Ieri a Istanbul alle ore 18:00, tra doverose premiazioni ai medici danesi e ai migliori giocatori della passata stagione, il grande calcio internazionale è tornato a farci emozionare tramite i sorteggi della UEFA Champions League. Andremo a vedere girone per girone quello che Branislav Ivanovic e Michael Essien hanno formato estraendo le palline dalle urne. C’è da dire che con la vittoria della Ligue 1 del Lille, della Serie A dell’Inter, della Liga dell’Atletico e dell’Europa League del Villareal, la prima fascia non era proprio delle migliori degli ultimi anni e ciò ha comportato che, a causa della divisione dalla seconda alla quarta fascia tramite il coefficiente UEFA per club, in seconda fascia si trovassero molte big e papabili vincitrici finali come il Paris Saint–Germain, il Real Madrid, il Barcellona o la Juventus e l’abbinamento con un’altra top mondiale come il Bayern Monaco o il Manchester City era elevatissimo. Tutto sommato alle italiane non è andata malissimo, può sempre andare meglio, ma ci arriveremo.

Partiamo dunque dal Girone A, il girone con i valori assoluti più elevati che si potessero combinare insieme per ogni fascia. Per la gioia di molti che lo pensavano, non sarà necessario aspettare maggio per vedere Manchester City e Paris Saint-Germain affrontarsi, la sorte infatti ha deciso di mettere a confronto le due principali pretendenti alla vittoria finale fin dalla fase a gironi, per entrambe ogni anno c’è lo stesso ritornello che circola “Vedrai che questo è l’anno buono, se non la vincono quest’anno non la vincono più” e forse, almeno per i parigini, il momento è davvero arrivato. In estate sono riusciti a costruire uno degli 11 titolari più forti che il calcio abbia mai visto, con l’arrivo di Donnarumma, Wijnaldum e Messi a parametro zero, anche se a zero è un parolone, mentre l’unica vera spesa per il cartellino di un giocatore è stata fatta per Hakimi dall’Inter, il quale va a coprire l’unica posizione che, dopo l’addio di Florenzi, inspiegabilmente non riscattato a mio modo di vedere, era rimasta scoperta, bisogna ancora trovare la quadra difensiva ma l’attacco gira già a meraviglia, le prime gare di Ligue 1 dimostrano entrambi i punti. Il Manchester City invece ha portato a termine l’acquisto di Jack Grealish dall’Aston Villa in cambio della cifra record per un giocatore inglese di 117 milioni di euro, può fare sia la mezzala un po' trequartista tipo De Bruyne sia l’ala del tridente offensivo, manca ancora la punta chiesta a gran voce da Guardiola che non si accontenta del solo Gabriel Jesus e, dopo che Kane ha annunciato la sua permanenza al Tottenham, nelle ultime ore si è sbloccata la trattativa per l’arrivo di Cristiano Ronaldo. Sul portoghese però c’è da fare una considerazione, per quanto averlo in squadra non potrà mai essere un male per nessuno, in questa situazione va solo ad aumentare la concorrenza in un ruolo che vede già presenti Sterling, Foden, e Grealish, in quanto Ronaldo, come già espresso con Sarri sulla panchina della Juventus, di fare il centravanti non ci pensa proprio anche se credo che Guardiola qualche esperimento lo farà. Le possibilità di vittoria finale degli Sky Blues sono molto elevate ma, come disse lo stesso guardiola in un’intervista di ormai quasi cinque anni fa “The history is the history, and the history speaks for itself, and speaks that for a long time we weren’t in Europe, ad it’s counts a lot. Maybe in ten years people talking about Manchester City is one of the candidate to win.” Tradotto in soldoni, anche se sei qualitativamente inferiore, il Champions League se hai una storia gloriosa alle spalle conta perché a volte il dio del calcio ti aiuterà e a noi questo manca, magari dopo dieci anni a questi livelli le persone ci considereranno come candidati alla vittoria, il percorso attualmente è a metà, che possa bastare? Il Club Brugge in partenza sembra la vittima sacrificale, nonostante qualche individualità di rilievo come il giovane De Kateleare, l’esterno Noa Lang arrivato a titolo definitivo dall’Ajax, giocatore molto interessante e i sempre presenti Vormer e Vanaken, anche la qualificazione allo spareggio per gli ottavi di Europa League sembra dura da raggiungere in quanto dalla terza fascia è stato pescato il Lipsia, squadra che si è rafforzata con l’arrivo di André Silva e la conferma di Angelino, nonostante le partenze di Konate e Upamecano, sostituiti seguendo la linea verde della continuità con gli acquisti di Simakan, ex obbiettivo del Milan e Gvardiol dalla Dinamo Zagabria come fatto anche per l’allenatore, infatti dal Salisburgo è arrivato Jesse Marsch, da anni nell’universo Red Bull e possibile rivelazione in panchina. La vittoria finale sembra quasi impossibile ma se per caso riuscissero a passare i gironi sarebbe già una grande impresa ma a quel punto nulla sarebbe precluso.

