Il segnale di allarme in realtà era già suonato nella scorsa Primavera e questa stagione non ha fatto altro che confermare quella sensazione: l’Udinese sta vivendo un momento di difficoltà. Nella scorsa stagione i bianconeri guidati da Sottil, alla prima esperienza in Serie A hanno praticamente vissuto di rendita dell’ottimo inizio di stagione che ha visto la squadra diventare la rivelazione del campionato e sognare addirittura l’Europa. Risultati abbinati ad un calcio, diverso da quello che l’Udinese tradizionalmente propone: negli anni infatti i bianconeri, squadra fisica, muscolare e veloce, hanno sempre giocato in attesa, di rimessa per poi ripartire in contropiede. Con Sottil invece si è vista un gioco più offensivo, basata su possesso palla, fraseggio, più ragionato. Poi, in prossimità della pausa per il Mondiale e da Gennaio in poi la squadra  è andata in calo, si è involuta e ha tirato i remi in barca, facendo qualche punto qua e là concludendo mestamente la stagione raggiungendo la 12ª posizione e l’obiettivo salvezza tranquillamente e con largo anticipo. L'annata è stata sicuramente positiva ma nell’ambiente la sensazione e la percezione è che si potesse fare di più e quantomeno lottare più a lungo per un posto in Europa. In estate il tecnico Sottil rinnova e la rosa viene praticamente confermata: arrivano, come di consueto, molti giovani stranieri, resta il talento Samardzic dopo che il suo trasferimento all’Inter salta, davanti la società punta su Lucca, centravanti del Pisa, che raccoglie l’eredità di Beto, passato sull'Everton per ben 30 mln (ennesima grande plusvalenza per il club).
L'inizio di stagione dei bianconeri è abbastanza complicato: nelle prime 9 gare la squadra conquista 6 punti, frutto di 6 pari contro tutte squadre piccole, di centro classifica (nessuna sconfitta in uno scontro diretto) e 3 sconfitte con le big, che ci stanno ed erano prevedibili. Dopo il pari interno con il Lecce (1-1), il tecnico Sottil viene esonerato. Al suo posto la società nomina Gabriele Cioffi. Inizia la sua carriera come primo allenatore nel dicembre 2021 all’Udinese in seguito all'esonero di Gotti. Al debutto in massima serie la squadra conquista un prezioso pari con il Milan (1-1).
Alla seconda giornata sulla panchina bianconera, il tecnico conquista la prima vittoria come allenatore contro il Cagliari (0-4). I friulani mantengono un rendimento altalenante, normale per una squadra che insegue l’obiettivo salvezza e una posizione tranquilla, a centro classifica. Sfruttando un calendario favorevole, che nel finale opponeva alla squadra tante squadre piccole, di bassa classifica, l’Udinese chiude il campionato in una buona 12esima posizione e con una salvezza tranquilla.
Nel Maggio 2022, terminata l'annata, viene annunciato che il contratto con i bianconeri non viene rinnovato. Nel Giugno 2022 viene ufficializzato il suo ingaggio da parte dell’Hellas Verona, per la prima squadra allenata in massima serie lontano dall’Udinese. Nel corso del mercato la formazione gialloblù, che tanto bene aveva fatto con Tudor, viene smantellata con i giocatori più ambiti che approdano nelle big e vengono rimpiazzati con sostituti non dello stesso livello e poco funzionali. Ad Ottobre con la squadra al terzultimo posto con 5 punti dopo 9 partite, il tecnico viene sollevato dall'incarico. Un’esperienza negativa per Cioffi che, dopo Udine dunque non fa bene.
