Ormai l'estate e il mercato sono finiti e tutti i campionati sono iniziati.
È il momento di presentare la Serie B, 
da sempre spettacolare, avvincente ed equilibrata con tante squadre storiche e matricole neopromosse, tra certezze e sorprese.
L'inizio di questa stagione è stato complicato e travagliato. Prima con la Sampdoria che dopo i problemi economici e finanziari e la retrocessione in Serie B, sembrava destinata al fallimento e alla ripartenza addirittura in Serie D ma poi è stata salvata dalla coppia Radrizzani-Manfredi e può disputare il campionato cadetto tirando un sospiro di sollievo (poteva andare peggio). La situazione dello storico sodalizio genovese è stato il preludio alla grande confusione, al caos delle settimane successive che hanno visto protagoniste il Lecco neopromosso e la Reggina: i nerazzurri, dopo la vittoria dei playoff di Serie C avevano ottenuto la promozione in Serie B, ma la festa è durata poco.
Del Lecco però parleremo in un secondo momento.

La situazione invece della Reggina: la sentenza del Consiglio Federale di venerdì 7 Luglio ha stabilito l'esclusione dei calabresi dal campionato cadetto. L'organo nazionale ha seguito le indicazioni emerse dalle rilevazioni della Covisoc che aveva respinto l'iscrizione in Serie B del club amatanto a causa di problemi economici,di mancati pagamenti. La Reggina ha fatto ricorso ma non è servito così come le udienze del Consiglio di Garanzia dello Sport, Tar e Consiglio di Stato.In questo contesto Brescia e Perugia, retrocesse dalla scorsa Serie B e Foggia, finalista playoff Serie C, si sono lanciate come avvoltoi per approfittare dei problemi delle due squadre e sperare nel ripescaggio in Serie B. Alla fine il Lecco ha ottenuto una sofferta ammissione e può finalmente godersi appieno il ritorno in cadetteria, mentre per la Reggina non c'è stato niente da fare e sarà costretta a ripartire dalla Serie D. Al suo posto è salito il Brescia.
Tre giornate sono state giocate con partite rinviate, classifiche con asterischi e squadre con numero diverso di partite disputate. Ora che però tutti i problemi sono stati risolti il campionato può essere giocato regolarmente e possiamo così descrivere e presentare le squadre partecipanti.

Andiamo in ordine alfabetico partendo dall'Ascoli: la scorsa stagione è stata normale, senza particolari sussulti, per i bianconeri che, guidati prima da Cristian Bucchi e poi dal pratico Roberto Breda, hanno conquistato una tranquilla salvezza e concluso il campionato a centro classifica senza però lottare mai per i playoff. In estate il tecnico veneto, nonostante l'obiettivo raggiunto, non è stato confermato e la panchina è stata affidata a William Viali, che dopo alti e bassi nelle categorie inferiori, ha sfruttato appieno l'occasione di allenare in Serie B datogli nella scorsa annata dal Cosenza, condotto ad una sofferta salvezza in cadetteria dopo i playout. Il mercato non ha portato molto in dote, sostanzialmente è stata confermata la rosa dell'anno scorso. La difesa non sembra così solida mentre intrigante è la nuova coppia d'attacco composta da Nestorovski e Pablo Rodríguez con l'interessante Pedro Mendes alle spalle. L'inizio di stagione non è stato facile per i marchigiani che hanno perso 3-1 contro l'Hellas Verona in Coppa Italia e hanno rimediato 2 sconfitte nelle prime 2 gare di campionato contro il Cosenza (subito sfida contro il passato per Viali) e il Modena di Bianco. Poi la reazione d'orgoglio contro la Feralpisalò, neopromossa e fanalino di coda e una nuova caduta contro il Sudtirol. 3 punti in 4 partite, 1 sola vittoria, avvio negativo per l'Ascoli che proverà a cambiare marcia per risalire la classifica.

Non è stata un'estate facile per il Bari, chiamato a ripartire dopo l'enorme e cocente delusione della scorsa stagione: i biancorossi sono stati protagonisti di una grande stagione, trascorsa sempre nelle posizioni di vertice e conclusa al 3º posto. Ai playoff dopo aver superato in semifinale il Sudtirol, i Galletti hanno trovato il Cagliari, che dopo il pari dell'andata ha espugnato il San Nicola con un gol in pieno recupero di Pavoletti ed ha conquistato la promozione in Serie A. I biancorossi sono ripartiti, è stato confermato il tecnico Mignani, già tecnico della vittoria della Serie C e della promozione in B ma forse un ciclo era finito e serviva cambiare. Per quanto riguarda il mercato quest'anno le risorse economiche erano più limitate ed è stata costruita una rosa buona ma forse più debole rispetto a quella della scorsa stagione. Anche per i pugliesi occhi sull'attacco dove, per sopperire ai pesanti addii di Cheddira e Folorunsho, sono arrivati l'esperto Menez e il giovane Nasti, supportati dalla fantasia di Aramu, un fuoriclasse per la Serie B. Confermarsi sarà molto complicato, i biancorossi punteranno innanzitutto a raggiungere i playoff. L'inizio di stagione ha visto il Bari capitolare nettamente in casa con il Parma in Coppa Italia e ottenere 6 punti nelle prime 4 (1 vittoria, ben 3 pari) e restare imbattuto dimostrando poca incisività davanti e solidità dietro.