Altro girone pesante e il primo che riguarda un’italiana è il Girone B, nel quale, dalla quarta fascia è finito il Milan, la squadra di Pioli ha dimostrato di poter compiere grandi imprese ma pure di essere fragile quando mancano i pezzi grossi come Kessié, passare il turno sarà molto complicato visti gli avversari che ora vedremo, ma i Rossoneri non regaleranno nulla a nessuno in nessun campo. La testa di serie è l’Atletico Madrid del Cholo Simeone fresco campione di Spagna, in questa squadra già prima del calciomercato tutto girava alla perfezione, se in più riesci ad aggiungere al tuo meccanismo perfetto un direttore d’orchestra che diventa anche un meraviglioso solista come Rodrigo De Paul, non puoi non puntare all’obbiettivo più grande. È arrivato anche Cunha dall’Herta Berlino, lo vedo molto come un incognita tutta da testare sui grandi campi e all’adattamento allo stile non comodissimo dell’Atleti, in più si aspetta la definitiva consacrazione ai livelli più alti del calcio internazionale dell’acquisto più costoso della storia Rojiblanca, Joao Felix, che viene da due stagioni passata tra l’infermeria e prestazioni convincenti solo a tratti, tra tutte le squadre nominate più e più volte come possibili vincitrici, l’Atletico forse passa un po’ in secondo piano ma probabilmente è anche più forte delle due stagioni in cui ha raggiunto la finale e sarebbe il giusto premio all’encomiabile lavoro svolto da Simeone, dal suo staff e dalla dirigenza, dove tra l’altro il ruolo di direttore sportivo è ricoperto da Angelo Berta. La big arrivata dal POT 2 è il Liverpool di Klopp, rosa che perde una pedina importante come Wijnaldum e non viene sostituita mentre l’unico acquisto è Konaté dal Lipsia per cercare di limare i problemi difensivi che hanno caratterizzato la passata stagione dove mancavano pure Joe Gomez e Van Dijk causa infortunio, perciò alla fine rimane la stessa squadra che schiaccia gli avversari col pressing asfissiante e gli scambi veloci tra i suoi fantastici attaccanti. Infine c’è il Porto, dal quale il Milan sta cercando di comprare Jesus Corona per la fascia destra, è un giocatore come Florenzi, può fare sia l’esterno e all’occorrenza il terzino, più offensivo dell’ex Roma, non segna molto ma sforna una quantità innumerevole di assist, senza di lui i portoghesi perderebbero una pedina fondamentale e difficilmente sostituibile in un paio di giorni a fine mercato con un giocatore dello stesso livello e che assicurerebbe lo stesso rendimento, i Dragoes sono in lotta col Milan per il terzo posto e sognano di fare un altro sgarro ad una big dopo aver eliminato la Juventus agli ottavi lo scorso anno.

