qui per la parte I

Cari lettori,
dopo tanto tempo (e un esame di maturità in mezzo) torno finalmente a pubblicare un articolo, più precisamente la seconda parte del progetto sulla straordinaria stagione del Napoli, da troppo rimasto in sospeso a causa di impegni.
Mi scuso per l'attesa e ci tenevo a informarvi che il piano è stato leggermente modificato per limiti di lunghezza e l'opera sarà organizzata in 4 parti.
Eravamo rimasti alla prima metà di stagione, alla pausa per il Mondiale e vorrei iniziare con un bilancio di questo primo scorcio di annata.

 

Si è chiusa nel migliore dei modi (con una vittoria) una prima parte di stagione straordinaria, stratosferica, esaltante, per certi versi clamorosa del Napoli, nettamente primo in classifica con 41 punti su 45 disponibili (solo 4 persi) ed ancora imbattuto. Sulla Serie A si è abbattuto un tifone che sta annientando tutti con 11 vittorie di fila e distanze siderali sulle rivali: +8 sul Milan secondo, a +10 sulla Juventus e sulla Lazio e a +11 sull'Inter, tutte squadre che non hanno mai avuto continuità, costanza di risultati e gioco del Napoli. Nessuno finora è riuscito a resistere allo strapotere del Napoli, primo dopo risultati eccezionali ottenuti con un calcio offensivo, di possesso palla e dominante che esalta ogni elemento della rosa. Rosa cui spiccano le stelle Osimhen, capocanniere del campionato e soprattutto Kvaratschkelia, talento georgiano arrivato in estate, letteralmente imprendibile, INGIOCABILE con le sue giocate raffinate, sublimi.
L'autore principale di questo capolavoro siede però in panchina ed è il tecnico Luciano Spalletti: dopo anni in cui ha fatto bene tra Roma e Inter ma non ha mai vinto il titolo e dopo i campionati conquistati allo Zenit in Russia, il tecnico di Certaldo sembra vicino alla conquista del tanto sognato primo Scudetto.
Oltre al campionato, da sottolineare il percorso in Champions League che ha visto i partenopei dominare un girone ostico con la corazzata Liverpool di Klopp, il raffinato Ajax e il fisico Rangers Glasgow. E l'urna di Nyon per gli ottavi di finale è stata anche benevola e ha riservato l'Eintracht Francoforte, vincitore dell'ultima Europa League ma comunque alla portata sulla carta. Inoltre i partenopei sono in corsa anche in Coppa Italia dove agli ottavi di finale affronteranno la Cremonese, ultima in classifica. Insomma, anche in coppa nazionale, si può fare strada. Tra la squadra e la gloria c'è però una lunga sosta per il Mondiale in Qatar che durerà 2 mesi. Da un lato sarà l'occasione per il Napoli, che manderà pochi giocatori alla rassegna iridata, di tirare il fiato in vista della seconda, intensa metà di stagione. Dall'altro però nessuno sa se il Napoli dopo la pausa sarà lo stesso meraviglioso collettivo della prima parte di stagione, nessuno sa se gli azzurri esprimeranno lo stesso bel giuoco espresso finora e manterranno lo stesso altissimo ritmo.
Il Napoli è sempre calato in primavera e il quadro peggiora se a questo aggiungiamo che le squadre di Spalletti dopo un ottimo inizio e ritmi alti, spesso tra Dicembre (in cui non si giocherà), Gennaio e Febbraio hanno sempre rallentato, e il fatto che molte rivali in questo lungo stop recupereranno pezzi pesanti: l'Inter a Gennaio riavrà a disposizione Lukaku, la Juventus riabbraccerà Di Maria, Chiesa, Vlahovic e Pogba (poker da paura) mentre il Milan potrà nuovamente contare sul portierone Maignan.
Insomma, al sogno di una stagione storica e la lunga attesa per il ritorno a giocare si mescola l'ansia di perdere tutto come spesso accaduto negli ultimi anni. Certo che già la prima partita dopo la sosta sarà un bel banco di prova: gli azzurri andranno a Milano per affrontare un'Inter desiderosa di vincere per accorciare sugli azzurri e riaprire subito la corsa al titolo.
Con una vittoria però il Napoli manderebbe però un messaggio durissimo alle rivali: siamo sempre gli stessi, i più forti siamo noi.

15ª giornata: Inter-Napoli 1-0
Dopo un mese e mezzo la lunga e logorante attesa dei tifosi del Napoli è finita: finalmente torna il campionato e per la formazione partenopea, dominatrice della prima parte di campionato, è in programma subito una partita verità, la trasferta a Milano contro l'Inter, desiderosa di riaprire la corsa allo Scudetto. Il tecnico Spallletti, ex della gara, si presenta con l'11 titolare con M.Olivera a sorpresa al posto di M.Rui e Politano preferito a Lozano. Il Napoli inizia molto aggressivo ma l'Inter riesce a uscire dal pressing alto dei campani e si rende pericolosa con Lukaku che si presenta davanti a Meret, salvato da una chiusura d'applausi, provvidenziale di Kim. Inter insidiosa anche con Dimarco che per poco non arriva su un cross di Lukaku e Darmian che spara alto da ottima posizione nell'occasione più netta del primo tempo. Il belga poi manda di poco alto su assist di Barella. Il Napoli palleggia molto come al solito ma i meccanismi non sono ancora del tutto oliati, la condizione non è al massimo e si rende insidioso solo in un'occasione, con Anguissa, che non trova il tocco giusto sul cross di Di Lorenzo.
Nella ripresa i padroni di casa creano alcuni pericoli, la squadra di Spalletti risponde con Osimhen, stoppato da Calhanoglu e Onana. Al 56' l'Inter sblocca il match: cross mancino di Dimarco per Dzeko che, perso da Rrahmani, con un potente colpo di testa batte Meret e fa 1-0. Napoli sotto, si accende Kvara il cui destro finisce però sull'esterno della rete, i nerazzurri sfiorano il raddoppio con Darmian. Spalletti getta nella mischia anche Raspadori e Lozano, poi in un secondo momento Elmas e Simeone. Raspadori, interista dalla nascita, va vicino al pari ma Onana para.
Finisce qui: l'Inter batte 1-0 il Napoli e vince il big match del primo turno post Mondiale. Prima sconfitta in campionato per gli azzurri che hanno offerto una prestazione discreta ma hanno mostrato un fraseggio meno brillante e non hanno creato molto. Normale dopo 2 mesi senza partite ufficiali, nel complesso però gli azzurri hanno retto bene. Tuttavia è arrivato un risultato negativo e bisognerà riflettere. È una sconfitta che chiaramente fa risorgere vecchi fantasmi, sia per il Napoli che per Spalletti, spesso crollati nella seconda metà di stagione e dà voce ai maligni che a Novembre sostenevano che gli azzurri sarebbero crollati da Gennaio e non aspettavano altro che un ko per ribadire la loro tesi. Concretamente è una sconfitta che riapre lo Scudetto: il Napoli è sempre primo con 41 punti ma il Milan, che ha vinto a Salerno, ha accorciato a -5 e la Juventus, che ha superato la Cremonese si è portata a -7, Inter a -8. Ora il Napoli però deve dimostrare di essere più forte delle critiche, della pressione delle rivali e ripartire tornando quella squadra straordinaria vista prima della sosta che abbinava gioco a risultati. Già dal match con la Sampdoria, per far rifiorire il sogno Scudetto.
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Kim, Rrahmani, Olivera; Anguissa (31' st Ndombele), Lobotka (40' st Simeone), Zielinski (20' st Raspadori); Politano (20' st Lozano), Osimhen, Kvaratskhelia (31' st Elmas). Allenatore: Spalletti