Terza squadra che analizziamo è il Brescia che questa Serie B non l'avrebbe dovuta neanche disputare dato che nella scorsa stagione i biancoazzurri hanno perso il playout con il Cosenza e sono retrocessi in Serie C. Poi però il fallimento e la mancata iscrizione della Reggina hanno permesso ai biancoazzurri di essere ripescati e partecipare al campionato cadetto con l'ufficialità arrivata solamente a fine Agosto. La rosa della scorsa stagione è stata confermata, in panchina Gastaldello è rimasto ma con l'indecisione su in quale categoria la squadra dovesse giocare ha reso difficile fare mercato, con alcune operazioni chiuse solamente negli ultimi giorni. La Leonessa d'Italia ha dovuto saltare le prime 3 gare di campionato per le vicende extra campo ma domenica è dovuta scendere in campo perché già troppo tempo è stato perso. Avversario è stato proprio il Cosenza, l'avversario ai playout nella scorsa stagione del Brescia che ha vinto 1-0, si è preso la rivincita ed ha così conquistato i primi 3 punti in campionato, in una situazione complicata per una condizione fisica e psicologica precaria. Ora la dirigenza biancazzurra proverà a rinforzare la squadra in questi giorni di extra-mercato per provare a raggiungere quantomeno la salvezza.

Adesso è il momento di presentare la prima neopromossa, il Catanzaro. Nella scorsa stagione i giallorossi, guidati da Vincenzo Vivarini, hanno vinto, anzi dominato la Serie C come una vera corazzata, con ben 96 punti realizzati, un attacco stellare, mostruoso da 102 gol in cui spicca il capocannoniere Iemmello e una difesa solida, tra le migliori addirittura d'Europa. I calabresi sono così tornati in Serie B dopo 17 anni e non ancora sazi hanno conquistato anche la Supercoppa di Serie C contro Feralpisalò e Reggiana. Con un enorme e travolgente entusiasmo e un'ambizione alle spalle la società, in vista del campionato di Serie B, ha rinforzato ulteriormente la rosa con gli arrivi di giocatori importanti, pesanti per la categoria come l'esperto difensore Krajnc, il giovane Pompetti, mediano dall'Inter e soprattutto Alfredo Donnarumma, che in Serie B ha fatto valanghe di gol e più volte la differenza e che comporrà una coppia d'oro con Iemmello, pronta a trascinare a suon di gol le Aquile. Difficile pensare che questa squadra si accontenti di una tranquilla salvezza, più realistico che l'obiettivo siano i playoff.

Le ultime due stagioni sono state complicate per il Cittadella che nelle stagioni precedenti ci aveva abituati molto bene dato che aveva sempre raggiunto i playoff (2 volte la finale) mentre nell'ultimo biennio non è andato oltre due tranquille salvezze. Attenzione:per una società piccola come è quella granata la permanenza, il mantenimento della categoria è però l'obiettivo primario e già un enorme successo. Nonostante il calo nell'ultimo biennio, il tecnico Gorini è stato confermato per la terza stagione. Il mercato: praticamente è stata confermata la rosa dell'anno scorso seppur con un addio pesante, quello di Antonucci,trequartista passato allo Spezia. Le prime giornate hanno mostrato un buon Cittadella, abile a battere l'Empoli, militante addirittura in Serie A, in Coppa Italia e la Reggiana all'esordio in campionato prima di perdere con il Parma e ottenere due pari contro due squadre di livello come Bari e Venezia. I granata inizieranno anche questa stagione con l'obiettivo permanenza in cadetteria,ma coltivando anche quel sogno chiamato playoff.

Presentiamo ora l'ambizioso Como, una delle proprietà più ricche d'Italia, per cui l'ultima stagione si è rivelata complicata, iniziata con l'obiettivo playoff e terminata con una salvezza tranquilla e un posizionamento a centro classifica. In panchina è stato confermato Moreno Longo, abile a risollevare la squadra e a salvare la stagione. In vista dell'annata corrente l'obiettivo è rimasto la qualificazione ai playoff con il sogno Serie A. L'inizio di stagione però è stato altalenante: caduta a Lecce in Coppa Italia (1-0), tracollo con l'altrettanto ambizioso Venezia (3-0) prima del pareggio con la Reggiana e la pesante vittoria con lo Spezia (0-1). 4 punti in 3 partite, per sognare in grande serve cambiare marcia.

