Recitava un detto: "ci sono uomini, ominicchi e uomini di m...." (dai su, avete capito insomma). Pensando alla situazione rinnovi in casa Milan mi è venuta in mente questa espressione per descrivere a cosa corrispondono esattamente i protagonisti dei rinnovi più caldi in questo preciso momento: Alessio Romagnoli e Franck Kessie. La situazione è completamente agli antipodi e per certi versi inspiegabile, perché chi aveva il posto fisso e veniva trattato come una divinità al 99.9% saluterà la truppa mentre chi a poco poco è stato messo in naftalina a recitare la parte del comprimario rinnoverà al 90%. Questione di ambizione diranno gli altri ma io a questa favoletta ho smesso di crederci dopo aver visto con quanta rapidità Gigio Donnarumma ha perso il sorriso a Parigi nonostante giochi nella squadra più ricca e nel team più infarcito di fuoriclasse che esista al mondo. Non ci ha messo neanche 2 mesi per rimpiangere l'affetto, la centralità che aveva in un Milan che comunque stava tornando a grandi passi ad avere un progetto sportivo ed economico di primissimo piano ma era certo che il cimentarsi nello stesso club di Messi, Mbappe, Neymar non gli avrebbe fatto rimpiangere ciò che evidentemente aveva dato per scontato: il calore del popolo!
Tutti sappiamo che in quella trattativa solo uno ha avuto quel che voleva: ​​​​​​Mino Raiola! Si è preso una ricca commissione dal Psg per aver spostato il suo assistito gratis e della felicità del ragazzo chissene, l'importante che aumenti il conto in banca. E il film si sta ripetendo con George Atangana, agente del sempre più ex "presidente" Franck Kessie. Eppure bastava solo dosare le parole e non uscirsene con quella sparata di fine Luglio degna del più grande Giuda Iscariota: "torno a Milano e sistemo tutto, voglio essere legato al Milan a vita". Caro Kessie, puoi prendere in giro chi vuoi ma occhio a giocare con i sentimenti dei tifosi, fai molta attenzione a giocare con un pubblico che ti ha osannato a ripetizione, che ti ha accolto 21enne come un figlio, che ti ha sostenuto quando per quasi 3 stagioni sei stato più dannoso che utile alla causa, eppure tu ci hai preso in giro. Bastava tacere, potevi dire "siamo in trattativa ma ancora non so se resto" e non dare mandato al tuo agente (smettiamola di far passare i giocatori come innocenti) di chiedere un contratto da 10 e dico DIECI MILIONI ANNUI, roba da far accapponare la pelle e purtroppo non siamo in un programma comico. Dieci milioni all'anno li prende un giocatore che ti fa vincere campionati, Champions e mantiene un rendimento costante per anni, non un calciatore che ha giocato in maniera eccellente un solo anno ma che a conti fatti ha condotto la sua squadra ad un solo secondo posto. 
È chiaro che l'agente di Kessie abbia già l'accordo con qualcuno, è lampante. La sua richiesta folle ha lo scopo di ricevere un no secco dal Milan, perché perfettamente consapevoli del fatto che dirigenza e proprietà abbiano riso di gusto di fronte ad una richiesta inaccettabile per poi condurre il suo assistito nel nuovo club. Si parla di Tottenham con Conte che lo avrebbe espressamente richiesto ma la pista che sempre più si sta facendo largo è quella che conduce al solito, immancabile Paris Saint Germain. Nonostante le smentite di rito, a Leonardo il profilo di Kessie piace da impazzire e secondo fonti autorevoli ci sarebbe pronto un contratto pluriennale da quasi 12 milioni a stagione. ​​​​​​Mi immedesimo per un attimo nei panni di un tifoso del Psg e penserei "è vero che Kessie da me arriva a costo zero, è vero che noi siamo il club più ricco del mondo ma se arrivo a dare a Kessie dai 10 ai 12 milioni annui ora ho capito perché non vinciamo mai la Champions League". Prendo due esempi indicativi: gli stipendi di Jorginho e Goretzka, due tra i centrocampisti migliori degli ultimi 3-4 anni di calcio internazionale e mi accorgo che il mediano del Chelsea che in 3 anni ha vinto una Champions League, un Europa League, una supercoppa Europea, un europeo da assoluto leader con l'Italia guadagna appena 6 milioni fino al 2023. Calza anche l'esempio del tedesco, indiscusso pilastro della macchina da guerra Bayern che nel 2020 ha recitato la parte del protagonista assoluto nel treble calato dai bavaresi di Flick e anche in questo caso si parla di cifre che pareggiano "le richieste di Kessie" in quanto Leon percepisce 10 milioni annui. 

