Il campionato che da qui a dieci giorni prenderà il via sarà uno dei più strani di sempre per chiunque ma, soprattutto per le big, sarà per almeno due terzi della stagione un campionato all’incontrario, dettato dalle esigenze di calendario createsi per consentire lo svolgimento dei Mondiali in Qatar tra novembre e dicembre. Infatti, se normalmente siamo abituati a vedere nelle prime 5/6 giornate nei mesi di agosto e settembre, le squadre ancora in rodaggio alla ricerca della miglior forma fisica e delle chiavi tattiche, quest’anno, volenti o nolenti, saranno costrette a partire subito al massimo delle loro possibilità, in quanto sono convinto che solamente i punti nei testa a testa di maggio avranno un peso, soprattutto psicologico, maggiore rispetto a quelli ottenuti nelle prime 15 giornate. Al weekend del 4 settembre saremo già arrivati alla 5a giornata e fin qui saranno ancora ritmi accettabili, ma con la perdita di energie dovuta all’inizio dei gironi delle competizioni UEFA, anch’essi compressi in due mesi, ogni più piccolo errore potrà invece risultare pesantissimo. Guardando agli stereotipi del calcio italiano, che forse noi stessi troppe volte ci auto affibbiamo, secondo cui si pensa più a difendere e ripartire e dai ritmi certamente distanti da quelli mostrati dai top team europei, riusciranno le nostre squadre a reggere l’urto di una partenza mai vista prima? Vediamo a che punto sono le sei big.

Le milanesi: tra la seconda stella e lo spiraglio europeo - Tra tutti i sei maggiori club italiani, Inter e Milan sono quelli che potrebbero aver maggiori possibilità di far sentire la loro voce anche nell’Europa che conta, sia per il tipo di gioco, ormai consolidato per entrambe le compagini, sia per le dimostrazioni già date nella passata stagione, con i Nerazzurri che hanno tenuto testa a Real Madrid e Liverpool, finaliste, riuscendo quasi a ribaltare la sfida con i Reds, mentre i Rossoneri, per quanto la colpa non può essere attribuita completamente agli arbitri, hanno fatto delle buone prestazioni nel girone più ostico di tutta la scorsa edizione della Champions League e quest’anno potranno solo che migliorare. Partiamo proprio dalla squadra di Pioli che domenica ha giocato la prima amichevole, solo sulla carta, contro una squadra di alto livello andando a vincere al Velodrome contro l’OM. È stata l’unica amichevole che ho visto per intero, ma dalle immagini di questa prestagione giunta ormai al termine il Milan riparte con 2 certezze indiscutibili: la prima è la solidità difensiva, con Tomori e Kalulu che hanno ben figurato in tutte le uscite a parte qualche errore dettato forse dal contesto tranquillo delle partite, ma son sicuro che non accadranno in campionato. In più è tornato Kjaer dopo il lungo calvario, ci vorrà un po' perché possa ritornare quello di prima ma i minuti giocati in Francia sono un bel segnale, Gabbia non sembra convincere in pieno e la ricerca per centrale che completi il roster continua, poi in porta c’è semplicemente il miglior portiere della scorsa Serie A.