Il Girone C è uno dei due gironi, insieme al G che vedremo successivamente, definiti cuscinetto per la mancanza di una big, evidentemente la presenza di Ajax e Borussia Dortmund non è sufficiente, io invece trovo che questi siano i gironi più affascinanti per due ragioni, la prima è che non c’è una netta disparità tra i valori delle quattro squadre quindi verrebbero fuori sempre match equilibrati e molto combattuti mentre la seconda è che da questi gironi potrebbero qualificarsi per le fasi successive delle squadre che non ci si aspetterebbe di vedere così avanti nella competizione, che acquisirebbero sempre più entusiasmo e non avrebbero nulla da perdere, le vere e proprie outsider, un po’ come il Monaco nell’edizione 2003-2004, arrivato in finale passando il girone come prima ma con un solo punto in più della terza ed eliminando ai quarti il Real Madrid grazie alla regola dei goal in trasferta dopo un totale di 5 a 5. In questo girone abbiamo lo Sporting Club, campione di Portogallo e che non ha fatto grandi manovre estive se non l’aggiunta di molti giovani dalla Primeira Liga da far crescere e maturare, sono curiosissimo di vedere come impatterà col grande calcio internazionale Pedro Goncalves, 23 reti l’anno scorso e già 3 marcature nelle prime 3 giornate di questo campionato. La favorita alla vittoria del girone è il Borussia Dortmund che ha perso Sancho ma ha confermato Reinier in prestito dal Real Madrid e soprattutto ha fatto, a mio parere, un colpaccio anticipando tutte le big europee e assicurandosi le prestazioni di Donyell Malen in cambio di 30 milioni di euro, cresciuto tra Arsenal e PSV Eindhoven e con la cui prima squadra ha collezionato 55 reti e 24 assist in 116 gare, non male per essere un classe ’99, non ha un gran fisico, sfrutta più la velocità per dribblare gli avversari o scappare in profondità per poi fare spesso la scelta giusta, tiro in porta o passaggio vincente. Il BVB presenta anche un nuovo allenatore, l’ex tecnico del Monchengladbach Rose, che sembra essere l’uomo giusto per portare nuovo lustro e altri trofei nella bacheca degli Schwarzgelben. L’Ajax poi è una squadra che in Europa ha sempre avuto un ruolo importante, quattro trionfi tra Coppa dei Campioni e Champions League, una semifinale due anni fa e una finale di Europa League 4 stagioni fa, l’ossatura della rosa è rimasta molto simile con la sola cessione importante di Promes, tornato allo Spartak Mosca e sostituito da un giocatore che ha fatto molto rumore, l’ex capitano del Feyenoord Berghuis, in più un giovane di prospetto non poteva mancare così per 11 milioni dal Copenaghen è arrivato il 19enne Daramy, ancora acerbo ma è in una delle migliori scuderie mondiali dove poter sbocciare già ad alti livelli. Chiude il girone il Besiktas che per provare a passare agli ottavi si affida all’esperienza di Ghezzal, Teixeira, Topal, Vida e del bomber belga Batshuayi, attenzione anche al portierino del 2000 Destanoglu, lotterà con Gunok, appena arrivato dal Basaksehir, per una maglia da titolare ma alla lunga potrebbe spuntarla.

Il Girone D vede protagonista l’Inter che ha pescato, per il secondo anno consecutivo, Real Madrid e Shakthar, oltre che alla novità Sheriff Tiraspol. Sulla carta la qualificazione sembra essere più alla portata, nonostante ci ricordiamo come proprio gli ucraini siano stati gli artefici dell’eliminazione della Beneamata lo scorso anno pareggiando 0 a 0 l’ultima gara del girone, nonostante le partenze di Hakimi, Lukaku e Conte, l’arrivo di Inzaghi e di suoi uomini di fiducia come Correa potrà portare freschezza e un gioco più piacevole da vedere grazie anche alla classe dell’unico plus rispetto agli anni con Conte ovvero Calhanoglu, trequartista che l’ex mister della Lazio sta adattando a giocare come mezzala di regia e inventiva anche in zona goal, esattamente come molti si aspettavano, un’evoluzione alla Luis Alberto. A Madrid invece sono giorni di fermento per il possibile arrivo di Mbappé, ma intanto Ancelotti in queste prime giornate di Liga sta rivitalizzando giocatori che sembravano cause perse quali Hazard e soprattutto Bale, la difesa senza Varane e Ramos ha grossi black-out all’interno dei 90 minuti e questo è l’aspetto fondamentale sul quale Carletto dovrà lavorare molto, Nacho non è al livello dei partenti ma c’è sempre quando chiamato in causa a fare il gioco sporco, Militao deve dimostrare di valere i 50 milioni investiti nel 2019 e Alaba deve ancora integrarsi alla perfezione nonostante abbia già fatto vedere di poter essere il principale baluardo della retroguardia delle Merengues, se tutto si aggiusta, il Real per la vittoria finale va sempre considerato. Nonostante tutti siano esaltati da questo Shakhtar, nel turno preliminare contro il Monaco ho visto una squadra in grossa difficoltà difensiva anche per le qualità non proprio eccelse dei singoli e davanti ci si è dovuti affidare al simbolo Marlos, qualche talento c’è come il già noto Trubin e Mudryk che, con l’aiuto della fortuna e del piede di Aguilar, ha regalato la qualificazione al 114esimo minuto di gioco. Lo Sheriff, per quanto sia brutto da dire, probabilmente farà solo presenza, ma la voglia di andare contro ogni pronostico, di rappresentare il proprio paese e farsi notare anche agli occhi dei più superficiali potrebbe spingerli a strappare punti nelle gare più ostiche, occhi ad Adama Traoré, che non è quello del Wolwerampthon ma in 8 gare di qualificazione ha messo a referto 4 goal e 2 assist.

