Bentornati cari lettori,
è vero, sono passate diverse settimane dal mio ultimo articolo, ma c'è un motivo dietro. Ho deciso di dedicarmi anima e corpo alla scrittura di un pezzo sul Napoli Campione d'Italia che ha compiuto un'impresa straordinaria, già entrata negli annali del calcio italiano. Potevo sicuramente scrivere un articolo normale ma avevo la sensazione che questo non avrebbe celebrato come dovuto la grandezza di questo Napoli, della gente di Napoli e della sua passione. Serviva qualcosa di più grande e significativo, così ho deciso di scrivere un articolo diverso, un lungo memoriale, un album di ricordi di una stagione indimenticabile. Sono consapevole della lunghezza dell'opera perciò non vi invito a leggerla riga per riga ma a sfogliarla, come se fosse un album di foto di un viaggio stupendo.
Buona lettura 

P.S. Il titolo è sia un omaggio all'impresa del Napoli (una cosa grande) ma anche allo stesso articolo (lungo, grande)

PIANO OPERA
- "Tu si 'na cosa grande" -  Parte I  (la prima metà di stagione, fino alla pausa per il Mondiale)
- "Tu si 'na cosa grande" - Parte II  (la seconda metà di stagione, la vittoria dello Scudetto, i protagonisti) 

La bellissima storia che sto per raccontare ha inizio il 15 Maggio 2022. Quel giorno il Napoli, già certo della qualificazione in Champions League, supera 3-0 il Genoa e conquista l'aritmetica 3ª posizione. Ma aldilà del risultato quella gara ha rappresentato l'ultima partita al San Paolo di Lorenzo Insigne, napoletano doc già promesso sposo del Toronto e, anche se ancora non lo sapevano,di Kalidou Koulibaly e Dries Mertens, colonne e protagonisti indiscussi delle ultime stagioni azzurre, ceduti successivamente a Giugno. Si stava chiudendo dunque un ciclo e il presidente De Laurentiis ne voleva iniziare uno nuovo, più fresco e giovane. Unici sicuri della conferma sono Luciano Spalletti in panchina (nonostante le frizioni delle ultime settimane) e Cristiano Giuntoli come ds, per il resto tutti in discussione.
A Marzo era definito l'acquisto di Khvicha Kvaratskhelia, interessante ala georgiana dalla Dinamo Tbilisi, poi rallentano le operazioni e attorno al Napoli iniziano a circolare vari nomi delle piccole del nostro campionato: Casale del Verona, Parisi, Asslani e Bajrami dell'Empoli, Svanberg del Bologna, Barak del Verona, Deulofeu dell'Udinese.
Questi nomi non arrivano anche perché tecnico e ds, a eccezione di Ostigard (Genoa), Raspadori (Sassuolo) e Simeone (Verona), decidono di puntare su profili più internazionali. Sbarcano Kim Min Jae del Fenerbache per rimpiazzare Koulibaly, Ndombelé dal Tottenham per rimpolpare la mediana e Mathias Oliveira, terzino sinistro paragonato a Theo Hernandez, dal Getafe. Un mercato che segue la linea del presidente, di cui precedentemente ho parlato, basata sull'acquisto di giovani promettenti e da valorizzare per abbassare il monte ingaggi e fare poi plusvalenze future.
I tifosi in principio protestano contro De Laurentiis per la campagna acquisti ma piano piano, l'entusiasmo inizia a crescere. La critica invece resta scettica nei confronti della squadra e pone il Napoli fuori dalla lotta Scudetto, dietro Inter, Juve e Milan e in lotta con la Roma di Mourinho e Dybala, per un posto tra le prime 4. Passano i giorni, si sprecano i pronostici e finalmente si fa sul serio.
Inizia il campionato!

giornata di campionatoHellas Verona-Napoli 2-5  (lunedì 15 agosto ore 18)
È Ferragosto, solitamente in questi giorni si sta al mare a prendere il sole, a fare il bagno, i castelli di sabbia e mangiare il gelato. Non sicuramente sulle tribune di uno stadio. Questa stagione però è particolare: a Dicembre c'è il Mondiale in Qatar che cade a proprio a metà stagione dividendola in due e bisogna iniziare in anticipo.
Nella prima giornata, tra le prime 8, le big del campionato, il Napoli ha l' impegno più difficile: la trasferta scaligera contro l'Hellas Verona, nella scorsa stagione 10º e ripartito da Gabriele Cioffi dopo l'addio di Tudor. Spalletti schiera il collaudato 4-3-3 composto da Meret in porta, Di Lorenzo, Rrhamani, Kim Min-Jae, Mario Rui in difesa, Zielinski, Lobotka, Anguissa in mezzo, Politano, Osimhen e Kvaratschkelia davanti.
L'inizio: il Verona attende molto basso e compatto e recuperata palla lancia subito lungo per gli attaccanti, gli azzurri hanno il pallino del gioco in mano, fanno possesso palla (nel primo tempo 80%!) e dominano da questo punto di vista ma sono poco incisivi. Ed il Verona passa a sorpresa in vantaggio: sugli sviluppi di calcio d'angolo sponda di testa di Gunter per Lasagna che sottoporta fa 1-0.
Incredibilmente il Napoli si trova sotto, ma reagisce e trova subito il pari, al minuto 37: cross di Lozano per Kvaratschkelia che con un colpo di testa fa 1-1. Primo gol in Serie A per il georgiano. Quindi, nel recupero, azione fotocopia del vantaggio del Verona, ma l’angolo lo batte il Napoli, il ruolo di torre lo interpreta Di Lorenzo e Osimhen, in anticipo su Faraoni, è implacabile: 1-2. Nella ripresa il Verona trova il pari con Henry che di testa schiaccia in rete il temporaneo 2-2 su assist di Faraoni. È un'illusione per i gialloblù, da li in poi il Napoli dilaga. Al 55’,su contropiede, Kvaratskhelia lancia Zielinski inseguito invano da Hongla: 2-3. Al 20’ è Lobotka, ancora una volta indispensabile al centro del gioco, a premiarsi con un gran gol (2-4) in discesa solitaria, tra una difesa di birilli che lascia vere e proprie praterie al centro. Politano, entrato nella ripresa, fissa il risultato sul 2-5 nel finale con un mancino a incrociare.
Buona la prima, per la sesta stagione di fila. Il Napoli vince all'esordio e conquista i primi 3 punti del suo campionato.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim Min-Jae, Mario Rui (38' st Olivera); Anguissa, Lobotka, Zielinski (31' st Zerbin); Lozano (31' st Politano), Osimhen (38' st Ounas), Kvaratskhelia (23' st Elmas).All.: Spalletti.

giornata di campionatoNapoli-Monza 4-0  (Domenica 21 Agosto ore 18)
Dopo il largo successo all'esordio a Verona, il Napoli riceve al San Paolo il Monza di Berlusconi e Galliani nel debutto casalingo. Spalletti conferma l'11 di Verona. I partenopei partono subito fortissimo, creano numerose occasioni contro un Monza troppo attendista ma non riescono a concretizzare, fino al 35' quando Kvaratschkelia raccoglie il pallone e con un destro a giro sporco trova l'1-0 che fa esplodere il Maradona. In pieno recupero arriva il 2-0 firmato da Osimhen, che non si fa distrarre dalle attenzioni del Manchester United di Ten Hag e tuona imbeccato da Anguissa. Nella ripresa la musica non cambia: Kvaratskhelia riparte, mette a sedere Antov fintando il tiro di sinistro per rientrare e segnare di destro. Straordinario, devastante l'impatto in campionato del georgiano nel nostro campionato: 3 gol in 2 giornate ma anche gamba, velocità, piede raffinato. Un esterno completo praticamente, che ha già fatto dimenticare un certo Lorenzo Insigne. Nel corso della ripresa i partenopei continuano a mantenere buoni ritmi e al 90' Kim Min-Jae trova il 4-0. I tifosi partenopei sognano, con lo scetticismo del ritiro che è già un lontano ricordo. I motivi sono tanti: la squadra è giovane e ambiziosa, spettacolare e dominante, esprime un bel calcio e con 6 punti in 2 partite è in vetta a punteggio pieno con ben 9 gol fatti (clamorosa media di 4.5 a partita). Un inizio praticamente perfetto.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim Min-Jae, Mario Rui; (25' st Olivera) Anguissa, Lobotka (33' st Politano), Zielinski; Lozano (33' st Zerbin), Osimhen, Kvaratskhelia (25' st Elmas). A disposizione: Marfella, Sirigu, Jesus, Simeone, Ounas, Ostigard, Zanoli, Raspadori, Ndombele. All.: Spalletti. 

