Il Milan scudettato sta vivendo un calciomercato piuttosto monotono? Uffa che noia, che barba, uffa che barba che noia! Alcuni importanti obiettivi sono sfumati definitivamente, altri rullati e poi fumati sotto l’ombrellone di un centro commerciale, ma la piazza sembra comunque avvallare ogni decisione della premiata Forneria Maldini-Massara che avrà sicuramente tanti meriti - tra cui uno scudetto dal sapore dolcissimo strappato agli odiati cugini dell’altra sponda del Naviglio che si apprestavano a tagliare e cucire la ventesima stella sul petto - ma anche le mani legate da un budget limitato, intorno ai 50 milioni. Diciamo la verità, sotto voce come piace a noi di SpaceSerieA, riconoscendoci un certa onestà intellettuale. I tifosi e gli addetti ai lavori si aspettavano, almeno, il doppio della cifra messa sul piatto da Gerry Cardinale -  Libidine... doppia libidine... libidine coi fiocchi - il nuovo proprietario del club rossonero; Da non confondersi con il nostro Jerry Calà, il vero fenomeno, il fautore della doppia libidine, anzi di quella con i fiocchi. Mitico! 

Sulle ali dell’entusiasmo c’è il rischio di cullarsi - in realtà ci sarebbe anche il rischio di farsi del male a causa di una caduta accidentale, dolorosissima, dalla Champions League o peggio ancora di addormentarsi - all’idea di essere arrivati, di avere tra le mani un gruppo coeso e al completo e in grado di replicare - nonostante la siccità di questi ultimi tempi nel calcio italiano - quanto fatto di buono nella passata stagione. Tra le chiavi di lettura possibili, una ci pare molto convincente: Renato Sanches era il profilo ideale per questo Milan, una squadra che sa soffrire e ripartire grazie a un pressing ordinato e corale. In tale contesto tattico, inserito come trequartista con compiti di ripiegamento, il portoghese non avrebbe fatto rimpiangere l’ex Presidente emerito della squadra rossonera: Kessié, volato via al Barcellona a parametro zero. Oh! Oh! Mi è semblato di vedele un altro calciatore andato via a zero senza guadagnarci un euro. L’ennesimo grande calciatore della lista dell’ormai mitico costo zero rossonero - all’anagrafe nemmeno trentenne, maggiorenne da poco, e con un valore di mercato superiore a trenta milioni di euro - dopo gli addii eccellenti di Donnarumma, Calhanoglu e Romagnoli.

E allora, cari lettori di VxL ma soprattutto carissime lettrici - in questi tempi difficili tra un operazione militare e l’altra - un presagio di sventura si abbatte sulla psiche, spesso disturbata dal parametro zero, di tutti gli appassionati del Milan e questa volta Nostradamus non c’entra un cappero di nulla: Il prossimo calciatore della lista che andrà via a costo zero sarà un certo Leao? Buuuu! Che paura. Non lo dire più, d’accordo? Mi sono cacato sotto. Leao! Leao! Leao! Leao! Leao! Leao! Leao! Massara e Maldini sono stati avvisati, dai finti cultisti di SpaceSerieA, con largo anticipo nonostante a Milano, ultimamente, ci sia vento di mare. Al contrario, i tifosi milanisti sono autorizzati - fin da subito - a fare tutti gli scongiuri del caso. Voci di corridoio - provenienti dall’uomo più twitteriano del mondo. Papam! Papam! The winner is Daniele Longo - ci raccontano che per non rischiare una peggioramento cronico dello stato di salute nervosa, i tifosi del Milan hanno contattato il famosissimo mago di Segrate che subito si è adoperato per convincere Rafael Leão a restare sotto l’ombra della Madoninna che te brillet de lontan tutta d'ora e piscinina. “I' cercherò di lievitare, diciamo di svulazzare, dalla finestra del mio balcone. Cioè io lievitando svulazzo, però non come Icaro, che dopo è svulazzato a basso, diciamo che si è schiantato... cercherò di svulazzare come... Ilaro, il fratello, quello che svulazzava ridendo”