Sul Girone E non c’è molto da dire, Bayern Monaco e Barcellona nettamente più avanti rispetto alle altre, i Bavaresi hanno sopperito all’addio di Alaba con l’acquisto di Upamecano ma il punto debole resta quello del terzino destro, Pavard non convince appieno ed è infortunato, manca il sostituto perciò per ora va adattato Kimmich anche se ormai è quasi sprecato in quella posizione, rimangono lo stesso tra i principali candidati per il trionfo. Successo che al Barca manca da sei stagioni, la scelta di continuare con Koeman è stata la più corretta che si poteva fare visti comunque i risultati accettabili anche sul piano del gioco della scorsa stagione, il mercato ha portato gli acquisti che servivano, un centrale che risponde al nome di Eric Garcia e sempre dal Manchester City la punta, Aguero, il quale però era venuto per giocare con Messi, finito a Parigi e che ora sembra voglia rescindere il proprio contratto, dovesse accadere sarebbe una tragedia visto che ne Depay, ne Griezmann e meno ancora Braithwaite riuscirebbero a farne le veci, probabilmente per tornare a vincere dovranno aspettare ancora un paio di stagioni. Abbiamo poi il Benfica, arrivato dai play-off dopo aver sofferto e sconfitto il PSV Eindhoven, difficile che riesca a strappare il pass per gli ottavi, dovrà concentrarsi più sul difendere il terzo posto e lo spareggio per la fase ad eliminazione diretta dell’Europa League dall’arrivo della Dinamo Kiev, che proverà a fare meglio rispetto ai tre punti soltanto guadagnati nella scorsa edizione contro Juventus, Barcellona e Ferencvaros, che però almeno gli valsero i sedicesimi della seconda competizione europea per importanza.

Passiamo al girone dell’Atalanta, il Girone F, dove andrà in scena il remake della finale di Europa League della scorsa edizione tra Villareal e Manchester United. I Reds come ogni anno presentano una squadra dal talento e dalle potenzialità sconfinate ma anche un incredibile capacità di farsi del male da soli, basti pensare ai tre punti regalati in Turchia al Basaksehir l’anno scorso che sarebbero potuti valere il passaggio del turno cercato poi disperatamente in una rimonta negli ultimi dieci minuti della gara decisiva col Lipsia da 3 a 0 a 3 a 2, sono certamente i favoriti per passare come testa di serie del raggruppamento, ma pure alzare al cielo la coppa non è così impossibile per la banda di Solskjaer. Il Villareal si appresta a cominciare la competizione con un entusiasmo alle stelle per la vittoria del loro primo titolo in assoluto dopo aver battuto la seconda squadra più grande del calcio mondiale guidati dal re dell’Europa League Unai Emery, che fa fare ai suoi uomini un gran lavoro di pressing in fase di non possesso per poi verticalizzare velocemente e affidarsi all’inventiva di Gerard Moreno o Chukwueze, da sottolineare anche il lavoro in fase di mercato del ds Antonio Cordon, riuscito a portare nella Comunidad Valenciana l’ex Betis Mandi a parametro zero, ha riscattato Foyth dal Tottenham, sempre dall’Inghilterra ma dalla Champions e più precisamente dal Bournemouth ha preso l’ottimo esterno Danjuma Groeneveld e infine l’attaccante Boulaye Dia dal Reims, che già in queste prime battute della nuova stagione ha provato ha farsi notare ma il margine di miglioramento c’è ed è importante. Dalla quarta fascia è arrivato lo Young Boys, alla sua seconda partecipazione alla fase a gironi della competizione, la prima la ricordiamo per aver sfidato la Juventus, il Valencia e anche in quella occasione finì col Manchester United, non dovrebbero creare grandi problemi ai bergamaschi, da tenere sott’occhio il terzino destro Hefti, l’attaccante 20enne Mambimbi e, dovesse rimanere e non approdare alla Sampdoria, il centrocampista Aebischer, mediano o interno a due di sostanza ma anche di qualità, le sue presenze sul tabellino dei marcatori non mancano mai nell’arco della stagione e spesso manda a rete i compagni con lanci in profondità o verticalizzazioni improvvise.

