Già lo scorso campionato ci ha tenuti col fiato sospeso praticamente fino all’ultima giornata, almeno per quanto riguardava la corsa ai primi quattro posti e all’ultima piazza disponibile per la salvezza, e siccome la Serie A che partirà questo weekend si rivelerà ancor più equilibrata e combattuta su ogni fronte fino all’ultimo triplice fischio. In giro per il web a molti poco prima dell’inizio di ogni stagione piace dire la loro sulla probabile classifica finale della Serie A, così ho deciso anche io di dire la mia.

La zona retrocessione

Non andrò a dire esattamente ogni posizione con una squadra ma a fare un ragionamento più generale su chi rischia maggiormente di ritrovarsi in Serie B nel 2022/2023. Salernitana e Venezia le ritengo le principali candidate ad occupare i bassi fondi della classifica per quasi tutto il campionato, i Granata hanno una squadra molto più di sostanza che di qualità in tutti i reparti e l’innesto del solo Simy non potrà trascinarli alla permanenza nella massima serie, non ci è riuscito neanche con 20 e un bel gioco a Crotone, mentre gli altri arrivi dal mercato sono giovani promesse o giocatori da rivitalizzare, come Bonazzoli, che non rappresentano delle certezze su cui puntare ad occhi chiusi. I Lagunari invece hanno dimostrato già nella serie cadetta di avere uno stile di gioco collaudato e funzionale alla rosa a disposizione di Zanetti ma anche qui il mercato ha portato più scommesse, che non si possono sempre vincere tutte, rispetto alle sicurezze di cui invece una squadra giovane avrebbe bisogno. Per l’ultima squadra che andrà in contro a questo crudele destino vedo Spezia, Empoli, Verona e Sampdoria a giocarsi la salvezza. La squadra di Thiago Motta avrebbe le possibilità di conquistarsi la possibilità di giocare in A per il terzo anno consecutivo, ma vedo proprio la scelta dell’allenatore completamente sbagliata da parte della società in quanto va a rivoluzionare tutti i dettami tattici di Italiano ed è quasi all’esordio su una panchina di Serie A. I toscani guidati da Andreazzoli, alla sua seconda esperienza a Empoli, sono una squadra che a mio parere si sta muovendo molto bene sul mercato essendo andata a coprire le posizioni scoperte con giocatori che nonostante siano ancora giovani, vedi Luperto o Stojanovic, hanno una buona esperienza, il secondo ha anche disputato la Champions League con la Dinamo Zagabria, e potranno certamente avere un ruolo fondamentale nella corsa alla salvezza. Per quel che riguarda il Verona bisogna ammettere che gran parte dei risultati ottenuti nelle ultime due stagioni sono stati merito di Juric e ora che al suo posto c’è Di Francesco, che a me è sempre piaciuto anche alla Roma dove ha ricevuto più di qualche critica, non ho la certezza che salvarsi sarà così semplice, il mister ex Sassuolo non ha potuto impiantare il suo credo calcistico col 4-3-3 evolvibile in un 4-2-3-1, ma la conferma a titolo definitivo di molti protagonisti del campionato scorso, come Barak, Ilic o Magnani, nell’attesa di capire cosa accadrà a Zaccagni, sarà una grandissima manna dal cielo invece che assistere ad una rivoluzione della squadra. Sulla Sampdoria non ho sensazioni positive, un po’ come avevo col Parma la scorsa estate, dove poi ho avuto ragione, ma non a quel livello li, ritengo che a D’Aversa servirà ancora del tempo per far girare al meglio i suoi giocatori e trovare la giusta quadratura in difesa e nel mentre rischia di perdere punti che sarebbero potuti risultare fondamentali quando si faranno i conti dopo la 38esima giornata.

