Gli addetti ai lavori della Serie C sono anni che lo dicono: al Sudtirol si fa calcio e lo si fa bene, un po' come al Cittadella in Serie B o al Sassuolo e all'Empoli in Serie A. Parliamo di un club giovane, nato solo nel 1974 con l'intenzione di rappresentare non solo il capoluogo, ma l'intero territorio della relativa provincia. Il progetto sembra buono e interessante fin dalla nascita ed è soprattutto sostenuto dai risultati, vera discriminante del calcio: il processo è lento ma in 26 anni il club biancorosso scala tutta la piramide calcistica italiana vincendo Terza Categoria, Seconda, Prima, Promozione e Serie D riuscendo ad arrivare in Serie C2 nel 2000. 10 anni dopo la squadra conquista la promozione in Serie C1.
Negli anni successivi, in C1, spiccano il posto ottenuto nella stagione 2012-2013 e il nella successiva, risultati che certificano la bontà del lavoro dei sudtirolesi. La stagione 2016-2017 con il giovane William Viali in panchina è però molto sofferta e vede il Sudtrol conquistare la salvezza solo nelle ultime giornate.
Nella stagione seguente la società opta per una rifondazione sia nei giocatori sia in panchina, con la scelta del tecnico che ricade su un altro giovane allenatore, Paolo Zanetti, alla prima esperienza in panchina: i biancorossi sono la rivelazione del campionato sia per il bel gioco espresso sia nei risultati che portano la squadra ai vertici, nelle zone alte della classifica fino a terminare la stagione in una ottima e storica posizione alle spalle del Padova. Ai playoff poi la squadra di Zanetti è eliminata in semifinale dal Cosenza. La positiva stagione permette al tecnico di conquistare la prestigiosa Panchina d'Oro, come miglior allenatore della stagione di Serie C. Il trainer veneto viene confermato anche nell'annata successiva che non va un po' meno bene dato che il club sudtirolese arriva e viene eliminato al secondo turno dei playoff. Il ciclo Zanetti termina qui: il tecnico sposa infatti il progetto dell'Ascoli in Serie B, al suo posto torna un altro allenatore giovane e promettente, Stefano Vecchi, che ha vinto tutto con la Primavera dell'Inter.
In una stagione interrotta a Marzo per lo scoppio della pandemia da COVID-19 il Sudtirol arriva ed esce al primo turno della seconda parte di stagione. Nell'annata 20-21, giocata per intero a porte chiuse, i biancorossi continuano a stupire: battagliano fino alla fine per la promozione diretta con Perugia e Padova, le corazzate del girone, si arrendono solo alla penultima giornata e arrivano terzi. Nella post-season arriva un'eliminazione al secondo turno contro l'Avellino.

L'annata storica: arriva l'agognata promozione in Serie B.
Nell'estate 2021 il tecnico Stefano Vecchi va alla Feralpisalò e viene sostituito da Ivan Javorcic, reduce da una lunga esperienza alla Pro Patria portato prima alla vittoria del Girone B della Serie D, poi dello Scudetto Serie D e infine a tre salvezze di fila in Serie C. Il tecnico croato imposta la squadra su un 4-3-1-2 e su un calcio pratico, pragmatico, basato su duelli 1vs1 a uomo a tutto campo, fisicità e molto verticale. Per certi aspetti uno stile di gioco simile a quello di Gian Piero Gasperini e Ivan Juric, croato come lui. Il Südtirol parte fortissimo, si insedia fin da subito ai vertici della classifica e all'11ª giornata diventa capolista. Il 12 dicembre, grazie al pareggio esterno per 0-0 con il Padova, i biancorossi si laureano campioni d'inverno da imbattuti. Gli altoatesini mantengono questi ritmi alti anche nel girone di ritorno portandosi a +10 sul Padova secondo e fanno strada anche in Coppa Italia Serie C dove arrivano in finale, sempre contro il Padova. È un momento magico per il Sudtirol e soprattutto per Tait, Fink e Rover: altoatesini doc, sono cresciuti nel club biancorosso fin da piccoli e stanno sognando la vittoria del campionato, con conseguente prima promozione in Serie B del club, nonché un incredibile doblete con la coppa nazionale o un clamoroso triplete con l'eventuale Supercoppa di C. La squadra però inizia a rallentare, probabilmente a causa di un fisologico calo fisico, di energie dopo la lunga cavalcata: perde 1-0 al Tutina contro la forte Feralpisalò, 3ª in classifica e non va oltre l'1-1 con l'ostico Lecco, arrivato solo nel finale, con il Padova che inanellando una serie di vittorie consecutive, si porta a -2 e clamorosamente riapre il campionato. Inoltre, dopo lo 0-0 all'Euganeo della gara d'andata, la sconfitta 0-1 in casa nella sfida di ritorno firmata Jelenic costa la coppa ai sudtirolesi, che vedono sfumare così il secondo obiettivo stagionale. Mini crisi del Sudtirol, Padova lanciatissimo in campionato e vincitore della coppa: gli ingredienti per una incredibile beffa proprio sul rettilineo che porta al traguardo, dopo una stagione dominata, ci sono.