giornata di campionato: Fiorentina-Napoli 0-0  (Domenica 28 Agosto ore 20.45)
Per la 3ª giornata il Napoli va in Toscana per far visita alla Fiorentina di Italiano. Partita che si presenta spettacolare e spumeggiante, si affrontano due formazioni che giocano un calcio offensivo e propositivo, ragionato e basato su molto possesso palla. Solito 11 per Spalletti. La gara è ricca di emozioni, i ritmi sono altissimi e l'intensità sembra da calcio inglese. Il problema è che mancano i gol: al "Franchi" finisce 0-0 dopo 90' combattuti in cui Spalletti ha gettato nella mischia tutti gli attaccanti a disposizione (Simeone, Raspadori, Politano) per sbloccare invano il punteggio. Dopo due vittorie nelle prime 2 gare, il Napoli rallenta per la prima volta stagione pur restando ancora imbattuto. I partenopei salgono a 7 punti e restano in vetta ma non staccano il gruppone.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski (16' st Raspadori); Lozano (26' st Politano), Osimhen (33' st Simeone), Kvaratskhelia (16' st Elmas). All.: Spalletti

giornata di campionatoNapoli-Lecce 1-1 (Mercoledì 31 Agosto ore 20.45)
Dopo i 7 punti conquistati nelle prime tre gare, frutto di 2 vittorie e 1 pari, il Napoli sfida il neopromosso Lecce nel primo turno infrasettimanale della stagione. Gli impegni ravvicinati portano Spalletti a optare per un profondo turnover in ogni reparto: in difesa Ostigard e Olivera rilevano Rrhamani e M.Rui, in mezzo Ndombele prende il posto di Lobotka mentre davanti un turno di riposo per Zielinski e Kvaratschkelia, sostituiti da Elmas e Raspadori. Ben 6 cambi rispetto alle prime uscite, praticamente mezza squadra. Primo tempo brillante, con molte occasioni da una parte e dall'altra: il Napoli è come sempre votato all'attacco, il Lecce è aggressivo e recuperata palla,verticalizza per i suoi rapidi attaccanti.
A metà primo tempo gli ospiti conquistano un calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Colombo che nella bolgia calcia (e fa gol) senza che l’arbitro abbia fischiato. Si ripete, stavolta Colombo cambia angolo, Meret vola alla sua sinistra e para.
Il Napoli si sveglia e passa in vantaggio. Olivera spinge a sinistra e crossa, Osimhen aggancia e serve Politano, il tiro sporco dell’esterno diventa un assist per Elmas che da pochi passi non sbaglia.
Ma la gioia dei 40 mila del Maradona dura poco. Su una palla vagante sulla trequarti, Colombo controlla, carica il sinistro e da almeno 25 metri sgancia un tiro potentissimo che si infila nell’angolino alto, dove Meret non può arrivare.
Nella ripresa gli azzurri spingono, il tecnico di Certaldo getta nella mischia anche i titolari Lobotka, Zielinski e in un secondo tempo anche Kvaratschkelia, ma il Lecce, che ha abbassato sensibilmente il baricentro, resiste stoicamente. Termina 1-1 con Spalletti che si rammarica per i due punti perso causa, parole sue, di mancanza di precisione e lucidità. In un turno potenzialmente favorevole il Napoli rallenta, rimedia il secondo pari di fila. In classifica gli azzurri si portano a 8 punti subendo il sorpasso di Roma, Atalanta e Inter, ora in testa alla classifica e scivolano in seconda posizione con Milan, Lazio e Juventus, a -2 dalla vetta.
NAPOLI (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Kim, Olivera; Anguissa (40' st Simeone), Ndombele (1' st Lobotka), Politano (26' st Lozano); Elmas (11' st Kvaratskhelia), Raspadori (1' st Zielinski), Osimhen. All: Spalletti

giornata di campionatoLazio-Napoli 1-2 (Sabato 3 Settembre 2022 ore 20.45)
Digerito il deludente pari casalingo con il Lecce, il Napoli è atteso da un impegno durissimo: la trasferta contro la Lazio dell'amato-odiato ex Maurizio Sarri, in seconda posizione con 11 punti come gli azzurri e reduce anch'essa da ottimi risultati (il 3-1 all'Inter) alternati a passi falsi (0-0 con il Torino, 1-1 con la Sampdoria).
La sfida dell'Olimpico rappresenta dunque un importante crocevia per capire chi tra biancazzurri e partenopei può sognare qualcosa di più grosso della qualificazione in Champions League. Dopo il turnover di Mercoledì (suicida, a dire il vero), Spalletti schiera nuovamente la formazione titolare, che però approccia malissimo il match: al 4' Felipe Anderson mette in mezzo per Zaccagni che con il destro gira sul primo palo, 1-0. Il gol indirizza la gara su precisi binari: i partenopei verticalizzano appena recuperata palla alla ricerca del pari, i biancocelesti pressano alti ma in caso di mancato recupero della palla si abbassano per poi ripartire in contropiede. Kvaratskhelia è scatenato. Prima inquadra la porta, ma Provedel para, poi fa un numero clamoroso: "veronica" su Luis Alberto e destro a incrociare che spacca il palo.
Due minuti dopo, il Napoli pareggia. Calcio d'angolo di Zielinski dalla sinistra, poderoso colpo di testa di Kim che sbatte sul palo, Provedel tenta di allontanare il pallone, che però ha già superato la linea di porta. Rete convalidata passando dalla goal line Technology.
Il primo tempo finisce 1-1.
Nella ripresa ottimo avvio del Napoli: Politano accelera, taglia mezzo campo e serve Kvaratskhelia, che però si fa anticipare al tiro dalla tempestiva uscita di Provedel. Che al 5’ è pronto a respingere un’incornata di Zielinski poi Osimhen colpisce un clamoroso palo sempre con un colpo di testa. Al 16’ gli azzurri trovano il sorpasso: palla in mezzo di Anguissa per Kvaratskhelia che con un bolide potentissimo di prima intenzione batte Provedel per l'1-2.
La Lazio torna all'attacco alla ricerca del pari ma, tranne che per qualche sfuriata, il Napoli non soffre particolarmente e al triplice fischio può gioire per una vittoria molto importante. Spalletti può essere soddisfatto per la reazione dopo i 2 pari di fila, l'iniziale svantaggio e per aver conquistato un successo pesante, in uno scontro diretto per la zona Champions League. In classifica i partenopei salgono a 11 punti e restano in seconda posizione con il Milan, a -2 dalla Atalanta unica capolista.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim Min-Jae, Mario Rui (47' Olivera); Anguissa, Lobotka (47' st Ndombele), Zielinski (23' st Elmas); Lozano (48' pt Politano), Osimhen, Kvaratskhelia (23' st Raspadori). All.: Spalletti