La seconda certezza corrisponde al nome di Olivier Giroud che fin qui ha mostrato di essere in gran forma e vuole mettere in chiaro quali saranno le gerarchie della stagione nonostante l’arrivo di Origi. Che si tratti di finalizzare l’azione della squadra, di spendersi nel corpo a corpo per trovare una sponda ad innescare gli esterni o essere a volte un po’ regista, l’ex Chelsea c’è e fa tutto bene con un’eleganza che secondo me gli è sempre appartenuta ma mai riconosciuta appieno. La combo Theo-Leao non è ancora al 100% delle loro possibilità ma sono comunque già molto impattanti, mentre la trequarti e l’esterno di destra sono rimasti senza un vero e proprio padrone, Rebic e Diaz devono ancora ritrovarsi, Messias e Adli hanno fatto vedere buone cose ma una stagione intera è lunga, per cui l’arrivo di De Keteleare potrebbe far svoltare questo Milan, certamente va inserito e testato senza chiedergli la luna, ma l’investimento pesante non è stato fatto casualmente. L’altra sponda dei navigli sta vivendo un’estate travagliata, partita con aspettative altissime sul mercato con Dybala e Bremer praticamente chiusi, sta andando sempre più in una direzione che ai tifosi non piace per nulla. L’arrivo di Lukaku, che comincia a ingranare solo ora, può compensare sulla carta quello mancato di Dybala per l’aspetto di far arrivare un grande giocatore, la permanenza di Skriniar, ancora in bilico, potrebbe compensare l’incredibile situazione sviluppatasi attorno a Bremer, ma il dissapore è reale nell’ambiente neroazzurro. L’addio a 0 di Perisic, le buonuscite riconosciute a Vidal e Sanchez, la persistente necessità di chiudere una cessione molto remunerativa, ancora non fatta e che potrebbe accadere da un giorno all’altro, per sistemare il bilancio sono delle ombre importanti su quest’Inter, a cui peraltro manca ancora un centrale difensivo anche con Skriniar in rosa.

L’acquisto di Asllani è stato un gran lavoro d’anticipo di Marotta che si è già assicurato il futuro del centrocampo neroazzurro per i prossimi dieci e più anni, se rimarrà, giocatore che seguo fin dalla primavera con l’Empoli e che credo sia anche più di regia e più mobile rispetto a Brozovic, anche quando avanza è pericoloso col tiro da fuori area e infatti è stato provato mezzala ed è diventato a tutti gli effetti la primissima riserva. Si è parlato anche di un possibile passaggio ad una difesa a quattro, di giocare con uno o due uomini ad agire dietro il riferimento offensivo ma sono convinto che il 3-5-2 rimarrà il dogma invariabile di Inzaghi, allenatore che difficilmente non sfrutta le sostituzioni durante le partite, ma che si troverà a far fronte alla notevole differenza tra i titolari e le riserve, Dzeko avanza sempre più con l’età, Correa e Mkhitaryan non credo saranno in grado di rendere come i loro titolari e in difesa le riserve quasi non esistono, è rimasta solo l’affidabilità di D’Ambrosio. In tutto questo continua a sfogarsi senza tregua la voglia di gol di Lautaro Martinez, non importa che competizione sia, lui sotto porta c’è, anche le statistiche non mentono, 65 reti nelle ultime 3 stagioni per uno che partiva anche come spalla di Lukaku, della new generation di punte solo due mostri come Mbappè e Halaand hanno fatto meglio, pecca ancora un po’ di freddezza e soffre il suo carattere molto forte ma è tranquillamente uno dei migliori 5 attaccanti a livello mondiale per i prossimi 10 anni.

