Hellas Verona-Milan non è mai una partita banale, anche se il Milan è la squadra più forte del mondo e il Verona una società sull’orlo del fallimento, sulla sponda rossonera dei Navigli la trasferta di Verona è sempre temutissima.

LO STORICO DEI PRECEDENTI, DALLA FATAL VERONA AD OGGI 
Ma perché tutto questo clamore attorno a questa gara? Per chi ancora non ne fosse a conoscenza, il Verona è storicamente una bestia nera per il Milan, tanto da meritarsi nel corso degli anni il famoso appellativo di fatal Verona, i due episodi più ricordati sono lo storico 5-3 inflitto dagli scaligeri alla compagine all’ora allenata da Nereo Rocco nel maggio del 1973, pochi giorni dopo la finale di Coppa delle Coppe, motivo per il quale il Milan chiese il rinvio, non concordatogli, della gara, che costo al Milan lo scudetto della stella per un punto a favore della Juventus. Forse ancora più famosi sono i fatti accaduti nell’aprile del 1990, infatti il 22/04/1990 va in scena Verona-Milan, valevole per la penultima giornata di quel campionato, l’arbitro, il signor Rosario Lo Bello, tra l’altro figlio del direttore di gara del match giocatosi 17 anni prima, in mezzo a infinite polemiche, espulse fra le file Rossonere Alessandro Costacurta, Frank Rijkaard, Marco Van Basten e il mister Arrigo Sacchi, la partita termino 2-1 in favore del Verona e il Napoli ne approfittò per scavalcare il Diavolo in classifica e assicurarsi il secondo scudetto della sua storia all’ultima giornata battendo 1-0 la Lazio al Diego Armando Maradona.
Meno celebri ma comunque importanti, almeno per il Verona, sono i precedenti più recenti a partire da quello del 2013, anno del ritorno in Serie A dei Gialloblu dopo 11 anni, alla prima giornata arriva il Milan di Balotelli, schiantato da due colpi di testa di Toni che segnarono l’inizio della storia d’amore tra la scarpa d’oro 2006 e la città di Verona. Dal valore storico ancora più inferiore ma indelebili nella storia Gialloblu sono le due vittorie arrivate negli anni delle ultime due retrocessioni, la prima nell’aprile del 2016 con un gol di Siligardi su punizione al 95esimo minuto che ha portato avanti l’Hellas per 2-1, la seconda nel dicembre 2017 vittoria secca per 3-0 contro il Milan di Gattuso. Il 2015 invece ha sorriso al Verona a San Siro, in 9 mesi il Milan ha pareggiato due volte, la prima 2-2 con gol per gli Scaligeri di Nico Lopez nei minuti di recupero del secondo tempo e la seconda un botta e risposta, 1-1 con reti di Bacca al 52esimo e Toni su rigore 240 secondi dopo. Il precedente favorevole in trasferta più ricordato sulle rive dell’Adige è il 3-3 della stagione 1999/2000 con marcatura di Cammarata all’ultimo giro di lancette. Senza scordare il pareggio dello scorso campionato e quello nel girone di andata di questo.
Insomma, quando si incontrano l’Hellas Verona e il Milan, non si può mai stare tranquilli fino a quando l’arbitro non fischia tre volte, sarà cosi anche domani? Cerchiamo di dedurlo vedendo come due squadre si avvicinano alla partita.

