Il 2020 è finito, come vuole la tradizione giornalistica, televisiva e di carta stampata, sono state stilate numerose formazioni ideali dell’ultimo anno solare, e non solo. Già, perché la morte di Maradona ha aperto il solito dibattito su chi fosse più forte. Lui o Pelé? Lui o Messi? La prima cosa che mi è saltata agli occhi però è stata l’assenza nei paragoni con Cristiano Ronaldo. Quando si parla di Diego Armando, i raffronti scontati sono sempre stati quello con il rivale Pelé e quello con la Pulce argentina, a più riprese apostrofato come suo erede diretto vista la somiglianza non solo fisica, ma anche tecnico/tattica. Possibile che nessun giornalista, nell’eterna diatriba tra i giocatori più forti del mondo, in questo dualismo così insensato si sia dimenticato di inserire anche il fenomeno portoghese? Ovvio, quando si parla dell’ultimo ventennio, il dualismo è scontato per la maggior parte di lettori e giornalisti, dopo tutto, chi altri ha trionfato così innumerevoli volte nell’ambito premio dato da France Football, Il Pallone d’Oro, a parte la Pulce e CR7? Notate bene, ho detto insensato e un motivo c’è, tra l’altro, motivo che si ricollega ad un precedente mio scritto sull’assegnazione del premio appena citato, ma che andrò ad approfondire poco più avanti.
 
France Football e il Dream Team del secolo.
Quasi a voler rendere omaggio alla scomparsa di Diego Armando Maradona, la celebre rivista francese ha deciso di stilare una formazione speciale che racchiudesse i più grandi campioni di sempre, della storia del calcio. I nomi esclusi sono illustri, certamente non si poteva fare una squadra con 24 elementi titolari. Da George Best a Van Basten, da Roberto Baggio a Francesco Totti, da Baresi a Cannavaro, passando per i vari Eusebio, Bobby Charlton, Di Stefano, Passarella, Thuram, Zidane, Iniesta, Nesta. Insomma, i giocatori non considerati in questa formazione sono innumerevoli e tutti di pari livello a quelli inseriti nell’11 ideale della storia del calcio. È possibile non vedere nemmeno un olandese della mitica nazionale Orange capitanata da Cruijff? La rivista ha ritenuto di si, e si è cimentata in un fantasioso 343 in stile Zemanlandia. In porta il mito, l’unico portiere capace di vincere il Pallone d’Oro, estremo difensore dell’Unione Sovietica, Lev Jasin, sulla sua figura si è eretto una vera e propria leggenda, con esattezza non si sa nemmeno quanti gol abbia subito in carriera. La difesa composta da Paolo Maldini, uomo record vivente con cinque Champions, cinque Supercoppa UEFA, due Coppe Intercontinentali ma zero palloni d’oro, Franz Beckenbauer, leader difensivo del Bayern di Monaco e della vecchia Germania Ovest, vincitore di due Palloni d’Oro oltre che di innumerevoli competizioni nazionali ed europee, Cafu, terzino che fece le fortune di Roma e Milan. A centrocampo Lothar Matthaeus, capitano della prima Germania unificata vincitrice del Mondiale disputato in Italia nel 1990 e Pallone d’Oro nello stesso anno, Xavi, centrocampista universale del Barcellona più forte di sempre, cresciuto nella cantera catalana, con la maglia blaugrana vince tutto, non è da meno con la maglia della sua nazionale con la quale conquista due Europei e un Mondiale. Completano la linea mediana del campo, due giocatori che con quel ruolo poco hanno a che vedere, Maradona e Pelé. Era impossibile tenerli fuori da questa formazione visto il terminale offensivo deciso per questa occasione, Messi, Ronaldo (il fenomeno, quello vero), Cristiano Ronaldo.
Da parte mia, se dovessi scendere in campo contro una squadra simile a questa, valutando un 11 che possa impensierire e forse battere quello della prestigiosa rivista francese, potrei ipotizzare questa formazione.
