La scorsa stagione è stata davvero complicata per il Mantova. Guidati dal giovane Corrent e poi dall'esperto Mandolini, che dopo aver fatto benissimo all' Hellas Verona, ha fallito un po' ovunque, i biancorossi concludono il campionato al 16esimo posto e sono costretti ai playout. Nello spareggio i virgiliani trovano l'Albinoleffe: perdono in trasferta, pareggiano in casa e retrocedono in Serie D dopo tre anni in terza serie scendendo sul campo nei Dilettanti per la prima volta dal 1954. La pietra tombale di un progetto che ha visto negli ultimi anni diventare la squadra una sorta di succursale dell’Hellas Verona (il presidente era Maurizio Setti) e navigare sempre nella zona retrocessione, soffrire fino alla fine. A Giugno si concretizza il definitivo cambio di proprietà con la cessione del club di Maurizio Setti a Filippo Piccoli, il nuovo presidente. Risultati negativi, cambio di presidenza: un'occasione per cancellare tutto, ripartire e ricostruire. La nuova società sceglie come DS Christian Botturi e Davide Possanzini in panchina con l'obiettivo di vincere la Serie D e tornare in C. Dopo un'importante carriera da giocatore, da attaccante tra Serie A, Serie B e Serie C. Possanzini decide di intraprendere la sua carriera come allenatore. Inizia dalle giovanili del Brescia,prima gli Allievi Nazionali e poi Primavera, in seguito entta nello staff di De Zerbi e lo ha seguito al Foggia,al Palermo,al Sassuolo e allo Shakhtar Donetsk. Nella stagione il tecnico fa il suo ritorno ufficiale al Brescia dopo sei anni, prendendo nuovamente la guida della formazione Primavera. A Febbraio viene ufficializzato come allenatore della prima squadra bresciana. Al debutto, viene sconfitto in casa dal Modena (0-1) e dopo un'altra sconfitta nello scontro diretto con il Benevento (1-0) e due sole partite viene esonerato e sostituito da Daniele Gastaldello, lasciando la squadra al penultimo posto. Per lui il Mantova rappresenta la prima vera opportunità in panchina. In estate la sorpresa: la rinuncia del Pordenone alla Serie C garantisce al Mantova il ripescaggio in terza serie. Nel giro di trenta giorni Botturi e la proprietà si ritrova a dover costruire quasi da zero la rosa: tutti i giocatori, tra titolari e riserve, sono arrivati a luglio e il tecnico ha poco tempo per plasmare la squadra. L'inizio di stagione dei biancorossi è molto positivo: dopo l’1-1 in casa contro il Padova, il Mantova batte Arzignano e Pro Sesto. Altre due vittorie permettono ai biancorossi di raggiungere addirittura il primo posto in classifica alla quinta giornata. Dopo la pesante sconfitta con la Triestina, arrivano una vittoria con l'Alessandria e un pareggio in casa della Pro Patria, che mantengono i biancorossi a ridosso del vertice della classifica. Il rocambolesco successo casalingo contro il Novara dà inizio a una nuova striscia di cinque successi consecutivi. I biancorossi vincono lo scontro diretto casalingo contro la Pro Vercelli, e tornano in vetta, consolidandola grazie a un'altra vittoria contro una diretta concorrente, la Virtus Verona, e al successo per 4-1 sulla Pergolettese. La striscia di vittorie continua con il 3-2 contro il Fiorenzuola, che permette al Mantova di allungare su una delle inseguitrici, la Triestina, mantenendo il +3 sul solo Padova. La serie di successi termina contro il Trento, che infligge ai virgiliani la prima sconfitta interna della stagione e permette al Padova di agganciare i biancorossi in testa alla classifica. Dopo la sconfitta contro i trentini, il Mantova dà il via a una nuova serie di vittorie consecutive che, complici i passi falsi degli avversari, proiettano i virgiliani in fuga: le vittorie conseguite contro Atalanta U-23 e Renate permettono alla squadra di allungare per +4 sul Padova alla sedicesima giornata; seguono la prova di forza e di maturità, la vittoria per 0-2 in trasferta sul Vicenza, il successo casalingo sul Lumezzane (1-0) e quella sul Legnago (1-2). Il Mantova chiude così il girone di andata al primo posto con ben 47 punti frutto di 15 vittorie, 2 pari, 2 sconfitte. Durante la sosta invernale, la squadra va in ritiro per preparare lo scontro diretto contro il Padova secondo e imbattuto in campionato. Il big match è un autentico monologo del Mantova che domina in lungo e largo e vince con un netto 0-5. Una lezione di calcio per i biancorossi che ottengono il sesto successo consecutivo e allungano a +7 sui patavini. Al successo in casa della rivale più vicina, fa però seguito il pareggio casalingo con l'Arzignano: tuttavia, il contemporaneo pareggio del Padova mantiene invariate le distanze in vetta, complice anche la sconfitta della Triestina terza. Il Mantova conquista poi 2 successi di fila, porta a 9 il numero di risultati utili consecutivi (8 vittorie, 1 pari) e mantiene il comodo +7 sul Padova ma cade contro l’AlbinoLeffe, campo sempre difficile e vede interrompersi la striscia di risultati positivi. Il distacco resta però di 6 punti sui veneti che vengono fermati sul pari dalla Virtus Verona. I virgiliani si rialzano subito, con la vittoria nello scontro diretto contro la Triestina (2-1) in una gara