In tanti, troppi, si riempiono la bocca sparlando a proposito di Financial Fair Play. Su questo forum ne leggiamo di tutte i colori. Roba da far accapponare la pelle anche all'ultimo dei commercialisti.
Eppure al di là degli strafalcioni, la maggior parte degli utenti sembra essere d'accordo con le sentenze - punitive - che l'Uefa commina, prevalentemente, ai nostri club. Anzi, ci si spreca in elogi sulla supposta equità di Nyon e sul rispetto delle regole. Anche dall'Uefa non scherzano del resto, dando nomi pomposi alle proprie commissioni, impegnate a setacciare i bilanci allo scopo di smascherare l'evasore.
Ebbene a cotanta severità e serietà, sarebbe bello corrispondesse un atteggiamento altrettanto vigile e intransigente, su quello che dovrebbe poi essere il focus dell'Uefa: il campo.
Non si può e non si deve accettare che al rigore sui conti non corrisponda un rigore sulle regole di base. Giovedì ad Atene è stata una pessima serata non solo per il Milan (eliminazione giusta), ma anche per l'organo che tanto tiene al rispetto del regolamento. E invece, abbiamo visto un arbitro incapace, raccattapalle impazziti, comportamenti anti sportivi.
Insomma, il peggior spot per questo sport che proprio loro dichiarano di voler tutelare.

Allora è lecito farsi tutte le domande del caso. Certo, quando vedremo sanzioni pesanti a PSG e Man City, saremo tutti più sereni, ma a me basterebbe anche leggere di sanzioni ad un arbitro che palesemente, per imperizia, incide su un risultato.
Questa dicotomia tra la severità del FFP e la dabbenaggine sulle regole del campo è semplicemente ridicola.