Segue il Cosenza, divenuta una presenza costante della categoria e squadra che dal ritorno in cadetteria si è sempre salvata dopo annate difficili e soffrendo, spesso ai playout come nella scorsa stagione. A giugno il tecnico Viali non è stato confermato e al suo posto la società ha scelto Fabio Caserta come nuovo allenatore. Il giovane tecnico ha guidato la Juve Stabia, che ha condotto alla vittoria della Serie C (primo trofeo in panchina per lui) e alla promozione in Serie B ma non è riuscito a salvarla dalla retrocessione in terza serie. Poi è passato al Perugia con cui ha vinto un'altra Serie C ma dopo una sola stagione ha lasciato la panchina degli umbri per sposare il progetto del Benevento in Serie B guidato ad un 6º posto in campionato e alla semifinale playoff. Nella scorsa stagione è stato esonerato dai Sanniti ed è pronto a ripartire in un'altra calda piazza del Sud. Parliamo di un tecnico che cambierà lo stile di gioco della squadra dato che quest'ultima nelle precedenti stagioni ha sempre giocato di rimessa, un calcio pratico e concreto basato su attesa e ripartenze in contropiede. Il tecnico invece crede in un calcio offensivo, propositivo basato su molto possesso palla, fraseggio e baricentro alto e avrà a disposizione una rosa davvero interessante, giovane e di qualità, perfetta per il suo 4-3-3 e in cui spiccano nei vari ruoli: in difesa Meroni, Venturi e il promettente Fontanarosa dell'Inter, in mezzo il regista Calò, pupillo di Caserta che lo ha allenato alla Juve Stabia e al Benevento e le giovani mezz'ali Florenzi, prodotto della Primavera e Zuccon, cresciuto all'Atalanta, davanti Canotto, che tanto bene ha fatto tra Frosinone e Reggina, Mazzocchi e Gennaro Tutino, grande cavallo di ritorno al Cosenza dopo esser stato protagonista della promozione in Serie B nel 2018 in quel magico tridente con Okereke e Baclet e della salvezza in cadetteria. L'obiettivo per la nuova stagione è una salvezza tranquilla, con meno sofferenza e patemi rispetto alle scorse annate ma chissà che non possa arrivare qualcosa in più. L'inizio di stagione è stato tutto sommato positivo: sconfitta a testa alta e solo ai tempi supplementari contro il Sassuolo in Coppa Italia, prima della netta vittoria contro l'Ascoli in campionato,seguita da un pesante pari a Venezia e da due ko consecutivi con il Modena solo nel finale e con un Brescia, dolorosa dato che i biancoazzurri sono un organico un costruzione e alla prima uscita stagionale. Obiettivo ripartenza.

Proseguiamo con la Cremonese che dopo la retrocessione dalla Serie A è ripartita dalla Serie B. In panchina è stato confermato Ballardini che nonostante non sia riuscito a salvare la squadra è riuscito a risollevarla un minimo dandole più solidità, un'identità e qualche risultato positivo, guadagnandosi così la riconferma. Per lui, dopo la C con la Sambenedettese e i tanti anni in Serie A con le 4 salvezze al Genoa, le buone esperienze a Cagliari e al Palermo, la Lazio con cui ha vinto la Supercoppa Italiana e la retrocessione con il Bologna, è solo la seconda esperienza in Serie B. La rosa è stata praticamente confermata tutta, è lunga e coperta in ogni ruolo ed è stata puntellata con 3 acquisti di peso: Bertolacci in mezzo a offrire quantità ed esperienza, Franco Vazquez sulla trequarti con il suo status di leader tecnico e di qualità e Massimo Coda davanti con i suoi gol che hanno già trascinato Benevento, Lecce e Genoa alla promozione in Serie A e lo hanno incoronato 2 volte capocannoniere della Serie B. L'inizio di stagione è stato altalenante: vittoria contro il Crotone, militante in Serie C, in Coppa Italia, deludente pari con il Catanzaro neopromosso (0-0), sconfitta casalinga con il Bari (0-1), vittoria contro la Ternana (0-1), ultima in classifica e pari con la Sampdoria (1-1). 5 punti in 4 gare, se la Cremonese vuole fare un campionato di vertice e lottare per la promozione in Serie A dovrà accelerare e stare attenta perché la Serie B è un campionato talmente particolare che anche squadre attrezzate e retrocesse dalla Serie A rischiano la bassa classifica.

Adesso è il turno della Feralpisalò, una neopromossa, un'autentica matricola alla prima stagione della sua storia in Serie B. I biancazzurri partono con l'obiettivo salvezza e chissà, di stupire ma il livello è più alto e l'inizio di stagione è stato difficile: 4 sconfitte in 4 gare, 0 punti, ultimo posto in classifica. Negli ultimi giorni di mercato sono arrivati dei rinforzi e praticamente il campionato dei gardesani inizierà dopo la sosta, dove saranno chiamati ad un'importante rimonta per risalire la graduatoria.