Per la porta il ballottaggio è aperto, se penso alla mia infanzia, la scelta ricadrebbe tra uno di questi giocatori: Oliver Kahn, icona tedesca, ha trionfato in qualsiasi competizione che ha disputato ad esclusione della Coppa del Mondo; Peter Schmeichel, protagonista del glorioso Manchester UTD di Sir Alex Ferguson, e capace di vincere da assoluto protagonista gli Europei di calcio nel 1992 con la sua Nazionale, la Danimarca (chi è troppo giovane per conoscere questi due portieri appena citati, apra youtube e si faccia un po’ di cultura a riguardo); Gigi Buffon, non credo servano parole per descrivere il portiere più longevo del nostro campionato. Per il mio spirito patriottico, scelgo Gigi Buffon. Al contrario della rivista francese schiero una difesa a quattro, partendo da sinistra Roberto Carlos, Ronald Koeman, Franco Baresi, Javier Zanetti. A centrocampo Falcao, Pirlo e “Le Roi” Platini. Tridente d’attacco quasi a tinte Orange, con un tocco di verde; George Best, Johan Cruijff e Marco Van Basten.  
È realmente possibile stilare la formazione più forte di tutti i tempi? Proverò a dare una risposta più avanti.
 
Giovanni Terenziani – La formazione del secolo: Messi e CR7 sono indivisibili
Sono sincero, l’articolo scritto dal blogger bianconero Giovanni mi ha dato modo di riflettere sul significato dello stilare una formazione migliore relativa ad un periodo ristretto di tempo. Al contrario della rivista francese, nell’articolo si prende in considerazione un lasso temporale di vent’anni, e ispirandosi al recente Global Soccer Award appena assegnato a Dubai, che ha visto trionfare Cristiano Ronaldo, muove la sua riflessione dalla citazione dello scrittore colombiano Nicolas Gomez Davila “soggettivo è quel che un solo soggetto percepisce, oggettivo quel che tutti i soggetti percepiscono: perciò sia l’oggettività che la soggettività possono essere tanto reali quanto fittizie”. Stila la sua personale formazione del nuovo secolo, paragonando per ogni ruolo i migliori giocatori che hanno calcato i campi di calcio nel recente passato. Questo il suo 433: Buffon; Dani Alves, Cannavaro, Sergio Ramos, Zambrotta; Xavi, Pirlo, Iniesta; Messi, CR7, Drogba, allenato ovviamente da Guardiola
L’articolo ha suscitato molto interesse, e i commenti si sono susseguiti, ovvio alla fine è lui stesso che chiede di trovare un’altra formazione anche migliore che potrebbe battere la sua, e allora mi sono divertito ad immaginarla. Certo è difficile trovare un undici più forte di questo, eppure credo che la formazione che vi presenterò ora, potrebbe competere e forse battere la sua.
Se Giovanni muove le basi della sua squadra dal temibile Barcellona, io sono dell’idea che non aver citato nemmeno un giocatore dell’Inter vincitrice del triplete è un vero e proprio sacrilegio. A parte questo, ritengo anche che alcuni giocatori inseriti nella sua formazione, vanno in contrasto tra loro, e spesso sarebbero al centro di diversi litigi nel campo. Vi immaginate realmente fraseggiare CR7 con Messi? Oppure Zambrotta come terzino sinistro? Poi, a centrocampo sicuramente ha inserito tre profeti del pallone, persone abili a impostare il gioco, con una visione del campo a 360°, ma resta pur sempre una squadra slegata, tra l’altro, un CR7, mal si sposerebbe con il famigerato tiki taka del mister Guardiola. Ci tengo a sottolineare sempre una cosa però, qui si parla di fantascienza, e allora nella mia formazione ideale parto dall’allenatore. Ancelotti in panchina con il suo 4312 che all’occorrenza diventa un 4321 (famigerato schema ad albero di Natale), in porta Iker Casillas, vincitore di tre Champions, svariati titoli e coppe nazionali, due Europei e un Mondiale con la propria Nazionale. In difesa, terzino sinistro Paolo Maldini, di lui ho già scritto precedentemente (credo che un giocatore che ha vissuto due decadi nel calcio ai massimi livelli, non vada mai escluso da nessuna formazione ideale), terzino destro Maicon, una furia nell’Inter del triplete, un motore perpetuo sulla fascia destra, autore di stagioni e prestazioni fuori dal comune con la maglia dell’Inter; al centro della difesa non possono mancare due leader unici nel loro reparto, Alessandro Nesta e Carles Puyol, il primo ha portato in trionfo la sua Lazio sul finire degli anni ’90, e successivamente è stato un punto di riferimento della difesa rossonera, vincendo campionati e due Champions League, per il secondo vale il discorso fatto per Xavi e Casillas, tre Champions, due Supercoppe