La terra di mezzo

C’è una fascia che va dal 14esimo posto al nono dove Bologna, Cagliari, Genoa, Sassuolo, Torino e Udinese si daranno battaglia per arrivare nella parte sinistra del tabellone, sono squadre che non rischiano di retrocedere ma non hanno neanche le forze per spodestare una delle nuove sette sorelle dalla zona valida per l’accesso alle coppe europee. Bologna e Cagliari sono squadre che giocano con stili differenti ma che sono più simili di quel che si potrebbe pensare, entrambe hanno un grande potenziale offensivo che però in questi anni non è riuscito da solo a fargli fare lo step in più per stare stabilmente tra le prime 10 della classifica. I Felsinei hanno due difensori centrali ruvidi e macchinosi e se dovessero perdere anche Tomiyasu, ipotesi che sta sfumando giorno dopo giorno, il reparto avrebbe bisogno di un innesto molto importante, i sardi invece giocano con la difesa a 3 ma già nello scorso campionato nemmeno Godin è riuscito a tenere in piedi la baracca, Walukiewicz sembrava poter essere alla stagione dell’esplosione ma si è ritrovato relegato in panchina, Ceppitelli tormentato dagli infortuni, Carboni che deve ancora maturare e Lykogiannis adattato a braccetto di sinistra e anche quest’anno rischia di non poter spingere sulla fascia a causa dell’arrivo di Dalbert dall’Inter, squadra che sembrava essere nel destino di Nandez ma successivamente ha frenato per puntare su Dumfries, questa telenovela ci accompagnerà ancora un po’ ma dovesse rimanere sarebbe come un nuovo acquisto e di quelli importanti. L’Udinese ha puntato sulla continuità confermando Gotti, ha perso due elementi chiave quali Musso e De Paul ma li ha sostituiti con un ottimo portiere di esperienza, Silvestri dal Verona e con la rigenerazione già l’anno scorso di un ex Juventino che si era un po’ spento al Watford, El Tucumano Pereyra, in più, sempre dalle sponde dell’Adige, è arrivato un esterno italiano molto promettente e che ha convito il mister nel precampionato, Udogie, manca sempre un attaccante di razza e sembra essere l’ennesima stagione da vorrei ma non posso per i Bianconeri. A Torino si aspettano tanto da Juric ma l’esordio in Coppa Italia ha confermato le difficoltà ancora presenti all’interno della rosa, manca un degno sostituto di Belotti, sia che rimanga sia che se ne vada, Mandragora si trova a reggere in piedi tutto il centrocampo nonostante l’abbondanza nel ruolo nessuno ha convito appieno il tecnico croato, sulla trequarti bisogna sperare nella buona condizione fisica di Pjaca e in difesa servirebbe un’altra pedina, anche come riserva, visto che attualmente ci sono solo Djidji e Rodriguez, i quali non rappresentano dei giocatori su cui fare affidamento. Il Sassuolo si appresta ad iniziare un nuovo ciclo con Dionisi, con Locatelli in partenza forse anche Boga la squadra perde sicuramente almeno una pedina cruciale e non si sa se sia in grado di sostituirla degnamente ma di sicuro la conferma di Berardi e le possibili consacrazioni di Raspadori e Scamacca aiuteranno a mantenere un buon piazzamento finale. Il Genoa è un po’ l’outsider di questo gruppetto, per la prima volta da anni mi trasmette delle sensazioni positive per l’inizio di stagione, sicuramente la conferma di Ballardini e il rinnovo di due grandi uomini come Pandev e Behrami ha aiutato lo spogliatoio a compattarsi, cosa complicata visto che di solito almeno metà rosa viene stravolta da Preziosi, ma io sono convinto che se il mister è rimasto è perché dopo un colloqui con presidente ha ricevuto rassicurazioni su come si muoverà sul mercato, per ora l’arrivo più importante è quello di Hernani, uno dei pochi salvabili nella stagione del Parma, in più c’è quel Kallon che piace tanto al tecnico ravennate. Insomma il Genoa potrebbe essere una delle sorprese di questo campionato.

Insieme al Genoa l’altra sorpresa, anche se ci si aspetta lo stesso molto da lei, è la Fiorentina di Vincenzo Italiano, squadra non ancora in grado di poter raggiungere un piazzamento europeo ma che sono sicuro porterà tanto entusiasmo ad una piazza esigente come quella gigliata. Il lavoro del mister ex Spezia si farà vedere in tempi brevi, giocatori come Castrovilli e Bonaventura ne trarranno grandi vantaggi, il primo si potrà ritrovare definitivamente dopo un buon inizio l’anno scorso seguito da un calo generale delle prestazioni mentre il secondo tornerà ad essere quello per cui il Milan investì 7 milioni di euro nell’estate del 2014, l’arrivo di Nico Gonzalez e il rientro dal prestito di Sottil congiunto alla volontà dell’allenatore di voler puntare forte su di lui porteranno freschezza, vivacità e saranno due spalle perfette per l’impalcabile Dusan Vlahovic, atteso per confermarsi ad alti livelli.