Ora presentiamo la squadra che ha fatto più discutere, la più controversa della categoria, il Lecco.
Nella scorsa stagione i nerazzurri, partiti con l'obiettivo salvezza, si sono resi protagonisti di un grande campionato di Serie C con altre piccole come Feralpisalò, Pro Sesto e Renate, a discapito di big come Vicenza, Pordenone e Padova. La squadra lombarda ha concluso il Girone A in 3ª posizione e si è così qualificato ai playoff dove ha eliminato in successione, in una cavalcata memorabile, l'Ancona e due big come Pordenone e Cesena ed ha conquistato l'accesso alla finale contro il Foggia di Delio Rossi. Il decisivo doppio confronto e ultimo atto ha visto il Lecco superare i rossoneri per 1-2 all'andata e per 3-1 al ritorno, ha vinto i playoff e conquistato così la promozione in Serie B a cinquant'anni dall'ultima precedente apparizione nella divisione cadetta. Uomo simbolo della stagione è stato il centrocampista Franco Lepore, che proprio nel doppio spareggio finale mette a segno le reti decisive. È stato il successo di una squadra unita, coesa, concreta, operaia, magari poco spettacolare, che ha trovato la quadra sotto la guida di Luciano Foschi, tecnico ex vice di Di Carlo, molto pratico, concreto basato su attesa, difesa solida (concede poco), fisicità e ripartenze in contropiede.
Un calcio all'antica, pane e salame, ma efficace che ha regalato all'esperto tecnico dopo tanta carriera qualche parentesi negativa e difficile, la prima esperienza in Serie B. È stato però soprattutto il successo del presidente Di Nunno, un personaggio che magari può apparire rozzo, maleducato ma è uno delle poche persone autentiche, passionali del mondo del calcio. In estate però il Lecco ha incontrato difficoltà nell’iscrizione alla serie cadetta: il motivo è legato ai limiti infrastrutturali e di dimensioni dello stadio Rigamonti-Ceppi, che ha imposto al club bluceleste di individuare un campo interno provvisorio in attesa dell’esecuzione dei lavori di ampliamento e adeguamento. La società indica lo stadio Euganeo di Padova, ma le viene contestato di aver eseguito questa indicazione in ritardo rispetto ai termini prefissati. A fine giugno, in sede d’esame delle domande di iscrizione, la Covisoc e la Commissione infrastrutture della FIGC danno pertanto indicazione di escludere il Lecco dalla Serie B, posizione che viene però disatteso il 7 luglio dal Consiglio della FIGC, che accoglie l’istanza d’iscrizione dei blucelesti (i quali evidenziano di aver scontato i ritardi di risposta della Prefettura padovana, nonché di aver inviato per tempo una domanda di proroga dei termini alle commissioni federali, ma che la stessa non era stata protocollata) e permette loro di essere sorteggiati nei calendari di campionato. I vari ricorsi presentati fanno sì che in data 17 luglio il Collegio di Garanzia del CONI accolga il ricorso del Perugia (ma non quello del Foggia) e ribalti il verdetto del Consiglio federale, escludendo nuovamente il Lecco dalla Serie B.
La questione passa pertanto dalla giustizia sportiva a quella amministrativa ordinaria: il giorno 3 agosto il TAR del Lazio dà ragione al ricorso lecchese (corredato dagli interventi ad adiuvandum della FIGC e delle altre 18 squadre iscritte alla B) per legittimo impedimento nel rispetto delle scadenze, ridando ai blucelesti il diritto di militanza in seconda divisione. Il prosieguo della battaglia legale al Consiglio di Stato comporta tuttavia il "congelamento" della posizione del Lecco: il campionato di Serie B prende infatti il via senza i blucelesti, le cui partite vengono rinviate. La parola "fine" sulla vicenda viene scritta il 29 agosto, allorché la V sezione di Palazzo Spada dà nuovamente ragione al Lecco che può tirare un sospiro di sollievo dopo aver sofferto e finalmente esultare completamente per la promozione in Serie B. I lombardi hanno saltato giocoforza le prime 3 giornate e nonostante la sentenza sia arrivata solo da pochi giorni troppo tempo è stato perso e devono subito scendere in campo contro il Catanzaro.
Nonostante una preparazione approssimativa, una condizione fisica precaria e le difficoltà mentali, il Lecco lotta con i giallorossi e cede solamente nel finale per 3-4 uscendo dal campo a testa alta e tra gli applausi. Mercato davvero complicato per il Lecco, che hanno perso subito dopo la promozione due pedine importanti, i giovani centrocampisti Girelli e Zuccon, tornati alle rispettive squadre ma hanno trattenuto il portiere Melgrati, il tuttofare Lepore e la seconda punta Buso oltre agli attaccanti Giudici e Pinzauti. La società ha potuto fare poco sul mercato e diversi giocatori sono arrivati solamente negli ultimi giorni piazzando comunque un bel doppio colpo in mezzo con Crociata e Ionita che portano esperienza, sostanza e fosforo e Novakovich per l'attacco. Nei prossimi giorni probabilmente sono attesi altri rinforzi per completare la squadra che inseguire la salvezza.