Ma questo Sudtirol psicologicamente è una roccia e vince con un largo 0-4 a Fiorenzuola rafforzando la vetta e consolidando i 2 punticini di vantaggio sui patavini. E per la 37esima e penultima giornata, turno pre-pasquale, è in programma lo scontro diretto: in un Druso completamente rinnovato, arriva il Padova in forma strepitosa. Se vince, il Sudtirol andrà in Serie B, con un pari verdetto rimandato all'ultima giornata, con una vittoria il Padova attuerà l'amaro sorpasso. La partita come da pronostico è abbastanza brutta: la posta in palio è altissima ed entrambe le formazioni sono concentrate e hanno paura di sbagliare. Più il Sudtirol che sente la pressione del pubblico di casa e teme di perdere tutto dopo un percorso stupendo, meno il Padova di Oddo che deve vincere ed è più offensivo. Dopo 90 minuti intensi in cui ci sono stati più falli, più interruzioni che vere e proprie occasioni, arriva il triplice fischio: il big match termina 0-0. Si deciderà tutto all'ultima giornata: il Sudtirol andrà a Trieste in una trasferta tosta, sicuramente ostica, mentre il Padova riceverà la Virtus Verona già salva.
Dopo una settimana di attesa e tensione, arriva Domenica, il giorno della verità: con una vittoria contro gli alabardati per gli altoatesini sarà Serie B indipendentemente dal risultato del Padova, in caso di pari o sconfitta bisogna sperare che i biancoscudati non vincano. In una giornata che può segnare la storia del club biancorosso, importante cornice di pubblico al grande Nereo Rocco di Trieste, con tanti (rispetto al solito) sostenitori dall'Alto-Adige. Gli altoatesini partono fortissimo, creano numerose occasioni e al 41' sul finire di primo tempo passano avanti: sponda di Odogwu per il piattone destro di Casiraghi abile a imbucare per lo 0-1. Al 60' il Padova passa in vantaggio con Terrani (1-0), ma due minuti dopo la Virtus Verona pareggia. Passano altri due minuti e il Sudtirol raddoppia sempre con il n.17 con un bel pallonetto. Il Sudtirol gestisce il risultato e al 90' può festeggiare la prima storica promozione in Serie B, arrivata dopo una cavalcata incredibile soprattutto nei numeri: 90 punti, tanti per la categoria e soprattutto solo 9 gol subiti, ripeto 9 gol, un dato incredibile, primato non solo in Italia ma anche in Europa. È il trionfo meritato di una squadra unita, coesa e più forte delle difficoltà. 