16ª giornata: Sampdoria-Napoli 0-2 
Archiviata la sconfitta contro l'Inter, la prima in campionato il Napoli ha subito l'occasione di riprendere il filo interrotto a Novembre e rispondere alle voci di crollo, di crisi che non aspettavano altro che un ko per prendere corpo: dopo il turno del 4 Gennaio, che ha inaugurato la ripartenza del campionato si torna in campo dopo soli 4 giorni e gli azzurri vanno a Genova per affrontare la Sampdoria, un impegno non facile. Innanzitutto il Ferraris è campo sempre ostico, poi i blucerchiati, nonostante il terz'ultimo posto e la zona retrocessione, sono reduci dalla vittoria con il Sassuolo (1-2) e sono squadra tosta e quadrata. Spalletti rispetto a Milano ne cambia 3: Juan Jesus e Mario Rui rilevano Rrahmani e M.Olivera, Elmas fa rifiatare Zielinski. La partita vede contrapporsi due stili di gioco differenti: la squadra di Spalletti, offensiva, fa molto possesso palla, palleggio e mantiene un baricentro alto, quella di Stankovic è più pratica, pragmatica e preferisce attendere bassa e compatta per poi ripartire in contropiede.
Il Napoli parte forte e dopo 6 minuti ha subito l'occasione per sbloccare il match: Murru corre spalla a spalla con Anguissa, prima del pestone del difensore doriano sul camerunense già a terra. L'arbitro Abisso dopo un check Var va al monitor e concede il rigore contestato dalla Samp. Il sinistro di Politano dal dischetto finisce però sul palo deviato dalla mano sinistra di Audero.
Il pericolo scampato esalta la Samp che spinge forte a sinistra, va al tiro con Lammers (fuori), poi ci prova ancora con Gabbiadini. Al 12’ Verre impegna Meret in calcio d' angolo, poco dopo la capolista passa in vantaggio: Osimhen fa l’elastico, va a conquistare una palla preziosa in mezzo, riparte e si infila nella difesa doriano sul lancio di Mario Rui superando Audero con il destro. Il n.9 sfiora il raddoppio al 35' e poco dopo il Napoli riceve anche la grazia di essere in 11 Vs 10: Osimhen scappa a destra dopo aver saltato Nuytinck e viene steso da Rincon quando sta per entrare in area e battere a rete. Rosso per il venezuelano, oggettivamente sacrosanto. Con un diagonale mancino si accende Kvaratskhelia, fin qui poco brillante. La ripresa è un monologo partenopeo, con il Napoli in assoluta gestione della gara attraverso il palleggio. Al 70' Lozano impegna Audero, mentre Lobotka continua a recitare da padrone in mezzo al campo. Al 78’ dopo un check var per un tocco di mano di Ronaldo Vieira su tiro di Elmas, l’arbitro concede il secondo rigore ai partenopei. Elmas non sbaglia, due a zero e partita finita.
Dopo la sconfitta con l'Inter, i partenopei tornano alla vittoria, la 14esima in campionato. Oggi il Napoli è stato più pratico e concreto: non è stato la squadra brillante e spumeggiante della prima metà di stagione, il fraseggio infatti è stato più lento e la squadra ha mantenuto un baricentro più basso ma c'è anche da dire che giocatori devono recuperare un po' la condizione.
Vincere oggi però fondamentale per scacciare i brutti pensieri e tornare a festeggiare. Da questo punto di vista è stato un successo sporco ma pesante, da capolista. La squadra di Spalletti sale così 44 punti e allunga nuovamente a +7 sul Milan secondo, bloccato sul pari dalla Roma e sulla Juventus oltre a laurearsi campione d'inverno. Ora big match con la Juventus.
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Kim (1' st Rrahmani), Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa (21' st Ndombele), Lobotka, Elmas (42' st Raspadori); Politano (18' st Lozano), Osimhen, Kvaratskhelia (18' st Zielinski). Allenatore: Spalletti