Ora parliamo del Modena. Nella scorsa stagione, che ha segnato il ritorno in Serie B dopo ben 6 anni dei gialloblù, questi ultimi guidati dall'esperto Tesser hanno raggiunto la 10ª posizione e una tranquilla salvezza. La permanenza era l'obiettivo primario ma considerando la rosa allestita c'è stata un po' di delusione verso gli emiliani che forse avrebbero potuto raggiungere i playoff. In estate Tesser ha lasciato il club ed è passato alla Triestina e al suo posto la società ha scelto Paolo Bianco che dopo aver allenato in Sicilia tra Siracusa e Sicula Leonzio è diventato un collaboratore tecnico prima del Sassuolo e dello Shakhtar Donetsk di De Zerbi e della Juventus di Allegri. Due grandi tecnici, due stili di gioco differenti, uno offensivo e propositivo basato su molto possesso palla, fraseggio e baricentro un alto, un calcio dunque ragionato, ricamato e uno pratico, concreto basato su attesa, difesa solida e granitica, fisicità e ripartenze in contropiede. Dalle prime uscite sembra che il tecnico abbia preso maggiormente spunto da Allegri, abbiamo visto infatti un Modena pragmatico, solido dietro, verticale davanti. L'inizio di campionato è stato ottimo:9 punti, frutto di 3 vittorie nelle prime 3 gare e 3º posto, unica squadra ancora potenzialmente a punteggio pieno e tra le 8 ancora imbattute. La rosa è rimasta sostanzialmente quella dello scorso anno e puntellata con acquisti mirati in ogni reparto: Zaro dal Sudtirol e Cotali dal Frosinone per la difesa, Palumbo dalla Ternana per la mediana e Manconi per l'attacco. I gialloblù hanno tutte le carte in regola per restare in alto e sognare con l'obiettivo playoff nel mirino.

Adesso è il momento di presentare una delle favorite alla vittoria finale, il Palermo che dopo un lungo calvario nella scorsa stagione è tornato in Serie B. La squadra, guidata da Corini e partita con l'obiettivo salvezza e a rilento, è cresciuta con il tempo ed ha lottato per la qualificazione ai playoff, sfumata con grande delusione solo all'ultima giornata. In estate il tecnico Corini è stato confermato e la rosa è stata ulteriormente rinforzata per inseguire innanzitutto i playoff e chissà anche anche la promozione diretta in Serie A. L'inizio di stagione è stato però difficile: dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia ad opera del Cagliari, seppur a testa alta è arrivato un deludente pari per 0-0 con il Bari nella gara inaugurale del campionato tra mille rimpianti con un calcio di rigore sbagliato e l'avversario in doppia inferiorità numerica, addirittura in nove. Poi due vittorie contro le neopromosse Reggiana e Feralpisalò che hanno permesso alla squadra di salire a 7 punti, restare imbattuta e stare nelle posizioni di vertice. La sensazione attorno alla squadra di Corini è che non esprima un gioco così spettacolare, avvolgente e corale ma sia verticale e che si affidi alle giocate, agli strappi dei singoli. La proposta di gioco non ha convinto ma i risultati finora sono dalla parte dei rosanero che vogliono fare un campionato di vertice.

E ora, quella che personalmente considero la favorita per la vittoria del campionato: il Parma. Nella scorsa stagione i crociati, reduce da una deludente, modesta annata con Maresca e Iachini in panchina, sono ripartiti da Fabio Pecchia, che intanto ha lasciato la Cremonese nonostante la conquista della promozione in Serie A, con l'obiettivo di riportare la squadra in massima serie. Il nuovo tecnico decide di rivoluzionare una squadra infarcita di giocatori stranieri, costruita senza una logica e con confusione tattica proponendo subito un modulo preciso, il 4-2-3-1 e un gioco concreto, offensivo e verticale e chiedendo l'acquisto di giovani italiani e giocatori esperti, che conoscessero la Serie B, un campionato difficile,complicato e particolare.I gialloblù hanno vissuto un'annata molto difficile, hanno mostrato infatti un rendimento altalenante, con troppi alti e bassi tra vittorie contro big e giri a vuoto contro le piccole ma sono riusciti comunque a chiudere il campionato in una buona 4ª posizione, in piena zona playoff. Nella post-season però è arrivata una dolorosa eliminazione in semifinale contro il Cagliari. Il tecnico è stato confermato e la rosa, al netto della cessione di Vázquez, pesante perché vai a rinforzare una diretta rivale, la Cremonese, è stata praticamente confermata, è rimasto Bernabè, giovane talento molto interessante ed è stata rinforzata con Anthony Partipilo,esterno sinistro dalla Ternana e Di Chiara, terzino sinistro dalla Reggina. Dopo due stagioni deludenti ora il Parma vuole finalmente tornare in Serie A.

