Tra i super ospiti della nona puntata di SpaceSerieA vogliamo riportare in VxL l’intervista fatta a Gabriele Andriulli, Italian Professional IFBB Whelchair Bodybulder.

Ciao Gabriele, benvenuto nel nostro space. Prima di tutto, come stai?

Molto bene, grazie. Intanto voglio ringraziarvi tutti per avermi invitato e sono contento di essere con voi.

Gabriele, il bodybuilding è la tua professione principale?

Si. Sono un atleta professionista dal 2014. Qui in Italia non siamo in tanti e in carrozzina sono l’unico. Al contrario, nel mondo siamo 32 professionisti e in questo momento sono l’atleta da battere.

A proposito, Gabriele hai ripreso gli allenamenti in quanto, come milioni d’italiani, penalizzato dalle restrizioni a seguito della Pandemia?  

In realtà mi sono sempre allenato anche durante la Pandemia. Ho una palestra professionale al posto della taverna, ma abitando da solo alla fine mi è passata anche la voglia.

Adesso, ti alleni in Palestra?

Si. Fortunatamente sono tornato ad allenarmi in palestra e finalmente alle gare. A Marzo, ho vinto l’Arnold Classic USA e sono il primo italiano nella storia per averlo vinto.

E’ il torneo creato dal mitico Arnold Schwarzenegger, ma tu lo hai conosciuto?

Si! Si! Lo conosco personalmente. Questa è la quinta volta che partecipo al torneo, 4 volte in America e 1 volta in Sudafrica. E’ un torneo itinerante. Arnold Schwarzenegger è la figura professionale che ci fa il briefing prima delle gare e per questo ho avuto l’occasione di conoscerlo, di parlarci più di una volta.  

Gabriele toglici una curiosità tra le tante: Arnold è un tipo duro alla Terminator, oppure è un bonaccione tipo il personaggio del “mammo” in Gemelli con Danny DeVito?

E’ una persona molto, molto, tranquilla. E’ un uomo che quando entra in una stanza, anche se non parla tanto, ha un’aurea positiva intorno che si sente. Eccome, se si sente. Quindi è una persona con un peso specifico.  Non è più uno sportivo come lo era un tempo per una ragione anagrafica. È stato ex Governatore della California e quindi una figura carismatica con un peso politico. Infatti, viene chiamato The Governator.

Gabriele, quante ore al giorno ti alleni?

Non ti credere che mi alleni così tanto perché mi alleno un’ora e mezzo al giorno, durante la mattina tra le 11.30 e le 13. Vario da quattro a sei allenamenti alla settimana. Sono un campione di bodybuilding in carrozzina. Nel 2011 ho avuto un incidente in macchina molto grave che ha provocato una lesione midollare. Quindi, da allora, ho le gambe paralizzate. Nella nostra categoria siamo 32 atleti nel mondo, per ora, come professionisti. Ci sono 200 amatori. Diciamo che il bodybuilding ci è sempre stato nella mia vita. Ho iniziato a gareggiare nel 2000. Sono classe 1980, ho quasi 43 anni. Dopo l’incidente, viaggiando in giro per il mondo per cercare una soluzione alla mia lesione midollare, ho iniziato ad allenarmi e a gareggiare in America. Alla fine, sono diventato un professionista.

Invece per la Dieta? Come fai a tenere quella massa muscolare per tutto l’anno? Fai una dieta particolare?

Faccio una dieta specifica. Mangio tanta carne, quasi un chilo di carne al giorno e mezzo chilo di riso e pasta al giorno. Quando arrivo a quattro mesi da una gara, mangio riso e pollo anche alla mattina a colazione. Sempre.

Nel tuo sport quali sono i parametri principali per vincere una gara?

