La stagione dell'Udinese è iniziata con una sorpresa: il tecnico Gabriele Cioffi, che nella scorsa annata ha portato la squadra ad una tranquilla salvezza, decide di rifiutare l'offerta di rinnovo e di accettare l'offerta dell'Hellas Verona. Al suo posto i Pozzo scelgono Andrea Sottil, reduce da un buon biennio alla guida dell'Ascoli, condotto prima alla permanenza in Serie B e poi al 6º posto con conseguente qualificazione ai playoff da cui è stato eliminato dal Benevento.
Il mercato non porta particolari novità: se ne vanno solo i laterali Molina e Soppy, restano i pezzi pregiati Beto, Deulofeu, Pereyra oltre alle colonne Becao, Walace e Arslan e arrivano i terzini Ebosele ed Ebosse e i venti dell'est Lovric e Bijol. Da un punto di vista tattico Sottil, non avendo gli uomini giusti per il suo 4-3-1-2, dà continuità al tradizionale 3-5-2 dell'Udinese ma con uno stile di gioco diverso. Mentre in passato l'Udinese, formazione fisica e muscolare preferiva attendere per poi ripartire in contropiede, Sottil gli dà un'impronta più offensiva, basata su molto possesso palla, tanti passaggi corti e un baricentro più alto.
Il tecnico debutta ufficialmente sulla panchina dell'Udinese contro la Feralpisalò, nella gara valida per il primo turno della Coppa Italia, per le squadre di Serie A utile principalmente per collaudare modulo, schemi e stile di gioco. I friulani vincono 2-1, mostrando buone impressioni e passano il turno.
Una settimana dopo inizia il campionato: per la prima giornata l'Udinese va a San Siro per affrontare il Milan Campione d'Italia, nella gara inaugurale del campionato. 
Sottil, al debutto assoluto in panchina in Serie A, schiera i suoi con questo 11: Silvestri, R.Becao, Nuytinck, N.Perez, Soppy, Pereyra, Walace, Makengo, Udogie, Deulofeu, Success.
E l'inizio è ottimo: Rodrigo Becao trova già al 1' lo 0-1 con un colpo di testa, il Milan però la ribalta con T.Hernandez (calcio di rigore) e Rebic, ma i bianconeri non si arrendono e trovano il 2-2.
Nella ripresa i rossoneri tornano avanti e fissano il punteggio sul definitivo 4-2. Buona prestazione dei bianconeri che pagano qualche errore di concentrazione e qualche episodio sfavorevole.

La seconda giornata oppone ai bianconeri la Salernitana di Nicola, squadra pratica e quadrata. La partita vede i friulani fare molto possesso palla e mostrare un tasso tecnico più elevato, ma l'espulsione di N.Perez complica i piani di Sottil che si deve accontentare dello 0-0 e di 1 solo punto.
La partita contro il Monza sembra già decisiva per la stagione dell'Udinese contro una squadra in difficoltà, ultima in classifica con 0 punti in 2 gare. Dopo esser andati sotto, i friulani ribaltano il risultato con il cannoniere Beto e Udogie per l'1-2 finale che vale la prima vittoria stagionale per i bianconeri e il primo successo in Serie A da allenatore per Sottil.
È l'inizio di una settimana magica: i friulani battono 1-0 la Fiorentina nel turno infrasettimanale ma il vero capolavoro lo fanno la Domenica contro la Roma. Il 3-5-2 di Sottil, offensivo e aggressivo, con un pressing altissimo, incarta i giallorossi di Mourinho che affondano clamorosamente sotto i colpi di Udogie, Samardzic, Pereyra e Lovric per un 4-0 netto e senza appello in favore di friulani, che hanno offerto una prestazione sontuosa, di alto livello e respirano aria ad alta quota: 10 punti e posto, a -1 dal secondo e a -3 dal primo. 
Nel post partita, a certificare l'ottimo momento, anche i complimenti di Mourinho a Sottil. 7 giorni più tardi, è il Sassuolo a capitolare (1-3) sotto i colpi di questa brillante Udinese. Passati in vantaggio con Frattesi (1-0), i neroverdi subiscono la poderosa rimonta dei bianconeri firmata Beto (2) e Samardzic.
L'Udinese si porta a quota 13 e accorcia sulla vetta, ora distante appena 1 punto. Udine sogna la Champions League, come ai tempi di Totò Di Natale e Sanchez.

C'è un'atmosfera di festa alla Dacia Arena la domenica successiva all'ora di pranzo quando in terra friulana arriva l'Inter di Simone Inzaghi. Copione della partita uguale a quella di Reggio Emilia: Inter avanti con Barella, ribaltata all'autogol di Skriniar e dalle reti di Bijol e Arslan. La festa diventa tripudio per la quinta vittoria di fila di questa straordinaria Udinese che gioca bene, segna e soprattutto rimonta: 3 vittorie delle 5 della striscia sono arrivate in rimonta, da una situazione di svantaggio, sintomo di grande forza mentale e reazione. Peccato che dopo la partita con i meneghini c'è la prima sosta per le nazionali della stagione, che può far perdere ritmo, intensità alla squadra friulana.