giornata CHAMPIONS League: Napoli-Liverpool 4-1 (Mercoledì 7 Settembre ore 21)
Ci siamo! Finalmente inizia la Champions League per il Napoli, inserito in un girone di ferro con Liverpool, vice campione d'Inghilterra e d'Europa, Ajax campione d'Olanda e Rangers.
Il debutto è subito difficile, di fuoco, in casa contro il Liverpool. 11 titolare per Spalletti con Olivera e Politano preferiti a M.Rui e Lozano. L’urlo "The Champions", che mancava al San Paolo da febbraio 2020, è spettacolare e carica gli azzurri che sfiorano subito il gol dopo 44" con Osimhen che su lancio di Di Lorenzo sorprende la difesa ospite e supera Allison per poi colpire il palo da posizione defilata. Al 4’ Kvaratskhelia prende alle spalle Alexander-Arnold e serve a Zielinski un cioccolatino da scartare: il tiro del polacco è deviato con la mano da Milner a centro area. Rigore netto che lo stesso Zielinski trasforma sicuro mandando il pubblico in visibilio. Il Napoli continua a spingere, Osimhen in uno contro uno con Van Dijk, supera il rivale in velocità ed viene atterrato in modo netto. Dal dischetto il nigeriano calcia a mezz'altezza e si fa parare la conclusione da Alisson. Sulla respinta Di Lorenzo spara altissimo da ottima posizione.
Piano piano il Liverpool prova a risalire la china dopo il dominio azzurro, si rende pericoloso con una punizione velenosa di Alexander Arnold messa in corner da Meret ma dietro Gomez manda in porta Osimhen che ha servito bene Kvaratskhelia, il cui tocco è stato salvato da Van Dijk praticamente sulla linea. Pochi minuti dopo Gomez perde nuovamente palla, Kvaratskhelia lo brucia e trova Anguissa a rimorchio che, dopo un magnifico uno-due con Zielinski che taglia fuori tutta la difesa dei Reds, fa 2-0 con il mancino. Il Liverpool prova a riaprire la gara con Van Dijk, un difensore, che con un colpo di testa impegna Meret e poi con il giovane Elliot con il mancino.
In mezzo a tanta bellezza, sia per il gioco che per i risultato, una brutta notizia per il Napoli che perde Osimhen per un infortunio, sostituito da Simeone. Il n.18 non fa rimpiangere l'attaccante nigeriano trovando a fine primo tempo il tris: giocata sensazionale del duo Anguissa-Kvaratskhelia (con il georgiano autore di un doppio dribbling incredibile) e palla in mezzo per Simeone che deve spingerla in porta, 3-0 e primo gol in Champions League per il Cholito che si commuove e bacia il tatuaggio della Champions League sull'avambraccio.
Finisce il primo tempo, 3-0 per il Napoli, autore di una gara perfetta. Il Napoli parte forte e dopo nemmeno due minuti nella ripresa trova il poker con Zielinski. Luis Diaz firma il 4-1 quando il Napoli mentalmente è calato. Il colombiano si rende poi pericoloso con un potente colpo di testa su cross di Alexander Arnold ma Meret compie un miracolo e alza sopra la traversa. Al 70' l'ultima vera occasione del match, firmata Lozano che con un destro debole sfiora il palo. Negli ultimi 20 minuti i partenopei gestiscono il pallone e al triplice fischio possono festeggiare una vittoria incredibile.
Un Napoli dominante, travolgente e straripante schianta con un 4-1 netto e senz'appello il Liverpool di Klopp. Serata magica, indimenticabile, da sogno per tutti i tifosi azzurri e che entra di diritto nella storia del club partenopeo.
Inizio perfetto per il Napoli in questa Champions League e 3 punti davvero pesanti in ottica qualificazione. Ora per gli azzurri prossimo impegno in campionato in casa contro lo Spezia per confermare le ottime sensazioni viste contro i Reds, in Champions League appuntamento alla sfida contro l'Ajax in Olanda.
NAPOLI (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera (29' st Mario Rui); Anguissa, Lobotka; Politano (13' st Lozano), Zielinski (29' st Elmas), Kvaratskhelia (12' st Zerbin); Osimhen (41' pt Simeone). All. Spalletti.

giornata di campionato: Napoli-Spezia 1-0 (Sabato 10 Settembre ore 15)
Dopo la straordinaria performance in Europa contro il Liverpool, il Napoli si rituffa in campionato: nell'anticipo del sabato delle 15' arriva lo Spezia, che nelle sue prime due stagioni in Serie A ha, in entrambe le occasioni, espugnato il San Paolo. Avversario dunque da non prendere sotto gamba. Spalletti dati i numerosi impegni decide di fare un po' di turnover: Juan Jesús per Kim Min-Jae in difesa, Ndombelé e Zielinski per Lobotka ed Elmas in mezzo e Politano per Lozano davanti. Raspadori falso nueve al posto di Osimhen infortunato.
L'inizio di partita vede un preciso canovaccio: il Napoli fa molto possesso palla (63% a fine partita), fraseggio mantenendo un baricentro molto alto, mentre lo Spezia, fisico, attende basso e compatto e prova a ripartire in contropiede.
Gli azzurri partono fortissimo: l’assalto azzurro è inaugurato dal doppio tunnel di Kvaratskhelia, che incendia il San Paolo anche al 15’ ed al 23' con Dragowski che para in entrambe le occasioni. Il georgiano, stella polare dell'attacco azzurro, è letteralmente scatenato con la sua rapidità e i suoi dribbling ed è decisivo anche con i movimenti: è lui che apre gli spazi per gli inserimenti di Elmas e Anguissa, con Dragowski miracoloso in entrambe le occasioni. Lo Spezia si appoggia molto a Nzola nelle ripartenza lasciando sempre Bourabia a protezione della difesa. I guanti di Meret restano però incensi, fino al 41’ quando risponde presente sul destro di Gyasi.
Nella ripresa Anguissa è ancora pericoloso ma Dragowski, in giornata di grazia, respinge. Il Napoli attacca ma è lo Spezia a prendere lentamente campo rischiando anche di passare in vantaggio con Kiwior su errato retropassaggio di Mario Rui (Rrahmani salva sulla linea). Superato lo spavento, il Napoli torna a spingere ma non sfonda.
Quando lo 0-0 sembra il risultato finale del match e al San Paolo prevale la delusione, il Napoli passa il vantaggio: cross basso di Lozano, tocco di Gaetano e palla a Raspadori che con il destro trova l'1-0 e il primo gol in maglia azzurra. Nonostante l'ottima prestazione sul piano del gioco e le occasioni create, i partenopei hanno impiegato tutto il match a trovare il vantaggio ma questi successi sofferti e di misura contro le piccole fanno sempre bene. Il Napoli, ancora imbattuto, sale così a 14 punti e conquista la vetta della classifica (in condivisione con il Milan e Atalanta), a +1 su Udinese e Roma e a +2 sull'Inter.
NAPOLI (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Jesus, Mario Rui, Anguissa (12' st Zielinski), Ndombele (1' st Lobotka), Elmas (30' st Gaetano), Politano (12' st Lozano), Raspadori, Kvaratskhelia (22' st Simeone).All.: Spalletti