che poteva essere una trappola perché una sconfitta poteva far gridare al possibile crollo e a un momento difficile ma che invece è stata un'ulteriore conferma sulla forza e la maturità di questa squadra. Che tra l'altro, in un turno potenzialmente sfavorevole, riesce anche ad allungare sui padovani, fermati sul pari dal Trento in casa, a +8, distacco che resta immutato nelle successive due giornate dove il Mantova supera l’Alessandria ultimo in classifica e Pro Patria. La corsa della squadra di Possanzini rallenta a sorpresa contro il Novara, invischiato in zona playout, contro cui arriva un pari per 1-1 mentre il Padova strapazza l’Arzignano (4-0) in un derby veneto e accorcia a -6. I biancorossi pareggiano anche contro l’ostica Pro Vercelli (1-1), ma gli euganei di Torrente battono il Renate e accorciano a soli 4 punti il distacco. Nella giornata successiva i virgiliani battono la Virtus Verona (4-0) e approfittano dello scontro diretto tra Padova, secondo e Vicenza,terzo, terminato 1-1, per aumentare ancora il margine, a +6. Un altro poker, contro la Pergolettese permette al Mantova di salire a 74 punti e di rendere più grande, largo il divario (+9) con il Padova che inciampa ancora, contro la Giana Erminio a Gorgonzola (2-0). Nella 32ª giornata il Mantova batte il Fiorenzuola (2-0) e si porta a +11 il margine sui veneti, fermati sul pari dall'Albinoleffe. Anche dopo il pari ottenuto sul difficile campo del Trento (1-1), i virgiliani volano a +12 sul Padova, che crollano a Vercelli e alzano virtualmente bandiera bianca a 5 giornate dal termine. Si arriva quindi alla 34ª giornata: nel turno pre-Pasquale, giovedì santo il Padova batte la Pergolettese e si porta a -9 tenendo viva la lotta. Sabato 30 quindi il Mantova sfida l'Atalanta U23, seconda squadra del club bergamasco e ha la prima occasione per andare in Serie B: i virgiliani con una vittoria sarebbero aritmeticamente promossi nel campionato cadetto. Tuttavia complice la tensione, la pressione, la fretta per arrivare successo la squadra non gioca una partita brillante e non va oltre il pari per 1-1. Sfuma il primo match point ma poco male, la promozione sembra essere solo rinviata e la festa solo rimandata: la classifica infatti recita Mantova 79 a +10 sul Padova secondo a 69 a 4 turni dal termine.
Nel prossimo turno con una vittoria contro il Renate, la squadra di Possanzini vincerebbe la Serie C e salirebbe in Serie B. In questa straordinaria stagione del Mantova grandi meriti sono da attribuire al ds Botturi: l’anno scorso aveva costruito la Pro Sesto di Andreoletti che, con una squadra molto giovane, ha conquistato il 3º posto in campionato sfiorando la promozione e ha raggiunto una insperata qualificazione ai playoff. Quest'anno ha allestito questa rosa, giusto mix di giovani e esperti e all'allenatore Davide Possanzini, i principali artefici di questa favola che ha entusiasmato tutti. Da quando è arrivato il tecnico di Loreto ha da sempre indicato ai suoi ragazzi una strada e dei concetti ben precisi: collettivo, umiltà, profilo basso, ma anche la voglia di non porsi limiti, sempre all'insegna del carattere e del bel gioco, offensivo, propositivo e ragionato sul modello di De Zerbi, basato su molto possesso palla (percentuali sempre oltre il 60%, la più alta della Serie C), fraseggio e baricentro alto. Il successo di Possanzini è stata la conferma della buona annata per Roberto De Zerbi e i suoi ex componenti dello staff, che hanno lasciato il nido e allenano ora indipendenti. Il Nizza di Francesco Farioli, suo preparatore dei portieri al Sassuolo, sta facendo molto bene ed è la rivelazione del calcio francese. Il Modena di Paolo Bianco, collaboratore di De Zerbi al Sassuolo e allo Shakhtar, è in lotta per un posto ai playoff in Serie B. Nonostante Possanzini si conceda delle rotazioni, utilizza un undici titolare. In porta Marco Festa, Radaelli terzino destro, più offensivo, i centrali di difesa sono Brignani a destra e Redolfi a sinistra, Panizzi terzino sinistro che rimane più basso e prudente. In mezzo il regista è Salvatore Burrai, monumento della terza serie italiana: classe ’87, circola tra i campi di Serie C e ha collezionato ben tre promozioni in Serie B, con le maglie di Latina, Pordenone e Perugia. Accanto a lui Muroni e Trimboli, più tecnico. Il terzetto offensivo è composto dall’ala sinistra Fiori, dal centravanti Mensah e dall’ala destra Galuppini, capocannoniere della squadra. Oltre che per una buona carriera da giocatore ora Possanzini sarà ricordato anche come l' allenatore di questa grande stagione che sta riportando il Mantova in Serie B dopo 14 anni. È probabile che in caso di conquista della cadetteria, il tecnico resti nella città virgiliana per godersi con i suoi ragazzi anche la Serie B  e continuare la gavetta anche se chiaramente diverse società hanno apprezzato il suo lavoro. Su tutte il Sassuolo che lo conosce bene dati i suoi trascorsi nello staff di De Zerbi: i neroverdi, indipendentemente della categoria, vogliono iniziare un nuovo progetto e affidargli la ripartenza per vincere la Serie B o tornare a essere la sorpresa della Serie A.