La stagione però non è finita: c'è la Supercoppa di Serie C da giocare contro Modena e Bari, vincitori dei gironi B e C. Il minitorneo triangolare è inaugurato proprio dal Sudtirol, contro i pugliesi al San Nicola. E gli altoatesini compiono subito l'impresa: vittoria 1-2 firmata Casiraghi. Il successivo pari pirotecnico per 3-3 tra Modena e Bari consente ai biancorossi di avere a disposizione 2 risultati su 3 nell' l'ultima sfida con i gialloblù per alzare la Supercoppa. Nel rinnovato Druso, modernizzato e ampliato (un vero gioiellino), gli altoatesini però perdono 0-2 e vedono sfumare la possibilità di alzare un secondo trofeo in una stagione che entra comunque negli annali del club di Bolzano

La prima storica stagione in Serie B
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la stagione trionfale per il presidente Comper, l'AD Pfeifer e il ds Bravo è tempo di gettare le basi e iniziare a costruire la rosa per il primo storico campionato di Serie B del club biancorosso. Il tecnico Ivan Javorcic, principale artefice del miracolo Sudtirol, piace al Brescia desideroso di aprire un nuovo ciclo ma lui rifiuta e sembra voler rinnovare. Il Venezia però poche settimane dopo piomba su di lui, paga la clausola rescissoria e il tecnico sposa il progetto arancioneroverde, che punta alla promozione in Serie A. Al suo posto viene nominato Lamberto Zauli, tecnico che il ds Paolo Bravo conosce bene, reduce da una buona annata alla guida della Juventus U23. Tra le ragioni per cui è stato scelto la valorizzazione dei giovani, ragion per cui la società decide di mettere a disposizione del tecnico i talentuosi centrocampisti Pompetti e Nicolussi-Caviglia da Inter e Juventus e il modulo in comune con Javorcic, il 4-3-1-2 anche se interpretato diversamente: mentre quello del croato è, come già detto, più muscolare e verticale, quello dell'ex trequartista è più palleggiato e ragionato, maggiormente basato su possesso palla e fraseggio. Il mercato porta in dote anche gli esperti Marconi e Carretta per rimpolpare l'attacco e di Masiello per la difesa oltre al giovane attaccante Simone Mazzocchi in prestito dall'Atalanta. I risultati però nelle amichevoli non arrivano, nel primo impegno ufficiale, il primo turno di Coppa Italia i biancorossi perdono nettamente 1-3 con la Feralpisalò e cadono anche nell'ultima amichevole del precampionato contro il Mantova. Ciò basta alla società per silurare clamorosamente Zauli il 9 Agosto, a 5 giorni dall'inizio del campionato cadetto. Al suo posto viene promosso Leandro Greco, vice di Javorcic nella precedente annata. Messe da parte le turbolenze, arriva finalmente il 14 Agosto, giorno dello storico debutto in Serie B, contro il Brescia allo Stadio Rigamonti. L'inizio è equilibrato, i padroni di casa cercano di fare la partita mentre gli ospiti si difendono con ordine, poi al 35' i biancoazzurri passano in vantaggio con Ndoj. Nella ripresa i biancorossi hanno un'occasione d'oro per pareggiare:un calcio di rigore che Mazzocchi ai fa però parare da Lezzerini. Poco dopo la Leonessa d'Italia trova il 2-0 con Bianchi. Termina dunque con una sconfitta il debutto degli altoatesini che possono però essere soddisfatti per l'atteggiamento (la squadra non è sembrata molto scossa dai problemi dei giorni scorsi) e per l'organizzazione mostrata in campo.