Chi la Serie A l'ha sfiorata due stagioni fa è il Pisa che ha perso la finale playoff con il Monza e nella scorsa stagione è ripartito deluso ma con l'obiettivo di provarci ancora, di ripetersi. Tuttavia l'inizio di campionato, con Maran in panchina è stato negativo, disastroso, con la squadra in ultima posizione, il tecnico veneto è stato esonerato e sostituito da D'Angelo, tornato sulla panchina nerazzurra. Dopo un ottimo inizio (ben 14 risultati utili) che ha permesso i nerazzurri di risalire la classifica e di raggiungere addirittura la zona playoff, la squadra poi ha un andamento altalenante e chiude il campionato in 11ª posizione, fuori dalla zona playoff. Il tecnico viene esonerato ed al suo posto viene scelto Alberto Aquilani che, nella sua prima esperienza in panchina, alla Fiorentina Primavera ha fatto benissimo, conducendo i giovani viola alla vittoria di 3 Coppa Italia e 2 Supercoppa Italiana e ad una finale Scudetto e vincendo il Trofeo Maestrelli. Parliamo di un tecnico che crede in un calcio offensivo, propositivo basato su molto possesso palla, fraseggio e baricentro alto, un calcio ragionato, ricamato. Ora l'avventura al Pisa, in una squadra giovane e tecnica che gli permetterà di crescere e maturare. La società ha condotto un mercato importante dato che, mentre D'Angelo giocava con il modulo 4-3-1-2, Aquilani predilige il 4-2-3-1 con gli esterni, che mancavano nella rosa, nello scacchiere della scorsa stagione. Sono arrivati trequartisti tecnici e talentuoso come Valoti e D'Alessandro dal Monza, Arena,giovane dal Gubbio e il molto interessante Vignato dal Bologna. A centrocampo da sottolineare il colpo Miguel Veloso dall'Hellas Verona con la sua qualità e la sua esperienza e Barberis, terzo acquisto dal Monza. Tante idee,tanto entusiasmo attorno ai toscani. L'inizio di stagione però è stato altalenante: sconfitta contro l'abbordabile Frosinone in Coppa Italia, esordio con il Lecco rinviato, prima della grande vittoria con la Sampdoria in trasferta (0-2) e delle due sconfitte contro le emiliani Parma e il Modena, due tra le formazioni più in forma in questo avvio di campionato. Alla ripresa i nerazzurri dovranno trovare più continuità se vogliono lottare per la zona playoff.

La Reggiana rivede la Serie B dopo due stagioni. Nella scorsa annata i granata guidati da Aimo Diana hanno vinto la Serie C, in un girone non così competitivo in cui erano nettamente i favoriti ed hanno così conquistato la promozione in cadetteria. A Giugno l'allenatore ha deciso di lasciare il club granata per sposare il progetto del Vicenza ed al suo posto la società ha nominato Alessandro Nesta, che nella sua carriera ha fatto sempre bene tra Perugia e Frosinone ed è tornato in panchina dopo ben 2 anni e mezzo con l'obiettivo posto alla salvezza. L'inizio di stagione è stato straordinario con la doppia vittoria in Coppa Italia, la prima sul Pescara di Zeman (largo 6-2) e soprattutto la seconda a sorpresa sul quotato Monza (1-2). L'avvio di campionato però è stato deludente: appena 2 punti nelle prime 4 e la sensazione di una squadra che è solida dietro ma che fa una fatica tremenda a rendersi pericolosa. Serve cambiare marcia dopo la sosta per inseguire la permanenza in cadetteria.

Adesso è il momento di descrivere la Sampdoria che è retrocessa in Serie B dopo 11 anni e malgrado le difficoltà, per storia, tradizione e ambizione non può non puntare al ritorno in Serie A. Come allenatore è stato scelto un nome forte, Andrea Pirlo. Il tecnico bresciano ha iniziato la sua carriera da allenatore alla Juventus, dove ha perso lo Scudetto dopo 9 anni ma in una stagione difficile ha comunque condotto i bianconeri alla vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana e al 4º posto in campionato e all qualificazione in Champions League. Risultati che però non gli sono valsi la conferma e così dopo una stagione lontano dal campo a studiare è ripartito dal piccolo Fatih Karagumruk, in Turchia, guidato ad un buon 8º posto in campionato. In queste prime esperienze in panchina Pirlo ha dimostrato di credere, come scritto nella sua tesi per diventare tecnico, in un calcio offensivo, propositivo basato su molto possesso palla, fraseggio e baricentro alto, un calcio ragionato, ricamato. Ora il tecnico guiderà la Sampdoria e avrà come obiettivo la vittoria del campionato di Serie B e la promozione in Serie A. Il mercato gli ha consegnato una rosa giovane, con molta qualità e tecnica. Fari puntati su Matteo Ricci e Fabio Borini, pupilli del tecnico che li ha allenati in Turchia e li ha voluti anche in blucerchiato, Benedetti, Di Stefano e Delle Monache, cresciuti nel vivaio della Sampdoria e l'esterno spagnolo Pedrola, acquistato dal Barcellona. Il precampionato è stato ottimo con 6 vittorie in 6 amichevole, anche i primi impegni ufficiali sono stati positivi con la vittoria in Coppa Italia contro il Sudtirol ai calci di rigore e all'esordio in campionato sabato sera contro la Ternana che ha permesso alla squadra di annullare i 2 punti di penalizzazione. Poi però sono arrivate ls sconfitta casalinga con il Pisa, nella sfida tra Pirlo e Aquilani, geni del centrocampo e tecnici giovani, con un'idea di calcio dominante, seguita dal ko con il Venezia, il secondo consecutivo e dal pari di Cremona. Non è stato un inizio certamente esaltante per la Sampdoria chiamata a reagire se vuole lottare per la promozione.

