Sopra la zona retrocessione, occupata da H.Verona, Sampdoria e Cremonese, troviamo due squadre, lo Spezia e il Sassuolo, che sono accomunate da due aspetti.

1)Entrambe non sono mai retrocesse in Serie B dopo aver conquistato la promozione in Serie A.

Sia lo Spezia, squadra di una piccola città ligure, La Spezia, famosa principalmente per il Golfo dei Poeti che il Sassuolo, piccola cittadina in Emilia, in provincia di Modena condividono il fatto che entrambe, una volta conquistata la promozione in Serie A, non sono più retrocesse in Serie B

Nella stagione 2012-2013 i neroverdi grazie alla vittoria del campionato di Serie B con Eusebio Di Francesco in panchina conquistano la prima storica promozione in Serie A della loro storia davanti all'Hellas Verona di Mandorlini e al Livorno di Nicola. La stagione 2013-2014 rappresenta dunque la prima per gli emiliani nella massima serie: lo storico debutto vede i neroverdi perdere 2-0 con il Torino, poi arriva il primo punto contro il Napoli (1-1) ma in tutta la prima parte la squadra raccoglie davvero poco, tanto che la società prende la difficile e sofferta decisione di esonerare il condottiero Di Francesco, sostituito dall'esperto Alberto Malesani. Tuttavia i risultati continuano a stentare e il tecnico della promozione viene richiamato. Con il suo ritorno finalmente c'è la svolta e a fine stagione i neroverdi possono festeggiare una clamorosa e inaspettata salvezza in massima serie. Nell'annata 2014-2015 arriva un'altra salvezza, più tranquilla, meno sofferta di quella conquistata nella stagione precedente. La stagione 2015-2016 è memorabile: sempre con Di Francesco in panchina, il Sassuolo chiude il campionato al 6º posto con 61 punti, record assoluto di punti conquistati e di posizionamento in classifica per la società emiliana, con annessa qualificazione ai preliminari di Europa League: questo piazzamento è il migliore raggiunto da una squadra rappresentante una città non capoluogo di provincia. Nella​​​​​​ stagione seguente i neroverdi non riescono a confermarsi agli alti livelli della passata: in Europa League vengono eliminati a testa alta già alla fase a gironi, mentre in campionato, complici cessioni (Nicola Sansone) e infortuni (Domenico Berardi) importanti, chiudono al 12º posto. Nell'estate 2017 termina un ciclo: Di Francesco da l'addio alla panchina sassolese dopo 5 stagioni ricche di soddisfazioni, al suo posto Cristian Bucchi, reduce da miracoli a Macerata e Perugia. I risultati tuttavia sono deludenti, al punto che i neroverdi rischiano la B, così il tecnico viene sostituito da Giuseppe Iachini, allenatore navigato esperto in permanenze in massime serie, magari poco spettacolare ma pratico e concreto. Il suo arrivo migliora il rendimento della squadra che ottiene una salvezza anticipata. Dalla stagione 2018-2019 la panchina viene affidata alla guida di Roberto De Zerbi, il quale, dopo avere bissato la permanenza in massima serie nel campionato seguente con una tranquilla 11esima posizione, nell'annata 2019-2020 porta gli emiliani all'ottavo posto. La stagione successiva vede il Sassuolo di De Zerbi come principale rivelazione del campionato, grazie a un ottimo gioco espresso, offensivo e propositivo e la squadra veleggia in zona Champions League per metà del girone d'andata; nel girone di ritorno incappa in un momento buio, salvo riprendersi verso la fine del torneo e a sfiorare l'accesso in Conference League, confermando l'ottava posizione. A fine stagione De Zerbi, reputando il suo ciclo finito e la squadra ormai al massimo delle sue possibilità, lascia per accasarsi allo Shakthar Donetsk, in Ucraina. Dopo settimane di trattative viene nominato come nuovo tecnico il giovane Alessio Dionisi, reduce dall'esperienza all'Empoli, condotto alla vittoria del campionato di Serie B e alla promozione in Serie A. Il tecnico toscano, che come De Zerbi crede in un calcio offensivo, di possesso palla, decide di dare continuità da un punto di vista tattico proseguendo con il 4-2-3-1. È una stagione particolare per i neroverdi che superano diverse big  del campionato. Spiccano l'1-3 contro il Milan poi Campione d'Italia, lo 0-2 con l'Inter e l'1-2 in casa della Juventus (espugnato per la prima volta l'Allianz Stadium). A queste imprese si contrappone però qualche inciampo di troppo con le "piccole" e gli emiliani chiudono la stagione in una buona 11esima posizione con una tranquilla salvezza.