La seconda giornata mette in programma il debutto casalingo, in un Druso tutto esaurito per l'occasione. E l'avversario non è uno qualunque dato che è il Venezia di Ivan Javorcic, il tecnico della promozione in Serie B del Sudtirol. Ne esce una partita tosta, fisica, con molti falli. I biancorossi vanno in vantaggio con il colpo di testa di Odogwu, che segna così il primo storico gol del Sudtirol in Serie B, poi gli arancioneroverdi trovano l'1-1 e nel finale, con un autogol di Curto anche l'1-2 per la gioia di Javorcic che coglie il primo successo in Serie B proprio contro la sua ex squadra. Per il Sudtirol 0 punti in 2 gare, non certo un inizio positivo. Il numero di sconfitte di fila si allunga a 3: nel terzo turno i biancorossi affondano 4-0 con la Reggina allo Stadio Granillo. Nonostante un'idea di calcio pressoché simile a quella di Javorcic e le buone prestazioni, il tecnico Leandro Greco viene sollevato dall'incarico. Al suo posto viene annunciato Pierpaolo Bisoli, esperto tecnico romagnolo che nella sua carriera ha portato il Cesena in Serie A, il Padova in Serie B (vittoria del campionato di Serie C) e ha salvato il Cosenza lo scorso anno compiendo una grande impresa. Parliamo di un tecnico pratico, pragmatico il cui stile di gioco è basato su attesa, fisicità, non prendere gol e ripartenze in contropiede. Un calcio dunque poco spettacolare ma semplice ed efficace, perfetto per il Sudtirol, squadra fisica, di gamba. Il tecnico entra subito nella testa dei giocatori: dopo solo pochi giorni dal suo arrivo i biancorossi superano 2-1 in rimonta il Pisa con una doppietta di Rover e conquistano i primi punti e la prima storica vittoria in Serie B. È l'inizio di un sogno: tra autunno e inverno il Sudtirol inanella 11 risultati utili consecutivi (4 vittorie,ben 7 pari) per un totale di 19 punti. Vengono superati Como, Palermo, Parma e Perugia e mentre arriva un pareggio con Cosenza, Benevento, Spal, Cagliari, Bari, Ascoli e Frosinone. Con il passare delle giornate i biancorossi diventano la rivelazione del campionato e passano clamorosamente dalla zona salvezza a quella playoff. È molto freddo ma il popolo sudtirolese è caldissimo e riempe il Druso con passione e intensità e sogna incredibilmente la Serie A grazie ad una squadra da prendere come esempio, compatta, umile, disposta al sacrificio e a combattere. Come vuole il tecnico Bisoli, principale artefice di questo miracolo, abile a risollevare la squadra da una situazione difficile e a plasmarla a sua immagine e somiglianza. Tait e Rover, altoatesini doc, dopo la vittoria della Serie C e la promozione in Serie B, si godono appieno la cadetteria e questo momento e sognano la Serie A:non c'è niente di più bello che sognare un grande traguardo con la squadra della città in cui sei nato. In questo filotto a mettersi particolarmente in luce sono il portiere Poluzzi, alla prima esperienza in Serie B, i 3 esperti e rocciosi centrali Zaro, Curto e Masiello, il centrocampista Nicolussi-Caviglia e l'attaccante Raphael Odogwu. Dopo la sconfitta con il Genoa a Marassi (2-0), la prima per Bisoli sulla panchina biancorossa, gli altoatesini e conquistano altri 4 punti nelle successive 2 gare prima di un altro ko, con il Modena (0-2) a Santo Stefano. La pausa di Gennaio fa benissimo al Sudtirol che riparte come un cannone: 3 vittorie nelle 3 gare di Gennaio (Brescia, Venezia, Reggina), i biancorossi si confermano in piena zona playoff. I bolzanini vincono anche a Pisa e continuano la loro striscia di imbattibilità con i 3 pari con Como, Cosenza e Palermo. I 3 successi con Benevento, Perugia e Spal e l'importante pareggio a Parma (0-0), portano a 10 il numero di risultati utili consecutivi e permettono al Sudtirol di arrivare alla sosta nazionali con 51 punti e al posto, a -5 dal Genoa secondo. Lo scorso anno il Sudtirol ha fatto la storia conquistando la prima promozione in Serie B della sua storia e quest' anno,in cadetteria, sta facendo benissimo: dopo un iniziale periodo di assestamento, l'arrivo di Bisoli è stata la classifica sliding doors per la squadra, che con il trainer ex Cesena, è passata dalla zona retrocessione alla zona playoff. L'obiettivo stagionale, la salvezza, a Settembre considerato un miracolo, è stato praticamente già raggiunto, come sottolineato dal tecnico. Onore e complimenti al Sudtirol, l'ennesima favola del nostro calcio da prendere come esempio perché capace di abbinare organizzazione, investimenti e  strutture (centro sportivo e Stadio Druso rinnovati) a ottimi risultati sul campo.

E non è ancora finita. Ora il Sudtirol può giocare con la testa libera di una Cenerentola e chiudere al meglio la stagione sognando i playoff e una incredibile promozione in Serie A per un'impresa che entrerebbe di diritto nella storia del calcio italiano.
Riuscirà il Sudtirol a conquistare i playoff?
Se sì, come finirà la post-season estiva? Onestamente sono molto curioso, parola al campo e a questa bellissima squadra che vuole stupire ancora.