giornata CHAMPIONS League: Rangers-Napoli 0-3 (Mercoledì 14 Settembre ore 21)
Dopo il netto poker al Liverpool, il lanciato Napoli vola in Scozia per affrontare i Rangers e continuare a macinare punti nella seconda giornata di Champions League. 11 titolare per Spalletti, che in attacco schiera Simeone al posto dell'infortunato Osimhen. Atmosfera particolare tra la magia di Ibrox e il lutto per la morte della Regina Elisabetta (commemorata con una coreografia da brividi). I padroni di casa, spinti dal caloroso pubblico, partono forte e sfiorano subito il gol con Morelos, pericoloso con un colpo di testa ma la risposta del Napoli è importante: palo di Zielinski, a dimostrare la personalità degli azzurri. Buoni ritmi: Arfield costringe Meret alla parata, Simeone è murato da McGregor in uscita bassa. Il primo tempo finisce 0-0. Al 55' svolta del match: la bella manovra azzurra libera Simeone che in area viene affossato da Sands, espulsione per il difensore, calcio di rigore per gli azzurri. Dal dischetto va Zielinski, para McGregor ma sulla ribattuta Politano con il mancino fa 0-1.
Tutto da rifare perché McGregor si è mosso prima, dagli 11 metri va di nuovo Zielinski che si fa clamorosamente parare anche il secondo rigore. È un doppio errore, una doppia, grande occasione persa che psicologicamente potrebbe affossare una squadra ma non questo Napoli che non si distrae, sfrutta la superiorità numerica e conquista un altro calcio di rigore, il terzo della gara.
Stavolta va Politano che trova lo 0-1 e il primo gol in Champions League. Kvara sfiora più volte il raddoppio, trovato poi da Raspadori con il mancino al termine di una azione da parte degli azzurri bellissima, corale fatta di tanti passaggi corti. I campani trovano anche anche il tris con Ndombele dopo una bella percussione.
Inizio perfetto, da favola del Napoli in Champions League: 6 punti e primo posto a punteggio pieno con 7 gol fatti, davanti a due formazioni storiche e blasonate come Ajax e Liverpool. Stellare.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui (32' st Olivera); Anguissa, Lobotka, Zielinski (38' st Ndombelé); Politano (32' st Zerbin), Simeone (32' st Raspadori), Kvaratskhelia. Allenatore: Spalletti.

giornata di campionato: Milan-Napoli 1-2 (Domenica 18 Settembre ore 20.45) 
Dopo il netto 0-3 rifilato ai Glasgow Rangers in Champions League, il Napoli si prepara a chiudere il primo scorcio di stagione con un match mozzafiato: lo scontro diretto di Milano contro il Milan, Campione d'Italia che con i partenopei condivide la testa alla classifica. Il meglio che il calcio italiano può offrire, sia per la classifica che per il gioco. Solito 11 per Spalletti, squalificato e rimpiazzato dal secondo Domenichini.
L'inizio partita vede il Milan, privo di Leao, partire fortissimo: i rossoneri fanno molto possesso palla, fraseggio e costringono gli azzurri ad un'insolita partita di attesa e ripartenze in contropiede. Giroud colpisce la traversa (bravissimo Meret a deviare) ma involontariamente toglie a Calabria un gol potenziale, dopo un inserimento con sponda volante di De Keteleare. Piano piano esce fuori il Napoli con Politano che non trova l'impatto vincente e con Kvaratskhelia, con qualche lampo dei suoi. Si va al riposo senza reti e con la sensazione che debba ancora succedere tutto. E qualcosa accade subito, al 55' quando Dest,entrato nella ripresa, affossa in area Kvaratschkelia. Dal dischetto Politano non sbaglia, 0-1. Il Milan però ha il cuore grande e al 69' trova il pari: Hernandez sfonda a sinistra e mette al centro per Giroud, che dall’area piccola non perdona. Spalletti, non si accontenta dell'1-1 e inserisce Simeone per provare un altro ribaltone.
E al 79'il suo coraggio viene premiato: cross arcuato di Mario Rui dalla sinistra per Simeone che con un colpo di testa imbuca l'angolino, per l'1-2. Il Milan, in svantaggio nonostante un'ottima prestazione, si butta all'attacco con orgoglio alla ricerca del pari, che sfiora con Kalulu che dopo una lunga percussione spacca la traversa con un destro potente. È l'ultima emozione di un match ricco di occasioni, intenso che vede il Napoli prevalere 2-1 e conquistare un pesante scontro diretto e un'importante vittoria dando un'altra dimostrazione di forza: dopo l'Olimpico, vincere a San Siro con questa prestazione non è mai banale. Con questi 3 punti gli azzurri salgono a 17 punti e restano in vetta alla classifica con l'Atalanta, a +1 sull'Udinese terza e a +3 su Milan e Lazio quarte.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui (46' st Olivera); Anguissa, Lobotka, Zielinski (42' st Ndombele); Politano (22' st Zerbin), Raspadori (22' st Simeone), Kvaratskhelia (42' st Elmas).All.: Spalletti (in panchina Domenichini)

giornata di campionato: Napoli-Torino 3-1 (Sabato 1 Ottobre ore 15)
Dopo la sosta di due settimane per le nazionali torna il campionato di Serie A. È proprio il Napoli capolista a inaugurare la ripartenza del torneo ricevendo in casa il Torino di Juric, squadra ostica e fin qui protagonista di un buon avvio di stagione. Spalletti sceglie il solito 11: Politano vince il ballottaggio con Lozano, Raspadori quello con Simeone per il ruolo di centravanti dato che Osimhen è ancora out per infortunio.
L'inizio di partita del Napoli è travolgente: la squadra di Spalletti fa molto possesso palla, molto fraseggio e manda subito in confusione la formazione di Juric che non riesce a sviluppare il suo calcio verticale basato su duelli 1 vs 1 a uomo a tutto campo. Al 12' è già 2-0 grazie all'assolo di un protagonista inatteso, Anguissa: al 6’ Mario Rui scappa a Singo sulla destra e crossa per il n.99 che trova l'1-0.
Cinque minuti dopo, Rodriguez apre una falla sulla sinistra, nella quale si inserisce ancora Anguissa (su invito di Politano), che si fa tutta la metà campo in solitaria e infila Milinkovic-Savic. Uno-due micidiale degli azzurri che poi gestiscono il ritmo e le energie attraverso il fraseggio, il Torino si rende pericoloso con Vlasic, il Napoli risponde con Zielinski e Rrhamani e al 33'trova il 3-0, con Kvaratskhelia che si fa tutta la metà campo granata e firma il tris. Al secondo minuto di recupero del primo tempo un bel diagonale di Sanabria riaccende la speranza granata (3-1), e trenta secondi dopo sempre Sanabria sfiora addirittura il clamoroso 3-2.
Nella ripresa il Napoli continua a controllare il gioco ma non affonda limitandosi a palleggiare. Spalletti, con il risultato ormai in cassaforte, decide di fare cambi fin dal primo quarto d'ora della ripresa per fare tirare più fiato possibile ai titolari e dare minuti alle seconde linee, in vista del lungo tour de force che attende i partenopei. Gli azzurri concedono poco (giusto un destro di Radonjic su cui vola Meret), sfiorano anche il poker con Lozano (parata di Milinkovic-Savic) e al triplice fischio festeggiano un'altra vittoria, la quarta consecutiva in campionato, la sesta considerando anche la Champions League. In classifica gli azzurri salgono così a 20 punti e restano in vetta (con l'Atalanta), a +1 sull'Udinese e a +3 su Milan e Lazio.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui (36' st Olivera); Anguissa, Lobotka, Zielinski (18' st Ndombele); Politano (23' st Lozano), Raspadori (17' st Simeone), Kvaratskhelia (36' st Elmas). All.: Spalletti