Dubbi spazzati via nel match dopo la pausa contro l'Hellas Verona dell'ex tecnico Gabriele Cioffi in una partita che vede contrapposti due stili di gioco opposti: quello pratico, pragmatico dei gialloblù, che attendono bassi, compatti senza concedere molto e ripartono in contropiede e quello palleggiato dell'Udinese che attraverso il fraseggio corto cerca di trovare spazi nella densa metà campo scaligeri. L'Hellas Verona passa in vantaggio con Doig con l'Udinese chiamato ad un altra rimonta, difficile perché gli spazi si riducono ancora di più.
I friulani si armano di pazienza e girando palla si fanno sempre più pericolosi, anche perché il Verona si abbassa e fisicamente ha perso tante energie nella prima frazione. Sottil getta nella mischia anche Beto e Samardzic e il portoghese a metà ripresa trova l'1-1 al termine di un'azione ragionata. I veneti provano a difendere almeno il pari ma al 93' si devono arrendere: punizione pennellata di Samardzic che con il mancino pesca Bijol che con un terzo tempo imperioso trova il sorpasso,1-2.
Altra vittoria, altra in rimonta per i bianconeri, che salgono a 19 punti e salgono in posizione, a -1 dal Napoli e Atalanta capoliste con 20 punti.
E la giornata seguente mette in programma domenica alle ore 15 la sfida proprio contro l'Atalanta: con una vittoria l'Udinese potrebbe andare in vetta alla classifica per qualche ora in attesa del Napoli impegnato a Cremona. In una Dacia Arena sold-out piena in ogni ordine di posto i friulani sentono la pressione e nella prima ora di gioco vanno in difficoltà contro i bergamaschi che hanno iniziato ottimamente il campionato. Al 36'Lookman trova lo 0-1, l'ex Muriel 20 minuti dopo raddoppia su calcio di rigore. Ma se c'è una cosa che abbiamo imparato da questa Udinese è che non è mai doma, non si arrende mai e trova sempre una reazione alle difficoltà. Una magia di Deulofeu su calcio di punizione permette ai bianconeri di accorciare e infiamma il popolo friulano. 10 minuti dopo i friulani trovano anche il clamoroso 2-2 con N.Perez di testa, arrivato dopo esser stati sotto 0-2. L'Udinese ci crede, sogna un'altra incredibile rimonta ma alla fine il match termina 2-2 e i friulani portano comunque a casa un punto prezioso contro una ostica rivale. La giornata successiva prevede un'altra sfida da zona Champions League, contro la Lazio, autrice come l'Atalanta di un buon inizio di campionato. Nonostante sia una sfida che promette emozioni e spettacolo, in realtà i ritmi sono abbastanza bassi e tranne una traversa colpita da Deulofeu non ci sono tante occasioni.
Finisce 0-0 con l' Udinese che rimedia il secondo pari di fila, sale a 21 punti ma scivola in posizione. Il calendario finora difficile con tante big si fa più semplice sulla carta, con le sfide a Torino, Cremonese e Lecce e l'Udinese può continuare a sognare e stare in alto in classifica. Contro i granata di Juric, formazione ostica e fisica, arriva però una sorprendente sconfitta per 1-2, seguita da due pari con grigiorossi (scialbo 0-0, con poche occasioni) e con giallorossi (1-1), partite in cui l'Udinese ha fatto molto possesso palla, ha tenuto in mano il pallino del gioco, ma non è riuscita a concretizzare. La squadra sale a 23 punti ma scende in posizione, scavalcata dalle big del nostro campionato. Anche la gara contro lo Spezia dell'ex Gotti nel turno infrasettimanale finisce con un pari 1-1, mentre nell'ultima gara prima della sosta per il Mondiale in Qatar arriva una sconfitta beffa con il lanciatissimo Napoli: dopo esser andati sotto 3-0 (Osimhen, Zielinski, Elmas), i bianconeri accorciano clamorosamente con Samardzic e Nestorovski (3-2) ma l'importante reazione d'orgoglio è tardiva e i partenopei nonostante il grande spavento possono festeggiare la vittoria.
L'Udinese chiude così la prima parte di stagione in ottava posizione con 24 punti: dopo le prime giornate balbettanti, il successivo momento d'oro è un vero peccato ci sia stato questo rallentamento, questa fase poco brillante (3 punti nelle ultime 5 gare),anche per il livello degli avversari dato che, eccetto il Napoli, le altre erano abbordabili classifica alla mano.