Adesso è tempo di parlare dello Spezia. Nella scorsa annata i bianconeri militanti in Serie A e guidati da Gotti hanno trascorso il girone di andata in zona salvezza, con alcuni distacchi considerevoli sulla zona retrocessione. Tuttavia nella seconda metà di stagione l'Hellas Verona, fin lì autore di un inizio disastroso, ha iniziato a macinare punti, lo Spezia al contrario è calato, ha cambiato allenatore (Semplici) che non ha dato l'effetto sperato. Le due squadre così hanno concluso il campionato a pari punti e sono state costrette ad uno spareggio per determinare l'ultima retrocessa dove i gialloblù si sono imposti con un netto 3-1, hanno ottenuto la salvezza e condannato i liguri alla retrocessione in Serie B. Subito dopo il tragico epilogo di una stagione nefasta, a Giugno la società ha iniziato a progettare la nuova stagione e la pronta risalita in A. Come allenatore viene scelto il toscano Massimiliano Alvini mentre la rosa ha perso pezzi pesanti come Nzola, Gyasi e Bastoni ed è stata ritoccata con alcuni acquisti interessanti come i giovani Antonucci, trequartista dal Cittadella, Moro, attaccante del Sassuolo. L'inizio di stagione tuttavia non è stato incoraggiante: vittoria ai calci di rigore contro il Venezia in Coppa Italia, pari spettacolo con il Sudtirol (3-3) e due sconfitte di fila contro Catanzaro e Como. 1 punto in 3 partite, bottino magro ed insufficiente se gli Aquilotti vogliono aspirare alla promozione in Serie A.

Ora è il momento del Sudtirol: nella scorsa stagione gli altoatesini, neopromossi, per la prima volta in Serie B nella loro storia, hanno iniziato male il campionato ma con il cambio in panchina e l'arrivo di Pierpaolo Bisoli hanno completamente cambiato marcia, hanno iniziato a fare punti e a risalire la classifica passando dalla zona retrocessione alla zona playoff. Parliamo di una squadra pratica, pragmatica e operaia che attende, bassa e compatta, è molto fisica e concede poco agli avversari per poi ripartire in contropiede. Nella seconda metà di stagione i biancorossi hanno continuano ad ottenere risultati e hanno sempre stazionato in 3ª/4ª posizione e hanno conquistato una impensabile qualificazione in playoff. Nel torneo dopo stagione nel turno preliminare il Sudtirol ha battuto la Reggina 1-0 ed è così approdato in semifinale contro il Bari. La gara di andata ha visto il Sudtirol padrone di casa prevalere per 1-0, al ritorno i pugliesi, trascinati dall'entusiasmo di un San Nicola caldissimo hanno battuto 1-0 i biancorossi, eliminati dai playoff per la peggior posizione in classifica. Nell'ambiente altoatesino si è respirata delusione perché il cammino di è interrotto a un passo dalla finale ma anche consapevolezza e orgoglio di aver costituito un piccolo miracolo sportivo che, partito con l'obiettivo salvezza e dopo le difficoltà iniziali, ha ottenuto una lunga striscia di risultati e fatto sognare un'intera regione. L'epilogo resta negativo ma la stagione vissuta dai ragazzi di Bisoli è stata ottima, straordinaria e sono usciti dal campo a testa alta e tra gli applausi. A Giugno la società ha confermato il tecnico, l'intelaiatura, l'ossatura della squadra è rimasta sostanzialmente quella della scorsa stagione anche se ha perso qualche pedina importante come Zaro e Curto, che componevano la fisica e rocciosa coppia difensiva, Belardinelli e Fiordilino, mediani di centrocampo e Mazzocchi, importante nelle rotazioni in attacco. Al loro posto da sottolineare gli arrivi di due dei profili più interessanti della Serie C, il giovane difensore Cristian Shiba dal Pontedera e soprattutto l'attaccante Silvio Merkaj che compone con Casiraghi ed Odogwu un tridente scoppiettante e pesante. L'avvio di stagione è stato buono per il Sudtirol che ha perso solo ai calci di rigore contro la Sampdoria in Coppa Italia e ha iniziato il campionato con 10 punti (3 vittorie e 1 pari) nelle prime 4 gare, è ancora imbattuto ed è in piena zona playoff. Piccola sorpresa tra le statistiche con gli 8 gol fatti, tanti se si pensa lo scorso anno i biancorossi segnavano poco e 4 subiti, tanti considerando che le staffe du Bisoli ne prendono pochissimi. Una cosa è certa: il Sudtirol sarà anche in questa stagione una formazione tosta, rognosa e difficile da affrontare e candidata a essere ancora la sorpresa del campionato.