giornata CHAMPIONS League: Ajax-Napoli 1-6 (Martedì 4 Ottobre ore 21)
Reduce dalle due straordinarie vittorie in Champions League, il Napoli sfida l'Ajax per fare tris in Europa e continuare a sognare. Trasferta dura, ostica quella in Olanda, contro i campioni d'Olanda in carica. Per il match della moderna e calda Amsterdam Arena, Spalletti manda in campo la formazione tipo con Raspadori stavolta preferito a Simeone, sempre out Osimhen. Sfida del bel gioco: l'Ajax, nonostante il momento negativo in campionato, è squadra che ha una grande tradizione di palleggio e il Napoli allo stesso modo è un collettivo che fa molto possesso palla, tanti passaggi corti. I biancorossi passano subito in vantaggio con Kudus che devia il tiro di Taylor e trova l'1-0, ma il Napoli ribalta tutto con i cross perfetti di M.Olivera e Kvara per due italiani, Raspadori e Di Lorenzo che di testa firmano l'1-2, al termine di azioni straordinarie.
A fine primo tempo ecco anche il tris con Zielinski, imbeccato da Anguissa ed a inizio ripresa il poker firmato ancora Raspadori, che servito da un Anguissa instancabile recupera palloni, trova 1-4 e la doppietta personale.
Questo Napoli è una Grande Bellezza, citando Paolo Sorrentino, e trova anche il quinto gol: lo segna Kvara, che messo davanti la porta da Raspadori, trova il clamoroso 1-5 con un piatto destro. C'è gloria anche per Giovanni Simeone che fa 1-6 e usando una metafora tennistica chiude il set. Vittoria clamorosa, storica per il Napoli che incanta, domina anche in Olanda, nella patria del calcio totale e schianta anche l'Ajax, dopo Liverpool e Rangers. Davvero impressionante, devastante la squadra di Spalletti che sia in Italia che in Europa è stata fin qui una macchina perfetta, inarrestabile. In Champions League 3 vittorie in 3 gare, 9 punti e 13 gol fatti, numeri clamorosi di una squadra, di un collettivo di una bellezza, di una qualità incredibile che vede gli ottavi di finale praticamente ad un passo. E che forse con lo sguardo va anche un po' più in là…
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo (39' st Zanoli), Rrahmani, Kin Min-jae, Olivera; Anguissa, Lobotka (35' st Gaetano), Zielinski (1' st Ndombele); Lozano, Raspadori (20' st Simeone), Kvaratskhelia (20' st Elmas).All.: Spalletti

giornata di campionato: Cremonese-Napoli 1-4 (Domenica 9 Ottobre ore 18)
Dopo due gare straordinarie (il 3-1 al Torino e il clamoroso 1-6 all'Ajax) il Napoli va a Cremona per la 9ª giornata di campionato. Trasferta da da non sottovalutare dato che la Cremonese è ultima in classifica ma ha sempre offerto buone prestazioni, soprattutto in casa. Infatti Spalletti non si fida e manda in campo la formazione tipo, con l'eccezione di Ndombelé in luogo di Zielinski. Il canovaccio della partita è simile a quello della gara con il Torino: il Napoli fa molto possesso palla (a fine partita 72%) e palleggia tanto da destra a sinistra contro una Cremonese che, come il Torino è aggressiva e imposta le sue gare su fisicità, duelli a uomo a tutto campo e verticalità. Napoli subito pericoloso in avvio di partita: Rrahmani dopo soli due minuti riesce addirittura ad entrare in area e scaglia un destro che colpisce l’incrocio dei pali. Su piazzato ancora il Napoli vicino al vantaggio con Di Lorenzo che fa da torre ad Anguissa che però non trova il tap in da pochi passi.
La Cremonese non sta a guardare e risponde con un altro legno: è Zanimacchia a colpire il palo nell’azione più corale dei padroni di casa. Al 24' Kvaratskhelia, sempre scatenato, viene messo giù da Bianchetti in area di rigore. Dagli 11 metri Politano con il mancino trova lo 0-1. Il georgiano ci prova nuovamente ma, come Anguissa, non inquadra lo specchio della porta.
Nella ripresa arriva subito una doppia occasione per gli ospiti con Raspadori che di sinistro impegna Radu, abile a rialzarsi e chiudere poi anche su un Anguissa sempre pericoloso negli inserimenti.
Improvvisamente arriva però il clamoroso pari della Cremonese: il tiro di Ascacibar deviato da Rrahmani diventa un assist perfetto per Dessers che davanti a Meret non sbaglia e trova il primo gol in Serie A, 1-1. I grigiorossi, spinti dal caloroso pubblico di casa, e sfiorano il raddoppio con un destro al volo di uno scatenato Dessers, finito di poco a lato.
Il Napoli va vicino al bis con Raspadori, ancora una volta poco preciso. Passano i minuti e per gli azzurri è sempre più difficile trovare spazi nell’organizzata difesa di casa. Al 76' però il Napoli trova il 2-1: cross con il mancino di Mario Rui per Simeone che di testa trova batte Radu in un'azione fotocopia sia nei gesti tecnici sia nei protagonisti a quella che ha regalato al Napoli il vantaggio a San Siro contro il Milan.
Il Napoli, trovato il vantaggio, palleggia con scioltezza e nel recupero dilaga.
Al 93'Kvaratskhelia parte in velocità, entra in area e serve Lozano che deve solamente depositare la palla in rete, 1-3. Un minuto dopo Simeone serve con un pallonetto morbido Lozano, la cui conclusione di prima trova l'opposizione di Radu. Al 95' i partenopei calano il poker: Di Lorenzo serve in area un pallone morbido, Olivera sbuca tra le linee e di testa trova il definitivo 1-4, risultato oggettivamente duro e immeritato per una Cremonese generosa.
Altra larga vittoria per un Napoli per cui, nonostante siamo solo alla 9ª giornata, gli aggettivi sono già finiti: straordinario, stupendo, dominante. Cambia l'avversario ma gli azzurri giocano sempre bene a calcio, pressano in modo feroce recuperando subito palla e creano tantissime occasioni, spesso concretizzate. Insomma dominano in lungo e largo e dilagano nel punteggio. Tutti si divertono, il gruppo è giovane, unito e coeso e tra i tifosi cresce l'entusiasmo.
Con la vittoria nella città di Stradivari, celebre liutaio, il Napoli, ancora imbattuto, suona l'ottava sinfonia (l'ottava vittoria consecutiva,tra campionato e Champions League), sale a 23 punti e resta da solo in testa alla classifica, dato che nel pomeriggio l'Udinese ha stoppato sul 2-2 l'Atalanta. Partenopei dunque primi a +2 sugli orobici e a +3 su friulani, Lazio e Milan.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani (37' st Ostigard), Kim Min-Jae, Mario Rui (37' st Olivera); Anguissa, Lobotka, Ndombele (12' st Simeone); Politano (28' st Lozano), Raspadori (28' st Zielinski), Kvaratskhelia. All.:Spalletti