Arriviamo all’altro girone definito facile, il Girone G nel quale, a parte il Siviglia che l’Europa la conosce come le sue tasche, per una delle altre tre pretendenti all’altra piazza disponibile per gli ottavi, sarà vero motivo d’orgoglio visto che non si tratterebbe di un avvenimento tanto frequente, il Lille non li raggiunge dalla prima e unica volta durante l’edizione 2006-2007, il Salisburgo non ha mai superato la fase a gironi e il Wolfsburg, dopo essere sparito un paio di anni e aver rischiato la retrocessione fino all’ultimo secondo, vorrebbe emulare l’impresa di raggiungere i quarti di finale come nell’annata 2015-2016. I Wolfe generalmente giocano sull’onda del 4-3-3 il cui obbiettivo è far arrivare il pallone in mezzo all’area di rigore a Weghorst e di li in poi state tranquilli che la rete arriverà, sua o su sua sponda, lo dimostrano le 96 partecipazioni dirette ai goal del Wolfsburg in 3 stagioni tra tutte le competizioni. Lille che si presenta come campione di Francia ma dopo aver perso molti protagonisti della vittoria in patria quali Maignan, Luiz Araujo e Soumaré, sostituito con il mediano 19enne André Onana proveniente dall’Amburgo e ancora da svezzare a livelli così elevati. Il Salisburgo ha invece perso il suo giocatore più importante, Daka passato al Leicester per 30 milioni e in Inghilterra lo ha raggiunto anche Mwepu, acquistato dal Brighton per 23 milioni di euro. Escludendo i soliti arrivi dalla filiale del Liefering, per chi ancora non sapesse come agisce la Red Bull nel calcio, lo invito a leggere questo pezzo, https://vivoperlei.calciomercato.com/articolo/szoboszlai-e-la-colonia-rb-futuri-campioni-in-serie-a, le entrate sono rappresentate dal 17enne attaccante centrale Simic, dall’ex difensore centrale del Rakow Czestochowa Piatkowski e dall’ex Boca per metà italiano, in centrocampista Nicolas Capaldo, lui è quello che mi intriga più di tutti avendolo già visto giocare qualche volta con la casacca degli Xeneizes.

Concludiamo con il Girone H, forse quello più scontato di tutti che vede Chelsea e Juventus candidate al passaggio del turno, i Blues sono i campioni in carica e anche loro favoritissimi per replicare il successo tenendo conto del fatto che la squadra è rimasta praticamente invariata e a loro sono stati aggiunti Lukaku e manca solo qualche dettaglio per Koundé del Siviglia, Abramovich dunque punta su giocatori giovani ma già affermati che vadano a creare una corazzata che possa restare al top del livello in tutte le competizioni per molti anni e che già quest’anno vedo come i possibili vincitori insieme all’Atletico Madrid. La Juventus, seguendo il discorso di Guardiola di prima e le ambizioni della società, è da considerare ogni anno come papabile vincitrice e il ritorno dell’allenatore che l’ha portata in finale due volte in tre anni può solo che fare bene, nonostante l’addio di Ronaldo sia un gap difficilmente ricolmabile. A chiudere il girone e questa analisi su ogni squadra ci sono lo Zenit, che vorrà provare a non ripetere la campagna fallimentare della passata stagione andando ad insidiare almeno un po’ i due top team e conquistare gli spareggi di Europa League mentre c’è un graditissimo ritorno di una squadra storica, il Malmo che torna alla fase a gironi dopo cinque anni di assenza e scarsi risultati, gli Himmelsbatt sono saliti alla ribalta sul finire degli anni ’70 raggiungendo la finale di Coppa dei Campioni nel 1978-1979 poi persa contro il Nottingham Forest, in panchina attualmente siede Jon Dahl Tomasson, i milanisti se lo ricorderanno bene e in squadra ci sono altre due vecchie conoscenze della Serie A, l’ex sampdoriano poi passato al Werder Brema Moisander e il capitano Anders Christiansen, autore di una breve parentesi da gennaio 2015 a gennaio 2016 con la maglia del ChievoVerona, con cui ha raccolto solo 5 gettoni tra campionato e Coppa Italia. La loro esperienza unita a quella di Ola Toivonen basterà per fare una degna figura?
Solo il tempo saprà darci una risposta a tutte le domande, ma una cosa la sappiamo già ora, pure quest’anno la UEFA Champions League ci regalerà grandi emozioni.