Altra formazione della lista, la Ternana. Nella precedente annata i rossoverdi hanno ottenuto una tranquilla salvezza al termine di una stagione travagliata con l'alternanza in panchina tra Cristiano Lucarelli e Aurelio Andreazzoli ed hanno visto sfumare per la seconda stagione i playoff.In estate come tecnico viene scelto Andreazzoli,ancora sotto contratto ma a causa di divergenze con la società il tecnico romano si dimette clamorosamente e al suo posto viene scelto nuovamente Lucarelli, che nel primo ciclo sulla panchina della Ternana aveva condotto il club alla vittoria della Serie C, della Supercoppa di Serie C e alla salvezza in Serie B. Dopo due estati di grandi spese, per costruire una rosa attrezzata e di livello, a Giugno il presidente Bandecchi, divenuto sindaco di Terni è costretto a cedere la società e l'imprenditore Guida. Nel mercato la nuova società spende poco, evita spese folli e investimenti ingenti prediligendo una linea di autofinanziamento e dando la sensazione di una stagione di ridimensionamento con l'obiettivo posto alla salvezza. La rosa costruita infatti non sembra così competitiva e l'inizio di stagione è stato molto difficile con 3 sconfitte nelle prime 3 gare di campionato e un pari contro il Bari per 0-0 a interrompere l'iniziale striscia negativa e a permettere alla squadra di conquistare il primo punto e di muovere la classifica. Dopo la sosta le Fere devono iniziare a macinare punti per restare in corsa per la salvezza.

L'ultima formazione di questa rassegna è l'ambizioso Venezia. Nella scorsa annata i lagunari, appena retrocessi dalla Serie A e guidati da Ivan Javorcic, hanno faticato molto ad inizio campionato e alla fine il tecnico è stato esonerato. Al suo posto la società ha nominato come nuovo allenatore Paolo Vanoli, che in carriera ha guidato le giovanili azzurre, raggiungendo una finale dell'Europeo U19, è stato assistente dell'Italia, del Chelsea e dell'Inter di Antonio Conte ed è poi passato allo Spartak Mosca, con cui ha fatto bene conducendo il club biancorosso alla vittoria di una Coppa di Russia ma poi a causa del conflitto russo-ucraino ha lasciato il club. Parliamo di un tecnico pratico, pragmatico che crede in un calcio difensivo, basato su attesa, fisicità, pressing alto  e ripartenze in contropiede. Così è stato scelto dal Venezia con la squadra penultima con solo 9 punti dopo 12 partite. Gli arancioneroverdi con il nuovo mister, dopo la sconfitta di misura subita con la Reggina, totalizzano 10 punti nelle successive 4 partite, e si portano fuori dalla zona retrocessione. La squadra chiude il girone d'andata al 16º posto con 20 punti. All'inizio del girone di ritorno con una serie di due vittorie ai danni delle dirette concorrenti Benevento e SPAL, entrambe col risultato di 2-1, i veneti si portano al di fuori della zona retrocessione diretta in cui erano ripiombati e continuano a macinare buoni risultati. Nel finale di stagione il Venezia si dimostra in ottima forma, esce dalla zona playout e grazie a larghe vittorie firmate Pohjanpalo i portano a centro classifica con la salvezza, divenuto obiettivo primario per come si era messa la stagione,raggiunto con largo anticipo. Nella penultima giornata i lagunari superano 3-2 il Perugia e giungono addirittura al 7º posto, in zona playoff, impensabile in alcuni momenti della stagione. Nonostante la sconfitta col Parma all'ultima giornata, il Venezia chiude il campionato in 8ª posizione con 49 punti e si qualifica incredibilmente ai playoff. Gli uomini di Vanoli perdono con il Cagliari di Ranieri al primo turno e vengono così eliminati. Stagione comunque positiva per il Venezia che dopo il difficile inizio con l'arrivo di Vanoli si è ripreso, ha risalito la classifica ed ha raggiunto addirittura la post-season. In estate la società ha confermato ovviamente il tecnico e praticamente l'intera rosa, sempre molto internazionale, con molti stranieri tra italiani, americani e nord Europa. A proposito è da sottolineare la permanenza del bomber Pohjanpalo, autore di ben 19 gol nella scorsa stagione e cercato da mezza Serie A, che comporrà una coppia tutta scandinava, vichinga con il nuovo acquisto Gytkjaer dal Monza. Tra i nuovi arrivati anche Altare dal Cagliari,che sarà la colonna difensiva. L'inizio di stagione è stato positivo per gli arancioneroverdi che sono usciti dalla Coppa Italia contro lo Spezia solo ai calci di rigore ma hanno iniziato molto bene il campionato: il Venezia ha conquistato 8 punti in 4 gare, frutto di 2 vittorie e 2 pari, sono ancora imbattuti e in classifica occupano la 4ª posizione. Sicuramente la squadra veneta sarà tra le più interessanti e lotterà per i playoff.

Ecco dunque la presentazione delle squadre di questa Serie B che su preannuncia divertente e ricca di emozioni e capovolgimenti di fronte. Non ci resta che viverlo e godercelo.



Articolo scritto prima della 5ª giornata.