18ª giornata: Napoli-Juventus 5-1
La 18ª giornata, penultima del girone di andata, riserva al lanciato Napoli, già laureatosi campione d'inverno, il big match atteso da tutti i tifosi partenopei, quello con la Juventus. La squadra di Allegri ha iniziato malissimo la stagione ma ha trovato 8 vittorie di fila (tra l'altro senza subire gol) e ha pian piano risalito la classifica fino al 3º posto attuale e al -7 dagli azzurri che guardano tutti dall'alto verso il basso. Obiettivo dei bianconeri è accorciare a -4 e riaprire definitivamente il campionato, al contrario i campani proveranno a conquistare l'ennesima vittoria e lanciare un altro messaggio al campionato ammazzando le (flebili) speranze dei rivali. Rispetto alla trasferta di Genova,Spalletti ne cambia 2: Rrahmani e Zielinski tornano titolari al posto di Juan Jesus ed Elmas. Il Napoli punta soprattutto sulle fasce con Kvaratskhelia e Politano. Per il resto affidate le chiavi del gioco a Lobotka, si capisce che quando quest’ultimo viene schermato da Milik, tocca a Zielinski abbassarsi per costruire, mentre Anguissa cerca l’Interno del campo. Tutto molto bello, così più semplice e lineare il piano partita dei bianconeri. I tre difensori coprono le spalle a una mediana fisica composta da Rabiot e McKennie, mentre Chiesa e Kostic hanno il compito di allargare il gioco sulle fasce, creando corridoi per Di Maria, pronto ad agire alle spalle dell'ex Milik. Gli azzurri partono fortissimo. Al 13' Osimhen calcia debole su cross di Mario Rui con Szczesny che blocca, al 14' i partenopei trovano l'1-0: semirovesciata di Kvaratschkelia, miracolo di Szczesny che non può fare nulla sulla ribattuta di Osimhen che un colpo di testa porta in vantaggio gli azzurri. Il Napoli spinge ma al 22' è la Juventus a sfiorare il gol: Di Maria, titolare dopo la vittoria del Mondiale in Qatar, dopo una giocata delle sue scheggia la traversa con un sinistro velenoso. E al 26' Milik impegna Meret con un colpo di testa. La banda Spalletti però da grande squadra, cinica e spietata, raddoppia: un indiavolato Osimhen si beve Bremer e mette in mezzo per Kvaratschkelia che un piatto destro fa 2-0.
Ancora una volta però la Juventus reagisce: sponda di Milik per Di Maria che con il mancino accorcia per il 2-1. E i bianconeri sfiorano anche un incredibile pari con…. Rrhamani che rischia l'autogol ma Meret para.
Nella ripresa subito la Juventus, ancora con Di Maria, il cui calcio d'angolo diretto, al 52, fa venire i brividi agli azzurri. Il Napoli risponde al 9’ con Osimhen che da posizione defilata impegna Szczesny. Proprio dal corner che ne nasce il match sulla ribattuta della difesa bianconera una saetta di Rramhani sfonda la rete: 3-1.
È la svolta del match: da questo momento il Napoli prende definitivamente il largo, mentre la Juventus scompare lentamente dal campo. Osimhen spreca tutto tirando alto a tu per tu con Szczesny, che poi risponde sulla conclusione di Zielinski. Al 62' arriva il poker: cross morbido di Kvaratskhelia per Osimhen che di testa trova il 4-1. Kvaratskhelia impegna nuovamente Szczesny, Elmas trova la clamorosa manita, il 5-1 con un sinistro deviato. È festa azzurra in tribuna, che scandisce con gli “olé” il fraseggio dei padroni di casa negli ultimi 20 minuti. Stravince, domina un Napoli spettacolare, straordinario ad oggi ingiocabile per chiunque. La partita era una possibile sliding doors del campionato e ci ha rivelato che il Napoli è la grande favorita allo Scudetto: i partenopei sono nettamente più forti, giocano troppo bene e stanno asfaltando qualsiasi ostacolo. Solo loro possono perdere un Tricolore atteso 30 anni. Guardando la classifica il Napoli sale a quota 47 e allunga ancora: +9 sul Milan secondo e +10 sull'Inter terzo. Azzurri ora attesi dalla Coppa Italia con l'impegno degli ottavi di finale con la Cremonese.
Napoli (4-3-3) : Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui (25' st Olivera); Anguissa, Lobotka, Zielinski (34' st Ndombelè); Politano (1' st Elmas), Osimhen (34' st Raspadori), Kvaratskhelia (44' st Lozano). All. : Spalletti

Ottavi di finale Coppa Italia: Napoli-Cremonese 2-2 (6-7 cfr)
Un Napoli ancora in stato di ebbrezza dopo la cinquina alla Juventus riceve in casa la Cremonese nella gara valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia, competizione in cui i campani vogliono fare strada. Ampio turnover per Spalletti che rivoluziona l'11 titolare: Meret tra i pali, Bereszynski, Ostigard,Juan Jesús e Olivera in difesa, Ndombele e Gaetano in mezzo, Elmas, Raspadori e Zerbin sulla trequarti a supporto di Simeone. I grigiorossi sono ultimi in classifica, non hanno mai vinto in campionato ma sono avversario ostico anche perché hanno appena cambiato allenatore (Ballardini ha rimpiazzato Alvini) e quando si cambia guida tecnica la squadra da sempre qualcosa in più.
E l'inizio lo conferma: Okereke, servito nello spazio da Castagnetti, mette in mezzo per Pickel che con un grande inserimento fa 0-1. Cremonese avanti a sorpresa. Il Napoli inizia ad alzare l'intensità ma rischia ancora con Quagliata che da ottima posizione spreca tutto mandando a lato con il destro. Grande occasione sprecata per i grigiorossi.
Dopo il mancato raddoppio dei grigiorossi, il Napoli trova il pari: sugli sviluppi di un calcio d'angolo Ndombelé con un siluro impegna Carnesecchi, sulla ribattuta Simeone colpisce clamorosamente la traversa con la porta spalancata ma sulla seconda ribattuta Juan Jesús con un colpo di testa fa 1-1. Al 36' gli azzurri ribaltano il risultato: cross di Zerbin per Simeone che con un colpo di testa trova il 2-1. Il Napoli, nonostante la paura iniziale e non sia la sua serata migliore, chiude il primo tempo in vantaggio. Per la Cremonese, gagliarda e orgogliosa fino al pari, brutta mazzata.
La ripresa vede il Napoli sfiorare subito il tris in contropiede con Raspadori, ma la Cremonese non molla è resta in partita. Anche quando Spalletti getta nella mischia alcuni pezzi pesanti (Lobotka, Anguissa, Politano, poi Kim).
Il risultato rimane in bilico e nel finale gli ospiti agguantano il clamoroso e impronosticabile pari con Félix Afena Gyan che spinge in rete il cross di Zanimacchia per il 2-2 con cui si chiudono i 90' e porta la partita ai tempi supplementari. Nel primo tempo dell'extratime subito una svolta del match: Sernicola viene espulso, Cremonese in 10. A quel punto Spalletti ha calato l’asso Osimhen, che al primo pallone toccato ha costretto Carnesecchi ad un miracolo sui cui sviluppi Simeone in un colpo ha preso palo e traversa.
Nella seconda mini frazione, invece, il portiere ospite si è opposto bene a Politano blindando il risultato e portando la partita alla lotteria dei calci di rigore, esito impensabile alla vigilia. Per il Napoli segnano tutti tranne Lobotka, per la Cremonese segnano tutti.
Clamoroso al San Paolo: il Napoli assoluto dominatore del campionato perde contro la Cremonese, ultima in classifica e con ancora 0 vittorie all'attivo ed esce dalla Coppa Italia. Per il Napoli, seppur condizionato da un profondo turnover, sfuma nel modo più incredibile il primo obiettivo stagionale, in una serata che solo il calcio può regalare. Esulta incredula la Cremonese di Ballardini per un'impresa storica che entra negli annali della società grigiorossa. La squadra di Spalletti ora deve resettare subito e ripartire in campionato.
Napoli (4-2-3-1) : Meret ; Bereszynski, Ostigard (82' Kim), Juan Jesus, Olivera; Ndombele (102' Osimhen), Gaetano (64' Lobotka ); Elmas  (85' Zielinski ), Raspadori (64' Anguissa ), Zerbin (64' Politano ); Simeone . All. Spalletti.