Le posizioni che contano e lo scudetto

Tra le sette squadre che più di tutte lotteranno nelle zone alte della classifica, le due romane le vedo leggermente più indietro rispetto alle altre, alla Lazio mancano ancora ufficialmente tutti i rinforzi e il precampionato ha fornito prestazioni mediocri non appena il livello si è alzato un minimo, Maurizio Sarri avrà ancora molto da lavorare prima di riuscire a imprimere nella testa dei suoi giocatori il suo credo, per la Roma di Mourinho credo ci vorrà un anno di rodaggio o transizione, manca una risorsa fondamentale come Spinazzola, bisogna capire l’approccio al calcio italiano di Vina e pure Karsdorp dovrà riambientarsi un minimo, la partenza di Dzeko si farà sentire e Abraham non riuscirà a non far rimpiangere un minimo il bosniaco. Piccolo excursus, Abraham non mi è mai piaciuto particolarmente come giocatore e non capisco come possa avere la stessa valutazione di Gosens, so che il paragone in campo non regge ma parlo solo a livello di valori di mercato. Tornando alla Roma Shomurodov per la cifra che è stato pagato è una forte scommessa che sono convinto si rivelerà vinta e diventerà il 12esimo uomo perfetto, non come Muriel a Bergamo ma dirà la sua in molte occasioni e il turnover per le tre competizioni lo favoreggerà ancora di più. Salendo in classifica rimane da occupare la posizione che nessuno di queste 5 squadre vorrebbe, il 5° posto, esclusi dalla Champions League 2022/2023 e con meno soldi in tasca. Atalanta, Inter, Juventus, Milan e Napoli sono tutte valide candidate allo scudetto, per la banda di Gasperini non c’è molto altro da aggiungere che non sia già stato detto in questi 5 anni ma dico solo che sarebbe il coronamento perfetto per un ciclo straordinario. Nonostante le partenze dolorose l’Inter è la squadra campione in carica e sarà chiamata dai propri tifosi a confermare il risultato finale dello scorso campionato, nessun acquisto colmerà mai la delusione e la funzionalità di Lukaku e Hakimi ma almeno ci si prova e Inzaghi era il migliore che potessero scegliere dopo l'addio di Conte. Sulla panchina bianconera torna una vecchia volpe come Max Allegri e a Torino si pensa già in grande ma c’è da valutare la permanenza di Ronaldo, il rinnovo di Dybala, la loro possibile convivenza anche con Chiesa e Kulusevski, chiamati a elevarsi al massimo livello possibile e Morata che copre un ruolo imprescindibile in questa Juventus, oltre al centrocampo dove c’è ancora da lavorare per trovare la coppia perfetta. Il Milan di Pioli vuole dimostrare di non essere stato solo l’illusione di un anno ma se possibile andare anche oltre, le possibilità ci sono, il mercato è stato il migliore amico del Diavolo, Tomori confermato, Florenzi in arrivo come alternativa anche offensiva, Pobega che spero rimanga visto che a gennaio servirà, l’arrivo di un’altra punta di razza come Olivier Giroud, giocatore che mi è sempre piaciuto moltissimo e sono contento di poterlo vedere all’opera nel nostro campionato e non dovesse arrivare un altro trequartista forse sarebbe anche meglio per permette a Brahim Diaz di sbocciare definitivamente. Infine abbiamo l’unica vera squadra underdog, per dirla all’inglese, il Napoli di Luciano Spalletti, mister che ha sempre fatto giocare bene le sue squadre sono convinto che in Campania riuscirà a fare molto bene anche senza rinforzi dal mercato, purché nessuno parta, davanti c’è tanta abbondanza, attualmente Insigne, Zielinski, Lozano e Oshimen partono titolari con Elmas, Mertens e Politano che scalpitano in panchina, abbondanza ma anche moltissima qualità alla quale si aggiunge quella di Fabian Ruiz a centrocampo se dovesse ritornare quello ammirato nel 2018/2019, il suo primo anno partenopeo con Ancelotti in panchina che lo sfruttava anche come quarto della sua linea di centrocampisti.

Insomma, una vera favorita al titolo ad oggi non c’è e anche in basso la bagarre sarà molto agguerrita perciò a noi non resta altro da fare se non goderci per tutto l’anno il campionato più bello del mondo, la Serie A.