Anche nella prima gara dopo la pausa arriva un pari, per 1-1 in casa contro l'Empoli (a Baldanzi risponde Pereyra), seguita da altre due sconfitte, contro Juventus (1-0) e Bologna (1-2) che portano 10 le gare senza vittoria con la squadra che in questo periodo ha conquistato appena 6 punti, frutto di 6 punti (6 pari, tutte con le piccole, e 4 sconfitte con le big).

Nel frattempo la squadra resta a 25 punti, in posizione, ma sprofonda a -9 dalla zona Europa. La giustizia sportiva viene però a dare una mano all'Udinese: la Juventus a causa delle plusvalenze fittizie viene penalizzata di 15 punti e in classifica retrocede addirittura in 10ª posizione, motivo per cui l'Udinese sale al 7º posto e torna in zona Europa.
E la Domenica successiva, nell'ultima giornata del girone d'andata l'Udinese torna finalmente alla vittoria. Lo fa a Genova, contro la Sampdoria (0-1): in una gara spigolosa, fisica, muscolare e dalle poche emozioni è decisivo per i bianconeri un guizzo di Ehizibue all'88'. La squadra di Sottil raggiunge così quota 28 punti, resta in 7ª posizione e accorcia a -7 sull'Atalanta sesta. Il girone di ritorno inizia con un pari 1-1 con l' Hellas Verona, prezioso per la salvezza, meno per l'Europa. Poi una sconfitta, con il Torino per 1-0, contro una rivale per le coppe europee, divenute un sogno, dopo la penalizzazione della Juventus, per molte "piccole" tra cui gli stessi bianconeri, i granata, il Bologna, l'Empoli e il Monza.
Con il Sassuolo serve trovare il primo successo del girone di ritorno, per avvicinarsi alla salvezza e restare in corsa per l'Europa: l'Udinese parte forte, trova l'1-0 al 1' con Udogie, subisce il pari degli ospiti ad opera di Matheus Henrique e torna avanti grazie a Bijol che con una spaccata firma il 2-1, prima del 2-2 ospite con un autogol di N.Perez. In questo primo tempo si è rivista la brillante Udinese di inizia stagione, nella ripresa nonostante la tanta qualità in campo i bianconeri non riescono a concretizzare, si devono accontentare dell' ennesimo pari (il nono) e restano all'ottavo posto con 30 punti.
La sconfitta con l'Inter (3-1) ci può stare ma un altro pari, il decimo stagionale, con lo Spezia (2-2) porta Sottil allo sfogo: "Sono veramente arrabbiato. Sotto il profilo dell’impegno non posso dire nulla ma non possiamo prendere questi gol qui, la colpa è nostra e non dobbiamo cercare altre scuse e altri alibi".
Le parole del tecnico hanno effetto sulla squadra che la giornata seguente ottiene un prezioso punto contro l'Atalanta a Bergamo (0-0) dopo una prestazione generosa, gagliarda e ordinata e senza concedere molto agli ospiti. La rinascita è completata con le vittorie con l' Empoli (0-1), firmata da un gol di Rodrigo Becao e soprattutto con il tris al Milan (3-1), con i gol di Pereyra, Beto ed Ehizibue. In queste due partite l'Udinese è stata magari meno spettacolare ma più pratica, con un baricentro più basso e con maggior attenzione alla fase difensiva. L'Udinese di Sottil sta facendo una buona stagione, è 8ª in classifica ed è prossima a raggiungere l'obiettivo salvezza. 
Tuttavia, secondo il mio modesto parere, i bianconeri devo avere rimpianti per questa annata: la squadra è di livello, con buone individualità, ma dopo l'ottimo inizio in cui ha battuto molte big ha tirato i remi in barca iniziando a perder punti contro squadre alla portata.
La mia sensazione è che la squadra nonostante l'ottima classifica si sia resa conto che per il sogno Europa sarebbe stata dura considerando il livello e il valore della rivali e con la permanenza in massima serie praticamente certa, ha cominciato a giocare più rilassata.

A gennaio le rivali in zona Europa hanno scavato un fosso enorme con l'Udinese, ma la succitata penalizzazione alla Juventus ha riaperto clamorosamente le porte dell'Europa ai friulani, che però ora sono attardati e non sono soli: tra una Vecchia Signora vogliosa di risalire e i club di centro classifica che hanno ricucito il gap la lotta per il 7º posto sarà dura e agguerrita. Certo, se l'Udinese non avesse avuto quel lungo letargo forse ora sarebbe salda in zona Conference League o addirittura più su dato che tranne il Napoli, nessuna big quest'anno ha avuto un rendimento continuo.
Finora secondo me ci sono più rimpianti che soddisfazione in casa Udinese, ma ci sono ancora 2 mesi e i bianconeri possono ancora sognare l'Europa per trasformare gli attuali rimpianti in una grande gioia.