Le romane: mine vaganti con la voglia di migliorarsi - Sessione di mercato estiva molto movimentata nella capitale con entrambe le società, stranamente anche Lotito, che stanno mettendo a segno diversi colpi importanti per soddisfare le richieste specifiche di due allenatori non poco esigenti per continuare a mantenere il passo delle grandi del nord e provare a infilarsi nei discorsi che possono valere un titolo, nazionale o europeo che sia. In casa Lazio si sta ancora completando la rivoluzione quasi totale della linea difensiva con le partenze per la scadenza del contratto di Luiz Felipe e dei due portieri e gli arrivi di Luis Maximiano e teoricamente a breve Provedel dallo Spezia a coprire la porta e di Mario Gila, Casale e Romagnoli come difensori centrali mentre rimane da risolvere la grana Acerbi, separato in casa con società e soprattutto tifoseria. Come evidenziato dalle amichevoli e facilmente prevedibile, l’incastro dei nuovi arrivati nei meccanismi di Sarri avrebbe avuto bisogno di tempo per assimilare i movimenti molto specifici richiesti dal tecnico e anche trovare l’intesa fra di loro in quanto non hanno mai giocato insieme, col Genoa che ne ha ampiamente approfittato nell’unica amichevole di un livello buono. Potrebbe ancora arrivare un terzino, specialmente a sinistra in caso di uscita di un Hysaj che non ha mai convinto, mentre è stato rinforzato notevolmente il centrocampo, all’uscita di Leiva, che si è riaccasato al Gremio, è corrisposta l’entrata del suo connazionale Marcos Antonio, non propriamente un vertice basso di centrocampo ma la sua buona tecnica già mostrata in precampionato e la sua dinamicità possono ben adattarsi a ricoprire quel ruolo svincolandolo magari da quello che è il classico regista nel calcio di Sarri. A completare la linea mediana con Milinkovic-Savic e in attesa di capire la situazione Luis Alberto, è arrivato Vecino, che con l’ex allenatore del Chelsea si era imposto durante la sua stagione empolese e sarà sicuramente un ottimo rincalzo sia se c’è da soffrire sia per agguantare il risultato all’ultimo mentre invece credo che questa sia la stagione in cui Basic può imporsi definitivamente come titolare, già quest’anno mi ha ricordato il primo Milinkovic, più grezzo e più di presenza fisica ma ha buon passo e un piede da non sottovalutare, simile anche a Rabiot. Davanti si sta continuando fare i conti con l’alternarsi di momenti di luce e di buio da parte di Felipe Anderson su tutti ma anche Zaccagni e Pedro, quest’ultimo ha anche l’età e gli infortuni che non lo agevolano, è forse proprio questa la principale zavorra della Lazio in alcuni momenti della stagione e l’inserimento di un tuttofare come Cancellieri servirà sicuramente per spaccare le partite o cambiare l’assetto tattico se inserito come vice Immobile, insieme a Milinkovic uniche garanzia di rendimento.

Entusiasmo a mille per la Roma di Mourinho, dopo la vittoria della Conference League bisogna fare un’importante step in avanti e le basi per farlo ci sono tutte e pure di livello, ma ciò non bastava allo Special One che insieme a Tiago Pinto sono riusciti a portare nella capitale giocatori di calibro internazionale quali Matic e Dybala. L’ex Juventus è un giocatore che ho sempre ammirato e le volte che l’ho visto dal vivo avevo più timore di lui che di Ronaldo, se non dovesse avere i soliti infortuni sarà un grande acquisto non solo dal punto di vista mediatico mentre il serbo, nonostante non sia più giovanissimo, porta esperienza, capacità di cambiare il ritmo di gioco e fisicità, ha sempre avuto grande considerazione da Mourinho e mai problemi fisici gravissimi o cronici, eccezion fatta per due mesi di assenza ormai tre anni fa, la sua presenza potrebbe mettere in ombra Cristante, duttile e molto apprezzato dal tecnico portoghese, ma con tre competizioni avrà spazio. L’arrivo di Wijnaldum per l’addio di Veretout porterà poi qualità tecnica, inserimenti a rimorchio, rapidità e, si spera, ulteriori gol, se non come al PSV almeno come dimostrato a Liverpool. La coperta in difesa è corta, oltre ai titolari c’è Kumbulla, che non convince, e lo stesso Cristante adattato, servirebbe un centrale più di passo e meno di posizione rispetto a quelli già in rosa mentre, come mostrato nelle amichevoli, le fasce funzionano, cambi gioco, triangolazioni, inserimenti, sono uno dei maggiori punti di forza. Spinazzola non è ancora tornato ad essere uno dei migliori laterali mancini al mondo ma finché c’è Zalewski a coprire il problema sussiste poco, a destra l’alternanza Karsdorp-Celik può portare i suoi frutti e alla lunga credo che il turco potrà avere la meglio, si tratta di un giocatore abituato con una linea a 4 ma che ha la gamba di gestire tutta la fascia e ha già mostrato buona tecnica e capacità di inserimento o di accentrarsi per concludere il cross dell’altro esterno, in stile Atalanta. Infine sembra rinato Zaniolo, a mio parere restare a Roma è la scelta migliore per riprendere quel percorso di crescita bloccatosi con il doppio infortunio al crociato quando era probabilmente il talento italiano più cristallino in circolazione.