19ª giornata: Salernitana-Napoli 0-2
Un Napoli reduce dalla clamorosa vittoria 5-1 sulla Juventus ma anche dall'altrettanto clamorosa eliminazione in Coppa Italia contro la Cremonese, ultima in classifica, torna a concentrarsi sul campionato e nel percorso verso lo Scudetto. Avversario è la Salernitana per un derby campano sempre molto caldo e sentito, nonché una potenziale trappola: dopo il rovescio 8-2 di Bergamo, il presidente granata Iervolino ha esonerato il tecnico Nicola salvo poi incredibilmente richiamarlo pochi giorni dopo.
Il rischio per gli azzurri è che questa mossa dia una scossa la squadra e portarla a fare la classica partita della vita. Spalletti, dopo il massiccio turnover visto in Coppa Italia, ripropone l'11 titolare con Politano sulla fascia destra e con un'eccezione, Elmas sulla fascia sinistra al posto di Kvaratschkelia, fermato dall'influenza.
Canovaccio del match subito chiaro: la Salernitana attende bassa e compatta e prova a ripartire in contropiede, il Napoli tiene in mano il pallino del giocatore attraverso il solito fraseggio corto. Il primo quarto d'ora vola via senza particolari emozioni, poi al 20' Osimhen impegna con il destro Ochoa che con un riflesso salva i granata. In generale è una prima frazione difficile per i partenopei che attaccano ma non trovano spazi nella intasata metà campo dei padroni di casa, abili a fare densità e a difendersi con ordine.
Poi però all'ultimo minuto del primo tempo il muro granata cade: Anguissa arriva sul fondo, sul cross rasoterra arriva Di Lorenzo che di destro batte Ochoa per il vantaggio azzurro. Nella ripresa al primo affondo la capolista raddoppia col capocannoniere Victor Osimhen, pronto a mettere in rete il pallone respinto dal palo da una bella conclusione di Elmas. Per il nigeriano è l’undicesimo centro in dieci gare di campionato, 13 in 15 presenze totali. Il n.9 sfiora subito lo 0-3 di testa, con Ochoa ancora una volta miracoloso. Il Napoli poi gestisce i due gol di vantaggio mediante il solito palleggio brillante e ricamato contro una Salernitana che non riesce ad alzare la pressione ma che rischia di riaprire il match con Piatek ma Meret risponde. Nel finale Spalletti concede un po' di riposo a Zielinski e a Osimhen e al 90' può festeggiare l'ennesima vittoria di questa stagione, la terza di fila dopo la sosta Mondiale. Gli Azzurri, già matematicamente campioni d'inverno prima della gara, chiudono uno straordinario girone d'andata con 50 punti, quota clamorosa e storica per il club partenopei. Incredibile anche il distacco sulle rivali: +12 sul Milan secondo, +13 su Inter, Roma e Lazio terze.
Via al girone di ritorno.
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski (86′ Ndombele); Lozano (86′ Politano) ,Osimhen (89′ Simeone), Elmas. All: Spalletti

20ª giornata: Napoli-Roma 2-1
Il girone di ritorno del Napoli, causa calendario asimmetrico, si apre con un gustoso big match contro la Roma, impegnata nella lotta per un posto in Champions League. Spalletti vara l'11 di base che vede il ritorno di Kvaratschkelia dopo il forfait con la Salernitana. Inizio di partita equilibrato: il Napoli prova a costruire attraverso il palleggio, la Roma prova ad ostruire gli spazi agli azzurri chiudendo le linee di passaggio. Emblema è la marcatura a uomo su Lobotka da parte del trequartista giallorosso Pellegrini, mossa di Mourinho che porta il Napoli a passare meno al centro e a sfruttare meno il fraseggio per una maggior verticalità. Il primo squillo è di Kvaratskhelia da fuori, per la facile presa di Rui Patricio. Poi il Napoli rischia il gollonzo (12’): su un campanile, Meret esce ma Kim lo anticipa lo stesso spedendo la palla verso la porta vuota che si limita a sfiorare il palo e a uscire. Cinque minuti dopo il Napoli stappa la partita con Osimhen: Zielinski e Mario Rui costruiscono, Kvaratschkelia con il mancino pesca il nigeriano che stoppa di petto, palleggia di coscia e al volo fulmina Rui Patricio. Un gol magnifico, per tecnica, coordinazione e potenza, per Victor che già all'andata aveva deciso il match con una prodezza.
Il N.9 sfiora anche il bis con un colpo di testa su cross di Lozano, i partenopei rischiano poi di essere raggiunti nel recupero della prima frazione con Spinazzola che gira con il destro un cross di Pellegrini ma Meret in tuffo para.
La ripresa si apre con un'occasione per gli azzurri con Kvaratschkelia che, servito da Lozano, si intreccia e perde tempo e occasione. La Roma c'è e risponde con Zalewski, Cristante e Ibañez.
Il Napoli rompe la pressione con Lozano che, dopo esser stato per lo più assist-man, si mette in proprio in contropiede e anziché servire o Kvaratschkelia o Kim, calcia con il destro trovando la risposta di Rui Patricio. La Roma cresce in intensità, pressa alto e al 75' trova il pari: Zalewski pesca sul secondo palo El Shaarawy che di testa fa 1-1. Spalletti getta nella mischia Raspadori e Simeone, forze fresche per provare a vincerla e sono proprio loro i protagonisti dell'azione del raddoppio: Raspadori imbecca Simeone spalle alla porta, il n.18 si gira e con il sinistro manda la palla all'incrocio dei pali. L'attaccante ex Sassuolo sfiora anche il tris nel recupero ma Rui Patricio salva di piede. Il Napoli batte 2-1 la Roma e ottiene una vittoria che dimostra, ci lascia in eredità due cose: 1) questa squadra non sa vincere soltanto esprimendo un calcio spettacolare e spumeggiante ma anche soffrendo e al termine di un prestazione poco brillante, come fa una grande squadra. 2) questa rosa è lunga e competitiva e ha una panchina forte che può rappresentare un fattore importante nel trovare nuove energie e nuove caratteristiche in queste partite sporche come successo con Simeone e Raspadori.
I due, nonostante partano spesso dalla panchina dato che c'è un Osimhen a cui riesce praticamente tutto, sono entrati bene, carichi e pronti a mostrare il loro valore e questo è un altro merito di Spalletti che nonostante giochino meno li fa sentire importanti e li vuole pimpanti, loro così come gli altri, quando chiamati in causa. Con questi 3 punti gli azzurri si portano a 53 punti e restano a +13 sull'Inter, la più diretta, si fa per dire, inseguitrice.
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui (24' st Olivera); Anguissa, Lobotka, Zielinski (47' st Ndombele); Lozano (31' st Simeone), Osimhen (31' st Raspadori), Kvaratskhelia (24' st Elmas). All. : Spalletti

