In questa sessione di calciomercato, il Napoli chiude un capitolo col passato e saluta i protagonisti di un ciclo importante, giocatori che resteranno nell’immaginario dei partenopei per gli anni a venire. Spalletti guiderà una squadra ampiamente rivoluzionata in tutti i settori e composta da elementi giovani e promettenti, molti dei quali esordiranno per la prima volta in Serie A. Il tecnico ripartirà dalla fedeltà al modulo, il 4-2-3-1 e all’occorrenza 4-3-3, trovandosi tra le mani un gruppo da plasmare da zero. Per il tecnico toscano, si tratterà di una sfida stimolante, ma anche piena d’insidie. Non soltanto perché una rifondazione è sempre un momento delicato, ma, soprattutto, per via delle incessanti contestazioni da parte dei tifosi nei confronti di Aurelio De Laurentiis, accusato - tra le altre cose - di non avere mai avuto a cuore il sogno dei napoletani: lo scudetto. Un clima di questo tipo rende la piazza di Napoli potenzialmente esplosiva.

La difesa - La difesa sarà orfana di Ospina, Koulibaly, Tuanzebe, Ghoulam e Mailcuit. Al posto del portiere colombiano potrebbe arrivare Kepa dal Chelsea, che negli ultimi due anni ha visto il campo col contagocce e fatto da riserva a Mendy. Nei piani di Spalletti, lo spagnolo dovrebbe prendere il posto di Meret, che secondo l’allenatore non avrebbe le caratteristiche adeguate a supportare la difesa palla al piede. È infatti da qualche tempo, che Luciano vede il portiere come un palleggiatore aggiunto, in grado di aiutare il reparto arretrato durante l’impostazione dalla difesa. Lo scorso anno, questo compito è stato assolto da Ospina, che mediamente ha fatto 36 tocchi a partita, un numero decisamente alto di palloni giocati per un portiere. Come detto, Kepa viene da un’esperienza come riserva in premier, le sue doti non si discutono, ma siamo sicuri si tratti di un passo avanti rispetto a Meret Sono poi arrivati due centrali particolarmente dotati sotto l’aspetto fisico: Ostigard, prelevato dal Brighton per 5 milioni (dopo una stagione in prestito al Genoa) e Kim Min Jae, nominato miglior difensore del campionato turco, arrivato a Napoli per 18 milioni circa. Assieme a Rrahamani e J. Jesus comporranno un pacchetto di centrali che al momento manca di un profilo abile nell’impostazione, ruolo per il quale si starebbe vagliando l’opzione low-cost rappresentata da Acerbi, in uscita dalla Lazio. Non sarà facile sostituire un mostro sacro come Koulibaly, soprattutto fare a meno delle sue galoppate in supporto e della sua abilità nel lanciare i compagni in avanti. Probabilmente, nessuno dei nuovi acquisti dispone di queste caratteristiche e lo stesso Acerbi – fisicamente distante anni luce dal senegalese – non sarebbe un profilo adeguato. In assenza di un vero difensore-regista, Spalletti dovrà cambiare qualcosa in fase d’impostazione e puntare su una coppia rocciosa e meno tecnica. In questa sessione di mercato è arrivato anche il sostituto di Ghoulam, andato via a parametro zero dopo due stagioni in involuzione. Dal Getafe, per la cifra di 11 milioni, è infatti arrivato Oliveira, che assieme a Mario Rui lotterà per un posto sulla sinistra. Si tratta certamente di una bella iniezione di sprint e dinamicità per la fascia, che ne esce potenziata. Sulla destra, invece, ci sarà il nuovo capitano, Di Lorenzo, e in alternativa il giovane Zanoli, che la scorsa stagione ha dimostrato di essere all’altezza della categoria.