Per il clamore e la mediaticità che lo ha accompagnato, l’acquisto di De Ketelaere, senza dubbio un profilo calcistico interessante in prospettiva, lascia un enorme dubbio su chi andrà a occupare la mattonella dietro alla prima punta.  Riavvolgendo il nastro si potrebbe dire che, per il momento, il mercato rossonero non ha mantenuto le premesse post scudetto. Al di là delle questioni societarie e delle lungaggini per i rinnovi di Maldini e Massara; Mamma mia che palle! Rinnovano o non rinnovano, questo è il problema? Origi, De Ketelaere e Adli non possono essere considerati elementi in grado di far compiere un salto di qualità al gioco del Diavolo, almeno nell’immediato. A questi si aggiunge Pobega, rientrato dopo un anno di prestito al Torino, che andrà a infoltire una mediana composta da Bennacer e Tonali, ovvero due palleggiatori che sanno muoversi molto bene in campo, ma piuttosto limitati nei compiti di regia pura, peraltro non funzionale al modo d'intendere il calcio da parte di Pioli. Nella passata stagione, Tonali ha effettuato 1367 passaggi (85.52% riusciti), una statistica di tutto rispetto, eppure lontana dai 2575 passaggi effettuati da Brozovic, che di mestiere fa il regista puro (92.5% riusciti). Si dirà per faziosità allo scopo di tirare acqua al proprio mulino: il Milan gioca diversamente dall’Inter. Avete fatto la scoperta dell’acqua calda, ma l’anno scorso c’era un Kessié in più! Quando è stato schierato nell’insolita posizione di "trequartista fisico", l’ivoriano non ha certo brillato per la qualità delle sue giocate, ma ha garantito solidità ed equilibrio a tutto il centrocampo, andando spesso a scalare sul centro sinistra in fase di non possesso per comporre una linea a 3 in mediana. Inoltre, grazie alle sue doti di corsa e resistenza, ha svolto un prezioso lavoro nel portare il pressing alto e rompere le linee di passaggio avversarie.

Al momento, nessuno dei nuovi acquisti è dotato di tali caratteristiche, tantomeno l'acclamato De Ketelaere.  Brahim Diaz ha disputato 31 partite in Serie A, segnando solamente 3 gol e offrendo altrettanti assist. Con lui in campo, Kessié giocava in mediana sul centrosinistra, accanto a Tonali, e garantiva copertura all’estro dello spagnolo, che tatticamente e fisicamente è stato ininfluente per il tipo di gioco di Pioli. Infatti, Diaz è una via di mezzo tra la mezzapunta e il rifinitore ed è sembrato inadatto per un calcio che non prevede il controllo del pallone in stile tiki taka, ma è volto a recuperare palla per poi riversarsi rapidamente in area avversaria. Non è un caso se, in più occasioni, al suo posto è stato impiegato persino Krunic. Questo non tanto per ragioni tecniche, ma tattiche. Sebbene sulla carta il Diavolo si presenti con un 4-2-3-1, nell'applicazione, sarebbe più corretto parlare di 4-3-3. Ragion per cui, quando è stato impiegato un trequartista prettamente offensivo, il modulo è sempre andato in sofferenza a centrocampo. Teoricamente, Adli potrebbe giocare come - passateci il termine - “trequartista di contenimento”, ma mediamente tende a occupare la posizione di mezzala sul centrosinistra, inoltre, non è ancora tatticamente all’altezza per questo doppio compito e pecca d’incisività nell’aggredire l’avversario. A oggi, Quello che manca al Milan è un giocatore capace non soltanto di collegare attacco e centrocampo, ma di mordere le caviglie avversarie a ridosso della trequarti offensiva. Quello che manca al Milan, il giocatore in grado di fare le veci dell’ivoriano, è Renato Sanches. All’inizio di questa sessione di mercato, il portoghese era stato - diremmo giustamente e con il senno di poi - individuato come l’innesto perfetto per mantenere gli equilibri di gioco della passata stagione. Sanches, che a differenza di Kessié è più dotato dal punto di vista tecnico, avrebbe assolto a quel compito garantendo - oltre a corsa e resistenza - un surplus per quanto concerne la capacità di saltare l’uomo in dribbling e creare la superiorità numerica. Pioli ha capito che per dare equilibrio alla squadra, dietro la prima punta non è necessario un giocatore “bello da vedere”, ma un mastino che occupi quella posizione in modo atipico. Per gli umorali tifosi del Milan, Sanches era diventato, in breve tempo, il calciatore più forte dell’Universo. Messi, Ronaldo e poi Sanches nell’ipotetica lista dei calciatori più forti del mondo e di tutti i tempi. Ci sta voglio dire? Del resto - per la serie è stato tutto già scritto - lo aveva fatto pure Mina live in Germania 1962.