21ª giornataSpezia-Napoli 0-3
Archiviato il successo sulla Roma, il Napoli va a La Spezia per la seconda giornata del girone di ritorno. Spalletti ha tutti a disposizione e ha l'imbarazzo della scelta, ma preferisce insistere sull'11 titolare. Unica nota stonata il settore ospiti chiuso dopo gli scontri in autostrada tra tifosi partenopei e tifosi della Roma e che avuto una ripercussioni davvero pesanti: il Ministero dell'Interno ha infatti imposto ai supporter di queste due squadre il divieto di andare in trasferta per 2 mesi.
Un vero peccato per il popolo partenopeo che non può seguire la squadra dal vivo nelle trasferte in Italia in questo momento magico, nel percorso verso lo Scudetto. Tornando al campo piano partita chiaro fin da subito: lo Spezia di Lorieri (Gotti operato) attende stretto e compatto nel suo 3-5-2, il Napoli che con il suo palleggio elegante e preciso, con i suoi tanti passaggi corti, prova a trovare spazi. La prima occasione del match è a sorpresa di marca bianconera, con Agudelo che con il destro manda alto dal limite della area. È l'unica emozione di un primo tempo bloccato che ha visto uno Spezia ordinato, seppur mai realmente pericoloso e un Napoli brillante nel palleggio ma stranamente poco incisivo davanti. In avvio di ripresa però arriva la svolta del match: Reca tocca di mano provando a controllare Politano, calcio di rigore. Dagli 11 metri Kvaratschkelia fa 0-1 con un destro potente.
Lo Spezia è costretto a scoprirsi alla ricerca di un difficile pari, abbozza un minimo di reazione ma il suo muro difensivo crolla definitivamente al 68' quando il Napoli raddoppia: Osimhen sale in cielo su una palla vagante in area e anticipa di testa Dragowski, uscito goffamente. 5 minuti dopo, al 73', i partenopei trovano il tris:su un errore di Caldara, Kvaratskhelia prende palla e duetta con Osimhen: il georgiano, davanti a Dragowski appoggia per il nigeriano che con la parta spalancata appoggia con il piatto destro il pallone che vale il 3-0. Manca ancora un quarto d'ora al termine ma la partita è virtualmente già chiusa motivo per cui Spalletti decide di concedere un po' di riposo, di far tirare un po' il fiato ai titolari, processo iniziato già ad inizio ripresa. Attraverso il palleggio e i tanti passaggi corti il Napoli gestisce il risultato e al 90' può festeggiare un altro successo,il 5ª in 6 gare dopo la sosta. Gli azzurri si portano così a 56 punti e restano a +13 sull'Inter seconda.
Napoli (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui (29’ st Olivera), Anguissa, Lobotka, Zielinski (17’ st Elmas), Lozano (1’ st Politano), Osimhen (37’ st Simeone), Kvaratskhelia (29’ st Ndombele). All. Spalletti.

22ª giornata: Napoli-Cremonese 3-0
Dopo 2 vittorie nelle prime 2 gare del girone di ritorno, il Napoli,primissimo vuole fare tris contro la Cremonese, ultima, nel più classico dei testacoda. Possibile match trappola: d'altronde in Coppa Italia gli azzurri sono stati clamorosamente eliminati proprio dai grigiorossi, seppur con una formazione rimaneggiata e ai calci di rigore. Formazione tipo per Spalletti. La prima occasione del match è del Napoli, pericoloso con Di Lorenzo (Carnesecchi para), la Cremonese però non è spettatrice interessata, gioca a testa alta, è aggressiva e va vicinissima allo 0-1 con Vázquez. Di Lorenzo sfiora nuovamente il gol, è il preludio alla rete del vantaggio degli azzurri, firmata da Kvaratskhelia con un bel destro sul secondo palo. Il georgiano flirta con nuovamente con il gol poco dopo con un colpo di testa che termina fuori misura. Nella ripresa Lozano va subito vicino al 2-0, che arriva solamente al 20': altro miracolo di Carnesecchi, Kim rimette un mezzo per Osimhen che sulla linea di porta appoggia in rete il pallone del raddoppio. 17 gol in 18 partite per il nigeriano. Al 79' Elmas trova il 3-0 e chiude virtualmente il match. Negli ultimi minuti il Napoli gestisce il punteggio facendo molto possesso palla e fraseggio, mentre Spalletti fa tirare un po' il fiato ad alcuni titolari (Lobotka, Kvaratschkelia).
Il Napoli può festeggiare un'altra larga vittoria e vendica l'eliminazione in Coppa Italia. In classifica gli azzurri raggiungono quota 59 e aumentano ancora il loro già ampio distacco sul secondo posto: sono 15 ora i punti di distanza dall'Inter seconda e 18 quelli sull'Atalanta, sul Milan e sulla Roma terzi.
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui (70′ Olivera); Anguissa, Lobotka (86′ Demme), Zielinski (70′ Elmas); Lozano (83′ Ndombele), Osimhen, Kvaratskhelia (83′ Raspadori).All.: Spalletti

23ª giornata: Sassuolo-Napoli 0-2
Il percorso del Napoli verso lo Scudetto prosegue a Reggio Emilia, contro il Sassuolo. La sfida inaugura il 23º turno, si gioca di venerdì perché il mercoledì successivo i partenopei hanno gli ottavi di Champions League e devono anticipare. Nonostante l'impegno di Europa, Spalletti manda in campo l'11 titolare con un cambio per ruolo: Mathias Olivera al posto dI Mario Rui sulla corsia mancina, Elmas preferito a sorpresa a Zielinski in mezzo e con Politano che vince il solito ballottaggio con Lozano davanti. Il Napoli fa fin da subito molto possesso palla, impone il suo brillante e ragionato fraseggio fatto di tanti passaggi corti e con un pressing alto mette alle corde il Sassuolo, squadra offensiva ma costretta ad un atteggiamento più prudente e compatto. I primi 10’ della capolista sono sorprendenti per qualità di gioco, intensità, ferocia ma per sbloccarla bisogna aspettare il 12' grazie ad un colpo di genio di Khvicha Kvaratskhelia: assolo di straordinaria potenza, caparbietà e bellezza del 77 chiuso con un destro dal limite dolce dolce che si spegne all’angolino, 0-1. Poi è un botta e risposta con il palo: prima lo prendono i padroni di casa con Laurienté, poi gli ospiti con Osimhen. Il n.9 azzurro si riscatta al 33' quando trova il raddoppio con una botta di destro sul primo palo da posizione angolatissima.
Un gol stupendo che fa esplodere i tifosi del Napoli, che con il settore ospiti chiuso, hanno invaso gli altri settori dello stadio colorandoli di azzurro e si godono questo collettivo straordinario: questo Napoli è uno spettacolo sia nel gioco che nelle giocate dei singoli, su tutti Osimhen e Kvaratschkelia, autori di due di assoluta bellezza e assolutamente devastanti con le loro giocate. Il georgiano poi si mette nei panni del rifinitore e serve due palloni d'oro a Osimhen e Elmas che però sprecano. A fine primo tempo il Sassuolo accorcerebbe anche le distanze con Laurienté (1-2) se il Var non annullasse per influente posizione di fuorigioco di Defrel. La ripresa inizia con Osimhen due volte pericoloso nella ricerca del tris e della doppietta personale (nella seconda errore da matita rossa non da lui). Il Napoli inizia a difendere il risultato ma con un'insolita insufficienza e il Sassuolo ne approfitta per rendersi pericoloso con Pinamonti, Bajrami e Ceide. Spalletti concede un po' di riposo ad attaccanti (le stelle Osimhen e Kvaratschkelia) e centrocampisti (Anguissa ed Elmas). Nel finale, al 95' Simeone che era subentrato all'attaccante nigeriano, si vede annullato il terzo gol per fuorigioco (0-3). Poco male, il Napoli si gode la 20ª vittoria in campionato, costruita nel primo tempo e gestita nella ripresa. Gli azzurri salgono a quota 62 e si confermano a +15 sull'Inter seconda e a +18 sul Milan e sulla Roma.
Napoli (4-3-3) : Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera; Anguissa (33' st Ndombélé), Lobotka, Elmas (39' st Zerbin); Politano (13' st Zielinski), Osimhen (39' st Simeone), Kvaratskhelia (33' st Lozano). A disp.: Gollini, Marfella, Juan Jesus, Mario Rui, Bereszynski, Ostigard, Demme, Zedadka, Gaetano. All.: Spalletti