Lo Spezia dopo anni a centro classifica in Serie B, nella stagione 2018-2019 ha raggiunto per la prima volta i playoff. Nel 2019-2020, con Vincenzo Italiano, ex Trapani, in panchina la squadra inizia malissimo il campionato ma poi piano piano risale la classifica prima dello scoppio della pandemia di Covid-19. A Giugno,quando il campionato torna, i bianconeri ripartono fortissimo e chiudono la stagione regolare in un'ottima posizione. Ai playoff superando il Chievo Verona in semifinale lo Spezia conquista una storica finale playoff contro il Frosinone di Alessandro Nesta. La gara di andata si gioca in Ciociaria e vede i bianconeri prevalere 0-1 e avvicinarsi sempre più alla Serie A. Al ritorno i liguri perdono 0-1 ma in virtù della miglior posizione in classifica possono festeggiare una storica prima posizione in Serie A, assieme ai tifosi venuti fuori dalla stadio a sostenere la squadra dall'inizio alla fine. La festa è grande ma bisogna subito mettersi a lavoro: c'è poco tempo, causa Covid la stagione 2020-2021 inizia 20 giorni dopo la fine dell'annata 2019-2020 e bisogna costruire una rosa adatta alla Serie A. L'avvicendamento al campionato inizia con i peggiori auspici: lo stadio non è a norma per le Serie A e necessita di lavori motivo per cui lo Spezia è obbligato a giocare le prime gare casalinghe allo Stadio "Dino Manuzzi" di Cesena. Inoltre Vincenzo Italiano, tecnico e principale artefice della promozione è puntato da un'altra ligure, il Genoa, desideroso di aprire un nuovo ciclo dopo annate difficili. Il tecnico siciliano è tentato ma alla fine resta a La Spezia e con il nuovo ds Meluso costruisce una rosa lunga, ricca di giovani ma anche con qualche elemento esperto. Lo storico debutto in Serie A per lo Spezia, proprio contro il Sassuolo a Cesena, è però negativo: i bianconeri perdono 1-4 nonostante una buona prestazione e il gol di Galabinov, il primo della storia dei bianconeri in massima serie. Solo pochi giorni dopo i bianconeri vincono 0-2 grazie alla doppietta di uno scatenato Galabinov e conquistano così la prima storica vittoria della in Serie A oltre che un già pesante scontro salvezza. La stagione dei bianconeri prosegue con un andamento altalenante tra successi importanti (0-3 a Benevento,2-1 nel derby alla Sampdoria e soprattutto l'1-2 al Napoli) e qualche larga sconfitta di troppo (3-0 con il Milan,4-1 con il Crotone). Da sottolineare il fatto che lo Spezia di Italiano, sia contro le big che contro le piccole, non rinuncia a giocare, esprimono sempre un bel gioco, una chiara idea di gioco offensiva e propositiva basata su possesso palla e pressing alto. Non è scontato per una squadra che lotta per la salvezza, oltrettutto una neopromossa debuttante, che spesso in questi casi preferisce un atteggiamento più prudente e accorto. Al giro di boa lo Spezia ha 18 punti, a +4 sulla zona retrocessione e sarebbe dunque salvo. Ripetendo un percorso simile nel girone di ritorno, i bianconeri con il netto 4-1 al Torino conquistano una storica e inaspettata permanenza in Serie A chiudendo poi in bellezza la stagione in 15esima posizione con 39 punti. Ad inizio Giugno Italiano rinnova il suo contratto con lo Spezia ma quando a Firenze si consuma la clamorosa rottura tra la Fiorentina e Rino Gattuso, Rocco Commisso, patron Viola, punta tutto sull'allenatore siciliano. Dopo alcuni giorni di trattative il pagamento della clausola rescissoria (2.5 mln) libera Italiano che sposa il progetto Viola. La nuova proprietà americana deve così rivedere i suoi piani e sceglie come nuovo tecnico Thiago Motta, reduce dall'esperienza alle giovanili del Psg e dalla infelice parentesi al Genoa. Come il suo predecessore anch'egli crede in un calcio offensivo e fin dall'estate dà continuità dal punto di vista tattico. Tuttavia è un'estate difficilissima per i bianconeri che a causa di un focolaio Covid saltano parte del ritiro e vedono il mercato bloccato dalla Fifa per 4 sessioni. In qualche modo viene allestita una squadra per il campionato e a fine girone di andata lo Spezia è 17esimo, miracolosamente salvo a +5 sulla zona retrocessione. Le tensioni tra il ds Pecini e Thiago Motta sono sempre più frequenti e il tecnico rischia più volte l'esonero ma nella seconda parte di stagione l'ambiente si compatta e grazie a pesanti vittorie in diversi scontri diretti (1-0 a Genoa e Sampdoria, 2-0 al Cagliari, 1-0 al Venezia) i bianconeri possono festeggiare la seconda, incredibile, salvezza di fila.