Nord vs Sud: la situazione di Juventus e Napoli - L’ennesimo capitolo di questa sfida sociale, non solo calcistica, è stata l’offerta che la Juventus ha recapitato a Mertens, fortunatamente c’è chi conserva ancora dei valori e per cui i soldi non sono tutto e il belga fa parte di questa categoria, infatti ha rifiutato. Entrambe hanno le proprie situazioni spinose da risolvere, ma il tempo comincia a stringere e fra una settimana bisognerà aver trovato la stabilità necessaria per partire subito forte. Il Napoli sta vivendo un’estate tormentata ancor prima che iniziasse, con la tifoseria che già a fine scorsa stagione se la prese con De Laurentiis e anche con Spalletti, completamente senza motivo in quanto sarebbe il primo da ringraziare per la splendida stagione fatta dagli azzurri nonostante non sia arrivato lo scudetto tanto sognato quanto impronosticabile a inizio campionato. C’è stato un cambio generazionale con gli addii a 0 di Insigne, Mertens e Ospina, mentre Koulibaly ha almeno permesso l’ingresso di una quarantina di milioni nelle casse societarie che hanno permesso gli ingressi di Ostigard, buon rincalzo, Oliveira dal Getafe, che dovrà insidiare un Mario Rui reduce da un’ottima stagione e due giocatori che potremmo definire esotici tutti da testare nel campionato italiano, Kim Min-Jae e Kvaratskhelia, non conoscevo nessuno dei due ma dalle prime uscite amichevoli sembrano dare ottime risposte, sarà interessante seguirne il processo di crescita e ambientamento. È stato riscattato Zambo-Anguissa, saltato agli occhi di tutti per le prime prestazioni l’anno scorso e per aver portato caratteristiche che a Napoli e in generale in Italia mancavano, servivano e hanno impatto, che farà coppia con un giocatore sottovalutato e silenzioso, Stanislav Lobotka, un po' alla Kanté se si sta attenti dovunque si guardi lui spunta fuori, che sia per passare, per recuperare palla o per difenderla, c’è in ogni situazione, è infatti il primo giocatore del campionato scorso per percentuale di passaggi riusciti, il terzo della squadra per numero di passaggi a partita e il secondo per falli subiti in fase offensiva, a testimonianza che non si stacca mai dal pallone. Fabian Ruiz e Zielinski sono due casi complicati, il primo vuole andarsene ma non arrivano offerte e rischia di finire fuori rosa, per il secondo sembra che il West Ham abbia formulato una ricca offerta ma che lui non sia convinto della destinazione londinese, dal loro futuro e dalle loro scelte dipende molto dell’assetto tattico del prossimo Napoli. Sicuramente davanti però ci sarà Osimhen con, forse, Simeone come vice, dipende se la questione Petagna-Monza andrà a compimento, anche se negli ultimi giorni, dopo la rinuncia a Deulofeu, si sono intensificati e non poco i contatti con Raspadori, il quale ha chiesto la cessione al Sassuolo, che potrebbe ricoprire anche il ruolo di trequartista molto offensivo oltre che di falsa ala destra con dall’altra parte la coppia degli scontenti formata da Lozano e Politano, il messicano già l’estate scorsa aveva fatto trapelare di voler cambiare aria, sembrava dover uscire in questa sessione di mercato ma l’operazione di maggio non ha aiutato l’arrivo di offerte, l’ex Inter ha fatto discutere con qualche dichiarazione fuori luogo non autorizzata, ma anche per lui niente di concreto, nemmeno il Valencia di Gattuso, toccherà a Spalletti gestire al meglio questo ballottaggio.

