Appena 13 giornate di campionato ed essere già ad un bivio decisivo. Questo è lo strano destino del Napoli, chiamato già domani a rispondere presente contro un Torino affamato di punti per chiudere al meglio un annata passata sulle montagne russe. Gattuso ha completamente ribaltato l'inerzia di una stagione che con Ancelotti si stava compromettendo irrimediabilmente, ha vinto addirittura la Coppa Italia, ha superato brillantemente un girone di E.L che aveva tante insidie ma il tasto dolente è quello relativo al passo in campionato. Non tanto per i punti, che comunque sono 23 e che permettono di essere agganciati pienamente a quel quarto posto che il Napoli deve per forza agguantare (anche qualcosa in più secondo me) ma i dolori nascono se analizziamo a fondo queste quattro sconfitte maturate SUL CAMPO dagli uomini di Ringhio. Sassuolo, Milan, Inter e Lazio, queste le squadre che hanno battuto i "Ringhio boys" e la conclusione è troppo facile da fare: contro le squadre d'alta classifica ha sempre perso (Roma a parte)! Se con Inter e Sassuolo ci si può consolare con la prestazione, con milan e Lazio la sconfitta è stata netta, a tratti ai limite dell'umiliante e questo non va bene. La cosa che più mi fa storcere il naso è la continua mancanza di mordente che gli azzurri palesano ormai da troppo tempo. È quasi buffo dire che questa è una squadra allenata da uno che dello spirito ne ha fatto un mantra che lo ha condotto a vincere praticamente tutto col Milan, eppure è proprio così. Il Napoli non sa "sporcarsi le mani", appena qualcosa va storto non sa rituffarsi nella partita e cambiarla, per questa squadra o è tutto rose o fiori o è uno strazio. Gattuso per questo può finire sul banco degli imputati ed è pure giusto anche se io tutto posso pensare di Rino, meno che non trasmetta rabbia ai suoi ragazzi, semmai è la squadra che fatica a recepire questi messaggi. Oltre a ciò ci sono evidenti limiti di alcuni giocatori che stanno fornendo prestazioni altamente insufficienti ormai da mesi,in primis i due terzini. La squadra azzurra la reputo fortissima ma sulle fasce è davvero carente, se penso ad un Milan con Calabria e soprattutto Hernandez, ad un Inter con Hakimi e Young, alla stessa Roma che ha in Spinazzola un giocatore decisivo, mi viene da pensare che Giuntoli abbia commesso un gravissimo errore a non prendere almeno un terzino di prima qualità. Di Lorenzo ormai è la controfigura del bel giocatore ammirato gli scorsi 2 anni di A, mai pungente avanti e una continua sciagura dietro mentre su Mario Rui inutile soffermarsi: basti vedere il secondo gol della Lazio per esprimere un giudizio. Ma il vero dilemma in casa azzurra ha le sembianze di Fabian Ruiz! È inspiegabile il calo clamoroso dello spagnolo: lento, impacciato con la palla, a corto di idee e sempre più uomo dannoso per la manovra. Il sottoscritto adora Fabian fin dalla sua fragorosa esplosione con la maglia del Betis e questa venerazione è aumentata al primo anno stupendo in maglia partenopea. Ad un certo punto, l'ascesa (di quello che per me è ancora oggi uno dei centrocampisti più illuminati d'Europa) non solo si è arrestata ma ha subito una decelerazione inesorabile. Chiaramente in una mediana a due gioca fuori ruolo ma anche a tre nel suo habitat da mezzala ha fatto fatica, sono davvero curioso di vedere come si evolverà questa situazione perché per me questo non è il vero Fabian ma il gemello scarso, non può essere eppure ad oggi è così. Chiosa finale sull'altro grande aspetto che sta ammazzando il Napoli: le assenze! Inutile dire che le assenze le hanno avute tutti, è una ovvietà, perciò ognuno piange le proprie. È impossibile non considerare però che al Napoli manchi ormai da 40 giorni (e ne avrà ancora) l'uomo designato da Gattuso per il definitivo salto di qualità della sua squadra, che poi sarebbe il finalizzatore principe della manovra: Victor Osimhen! Voluto talmente tanto da Gattuso da aver fatto carte false per prenderlo, il nigeriano è quello che permette al Napoli di essere mortale in profondità oltre ad avere la dote innata di aprire corridoi per i compagni, per me l'ex Lille è il vero uomo che sposta gli equilibri in questa squadra ma tutti sottovalutano ciò. Se poi aggiungiamo anche l'infortunio della divinità Dries Mertens, ​​che oltre ad essere guida è l'uomo che con i colpi di genio ti risolve le partite abbiamo fatto tombola. Finita? Macché, pure Koulibaly ne avrà per un mese, di conseguenza è facile prevedere il crollo a picco di tutta l'impalcatura difensiva. Una chiusura di 2020 decisamente in salita per Gattuso, il Napoli ha tutte le potenzialità per fare un campionato di vertice, ma oltre a recuperare tutti i pezzi, deve acquisire consapevolezza nei propri mezzi.
Quale occasione migliore di dimostrarlo contro la Juve nella partita che al 99% verrà rigiocata?...