2) Entrambe stanno vivendo una stagione difficile.

Sia per lo Spezia che per il Sassuolo questa non è una stagione facile. A dir il vero per i neroverdi è estremamente deludente. Pur potendo contare su una rosa di alto livello (Berardi, Pinamonti, M.Lopez, Frattesi, giocatori che possono tranquillamente giocare in una big), gli emiliani sono solo 14esimi, a +10 sulla zona retrocessione nonostante l'obiettivo a inizio stagione fosse una salvezza tranquilla e un posto nella prima metà della classifica (9º-10º). Annata dunque complicata per la squadra di Dionisi che non era neanche partita male, ha sempre espresso il suo bel giuoco offensivo e ragionato, ma ha raccolto davvero troppi pochi punti per quanto meritato. C'è da dire anche che gli emiliani non hanno potuto contare a lungo per infortuni di certi giocatori cardine (Berardi, Traoré, poi ceduto a Gennaio al Bournemouth), ma questa non è assolutamente una squadra che vale quella posizione. Serve un'immediata reazione dai giocatori attuali, da tutti i membri della squadra, magari cambiando qualcosa dal punto di vista tattico e puntando sulla voglia di trascinare, sul riscatto e sull'orgoglio dei giocatori più importanti. Obiettivo scacciare cattivi pensieri, recuperare posizioni e conquistare la salvezza.

Lo Spezia invece fin dall'estate sapeva che sarebbe stata una stagione difficile e complicata con l'obiettivo fissato ad una tranquilla salvezza. La piccola realtà ligure ha cambiato tecnico per la terza annata di fila affidandosi a Luca Gotti, reduce dalla buona esperienza all'Udinese, condotto a due tranquille salvezze consecutive. Il tecnico veneto, pratico e pragmatico, ha costruito la squadra attorno ad un 3-5-2 basato su attesa e ripartenze in contropiede e sta ottenendo risultati altalenanti. I bianconeri, tra cui spicca uno Nzola in stato di grazia (già ben 11 gol, doppia cifra), stanno costruendo la loro salvezza prevalentemente in casa, in cui hanno conquistato 12 punti, frutto di 2 vittorie, 6 pari e 4 sole sconfitte sfruttando il caldo tifo del Picco. In trasferta al contrario sono arrivati solamente 8 punti (2 vittorie, 2 pari) a fronte di ben 8 sconfitte: bisognerà migliorare il rendimento lontano da casa. Gli Aquilotti fin qui hanno dunque totalizzato 20 punti e si trovano in una pericolosa 17esima posizione, a +3 sulla zona retrocessione. In vista della seconda metà di stagione i bianconeri saranno chiamati a resistere e chiudere il discorso salvezza, che sarebbe la terza di fila in Serie A.