Il centrocampo - È ancora troppo presto per esprimersi in merito al centrocampo, sono infatti molti i giocatori potenzialmente cedibili e altrettanti quelli monitorati da Giuntoli. Di sicuro, la mediana del Napoli ruoterà attorno a un punto fermo: Anguissa, riscattato per 15 milioni dopo una stagione in prestito. Demme e Lobotka erano stati sondati da alcuni club, ma al momento sembrerebbero più vicini a restare. Fabian Ruiz è al suo ultimo anno di contratto e non avrebbe intenzione di firmare un rinnovo, anche se, secondo indiscrezioni, ci sarebbe la remota possibilità di riaprire un tavolo negoziale dopo la rottura con la società. Il West Ham sembra invece aver abbandonato la pista per Zielinsky, ma il giocatore ha molti estimatori - sia all’estero che in Italia - e la sua permanenza sembra tutt’altro che scontata. Qualora dovesse partire, Giuntoli starebbe valutando due nomi su tutti: Barak del Verona (anche in orbita Lazio) e Szobolszlai del Lipsia, quest’ultimo particolarmente mobile e in grado di adattarsi sia al centrocampo a 2, sia a quello a 3 come mezzala sul centrosinistra. Nell’ultima stagione, l’ungherese ha disputato un campionato importante, segnando 10 reti e fornendo 8 assist. Tra i trequartisti, ma in grado anch’egli di operare come mezzala, c’è anche Elmas, profilo di grande talento che meriterebbe più spazio tra i titolari.

L’attacco - Il reparto avanzato partirà senza Insigne e Mertens, a cui si aggiungerà la sempre più probabile partenza di Petagna, Prossimo a vestire la maglia del Monza. Per sostituire Lorenzo il Magnifico - trasferitosi al Toronto a parametro zero - si è puntato sul georgiano Kvaratskhelia, prelevato dalla Dinamo Batumi per 10 M. Il ragazzo è ambidestro e gioca prevalentemente sulla fascia sinistra, ma può adattarsi anche a destra e offrire così più soluzioni tattiche a Spalletti. Dribbling e Fantasia sono i suoi punti forti, a cui si unisce un’innata propensione alla verticalità e agli inserimenti. Rispetto a Insigne offrirà anche una maggiore fisicità lì davanti, è inoltre piuttosto imprevedibile, mentre l’ex capitano preferiva quasi sempre il taglio dalla sinistra per tentare la conclusione a giro. Assieme a Politano (che dopo le incomprensioni con Spalletti ha dato la sua disponibilità a rimanere) e Lozano, gli esterni sembrano bene assortiti è funzionali al calcio verticale che ha in mente il mister. Il centravanti resterà Osimhen, punta di diamante di questo Napoli e chiamato a confermare quanto di buono fatto nella scorsa stagione. Passata la paura per un probabile interessamento del Bayer Monaco, al Maradona potranno ancora godersi questo talento purissimo che per fare il salto successivo dovrà maturare non tanto sotto l’aspetto calcistico, ma soprattutto dal punto di vista mentale e della personalità. Troppi comportamenti fuori posto rischiano infatti di minarne la credibilità nello spogliatoio e generare musi lunghi, mentre la squadra dovrà compattarsi e proteggersi dalle pressioni, che certamente arriveranno nei momenti meno positivi. Il suo vice sarà molto probabilmente Giovanni Simeone, che prenderà il posto dell’uscente Petagna. Si tratterebbe di un’acquisizione di spessore perché a Verona il ragazzo si è rivitalizzato dopo le mediocri stagioni al Cagliari, tornando a essere il giocatore ammirato durante il suo primo periodo in Serie A. Il Cholito permetterà a Spalletti di far riposare più spesso Osimhen, ma anche di essere pericolosi da fuori aria, posizione dalla quale è particolarmente abile nell’andare a rete. Per l’attacco, resta infine da piazzare un colpo in uscita: Ounas avrebbe infatti un’offerta dalla Spagna e la sua cessione potrebbe significare l’innesto di un altro esterno.

Conclusione -  La strada intrapresa dal Napoli è quella di aprire un ciclo con elementi giovani e futuribili, una scelta controcorrente rispetto alle abitudini del calcio italiano. Al momento, il Napoli non sembra attrezzato per competere al vertice, ma se l’amalgama sarà quella giusta, questo gruppo, giovane e promettente, potrebbe sovvertire i pronostici e regalare una stagione che, se non porterà lo scudetto, getterà comunque le basi per le prossime stagioni.

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