La Juventus ha riacceso l’entusiasmo della piazza dopo una stagione deludente al 99%, con gli arrivi dei grandi profili Di Maria e Pogba, oltre che allo sgarro commesso ai danni dell’Inter mettendo a segno il colpo Bremer, probabilmente quello più importante di tutti. Con gli addii di Chiellini e De Ligt, la condizione fisica che comincia a scricchiolare di Bonucci, la mancanza di fiducia in Rugani e la mancanza di esperienza ad alti livelli di Gatti, per quanto dicono essere forte, un colpo importante andava piazzato in difesa e penso che meglio di Bremer non avrebbero potuto fare, la transizione da centrale di difesa a 3 a partner di una difesa a 4 non credo lo penalizzerà, potrebbe solo che fargli bene poiché essendo giovane fa meno fatica ad adattarsi e svilupparsi, chiosa finale su di lui, probabilmente la sua cessione alla Vecchia Signora dopo gli accordi già pronti con l’Inter rappresenta uno dei punti più bassi, i tifosi si augurano anche sia l’ultimo, del percorso di Cairo come presidente del Torino. Pogba per il momento sarà più uomo spogliatoio e il pericolo che l’infortunio possa ripresentarsi o aggravarsi quando rientrerà in campo è reale e pure elevato, per cui il centrocampo è nelle stesse condizioni critiche di prima. Ramsey ha rescisso e per Arthur al Valencia si è ai dettagli, Mckennie salterà le prime gare per infortunio, Rabiot non si capisce se sia considerato o meno nel progetto, rimangono Locatelli e Zakaria, possono giocare insieme ma sono anche simili per cui continua a mancare la regia e un significativo apporto di gol, spero vivamente che in questa situazione riescano a trovare spazio Miretti, Rovella e Fagioli, perché non bastano le parole, bisogna dimostrare che sui giovani ci si vuole puntare subito e anche per farli crescere e l’unico modo è farli giocare, se hanno talento emergeranno e mi sembra che quello non gli manchi. L’arrivo di un campione come Di Maria permetterà ad Allegri di poter esplorare nuove soluzioni tattiche, si è parlato di difesa a 3, difficile senza centrali, di un 4-4-2 dove però ancora manca una spalla/sostituto di Vlahovic, chiesto a gran voce Morata che sarebbe perfetto e, soprattutto quando Chiesa tornerà a pieno regime, un centrocampo a 2 con 3 esterni, mezzepunte o comunque giocatori d’inventiva alle spalle di Vlahovic a dargli sostegno, sicuramente vedremo diverse Juventus nel corso della stagione visto che Allegri non è uno che si fossilizza su un’unica possibilità. Oltre a Morata l’acquisto richiesto ormai da tre sessioni estive di seguito è quello di un regista, sembrerebbe sulla buona strada l’affare Paredes, al possibile ritorno in Serie A dopo le esperienze molto positive con Roma ed Empoli, anche se io persisto nel preferire la soluzione in cui sia Miretti a svolgere quel compito.

Insomma, per le nostre big c’è ancora del lavoro importante da fare e da portare a termine nel minor tempo possibile, perché fra poco più di una settimana ricomincia una nuova stagione e fino alla sosta di settembre sono previsti subito dei match davvero pesantissimi, per le milanesi ci sarà il derby già alla quinta giornata, per le romane avvio tranquillo in casa Roma, meno in casa Lazio che dovrà affronterà Inter e Napoli nelle prime 5 giornate, ambedue comunque in casa, Juventus e Napoli condividono le giornate dei big match, che vedranno però i partenopei costretti sempre alla trasferta, entrambe andranno subito nella ostica Firenze, ci aspetta un’altra stagione di grande calcio.