giornata CHAMPIONS League: Napoli-Ajax 4-2 (Mercoledì 12 Ottobre ore 21)
Terminata splendidamente l'andata della fase a gruppi della Champions League (3 vittorie in 3 gare), il Napoli si tuffa nel girone di ritorno sfidando l'Ajax al San Paolo. 11 titolare per Spalletti con un'eccezione rappresentata da Juan Jesús al posto di Rrahmani infortunato mentre davanti Raspadori viene preferito a Simeone, panchina per Osimhen, tornato dall'infortunio ma non ancora al meglio. Il Napoli parte fortissimo, sembra il naturale continuo della gara di andata e al 4' è già avanti: triangolazione Zielinski-Lozano, il n. 11 di testa trova l'1-0. Al quarto d'ora di gioco arriva anche il raddoppio grazie ad un'azione stupenda, corale fatta di molti passaggi corti e rifinita da Raspadori che con il mancino fa 2-0.
Il Napoli per la prima volta nel doppio confronto rallenta, gestisce le forze abbassando il baricentro e riducendo l'intensità del pressing. L'Ajax però non ne approfitta, costruisce poco ma ad inizio ripresa alla vera grande occasione accorcia le distanze con Klassen, 2-1.
Gli azzurri però ristabiliscono subito le distanze: tiro di Ndombelé deviato con la mano da Timber, dal dischetto Kvara con un destro secco firma il 3-1. L'Ajax accorcia le distanze con un altro rigore, trasformato da Bergwjin per il 3-2. Il Napoli risponde ancora e trova il poker con il ritrovato Osimhen che torna dopo l'infortunio e fa subito centro rubando palla a Blind e piazzano il pallone all'angolino basso con il mancino. Gli Azzurri salgono a quota 12 punti e conquistano l'aritmetica qualificazione agli ottavi di Champions League. Altra goleada, altra vittoria netta degli azzurri che stanno giocando una Champions da favola: 4 vittorie in 4 gare, 12 punti, 19 gol fatti. Un rullo compressore che sogna in grande.
NAPOLI (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus, Olivera; Anguissa (4' st Ndombele), Lobotka, Zielinski (44' st Gaetano); Lozano (32' st Politano), Raspadori (5' st Osimhen), Kvaratskhelia (32' st Elmas). All. Spalletti.

10ª giornata di campionato: Napoli-Bologna 3-2 (Domenica 16 Ottobre ore 18)
Archiviata l'ennesima larga vittoria di una stagione fin qui incredibile per risultati, classifiche e gol segnati nelle due competizioni, il Napoli riceve il Bologna nel match valido per la 10ª giornata di Serie A nel posticipo delle 18. Rispetto al match con l'Ajax di Champions League Spalletti cambia tre giocatori, uno per reparto: Mario Rui rileva Olivera, Ndombele prende il posto di Anguissa, mentre Politano vince il solito ballottaggio con Politano. L'inizio di partita è difficile per gli azzurri che cercano di imporre il proprio gioco ma sbattono contro il 4-1-4-1 proposto da Thiago Motta che è molto denso al centro e attento a chiudere le linee di passaggio. Nei primi 20’ non succede nulla, poi il Napoli accelera soprattutto con Kvaratskhelia. Il georgiano poi veste i panni dell'assist-man servendo Politano che da pochi metri tira malissimo con il sinistro. Ci prova anche Raspadori ma lo 0-0 non si sblocca. Piano piano emerge il Bologna che si rende pericoloso con Domínguez, abile a mettere in mezzo per Aebischer che però non arriva sul pallone.
Due minuti dopo arriva il vantaggio rossoblù merito di una invenzione ancora di Dominguez che approfitta di un errato posizionamento della linea difensiva azzurra per servire una palla dentro per Cambiaso che a sua volta dà subito la sfera indietro per l’olandese Zirkzee, che di destro fa 0-1. La reazione del Napoli è immediata.
E allo scadere del tempo, su calcio d'angolo, Juan Jesus trova la zampata che vale l'1-1, punteggio con cui si chiude il primo tempo. Il Napoli cambia marcia, non solo grazie i cambi. L’azione è più avvolgente, la palla gira veloce e col solito Kvaratskhelia che va al tiro, Skorupski respinge come può e il tap-in giusto è quello di Lozano che trova il 2-1. Ma la partita rimane aperta, perché il Bologna “trova” subito il pari per una papera di Meret sorpreso da un tiro di Barrow che gli rimbalza davanti. Il Napoli reagisce ancora rimettendo le marce alte. E riprende in mano la partita. Skorupski fa un miracolo sul colpo di testa di Osimhen, consegna palla a Ndombele che perde l’attimo e poi respinge coi pugni su Di Lorenzo. Il gol è nell'aria e arriva al 69': altro assist favoloso di Kvaratskhelia per Osimhen che da centravanti di razza non sbaglia solo davanti al portiere. Sempre il georgiano manda in porta pure Zielinski che colpisce la traversa. Il portiere polacco fa un miracolo anche su Lozano, a botta sicura da pochi metri. C’è il tempo per un brivido su una uscita a vuoto di Meret, prima del boato del Maradona. Ennesima vittoria per il Napoli: magari meno netta e spettacolare ma più sofferta e combattuta e soprattutto di reazione e di nervi perché la squadra, sia quando è andata sotto sia quando ha subíto al pari, ha risposto sia nel gioco (aumentando i giri), sia nel numero di occasioni create trovando i gol per la vittoria. In classifica azzurri sempre primi e imbattuti con 26 punti, a +2 sull'Atalanta seconda e a +3 sul Milan terzo e a +4 sulla Roma quarta.
NAPOLI (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Kim Minjae, Jesus, Mario Rui (31' st Olivera), Ndombele (26' st Elmas), Lobotka (37' st Demme), Zielinski, Politano (1' st Lozano), Raspadori (1' st Osimhen), Kvaratskhelia.

11ª giornata di campionato: Roma-Napoli 0-1 (Domenica 23 Ottobre ore 20.45)
La marcia del Napoli prosegue a Roma: dopo esserci stati a inizio campionato per affrontare la Lazio, gli azzurri tornano nella Capitale per la sfida con la Roma di Mourinho, reduce da un buon inizio di stagione. Alcune novità per Spalletti in tutti i reparti: con Rrahmani ancora infortunato, al centro c'è l'ex Juan Jesús, ex della gara, sulla fascia sinistra Mario Rui a sorpresa lascia il posto a Olivera, in mezzo Ndombele rileva l'infortunato Anguissa, sulla fascia Lozano parte dal 1' a discapito di Politano. È la sfida soprattutto in panchina tra Mourinho e Spalletti, due personalità forti, due grandi allenatori con un'idea calcistica agli antipodi: mentre il primo preferisce un calcio pratico, pragmatico basato su attesa, fisicità e ripartenze in contropiede, il secondo crede in un calcio più offensivo, propositivo, di possesso palla e baricentro alto. Insomma spada contro fioretto. Il Napoli cerca di fare la partita, la Roma è guardinga negli ultimi 40 metri di campo e cerca di colpire con Zaniolo in ripartenza. E l’attaccante giallorosso due-tre folate importanti le piazza anche, ma Juan Jesus con l’assistenza di Olivera riescono sempre a respingerlo (e quando non ci riescono, il tiro a giro del N.22 finisce di poco fuori). Kvaratskheila è meno effervescente del solito, Zielinski ha il solito dinamismo ma non riesce ad affondare e Lobotka è limitato dalla marcatura a uomo di Pellegrini in costruzione. Non si riesce a vedere molto del Napoli-champagne di questo inizio di stagione e infatti il primo tiro in porta degli azzurri arriva solo al 27’,con Zielinski. Neanche dall’altra parte di pericoli veri e propri se ne costruiscono, anche se i primi 25 minuti della Roma sono di buona fattura, con la squadra che si compatta ordinata e si distende ma poi manca nella scelta finale.
Così la svolta può arrivare nel finale, quando al 38’ Irrati concede un rigore per fallo di Rui Patricio su Ndombele, poi con l’aiuto del Var torna sui suoi passi e nega il penalty. La ripresa si apre con una superparata di Rui Patricio su Lozano, che fa presagire ad un cambio di ritmo dal punto di vista delle occasioni. Più passano i minuti e più la Roma fatica ad alzarsi, limitandosi a respingere palloni o a provare di tenerli lontani dalla propria area.
E allora le occasioni per il Napoli iniziano ad arrivare: prima Smalling salva proprio su Elmas nell’area piccola, poi Juan Jesus si divora il più facile dei gol, ciabattando a botta sicura il pallone del vantaggio dal dischetto del rigore. Zaniolo crea l’unica occasione giallorossa e sulla ripartenza Osimhen sfiora il gol. E’ solo il preludio, perché a dieci minuti dalla fine il nigeriano si rifa, bruciando Smalling, nell’unico errore della sua superlativa partita e battendo Rui Patricio con un destro potente e angolatissimo al volo. Mourinho spregiudica l'assetto ma la Roma non riesce a rendersi pericolosa e così il Napoli, dopo 5 lunghi minuti di recupero, può festeggiare una vittoria davvero pesante perché arrivata in un big match, nel finale di partita e in un campo molto ostico. Con questi 3 punti gli azzurri raggiungono quota 29, a +3 sul Milan secondo e a +5 su Lazio e Atalanta.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Kim Min-Jae, Juan Jesus, Olivera; Ndombele (12' st Elmas), Lobotka, Zielinski (30' st Gaetano); Lozano (30' st Politano), Osimhen, Kvaratskhelia.All.: Spalletti

