Proseguiamo con il bilancio della prima parte della stagione calcistica 2019/20 alla sosta natalizia, dopo le prime 17 giornate di serie A; ecco il bilancio delle altre 10 squadre:

MILAN: Forse la delusione più grande, con risultati negativi sotto tutti i pinti di vista; i dirigenti non si sono mostrati all'altezza, sia per il calciomercato che non ha aumentato il valore della squadra e sia per la gestione dello staff tecnico, prima puntando su un allenatore molto idealista come Giampaolo e poi ripudiandolo ai primi risultati negativi, puntando sul pragmatico Pioli. I risultati non sono arrivati nè in un caso e nè nell'altro. Ora, anzichè cercare di porre alcune basi per costruire la squadra del futuro, si sta rincorrendo Ibrahimovic, certamente un grande personaggio, ma non certo un elemento di prospettiva futura; anche se riuscisse a far conquistare qualche punto in più, non servirebbe a molto in una squadra e una società che sembrano ancora una volta da rifare. Forse fra un po' si rimpiangeranno anche Fassone  e Mirabelli, il che è tutto dire.

NAPOLI: Nonostante le buone prestazioni nel girone di Champions League, con un brillante passaggio del turno, la prima parte di stagione è stata negativa, con pessimi risultati  e prestazioni in campionato, culminati con l'esonero di Mister Ancelotti, nel giorno della matematica qualificazione al secondo turno di champions. Nel giudizio negativo pesa anche la frattura creatasi fra società e giocatori, con l'ammutinamento di questi ultimi e conseguente abbandono del ritiro voluto dalla società.

PARMA: Continua la brillante cavalcata in campionato, che ha caratterizzato la passata stagione con punti preziosi conquistati con prestazioni convincenti e con la valorizzazione di talenti calcistici, in particolare Kulusevski, ormai appetito dai club più importanti, anche se di proprietà  dell'Atalanta. Un plauso va sicuramente alla dirigenza e al tecnico D'Aversa; una menzione anche per Kucka, che forse sta disputando la sua miglior stagione in Italia, anche se non sempre sottolineata a dovere dai media.

ROMA: Anche in questo caso bilancio positivo, seppur dopo un avvio di stagione un po' stentato; Mister Fonseca sembra essersi rapidamente adattato al calcio italiano e dopo poche partite e nonostante diverse assenze per infortuni, ha ben assestato la squadra con risultati e prestazioni positive che hanno portato la Roma in classifica in zona champions e con la prospettiva per il futuro di poter mantenere ed anche migliorare l'attuale posizione. Nell'organico spiccano alcuni giovani fra i più dotati ed interessanti del calcio italiano, Zaniolo e Pellegrini su tutti; punto debole può essere la mancanza di alternative a Dzeko, pur in un organico ricco e forse ridondante in altri ruoli. Giudizio meno positivo per le prestazioni in Europa league, che spesso non sono state all'altezza del valore della squadra, anche se hanno consentito un risicato passaggio del turno.

SAMPDORIA: Giudizio negativo, con la squadra pienamente coinvolta nella lotta per non retrocedere; addirittura disastrosa la prima parte di stagione con Di Francesco allenatore, che è stato esonerato con la squadra all'ultimo posto in classifica; risultati molto migliori sono stati ottenuti con il pragmatico e navigato Ranieri in panchina, che ha portato la Samp ai margini della zona retrocessione; comunque una situazione ben diversa e peggiore di quella degli anni precedenti. Forse la squadra ha risentito delle burrascose vicende societarie e probabilmente si è fidata troppo dell'eterno Quagliarella, da cui non si può pretendere che ripeta ancora la splendida stagione scorsa, conclusasi con il titolo di capocannoniere.

SASSUOLO: Giudizio non positivo, con una prima parte di stagione interlocutoria con la squadra che, in certe occasioni, ha dato l'impressione di avere grandi potenzialità, ma poi non è riuscita a dare continuità ai risultati. Mister De Zerbi viene continuamente incensato dai critici e dai colleghi, ma i risultati non sono sempre dalla sua parte. Una menzione per Boga che ha sicuramente giocato una prima parte di stagione  ad alto livello e che sta suscitando l'interesse di club più blasonati. La scomparsa del patron Squinzi non aiuterà la società e la squadra della piccola città emiliana a continuare la sua splendida avventura sportiva.

SPAL: Bilancio non positivo, ma neanche particolarmente negativo, con la squadra impegnata appieno nella lotta salvezza, come poteva essere preventivato in sede di pronostico; la vittoria esterna sul campo del Torino all'ultima giornata, ha un po' risollevato le sorti della squadra, attualmente al terz'ultimo posto, ma a poca distanza dalla zona salvezza. Da valutare positivamnete la conferma della fiducia all'allenatore Semplici, probabilmente l'unico che può portare la Spal ad una nuova "miracolosa" salvezza, che però non può precindere dalla conferma di Petagna, la cui eventuale cessione durante il mercato di gennaio equivarrebbe ad una dichiarazione di resa e rassegnazione alla retrocessione in srie B.

TORINO: Giudizio negativo per una stagione fin qui anonima e che non lascia prospettive per il futuro e non prevede obiettivi particolari da raggiungere; anche l'allenatore Mazzarri sembra aver perso lo smalto che lo ha contraddistinto nelle stagioni precedenti; si corre il pericolo di un girone di ritorno insignificante che sarà caratterizzato da  vittorie e da sconfitte, che non avranno particolari ripercussioni, perchè sembrano lontane sia la zona coppe europee e sia, fortunatamente, la zona retrocessione.  

UDINESE: Giudizio che va suddiviso in due parti: sicuramente negativo per la prima parte, quella della gestione Tudor in panchina, con la squadra in zona retrocessione; altrettanto sicuramente positivo per la seconda parte, quella di Gotti in panchina, con la squadra che si è tirata fuori dalla zona pericolosa di classifica, nonostante le prestazioni non sempre all'altezza del suo miglior talento, De Paul. Strana la situazione di Mister Gotti, che dichiara di non voler rimanere in panchina per tutta la stagione, mentre la società sembra intenzionata a confermarlo.

VERONA: Giudizio sicuramnte positivo per la squadra che sulla carta sembrava, forse, la più debole di tutta la serie A, ma che invece, sotto la brillante guida di Mister Juric, ha concluso l'anno 2019 con una tranquilla posizione di classifica, che lascia ben accese le speranzi di raggiugere l'agognata salvezza. Da notare anche la valorizzazione di alcuni talenti, che stanno sucitando l'interesse dei grandi club: il centrocampista Amrabat e i due centrali difensivi Rahamani e Kumbulla; una menzione infine per l'eterno Veloso, che sembrava ormai finito, ma che invece è diventato un giocatore fondamentale di questo Verona.