Andata ottavi di finale di Champions League: Eintracht Francoforte-Napoli 0-2
Ci siamo! Dopo la fase a gironi e un Mondiale in mezzo, l'attesa è finita. Torna la Champions League con gli ottavi di finale, fase a eliminazione diretta, si fa sul serio. Il Napoli vola in Germania per affrontare l'Eintracht Francoforte, squadra sulla carta abbordabile ma ostica dato che l'anno scorso ha vinto l'Europa League e quest'anno sta facendo un bel percorso sia in Bundesliga sia in Champions League dove ha superato un girone equilibrato con Tottenham, Marsiglia e Sporting Lisbona. Per la grande notte europea 11 titolare per Spalletti. Inizio intenso: l'Eintracht Francoforte di Glasner attende compatto e poi è verticale, il Napoli è offensivo, fa molto molto possesso palla e mantiene un baricentro alto. L'Eintracht Francoforte parte forte, pressa alto e con una grande intensità che i tifosi rossoneri incendiano subito l'atmosfera. Il Napoli soffre, è in difficoltà ma poi la furia dei padroni di casa si attenua e la squadra di Spalletti cresce. Soprattutto nella pressione alta, che mette in grande difficoltà l'Eintracht Francoforte, fisico ma lento, che rischia quando Lozano ruba palla a Sow e lancia Osimhen, chiuso da Jakic. Al 34’ Di Lorenzo lancia benissimo Lozano, che prende il palo interno, la palla va verso l’esterno dell’area con Buta che affossa Osimhen. Dal dischetto va Kvara ma il suo tiro incrociato non è irresistibile e l’esperto Trapp devia in calcio d’angolo. Il Napoli rimane concentrato e pochi minuti dopo passa in vantaggio. Intercetto straordinario di Lobotka che verticalizza per Lozano, il cross del messicano è preciso per Osimhen che appoggia comodamente in rete, porta in vantaggio il Napoli e segna il suo ventesimo gol stagionale. Il duetto con Lozano si ripete poco dopo col nigeriano di nuovo in gol ma stavolta è in fuorigioco. Intanto Kvara si riprende da campione, con un gran lancio per lo scatenato Osimhen, che conclude sull’esterno della porta. Nella ripresa Lozano conferma di essere in una serata di grazia e si rende subito pericoloso prima di servire Kvara che però trova ancora la risposta di Trapp. Poco dopo possibile svolta del match e del doppio confronto: Kolo Muani, attaccante dell'Eintracht Francoforte, viene espulso, padroni di casa in 10. Il Napoli ora fa pesare la superiorità numerica e trova il 2-0 con Di Lorenzo, al termine di una straordinaria azione corale, manovrata, fatta di tanti passaggi corti ad alta intensità. Negli ultimi 20 minuti il Napoli gestisce il risultato. Finisce 0-2, apoteosi Napoli che festeggia una bella vittoria in trasferta, molto pesante e si avvicina sensibilmente alla qualificazione ai quarti di finale di Champions League.
Ottima la prestazione azzurra, da grande squadra che sa leggere bene i momenti della gara, fa sfogare in avvio gli avversari e poi li colpisce una volta per tempo. Ora serve completare l'opera in un San Paolo che sarà caldo e che non vuole svegliarsi da questa stagione da sogno in cui gli azzurri sembrano infermabili sia in Italia che in Europa e vogliono continuare a esserlo.
Napoli (4-3-3) : Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera; Anguissa (35' s.t. Ndombele), Lobotka, Zielinski; Lozano (35' s.t. Elmas), Osimhen (39' s.t. Simeone), Kvaratskhelia (39' s.t. Politano). All. Spalletti.

24ª giornata: Empoli-Napoli 0-2
Un Napoli reduce dalla presa di Francoforte sul Reno in Champions League torna a porre la sua attenzione sul campionato. Seconda trasferta di fila per gli azzurri che dopo essere andati a Reggio Emilia per affrontare il Sassuolo vanno in Toscana per la sfida contro l'Empoli. Rispetto alla gara di Champions League Spalletti fa un solo cambio: Mario Rui per Mathias Olivera. Inizio di partita (primi 10 minuti) soft, il Napoli palleggia molto ma con ritmi bassi, l'Empoli attende senza soffrire particolarmente ma con il tempo gli azzurri iniziano ad alzare i giri del motore e i toscani ad abbassarsi. Al 17' i partenopei passano in vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d'angolo Kvara appoggia a Zielinski che crossa per Osimhen ma Ismajli anticipa il nigeriano e mette il pallone nella sua porta. Sempre da un corner arriva il raddoppio del Napoli: destro dal limite di Kvara, Vicario respinge sui piedi di Osimhen che da due passi non sbaglia, 0-2 e 8ª gara di fila in gol per il n.9 che poi si divora più volte il tris. Come contro il Sassuolo anche contro l'Empoli il Napoli trova due gol nel primo tempo e nel secondo tempo gestisce questo doppio vantaggio. Al 67' però Mario Rui con un gesto di schizza tira un calcio a Caputo a palla lontana e viene espulso. La follia del portoghese lascia il Napoli in 10 ma l'Empoli è troppo tenero e non riesce mai a rendersi insidioso, mentre il gli azzurri sfiorano il tris con Osimhen. Spalletti, come già a Reggio Emilia, decide di gestire le forze, concedendo un po' di riposo a centrocampisti (Anguissa e Zielinski) e attaccanti (Lozano e Osimhen). Al loro posto entrano Ndombelé, Elmas, Gaetano e Simeone.
Entrano bene, gli ultimi due sfiorano il tris sottolineando un altro aspetto del grande lavoro di Spalletti al Napoli:chi entra, chi sostituisce i titolari non li fa rimpiangere, mantiene sempre alto il livello. Cambiano gli interpreti ma non cambia nulla nel brillante meccanismo Napoli. Non è una cosa scontata dato l'altissimo livello dei titolari, il loro eccezionale momento e il poco spazio che hanno a disposizione ma sicuramente dimostra la loro voglia di mettersi in mostra. Non si lamentano, sono a dimostrazione del gruppo, dell'unità di questa squadra. Il Napoli vince 2-0 esorcizzando brillantemente Empoli, teatro del dramma azzurro della scorsa stagione quando i partenopei dopo essere andati avanti 0-2 crollarono nel secondo tempo e persero 3-2 gettando al vento le residue speranze Scudetto. Quest'anno invece la sfida con l'Empoli è dolce come il miele e regala al Napoli la 21ª vittoria stagionale (l'8ª consecutiva) e 3 punti che permettono agli azzurri di raggiungere quota 65 punti e portare a 18 i punti di distacco sull'Inter e sul Milan secondi. Parliamo di numeri clamorosi, di un divario amplissimo che certifica il dominio di questa squadra, ormai prossima alla conquista dello Scudetto. Ora big match con la Lazio.
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui; Anguissa (47’ st Gaetano), Lobotka, Zielinski (47’ st Ndombele); Lozano (25’ st Elmas), Osimhen (40’ st Simeone), Kvaratskhelia (25’ st Olivera). All. Spalletti. 