giornata CHAMPIONS League: Napoli-Rangers 3-0 (Mercoledì 26 Ottobre ore 21)
Un Napoli, già qualificato aritmeticamente agli ottavi di Champions League con 2 giornate di anticipo, sfida il Rangers per chiudere anche il discorso primo posto. Un po' di turnover per Spalletti, in tutti i reparti: in difesa Ostigard rimpiazza Juan Jesus, in mezzo Ndombelé ed Elmas fanno tirare il fiato ad Anguissa e Zielinski, mentre davanti Simeone e Raspadori concedono un po' di riposo ai fenomenali Osimhen e Kvaratschkelia. Dopo appena 16' il Napoli è sul 2-0 e ha già chiuso la pratica grazie ad una doppietta di Simeone, servito dai due terzini, prima Di Lorenzo e poi M.Rui.
Gli azzurri abbassano l'intensità, gestiscono le energie ma si rendono sempre pericolosi prima con Ndombelé che spacca la traversa, poi con Raspadori. Nel finale, all'80' Ostigard trova con un colpo di testa il 3-0 e il suo primo gol in Champions League. Oltre che in campionato il Napoli sta facendo un percorso davvero impressionante anche in Champions League,dove sembra un'autentica macchina da guerra,uno schiacciasassi: 5 vittorie in 5 gare,15 punti (è ancora a punteggio pieno), 20 gol in 5 partite,4 di media.
La qualificazione agli ottavi di finale era già stata conquistata contro l'Ajax, ora il Napoli potrà perdere con al massimo 3 gol di scarto nell'ultima gara contro il Liverpool per superare il girone da primo in classifica. La notizia di giornata assieme all'ennesima goleada di un inizio di stagione sfolgorante.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo (41' s.t. Zanoli), Ostigard, Kim, Mario Rui; Ndombele, Lobotka (38' s.t. Zielinski), Elmas (28' s.t. Gaetano); Politano (28' s.t. Lozano), Simeone, Raspadori (38' s.t. Zerbin). All. Spalletti.

12ª giornata di campionato: Napoli-Sassuolo 4-0 (Sabato 29 Ottobre ore 15)
Superato l'ostacolo Rangers (3-0) in Champions League, il lanciatissimo Napoli, reduce da 12 vittorie, attende il Sassuolo nel match inaugurale della 12ª giornata. Spalletti propone il solito 11 con Juan Jesús al posto dell'infortunato Rrahmani. Il Napoli parte fortissimo e impone subito il suo solito gioco ragionato e ricamato. Al 4' è già 1-0: cross di Lozano per Kvaratschkelia che di testa sfiora il pallone liberando Osimhen, che controlla e batte Consigli. Anche il Sassuolo del giovane e promettente tecnico Alessio Dionisi è squadra che crede in un calcio offensivo, di possesso palla, di fraseggio ma non riesce a esprimere il suo gioco per i ritmi e la pressione dei padroni di casa che continuano a spingere. All'8' Mario Rui colpisce la traversa con un destro sfiorato da Consigli.
Piano piano emergono anche i neroverdi, che si rendono insidiosi con Pinamonti (destro a incrociare fuori di poco) e con Thorsdvelt. Il Napoli però è cinico e raddoppia: Raspadori cerca spazio a destra, in questo caso Kvaratskhelia suggerisce il passaggio nello spazio, arriva sul fondo, vede Osimhen e gli serve un assist per la doppietta: 2-0. Gli azzurri non si fermano e al 36' trovano il 3-0: Mario Rui legge il perfetto movimento a mezzaluna di Kvaratskhelia che di destro trova il tris e chiude virtualmente il match. Nella seconda frazione il Napoli gestisce le energie attraverso il fraseggio mentre Spalletti concede un po' di riposo ad alcuni titolari di tutti i reparti (specie a centrocampo). Il Sassuolo prova a rialzare la testa e in effetti sulla trequarti fa girare palla veloce portando al tiro Pinamonti e Frattesi con Meret che si esalta anche in uscita. Ma il Napoli come un gatto sornione attende il momento per piazzare la zampata finale. Capita al 77' su un disimpegno sbagliato di Traore che finisce per lanciare Osimhen: il n.9 si invola con un elegante scavino e segna il 4-0 siglando così la sua prima tripletta al Napoli. Gli azzurri salgono così a 32 punti e piazzano la prima fuga stagionale: +5 sull'Atalanta seconda e prossimo avversario dei partenopei, e +6 sul Milan terzo.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo (34' st Zanoli), Kim, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa (11' st Ndombele), Lobotka (34' st Demme), Zielinski (11' st Elmas); Lozano, Osimhen, Kvaratskhelia (26' st Raspadori). All.: Spalletti 

giornata di CHAMPIONS League: Liverpool-Napoli 2-0 (Martedì 1 Novembre ore 21)
Il percorso nel girone di Champions League del Napoli termina nella calda e leggendaria cornice di Anfield, con la sfida al Liverpool di Klopp. Appuntamento con la storia per il Napoli che può per la prima volta chiudere al primo posto il girone di Champions League: serve non perdere con 3 o più gol di scarto. Poco turnover per Spalletti. Partita equilibrata:subito una conclusione di Jones, gli azzurri si rendono pericolosi con Ndombelé il cui destro è bloccato da Alisson, poi Thiago, imbeccato da Salah, trova la risposta in tuffo di Meret. Nella ripresa il Napoli trova lo 0-1: punizione pennellata di Kvara per Ostigard che un colpo di testa porta gli azzurri in vantaggio. La rete però è annullata per fuorigioco millimetrico dopo un lungo controllo al Var. La partita resta in equilibrio ma la occasioni sono poche e sensazione è che serva un episodio per sbloccarla e da questo punto di vista forse questo match ha deluso dato che sia il Liverpool e il Napoli giocano un calcio offensivo e in molti si aspettavano una sfida spettacolare. All'85' il Liverpool la sblocca: colpo di testa di Núñez, Meret para ma sulla respinta Salah mette dentro, 1-0. Al 98' i Reds trovano anche il raddoppio con Darwin Núñez ma ormai è troppo tardi per pensare ad una rimonta. La prima sconfitta stagionale è dolce per il Napoli che chiude il girone di Champions League con 15 punti (5 vittorie, 1 sconfitte) e in prima posizione. Cammino eccezionale, perfetto per gli azzurri che hanno dominato in lungo e largo e si godono una meritatissima qualificazione agli ottavi in Champions League in cui saranno teste di serie. Fra pochi giorni il sorteggio, ma una cosa è certa: il Napoli sarà un avversario che, dopo questo inizio di stagione, molte vorranno evitare.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Kim, Olivera; Anguissa, Lobotka (38' s.t. Zielinski), Ndombele (43' s.t. Raspadori); Politano (25' s.t. Lozano), Osimhen (43' s.t. Simeone), Kvaratskhelia (38' s.t. Elmas). All. Spalletti. 