Non è una gara di performance, ma è una competizione puramente estetica che si basa principalmente su parametri estetici. Ci sono delle pose obbligatorie e ogni posa ha il suo punteggio. Nella mia categoria specifica non c’è un limite di peso. Chi fa un punteggio più alto è quello che poi alla fine vince. C’è anche una routine di pose personali classiche con una musica di sottofondo che sceglie l’atleta e della durata di circa due minuti e mezzo. Nei mesi di preparazione alla gara, durante gli allenamenti in palestra, si cerca la performance. Però durante la gara sono le migliori pose che contano perché la bravura dell’atleta è ciò che egli riesce a fare vedere sul palco; devi essere bravo a nascondere eventuali difetti o mancanze, mettendo in mostra i muscoli e le tue pose migliori.  Nello specifico ci sono 8-10 pose obbligatorie che vengono chiamate e alle quali viene dato un punteggio.

C’è competizione tra gli atleti?

Si. Quando siamo sul palco, tutti insieme per la gara, c’è una grande competizione tra gli atleti anche perché c’è un premio in denaro.  Però, devo dire per onestà intellettuale, che c’è anche tanta sportività. Ci rispettiamo molto e soprattutto in gara. Alla sera, finita la gara, si va a mangiare tutti insieme, nonostante, come vi dicevo, ci siano premi in denaro anche molto importanti.

Lo fai di mestiere il bodybuilding?

Si. Ho uno sponsor italiano che porto sulle ruote della mia carrozzina con tante onore in giro per il mondo. Mi paga e quindi percepisco uno stipendio mensile.   

Il nome dello sponsor?

Tsunami Nutrition che è stata nominata dal Sole 24 ore come la nona azienda con la crescita economica maggiore in Italia.

In un tuo tweet abbiamo letto che sei diventato un uomo migliore. Vincere porta a sentirti un uomo migliore?  

Sono diventato un uomo migliore non tanto grazie allo sport. Sicuramente lo sport mi ha dato tanta determinazione e forza di volontà, ma non mi piace pensare che mi sono salvato “soltanto” grazie allo sport. Nella vita ci si salva per altre cose più importanti. Rispetto a quello che ero prima in piedi - per certi versi è una cosa paradossale da dire -  se prima ero molto attaccato alla vita, oggi mi sono attaccato con le unghie ad essa. Ho riscoperto valori che prima davo per scontato.

Tipo?

Prima dell’incidente ho fatto milioni di chilometri sulle mie gambe, ma oggi ho fatto miliardi di chilometri sul mio cuore perché alla fine la vita è soprattutto scandita da tutto quello che viviamo con le nostre emozioni sulla pelle. Questa è un valore che ho scoperto all’età di 32 anni, dopo l’incidente. Anche a causa di un lutto molto importante nella mia famiglia; all’età di soltanto otto mesi, purtroppo, ho perso la mia amata nipotina. A nemmeno un anno dal mio incidente, ho visto morire mia nipote. Quell’evento doloroso è stato il momento preciso in cui ho capito qual è la reale differenza tra l’esserci e il non esserci. Quindi è così importante il dono di poter aprire gli occhi alla mattina e questo mi ha reso un uomo migliore.

Quindi Gabriele vincere non è stato tutto nella tua vita?

I trofei sono un aspetto molto importante nella carriera di un professionista; Non lo nego e mai lo farò. Vincere è molto importante, anche perché tutti vogliono vincere nella vita. Ma vi dirò di più, nonostante tutti i successi personali raggiunti nel mio sport, bisognerebbe vivere con la convinzione che si possa sempre voltare pagina in qualsiasi momento del proprio viaggio umano e professionale per diventare uomini migliori di quando abbiamo iniziato. Purtroppo, vedo tante persone che non partono nemmeno e invece nella vita dobbiamo provarci, sempre, perché abbiamo soltanto un colpo da sparare e per cui va sparato sempre.

Hai dedicato a qualcuno l’ultimo trofeo vinto Arnold Classic Pro Wheelchair, tenutosi a Marzo in Columbus Convention Center, oppure lo tieni stretto per te come un arricchimento personale

Tutte le volte che finisco una gara punto gli occhi al cielo e penso a mia nipote che si chiamava Alice.  Questo trofeo è completamente dedicato a lei e in parte anche alla mia vita.