25ª giornataNapoli-Lazio 0-1
Il percorso del Napoli verso lo Scudetto prosegue con il big match casalingo contro la Lazio dell'ex Sarri, in piena lotta per un posto in Champions League. Formazione titolare per Spalletti con M.Olivera al posto dello squalificato M.Rui e Lozano preferito a Politano. 11 tipo anche per Sarri ma con una sorpresa: il più fisico e muscolare Vecino al posto del più tecnico Cataldi per imbrigliare il palleggio del Napoli. E la mossa paga subito, infatti gli azzurri iniziano a sviluppare il loro elegante fraseggio ma è un palleggio alquanto fine a se stesso, sterile ed è la Lazio a rendersi pericolosa: velenosa punizione di Luis Alberto, spizzata proprio da Vecino, Meret è battuto ma sulla linea salva incredibilmente Di Lorenzo. I campani faticano a farsi vedere dalle parti di Provedel complice una Lazio corta, densa che chiude tutti gli spazi e che è pronta a verticalizzare subito recuperata palla. Non è però un atteggiamento difensivo o attendista, infatti i biancocelesti mantengono un baricentro abbastanza alto. Troppi errori in fase di costruzione per il Napoli che fa leggermente meglio quando recupera palla alto, situazione che porta alle conclusioni dei centrocampisti Anguissa (destro deviato a lato) e Zielinski (centrale). Pericolosi anche gli ospiti con Milinkovic-Savic e Felipe Anderson ma Kim e Meret respingono.
Nella ripresa ecco finalmente una bella azione ragionata, una manovra corale del Napoli, una di quelle spettacolari ammirate in tutta la stagione ma mai viste nella serata del San Paolo in cui hanno prevalso azioni individuali e dirette: Di Lorenzo verticalizza per Osimhen che libera Zielinski il cui sinistro termina alto. La Lazio, ordinata e compatta, torna ad attaccare e al 67' passa a sorpresa in vantaggio: respinta di testa debole di Kvaratschkelia, la palla arriva sui piedi di Vecino che con un destro di controbalzo fulmina Meret, 0-1. Esulta l'uruguagio, spesso decisivo nelle grandi sfide, paga completamente la mossa di Sarri. Il Napoli cerca di riprendere il match, ma ha fretta, è poco lucido e non riesce a sfondare il muro biancoceleste. Di mezzo ci si mette anche la sfortuna: Osimhen colpisce la traversa con un colpo di testa, sulla respinta incornata di Kim e risposta di un Provedel miracoloso che si conferma come uno dei portieri migliori del campionato. Spalletti getta nella mischia tutti gli attaccanti a disposizione ma gli azzurri non riescono a creare pericoli e si devono così arrendere ai biancocelesti e allo scherzetto dell'ex Sarri. Seconda sconfitta in campionato per il Napoli che resta in vetta con 68 punti, l'Inter, seconda, accorcia di 3 punti ma rimane comunque molto distante (+15) mentre al terzo posto sale proprio la Lazio, a -17 dai campani. Ora l'Atalanta.
Napoli (4-3-3) : Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera (48' s.t. Zedadka); Anguissa (26' s.t. Elmas), Lobotka (37' s.t. Ndombele), Zielinski (37' s.t. Simeone); Lozano (26' s.t. Politano), Osimhen, Kvaratskhelia. All. Spalletti.

26ª giornata: Napoli-Atalanta 2-0
Dopo la sconfitta con la Lazio il calendario regala al Napoli un'altra sfida in casa. Avversario l'Atalanta di Gasperini, un altro big match con il rischio di subire un'altra sconfitta, perdere altri punti e provocare allarmismi oltre che creare nelle rivali una flebile speranza di rimonta Scudetto. Solito 11 per Spalletti, con un'eccezione: Gollini (ex della gara) al posto di Meret non al meglio.Per il resto M.Olivera al posto dello squalificato M.Rui e Politano preferito a Lozano davanti.
L'Atalanta, si sa è squadra fisica, atletica ma questo non fa paura al Napoli che è in condizioni ottime sotto tutti i punti di vista. Politano costringe Musso al miracolo con una conclusione insidiosa, mentre dietro gli azzurri chiudono su ogni ripartenza degli orobici (protagonisti ancora Politano, Kvara e Kim). Musso è ancora monumentale sul destro di Kvaratschkelia che gli sbuca all'ultimo e Politano, praticamente un rigore in movimento. Il primo tempo si chiude 0-0 con il Napoli che meritava il vantaggio per i ritmi alti imposti e per le tante occasioni avute. I partenopei ripartono fortissimo anche nella ripresa: una spettacolare rovesciata di Osimhen è troppo centrale, poi lo stesso centravanti gira di testa a fil di palo. È l’anticamera al gol che arriva allo scoccare dell’ora di gioco. L'azione parte da Anguissa che ruba palla a Ederson e verticalizza per Osimhen che a sua volta serve Kvaratschkelia. Il n.77dopo aver ricevuto sul destro, sterza sul sinistro, rientra sul destro ubriacando 3 difensori neroazzuri e poi conclude con un destro perentorio. È un gol straordinario, incredibile una perla, un gioiello che mostra ancora una volta il talento, il potenziale di Kvara. Poco dopo gli azzurri trovano anche il raddoppio di testa con Rrahmani, poi gestiscono il risultato e l'Atalanta si rende pericolosa con Zapata, Muriel e Ruggeri ma Golini risponde presente. Ennesima vittoria ma oltre a questo una dimostrazione di forza, una prova da squadra matura e da capolista. Gli azzurri raggiungono l'impressionante quota di 71 punti dopo 27 partite e allungano ancora sul secondo posto, occupato dalla Lazio e ora distante 19 punti. Ben 21 invece le lunghezze dall'Inter terza. Lo Scudetto ormai sembra davvero ad un passo, il countdown è già iniziato.
Napoli (4-3-3): Gollini; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim (31' s.t. Juan Jesus), Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski (21' s.t. Ndombele); Politano (21' s.t. Elmas), Osimhen (40' s.t. Simeone), Kvaratskhelia (40' s.t. Zerbin). All. Spalletti.