Uefa, un Mondiale e un Europeo con la Nazionale, oltre a svariati titoli e coppe nazionali. A centrocampo la faccenda si fa dura, come poter battere la linea mediana schierata dal collega Giovanni? Forse un’idea l’avrei, avendomi preso tre dei migliori giocatori dell’ultimo ventennio che solo per un’assurda teoria non hanno almeno un Pallone d’Oro a testa, decido di schierare El Cuchu Cambiasso, regista sul vertice basso della mediana, la sua visione di gioco, la sua abilità nel marcare e nei contrasti, lo hanno reso senza dubbio uno dei migliori degli ultimi 20 anni; al suo fianco il capitano del Liverpool di mille battaglie, Steven Gerrard, abile sia in fase propositiva che in quella di marcatura, dotato di un tiro potente e preciso; a completare il reparto, un uomo capace di vincere quattro Champions League con tre squadre diverse, sostanza e qualità al servizio della squadra, l’olandese Clarence Seedorf. Come poter battere il tridente d’attacco di Giovanni? Semplice, Zizou Zidane, diventato grande con la Juventus, trasformatosi in leggenda con il Real Madrid, autore di uno dei più bei gol che una finale di Champions possa ricordare, abile nello stretto, con una visione di gioco straordinaria; Francesco Totti, capitano/bandiera della squadra per la quale ha sempre giocato e tifato, squadre come Milan e Real Madrid avrebbero fatto follie per lui, ma ha preferito l’immortalità della città eterna, tra i giocatori italiani più forti di tutti i tempi; Luis Nazario de Lima Ronaldo (il fenomeno, quello vero), il classico giocatore che una volta servito al piede, non lo prendevi più, è stato il giusto mix di quello che oggi troviamo in CR7 e nella Pulce, insieme a Zizou, resterà sempre il giocatore che avrei voluto in qualsiasi situazione.
In questo gioco di paragone con la squadra di Giovanni, ovviamente ho provato a schierare un 11 totalmente differente, come se si dovessero scontrare sul campo. Purtroppo, non ho potuto inserire altri giocatori che ritengo tra i più forti degli ultimi 20 anni, sono infatti rimasti a casa nomi del calibro di Lampard, Ronaldinho, Ibrahimovic, Javier Zanetti, Samuel Eto’o, Lahm, Muller, Neuer, Pique. È proprio questo che mi fa riflettere su quanto ha decretato la rivista francese e su quanto ha scritto il mio amico Giovanni. È realmente possibile stilare una sola formazione più forte?
 
Esiste veramente una sola squadra più forte?
Sono due giorni che provo a fare una sola formazione più forte degli ultimi vent’anni, eppure resto sempre insoddisfatto. Non riesco a trovare una quadra precisa, un equilibrio che non sappia di follia, un modulo alla Oronzo Canà qualsiasi che pur di schierare tutte le punte in squadra, butta nella mischia ogni giocatore a disposizione, insomma, un po’ come si faceva al vecchio Winning Eleven. I criteri utilizzati da France Football non mi sono mai piaciuti, o meglio, negli ultimi anni hanno perso di credibilità. Mi spiego meglio. Negli ultimi 20 anni sono state disputate altrettante edizioni della Champions League, ed hanno visto trionfare 10 differenti squadre: 5 edizioni il Real Madrid, 4 edizioni il Barcellona, 3 edizioni il Bayern Monaco, 2 edizioni Milan e Liverpool, 1 edizione Inter-Porto-Chelsea-Manchester Utd. Nello stesso arco di tempo, sono stati disputati: cinque Mondiali di calcio, vinti rispettivamente da Brasile, Italia, Spagna 2010, Germania, Francia; cinque Europei, vinti da Francia, Grecia, due volte Spagna, Portogallo; Sette Coppa America, vinta da Colombia, 3 volte Brasile, due volte Cile, Uruguay.
Spesso, il trofeo assegnato dalla nota rivista francese veniva assegnato ad uno dei giocatori che si era distinto non solo nel proprio campionato, bensì anche a livello internazionale, con la propria squadra di club e con la nazionale. Stando a tutte le vittorie qui sopra snocciolate, credo che l’alternanza avuta nell’assegnazione del trofeo non abbia rispecchiato i valori in campo delle competizioni su citate. Soprattutto negli ultimi 10 anni, si è voluto creare appositamente un dualismo insensato, senza voler realmente rispecchiare ciò che il campo aveva decretato. Tralasciando i casi di Xavi, Iniesta e Puyol, veri trascinatori del Barcellona vincitore di quattro champions, due europei e un mondiale, fa strano che l’anno in cui l’Inter fece quello straordinario triplete, non vide nessun suo giocatore nemmeno sul podio, così come nella stagione 2013, quando Frank Ribery trascinò la squadra Bavarese alla conquista di campionato e Champions.