A Novembre, come detto l’Udinese si affida nuovamente al tecnico, che torna così sulla panchina bianconera prendendosi i rischi del ritorno: infatti può rischiare di rovinare il buon ricordo lasciato e,con la retrocessione,di passare come l’allenatore con cui l’Udinese è scesa in Serie B dopo 29 anni di massima serie. Trova una squadra di cui conosce alcuni elementi come Silvestri, Perez, Walace, Pereyra, Samardzic e Success e può allenare nuovi giocatori, comunque adatti al suo calcio come Bijol, Lovric, Thauvin. Nell’esordio del Cioffi 2.0 i bianconeri ottengono un pari con il Monza (1-1) in una partita che ha visto l’Udinese tornare a giocare il suo calcio, pratico e concreto, con la squadra che attende, fisica, bassa e compatta e pronta a ripartire. La settimana seguente i friulani anno il colpo grosso, vincendo contro il Milan a San Siro (0-1). Per l’Udinese è la prima vittoria stagionale. 4 punti in 2 gare, ottimo bottino per Cioffi, che sembra nella sua dimensione, nella sua comfort zone. Nelle successive 5 gare i friulani ottengono 3 pari (contro Atalanta, H.Verona e Sassuolo) e 2 sconfitte. I pareggi arrivano tutti con grandi rimpianti, l'Udinese meritava di più perché contro le prime due i friulani vengono raggiunti in pieno recupero subendo due beffe e contro i neroverdi gettano al vento un doppio vantaggio. L’unico aspetto positivo è che si è vista una squadra più più pericolosa, con più idee. Con la fine dell’anno i bianconeri ottengono un punto prezioso con il Torino e soprattutto sconfiggono a sorpresa e nettamente il Bologna, rivelazione del campionato (3-0) dopo una prestazione generosa, di sacrificio. La sconfitta con la Lazio chiude un girone di andata appena sufficiente per l’Udinese che occupa la 16esima posizione con 17 punti, a +3 sulla zona retrocessione.
Anche l’inizio del girone di ritorno è negativo per la squadra di Cioffi che contro la Fiorentina va avanti 0-2 ma si fa raggiungere sul pari per 2-2 sul finale e contro il Milan dove passa in vantaggio ma si fa rimontare sempre negli ultimi minuti e perde 2-3. Partite che sembravano proibitive sulla carta ma che invece l’Udinese ha giocato a testa alta, ha rischiato di vincerle e che ha buttato via solo nel finale dove sono subentrati la paura e cali di concentrazioni, ancora tra mille rimpianti. Diversa invece la sconfitta contro l’Atalanta (2-0) con la squadra piatta, inerme e remissiva, seguita da un altro scialbo pari con il Monza che quantomeno tampona l’emorragia di sconfitte. Quando l'Udinese sembra sull'orlo del baratro ecco la risposta, la reazione con vittoria storica e prestigiosa contro la Juventus a Torino (0-1). Per i bianconeri è solo la terza vittoria stagionale, tra l'altro ottenute contro Milan e Juventus, due big e contro il Bologna rivelazione del campionato. Il successo ottenuto è una grande boccata d'ossigeno per la squadra che dà continuità con il buon pari con il Cagliari (1-1) in un pesante scontro diretto per la salvezza.
I dubbi tornano dopo la brutta sconfitta con il Genoa dopo un'altra prestazione scialba, seguita da un buon pari casalingo con la Salernitana, altro mattoncino per la salvezza. Il riscatto arriva contro la Lazio, con una vittoria ancora una volta contro una big che fa tirare un minimo sospiro di sollievo. Il ko con il Torino addensa nuovamente le nubi sopra il Friuli. 
Stagione difficile per l'Udinese che dopo tante annate tranquille, senza problemi e concluse a centro classifica, quest'anno è sempre rimasto in zona salvezza ma con la zona retrocessione sempre a incombere.
Capitolo allenatori: il "ciclo" Sottil doveva finire a Giugno, la squadra era scarica, aveva esaurito gli stimoli già a Gennaio scorso. Il nuovo tecnico Cioffi però finora ha portato poco, ha fatto il suo, è stato sufficiente: i risultati sono leggermente migliorati, la squadra nel complesso sta giocando meglio e creando di più ma i giocatori valorizzati sono pochi (forse solo Ebosele, Payero) e nonostante il tecnico abbia provato a lavorare sulla compattezza, sul carattere, in alcune partite è sembrata piatta, senza anima. I numeri e la classifica (che concretamente parlando sono l’unica cosa che conta), sono ancora dalla parte dell’Udinese, che è 14esima, a +3 sulla zona retrocessione ma dovrà restare sul pezzo, giocare con fame e cattiveria da qui a Maggio per raggiungere l’obiettivo salvezza.
Paradossalmente poi i friulani potrebbero concludere il campionato in una posizione migliore rispetto all’anno scorso. La squadra però ora deve concentrarsi e focalizzarsi solo al raggiungimento della permanenza in Serie A. Se e quando arriverà, i bianconeri, superata la paura, potranno finalmente chiudere una stagione difficile, sofferta , che si è complicata più del dovuto per ripartire in estate e iniziare un nuovo ciclo.
Ce la faranno?