o negativi tu eri sempre presente, sei stata un punto di riferimento eccezionale e quando c'era qualcosa che non andava, allora prendevi la tua immancabile sigaretta, l'accendevi e dicevi "Mo' do una tirata d'aria alla cichetta!".
Sai nonna, credo che quel vuoto che non credevi di lasciare è davvero tanto, e quella poltrona nella quale passavi i tuoi ultimi tre anni sta là e ogni volta che la vedo mi ricorda il tuo volto che si girava ed era pronto a chiedermi qualsiasi cosa che fosse stato un bicchiere d'acqua o che volevi mangiare una frutta o un dolcetto dicevi "Che c'è da stuzzicare?".
Ti ricordi quante partite della Juve vedevamo insieme? E a chi ti chiedeva "Di che squadra sei?" tu rispondevi tra le risa "Della Pagnotta!", però le sere davanti alla tv con me e papà eri presa a guardare quel pallone e spesso ripetevi: "Ma quello non è Del Piero?" eh già, i volti più famosi li riconoscevi sempre e poi "Goool!!!" quando segnava e alzavi la mano per la felicità.

Sai nonna, adesso mi manca quella carezza, mi manca quel sorriso e quei tuoi occhi azzurro cielo, ma sono certo che in qualsiasi momento che sentirò la tua mancanza mi basterà ricordare i giorni passati insieme seduti sul divano, perso nei tuoi o nostri racconti.
Ciao Nonna buon viaggio, ti voglio bene!