Come mai sei più conosciuto più all’estero che in Italia?

Il bodybuilding in Italia non è uno sport molto considerato perché c’è l’ombra del doping. In generale per lo sport il doping è una piaga da combattere con ogni mezzo. Nel mio sport ci sono test antidoping che vengono fatti a campione e a sorpresa. Purtroppo, però il livello è molto alto e quindi non si può scendere sotto determinate performance; Questo provoca un retro pensiero nell’opinione pubblica e quindi il bodybuilding è messo in croce da un pregiudizio spesso ingiusto.

All’estero il bodybuilding viene ritenuto uno sport normale e c’è un riconoscimento del valore dei campioni e un altro livello di considerazione dello sport in generale. Sempre all’estero ci sono tantissime aziende che investono in questo sport, aspetto che in Italia non viene preso in considerazione da anni per una serie di problematiche extra sportive. Poi il bodybuilding in Italia non va perché non è uno sport di squadra e perché è uno sport molto povero.

A che età si inizia a praticare il bodybuilding?

Ho iniziato a 14 anni, ma è uno sport che si inizia nella fascia d’età compresa tra i 16 e 18 anni. L’anzianità di allenamento si raggiunge sui trent’anni circa. Sono fiorentino e qui a Firenze c’è la palestra di Tulio Ricciardi, una delle prime palestre aperte per il fitness e il body building in Italia. Fondatore nel 1957 della rivista Cultura Fisica e della Federazione italiana Culturismo.

Purtroppo, siamo arrivati quasi alla fine del nostro space. Gabriele tu sei anche un bravissimo musicista?

E’ una grande contraddizione nella mia vita. Ho iniziato a studiare il piano perché mio nonno suonava alla Radio Rai negli anni ’50. Mio nonno era un professore di francese. Mi ha lasciato in eredità un pianoforte con i tasti in avorio degli inizi del ‘900. Ho iniziato a suonare alla tenera età di sei anni e dopodiché è diventata la mia grande passione. Ho studiato privatamente al liceo e poi mi sono iscritto al Conservatorio che però non ho terminato per impegni universitari e lavorativi. Oggi il pianoforte lo uso principalmente per fare innamorare le donne (ride di sottofondo).

E’ bravo Gabriele! Oltre ad essere un gran bell’uomo, sei anche simpaticissimo. Un’ultima domanda per te prima di chiudere lo space tutti insieme perché questo è lo space di tutti: La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori. Secondo te, Johann Sebastian Bach aveva ragione oppure bisogna dare fiducia al mondo e alle persone che ci vivono?

In parte poteva avere ragione. Però, lo sai cosa ti dico? Nonostante tante volte mi arrabbi con il mondo e le persone, anche per tutto quello che di brutto sta succedendo di recente, nonostante io abbia visto tanta cattiverà soprattutto negli ultimi mesi e nonostante tutto il silenzio che c’è nel mondo. Beh, lo sai cosa ti dico? Ho scoperto che c’è anche tanto di buono, tante persone buone o comunque la maggioranza delle persone sono ancora buone. Per cui confido tantissimo in quello che c’è fuori perché nel mondo non c’è soltanto il silenzio. Fuori c’è tanta vita, bontà, amore e passione per la vita stessa. Ci sono tante persone che vogliono migliorarsi ogni giorno e dobbiamo batterci per questo per continuare a sognare e guardare con fiducia al futuro. Tante volte sono demoralizzato, ma quando apro gli c’è sempre un altro colpo da sparare. Anche perché, diciamola tutta, il vero amore sa aspettare…….  

Grazie di cuore, caro Gabriele.  

Ringraziamo per essere intervenuti nel nostro space: Massimiliano Dedola, Antonio Freateiacci, Colasante, Varini, Francesco De Felice, Giampaolo Marchini, Luca Cerchione, Mirko Nicolino, Pasquale Marcantonio, Barone Marco, Marco Lai, Delio Petrelli, Marco Barone e Carlo Tasciotti.

 

Arsenico17 (@SpecieSeriaA)