IL VERONA PER PROSEGUIRE SULL’ONDA DELL’ENTUSIASMO
I pareggi con Genoa e Juventus e le vittoria contro Parma e Benevento hanno dato nuova verve ad un Verona tornato a casa malconcio dalle trasferte di Bologna, Roma e Udine. Anche gli infortuni non avevano aiutato il gruppo di Juric, ma da quando la maggior parte dei giocatori sono tornati a disposizione si può notare che, almeno sulla carta e anche grazie alla sessione di mercato invernale, la squadra è abbastanza lunga e presenta in ogni ruolo alternative valide che quando giocano non fanno rimpiangere i titolari e, anche se in teoria il livello dei giocatori è medio-basso, il merito va dato all’encomiabile lavoro svolto dal tecnico croato, molto bravo anche a turnare i suoi uomini e a gestire le energie. Si è passati dall’avere problemi a trovare 11 titolari nella prima metà della stagione, dove comunque i risultati sono sempre arrivati a dover escludere pilastri dello scorso campionato come Lazovic, superato da Dimarco o Veloso, che soprattutto a causa degli infortuni ha lasciato spesso il posto alla giovane rivelazione Ilic.
Il Verona scenderà in campo probabilmente con la formazione tipo, Silvestri tra i pali, Ceccherini centrale con Dimarco centrosinistra e uno tra Gunter/Dawidowicz/Lovato/Cetin/Magnani come centrodestra, ci tengo a spendere due parole su Giangiacomo Magnani, difensore che già mi piaceva quando arrivò al Sassuolo tre estati fa, si è un po’ perso tra Reggio Emilia e Brescia ma quest’anno ha trovato le condizioni ideali per esprimere al meglio il suo strapotere fisico, visibile anche nello stacco aereo e la sua capacità di costruzione dal basso. Sugli esterni Faraoni e Lazovic, non dovesse giocare quest’ultimo Dimarco scalerebbe esterno e ci sarebbe un difensore in più, i due interni saranno uno tra Veloso e Ilic, non cambia molto, sarà sempre una regia magistrale e uno più di sostanza tra Tameze e Sturaro, che non ha affatto sfigurato contro la Juventus. In avanti i due gioielli Barak e Zaccagni alle spalle di Lasagna.
I pericoli principali del Milan arriveranno dalle fasce, a sinistra si costruisce con le giocate di Zaccagni per le sovrapposizioni di Dimarco e Lazovic, a destra si conclude con gli inserimenti di Faraoni e la fisicità di Barak, attenzione anche alle respinte corte, i centrocampisti Gialloblu sono ottimi tiratori da fuori area, Veloso in primis. A Benevento si è sbloccato anche Lasagna, un problema in più per Romagnoli e compagni visto che è un attaccante che vive di momenti di fiducia e quando viene lanciato in profondità diventa quasi inarrestabile.

IL MILAN PER RISCATTARE UN PERIODO NEGATIVO
Per quanto il pareggio contro l’Udinese non possa far piacere alla Fossa dei Leoni, io mi trovo assolutamente d’accordo con quanto scritto da Zardoronz nel suo ultimo pezzo. Una sconfitta ti fa sentire male, ti demoralizza, mentre un pareggio in rimonta allo scadere del tempo di gioco può addirittura darti una scossa mentale enorme e il Milan ne avrebbe bisogno visto che ha vinto una sola gara delle ultime 6 fra tutte le competizioni. C’è la scusante che da 3 settimane giocano ogni 3 giorni, che Ibrahimovic si è fatto male e che fino a dicembre si sono spese moltissime energie, però c’è anche un gruppo unito, che crede nelle idee del proprio allenatore e che non molla mai, anche se alla fine il rigore è stato frutto di una follia pura si Stryger Larsen. Per i Rossoneri la partita col Verona rappresenta uno snodo cruciale della stagione, se dovessero vincere direbbero che loro per lo scudetto ci sono ancora e potrebbero tirarsi su moralmente anche in vista della doppia e affascinante sfida dal sapore europeo contro il Manchester United di Solskjaer. L’infortunio dell’ultim’ora di Rebic si aggiunge alla lista degli indisponibili piena di nomi illustri e complica ulteriormente la vita a Pioli, già costretto a rinunciare a pilastri quali Calhanoglu, Bennacer e Ibrahimovic.
Davanti a Donnarumma dovrebbe esserci la difesa titolare che ritrova Calabria ma potrebbe perdere Kjaer per turnover in favore di Tomori, giovane difensore arrivato a gennaio in prestito dal Chelsea, rapido, aggressivo e preciso negli anticipi di qualsiasi genere. I due di centrocampo saranno l’inamovibile Kessie e uno tra un Tonali mezzo acciaccato e Meité, il peggior acquisto di Maldini, autore del fallo realizzato da Eriksen ai quarti di finale di Coppa Italia e protagonista di 45 minuti da incubo contro l’Atalanta, faceva già fatica col Torino, sinceramente non capisco le ragioni che hanno spinto Maldini a volerlo prelevare dai Granata. Sulla trequarti Krunic sembra in vantaggio sul giovane Brahim Diaz, prospetto interessante ma ancora un po’ acerbo e lateralmente Hauge dovrebbe fare le veci di Rebic a sinistra mentre a destra c’è il solito ballottaggio tra Saelemaekers e Castillejo. Il ruolo di prima punta verrà affidato, per forza di cose, a Rafael Leao, che non trova la via della rete da poco meno di due mesi, l’ultima sua firma sul tabellino dei marcatori risale al 9 gennaio nel match contro il Torino.
Se le fasce del Verona creano pericoli, quelle del Milan oltre a produrne una quantità almeno pari, quest’anno hanno fatto anche uno step in più riuscendo a bloccarne in un numero maggiore rispetto al campionato scorso. La fisicità abbinata alla velocità di Leao potrebbero creare diversi grattacapi a rudi difensori Scaligeri, così come l’inventività e le giocate dei tre dietro alla punta.

Verona-Milan non sarà mai una partita come tutte le altre e speriamo che anche domani ci regalino un bellissimo spettacolo calcistico.