13ª giornata di campionatoAtalanta-Napoli 1-2 (Sabato 5 Novembre ore 15)
Dopo la sconfitta di Liverpool, la prima in stagione, ininfluente però per la qualificazione agli ottavi di Champions League come prima nel girone, il Napoli sfida l'Atalanta a Bergamo in un big match da brividi: si affrontano infatti la prima e la seconda della classe e in generale le due formazioni che hanno maggiormente convinto in campionato. La giornata inizia con una brutta sorpresa per i partenopei: Kvaratskhelia, in forma strepitosa, non recupera dall'affaticamento muscolare avuto dopo la trasferta in Inghilterra. Al suo posto Spalletti lancia Elmas, per il resto schiera la formazione titolare con Juan Jesús in difesa al posto dell'infortunato Rrhamani, con Mathias Olivera preferito a Mario Rui e con Lozano che vince il solito ballottaggio con Politano. È soprattutto la sfida in panchina tra due maestri di tattica, Luciano Spalletti e Gianpiero Gasperini, da questo punto di vista forse i migliori in Italia: il Napoli predilige un calcio offensivo ma ragionato, manovrato, basato su possesso palla, fraseggio corto e baricentro alto, anche l'Atalanta è propositiva ma più fisica e verticale ed è aggressiva attraverso un pressing alto e asfissiante e delle marcature a uomo a tutto campo.
L'inizio di partita vede partire fortissimo l'Atalanta: la pressione altissima dei bergamaschi impedisce agli azzurri di sviluppare il suo gioco elegante e ricamato e al 3' i padroni di casa sfiorano il gol con Hojlund ma Meret para. Al 16' mano di Osimhen sugli sviluppi di un calcio d'angolo, calcio di rigore per i nerazzurri. Dagli 11 metri Lookman con un destro potente trova l'1-0. Una squadra sotto nel punteggio contro una big e reduce da una sconfitta sarebbe potuta andare ancor più in difficoltà e rischiare di subire il raddoppio, invece il Napoli reagisce subito e trova addirittura il pareggio dopo 4 minuti, al 23'. Cross di Zielinski per il colpo di testa di Osimhen che fa 1-1. E 10 minuti dopo il Napoli trova anche il sorpasso: Anguissa lancia lo scatenato Osimhen che si libera di un cliente ostico come Demiral e mette in mezzo per Elmas, abile a battere Musso con il mancino, 1-2. Nella ripresa è l'Atalanta a partire forte. Nella prima occasione, al 55', una fuga di Maehle si conclude con un tiro su cui Meret fa un altro mezzo miracolo, poi sulla respinta Lookman colpisce la traversa, con la palla deviata da Olivera. Al 63' errore di Hojlund: una ripartenza avviata da Maehle e rifinita da Pasalic trova ancora Lookman in fuga, ma il potenziale assist dell'ex Everton viene sprecato dal danese. Da una chance per riaprire la partita a una per chiuderla, sul piede di Simeone, dopo un contropiede aperto da Elmas e chiuso dall’argentino con una conclusione strozzata sul fondo. I nerazzurri non si arrendono e nel finale tornano a essere arrembanti alla ricerca del pari: sul sinistro di Malinovskyi al 83' c’è ancora pronto Meret e l’estremo tentativo degli orobici si spegne con l’ultima beffa, quando un gran tiro dalla distanza di Maehle, uno dei migliori, viene respinto... da Scalvini.
Il Napoli resiste e conquista un'altra vittoria pesante: rispetto alle ultime forse meno larga e dominante, ma da grande squadra, pratica e cinica, che sa soffrire e colpire al momento giusto. E comunque parliamo di un successo ottenuto contro la seconda in classifica, su un campo da anni difficilissimo e dopo una sconfitta: la forza di una squadra si riconosce anche da questi dettagli. Con questi 3 punti il Napoli sale a quota 35 e allungano sul secondo posto, occupato dal Milan e distante 6 punti e su Lazio e Atalanta, terze con 27 punti, lontane 8 punti, distanze importanti dopo solo 13 giornate.Ora turno  infrasettimanale.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus, Olivera; Zambo Anguissa (48' st Gaetano), Lobotka, Zielinski (19' st Ndombele); Lozano (19' st Politano), Osimhen (30' st Simeone), Elmas (48' st Zerbin). All.: Spalletti

14ª giornata di campionatoNapoli-Empoli 2-0 (Martedì 8 Novembre ore 18)
Un Napoli, reduce da 18 risultati positivi in 19 gare in tutte le competizioni e nello specifico da 9 vittorie consecutive in campionato (in cui è imbattuto), riceve l'Empoli al San Paolo nel secondo turno infrasettimanale della stagione.Nel primo, ad Agosto contro il Lecce, è arrivato un pareggio per 1-1, in una delle poche gare che ha visto gli azzurri perdere punti in stagione. Spalletti cambia 5 uomini rispetto alla battaglia di sabato a Bergamo. In porta Meret, in difesa il solito Di Lorenzo, Ostigard (che fa rifiatare Juan Jesus), Kim e Mario Rui al posto di M.Olivera. Centrocampo fisico con Lobotka tra i muscolari Anguissa e Ndombelé (turno di riposo per Zielinski), davanti Politano, Osimhen e Raspadori, titolare dal primo minuto, panchina per Elmas. Infortunato Kvaratskhelia. Il Napoli prende subito il pallino del gioco attraverso il suo calcio offensivo e propositivo basato su molto possesso palla e fraseggio, l'Empoli di Zanetti, squadra e tecnico giovani punta a difendersi bassa, stretta e compatta per poi verticalizzare. Gli azzurri provano ad accerchiare con il palleggio i toscani che però resistono con ordine: ne viene fuori una partita bruttina e con poche palle-gol.
Per mezz’ora succede poco o nulla. Se non che con il passare dei minuti i toscani prendono coraggio e provano ad alzare il baricentro. Ma Stojanovic e Bajrami, dopo aver saltato la prima pressione azzurra, negli ultimi trenta metri sbagliano l’ultimo passaggio. Piano piano il Napoli si rende pericoloso specialmente con Raspadori che prima calcia troppo centrale poi angola troppo. Nella ripresa il Napoli alza le marce e crea qualcosa in più con Osimhen che due volte di testa sfiora la traversa e Anguissa che calcia alto su un ottimo assist di Raspadori. La velocità aumenta con l’ingresso di Lozano (oltre a Zielinski ed Elmas). Il messicano martella a destra e su un suo cross basso Marin va in anticipo, ma è lento nel controllo. Osimhen si frappone e cade sulla spinta lieve dell'empolese. Pairetto indica il dischetto, ma la sua decisione lascia moltissimi dubbi. Dagli undici metri realizza Lozano, con Vicario che intuisce la conclusione e tocca il tiro.
Sbloccata la partita, gli azzurri gestiscono il risultato con un palleggio davvero preciso e raffinato e costruiscono azioni ragionate, corali fatte di tanti passaggi corti che sono un piacere per gli occhi. Il messicano nel finale confeziona un ottimo cross sul quale Zielinski al volo di piatto destro chiude la partita: 2-0. 10: le vittorie consecutive del Napoli in campionato e il voto che si merita questa squadra bella da vedere e vincente che con i 3 punti odierni sale a 38 punti, vola a +8 su Milan e Lazio seconde ed ha l'aritmetica certezza di chiudere al primo posto la prima parte di questa stagione. Per lo Scudetto c'è soprattutto il Napoli.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Kim, Mario Rui; Anguissa, Lobotka (45' st Demme), Ndombele (20' st Zielinski); Politano (20' st Lozano), Osimhen (45' st Simeone), Raspadori (19' st Elmas). Allenatore: Spalletti.

(segue)