Allora, perché puntare tutto su De Ketelaere? Si sarà lui il nuovo trequartista del Milan, dopo oltre due mesi di estenuanti trattative, di depistaggi, di rilanci e doppi rilanci, Maldini e Massara hanno dovuto cedere alle richieste dei belgi che - è bene ricordarlo - non avevano tutta questa grande necessità di cedere in fretta il loro più grande talento, in quanto possessori di uno dei più importanti settori giovanili d’Europa e del quale sarebbe pure superfluo elencare tutti i più grandi talenti che sono stati in grado di lanciare in questi anni. Quindi i dirigenti del Bruges - si possono comprendere in fin dei conti - si sono messi lì comodi ad attendere chi poteva offrire di più - il Leeds su tutti era la concorrente del Milan - e non sono scesi nemmeno di un centesimo, 37 milioni di euro di richiesta che è rimasta tale fino alla fine nonostante i tentativi di ottenere uno “sconto” da parte del Milan. Che giocatore è De Ketelaere? Tel chi De Ketelaere! Sicuramente un giocatore di prospettiva, giovane interessante che per adesso ha giocato soltanto nel campionato belga e che non ha assolutamente una grande esperienza in campo europeo - sei presenze e zero gol in Champions League - eppure, i tifosi milanisti ripongono in lui grandi aspettative.  Il giovane Charles è stato dipinto come il “Messi(a)” del calcio, il giocatore onnipotente uguale a Kakà nell’aspetto tricologico fisico - e solo in quello aggiungerei per non offendere gli dei del calcio - più forte di chiunque altro perché la garanzia è data da un semplice, ma anche discutibile pensiero dominante: “Se l’hanno preso Maldini e Massara, gli sono stati addosso per tutto questo tempo, è forte di sicuro”.

Parere che ci può stare - giustamente - soprattutto nei confronti di chi ha vinto uno scudetto con la famosa “scatola di cioccolatini” a disposizione rispetto a coloro che possono disporre dei “dobloni d’oro” (Inter e Juventus su tutte); dobbiamo, però, essere realisti e fare poco gli spavaldi, ponendoci un quesito tra i tanti: quanti sono i milanisti che lo hanno davvero visto giocare? Quanti sono i milanisti che possono affermare con certezza che De Ketelaere si rilevi davvero il grande giocatore che tutti si aspettano? Forse, gli unici a conoscerlo sul serio sono soltanto Maldini e Massara che sicuramente lo avranno visto dal vivo, prima di decidere di investire quasi tutto il budget in questa finestra di mercato. Per il resto, tipico del gioco del pallone, sembrano tutti solo dei “fenomeni” da YouTube; un po’ come fece Moratti quando decise di acquistare Recoba guardando dei semplici VHS. Contrariamente a lui l’azzardo riuscì - nel bene e nel male - ma a voi, invece? Chiudo e passo la palla a tutti i lettori di VxL con una legge non scritta, ma quasi sempre vera: I trailer dei film al cinema sono, quasi, sempre più belli del film stesso! E voi che film avete visto di recente? De Ketelaere? Tel chi De Ketelaere! Ma de che? De Ketelaere, il Messi(a) del calcio.  

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