Ora, abbandonando questa mia eterna critica mossa nei confronti del premio e della rivista stessa, sono arrivato ad una magra conclusione. Non credo assolutamente che in 20 anni possa esistere una sola formazione tipo, troppe squadre hanno trionfato, e ancor più giocatori hanno reso questi trionfi possibili. Non solo, ci sono persone che hanno rinunciato alla gloria eterna e a qualche coppa in più, per poter restare nella propria città natale, e diventare così immortale agli occhi del mondo intero. Prendete ad esempio il caso di Francesco Totti. È unanime il pensiero secondo il quale, se fosse stato al Real Madrid, al Milan o al Barcellona, avrebbe vinto non solo la Coppa dalle grandi orecchie, bensì anche un pallone d’oro. E allora lo si può escludere da una formazione ideale? Io non credo, e da laziale lo avrei sempre voluto in qualsiasi formazione.
Vi chiederete: e quindi dove vuoi arrivare? Semplice, a stilare non solo una formazione ideale, che ho già fatto, bensì quattro.
Sì, avete capito bene, quattro formazioni ideali degli ultimi 20 anni. Una solo italiana, una europea, una sudamericana.
Top 11 Italia: (4312) Allenatore Carlo Ancelotti; Buffon; Maldini, Nesta, Cannavaro, Zambrotta; De Rossi, Pirlo, Camoranesi; Totti, Pippo Inzaghi, Vieri.
Come si può tristemente notare, sono tutti giocatori che hanno fatto la fortuna dei propri club e della Nazionale nella prima decade degli anni 2000. Non credo che ad oggi ci siano dei giocatori validi come quelli, che in buona parte, ci hanno fatto trionfare al mondiale.
Top 11 Sudamericana: (433) Allenatore Oscar Tabarez; Allison; Marcelo, Samuel, Thiago Silva, Javier Zanetti; Cambiasso, Mascherano, Ronaldinho; Neymar, Ronaldo, Messi.
Come immaginabile è il trionfo del duo Argentina/Brasile, sebbene restano fuori giocatori che negli ultimi anni hanno fatto la gloria di club come Barcellona, PSG e non solo. Cavani, Luis Suarez, Sanchez, El Kun Aguero, tutti giocatori esclusi ma senza un apparente motivo vista la loro vena realizzativa.
Top 11 Europea: (3412) Allenatore José Mourinho; Casillas; Puyol, Sergio Ramos, Rio Ferdinand; Lahm, Gerrard, Scholes, Beckham; Zidane; Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic.
Un giusto mix tra forza bruta e tecnica sopraffina. Una linea mediana fatta di sostanza, ma soprattutto di tanto fiato a disposizione della squadra. L’attacco è pura fantascienza, Zizou che ispira e lancia due come CR7 e Zlatan, avrebbe fatto la fortuna di qualsiasi allenatore.
 
Purtroppo, come detto nella top 11 sudamericana, ci sono innumerevoli giocatori che avrebbero ancora meritato di essere annoverati tra i migliori calciatori degli ultimi 20 anni, e quindi, siccome mi sento buono d’animo, farò la top 11 degli esclusi. Si, avete capito bene, degli esclusi, come quando eravamo piccoli e a giocare erano solo in dieci, ma a disposizione si era in 14. Chiamo Mario, chiamo Giuseppe, chiamo Carlo… Emanuele mi spiace, sei fuori, però se trovi altre persone, fai una tua squadra e ce la giochiamo. E quindi, per voi, un’ultima formazione.
Top 11 degli esclusi: (433) Allenatore Pep Guardiola; Neuer; Roberto Carlos, Thuram, van Dijk, Maicon; Yaya Touré, Seydu Keita, Juninho Pernambucano; Eto’o, Drogba, Salah.
Incredibile ma vero, anche in questo caso gli esclusi restano illustri, ma ora basta.
Credo di aver espresso in modo abbastanza esaustivo il ragionamento per il quale non ritengo possibile stilare una sola formazione ideale né del secolo né degli ultimi 20 anni. 
 
Giovanni, spero leggerai questo mio articolo visto che è stato pensato e scritto soprattutto per dare una risposta al tuo. Ricordati la mia formazione, quella che vorrebbe sfidare la tua, te la riscrivo qui sotto e ti saluto:
Casillas; Paolo Maldini, Nesta, Puyol, Maicon; Gerrard, Cambiasso, Seedorf; Zidane, Totti, Ronaldo (il fenomeno, quello vero).
 
E.D.M.