Ottavi di finale di Champions League di ritorno: Napoli-Eintracht Francoforte 3-0
Il Napoli riceve al San Paolo l'Eintracht Francoforte per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League dopo lo 0-2 della gara d'andata. Appuntamento con la storia per gli azzurri che devono gestire i due gol di vantaggio e conquistare la qualificazione ai quarti di finale. Spalletti mette in campo la formazione titolare che, nonostante il rassicurante doppio vantaggio, parte forte per chiudere subito il discorso. Gli azzurri sfiorano subito il vantaggio con Politano che con un sinistro velenoso costringe Trapp al tuffo. Match intenso, dai ritmi alti e occasioni da una parte e dall'altra: Borré, con un colpo di testa, prova a riaprire la sfida, Osimhen con un piatto destro impegna Trapp, che poi mura due volte su poi Kvara, abile a liberarsi in area. Poco prima dell'intervallo il Napoli passa in vantaggio: cross di Politano per Osimhen che grazie ad uno stacco imperioso si eleva e con un colpo di testa trova l'1-0. Gol pesantissimo che avvicina sempre il Napoli alla qualificazione. La ripresa si apre come si è chiuso il primo tempo: con un gol di Osimhen, che firma il 2-0 e la sua doppietta personale al termine di un'azione bellissima, corale, a cui partecipano tutti i giocatori. I rossoneri provano quantomeno ad accorciare le distanze, prima con Kamada, che servito la cui conclusione però è debole e Meret non fa fatica a respingerla poi con Borré che in rovesciata non inquadra lo specchio della porta. Al 64' gli azzurri chiudono definitivamente i conti con Zielinski che trasforma il calcio di rigore che lui stesso si era procurato e firma il 3-0. Finisce così: il Napoli supera l'Eintracht Francoforte anche al ritorno e per la prima volta nella sua storia si qualifica ai quarti di finale di Champions League. E se l'Italia dopo oltre 33 anni sembra vicino a essere conquistata, anche in Europa questo Napoli non vuole smettere di sognare.

Sorteggio quarti di finale di Champions League.
Dopo aver superato agevolmente,senza troppi problemi l'Eintracht Francoforte il Napoli ha raggiunto i quarti di finale di Champions League. Ecco il sorteggio:
Real Madrid-Chelsea
Manchester City-Bayern Monaco
Benfica-Inter
Milan-Napoli

È stato un sorteggio da sogno, straordinario per il Napoli per le italiane. Il primo abbinamento ha messo di fronte Real Madrid e Chelsea togliendo subito l'avversario più temibile ma anche un rivale sulla carta buono. Poi l'apice: il secondo accoppiamento ha stabilito Manchester City-Bayern Monaco, scontro tra due potenze di fuoco e possibile finale anticipata ma ottimo per le italiane, che in colpo solo evitano due corazzate. La terza pescata vede protagonista la prima italiana,l'Inter che viene abbinata al Benfica, avversario duro, difficile ma abbordabile. Per esclusione il quarto e ultimo quarto di finale è Milan-Napoli, sarà derby italiano! Uno scontro storico e impronosticabile, una doppia sfida incredibile. Sogna Napoli, è veramente un momento magico per la città tra uno Scudetto ormai conquistato e una Champions League molto interessante: perché il sorteggio, fortunato e benevolo,ha fruttato per i quarti il Milan, tra le 8 sulla carta forse la squadra più debole, la più abbordabile e poi perché in un'eventuale semifinale l'avversario sarebbe o il Benfica (sfida del bel gioco) o l'Inter (altro derby), forti ma nettamente alla portata di questo Napoli, che con la sua qualità e il suo gioco, spaventa l'Europa e punta la prima finale di Champions League della sua storia.

27ª giornataTorino-Napoli 0-4
Nell'ultimo impegno prima della sosta per le nazionali il Napoli sfida il Torino, formazione ostica e fisica, reduce da due vittorie consecutive. Bellissimo il colpo d'occhio sulle tribune, in cui spiccano il caldo tifo granata e l'azzurro. Solito 11 per Spalletti che preferisce M.Olivera e Lozano a M.Rui e Politano. Il Napoli parte fortissimo e al 9' passa già in vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Osimhen salta altissimo, sovrasta Schuurs e di testa batte Milinkovic-Savic per lo 0-1. Per il Torino è un inizio difficile, colpito a freddo e tradito da alcune mancanze di concentrazione e di errori individuali che questo Napoli non perdona (due di Singo e Linetty hanno scaturito l'angolo da cui è arrivato il vantaggio ospite). I granata però reagiscono bene e creano 3 nitide occasioni da gol: la prima con il destro di Ricci, parato da Meret, ma sulla cui respinta si avventa Sanabria che a porta praticamente vuota colpisce un clamoroso palo. La terza è un destro a giro di Vojvoda, fuori di poco. Nel momento migliore però il Napoli trova il raddoppio: Kvaratschkelia viene colpito in area, calcio di rigore trasformato dallo stesso n.77 per lo 0-2, punteggio con cui si chiude il primo tempo. Due minuti dopo Osimhen impegna Milinkovic-Savic con un destro potente. Il Napoli parte forte anche ad inizio ripresa e al 50' trova lo 0-3 con l'ennesima bella azione corale della sua stagione: Di Lorenzo allarga per Kvara che favorisce la sovrapposizione di M.Olivera. Il cross dell'uruguayano pesca sul secondo palo Osimhen che salta ancora una volta altissimo e di testa batte nuovamente Milinkovic-Savic per il tris azzurro. Doppietta personale per il nigeriano, al 21esimo centro di una stagione incredibile. A rendersi protagonista poi è Kvara, l'altro gioiello, abile a cavalcare e appoggiare in mezzo per Ndombelé, che con un piatto destro firma il poker e il suo primo gol in Italia. Infermabile questo Napoli, che raggiunge quota 71 (record della sua storia in 27 gare),a +19 sulla Lazio seconda. Lo Scudetto oramai è una formalità.
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera (27’ s.t. Ostigard); Anguissa, Lobotka (39’ s.t. Gaetano), Zielinski (20’ s.t. Ndombele); Lozano (20’ s.t. Elmas), Osimhen (26’ s.t. Simeone), Kvaratskhelia. All. Spalletti