Potrei scomodare altri mostri sacri ma questi due esempi bastano, e ora la domanda sorge in maniera naturale: "Kessie cos'ha a che spartire con un Jorginho o un Goretzka?" Nulla, assolutamente niente. Atangana ha scambiato i soldi per noccioline ma dovrebbe scendere dal mondo delle favole e presentare alla società il rendimento del suo assistito in questi quattro anni e non chiedere uno stipendio da top player fatto e finito. Sarei un ipocrita a parlare solo male di Kessie, è indubbio che sia stato il miglior giocatore del Milan nella passata stagione e che la sua perdita sarebbe il triplo più grave rispetto a quella patita con Donnarumma e Calhanoglu. 
Alle sue caratteristiche fisiche e atletiche ha aggiunto anche grandi dosi di qualità e dal primo lockdown in poi si è affermato come uno dei centrocampisti box to box più impattanti d'Europa. A tutto ciò ha mostrato la solita freddezza glaciale dagli 11 metri, skills che gli ha permesso di chiudere con addirittura 13 gol il torneo scorso. Il matrimonio con il Milan sarebbe proseguito sull'onda del gran momento personale e del club, il Milan poteva contare su un interprete che si stava consacrando definitivamente e Kessie poteva maturare ancora di più nella sua comfort zone, ma I giocatori di oggi dopo un anno fatto decentemente sono soliti avanzare pretese economiche da sbattere la testa al muro. A Kessie il Milan sta già stretto, già si sente in diritto di poter aspirare a top club (il Milan non lo è?), eppure ha dimenticato quando il Milan per tre anni non ha saputo che pesci prendere con lui provandolo ad offrire a chiunque? Pensavamo che con Donnarumma e Calhanoglu sarebbe finita questa manfrina ma Kessie ha fatto anche peggio, perché almeno gli altri due non hanno mai lanciato messaggi d'amore così chiari come ha fatto lui. Vogliamo parlare poi del rendimento avuto in questa prima parte di stagione? A parte 3-4 gare, Kessie ha concesso in maniera più che sciocca un rigore all'Inter, ha sbagliato un rigore con la Lazio e si è fatto espellere contro l'Atletico Madrid in Champions lasciando i suoi compagni in 10 per 60 minuti con la squadra che vinceva 1-0. Non vi sembrano troppi errori per chi pretende stipendi principeschi? Beato lui e beato chi acconsentira' a soddisfare le follie sue e del suo agente, il Milan ha una sola parola e come fatto con Donnarumma e Calhanoglu farà anche con Kessie, a costo di non incassare nulla dal cartellino del giocatore il Milan preferisce liberarsi di queste mele marce. 
In tutto ciò il Milan comunque viaggia in testa al campionato nonostante l'apporto quasi pari allo zero di Kessie, questo cosa vuol dire? Che il Milan esce sempre vincente da ogni tipo di situazione! In compenso ha scoperto un Tonali favoloso, ha ritrovato finalmente un Bennacer tirato a lucido e tra non molto scoprirà l'apporto che saprà dare Bakayoko. Il Milan sta già sopravvivendo alla grandissima con la brutta copia dell'ivoriano, figuriamoci quando lo sostituirà degnamente. Riecheggiano nella mia mente le supposizioni: "senza Calhanoglu e Donnarumma non siete più gli stessi" e dico che è vero che non siamo più quelli, siamo NETTAMENTE PIÙ FORTI! In neanche due mesi Maignan e Diaz si sono dimostrati elementi capaci non solo di non far rimpiangere i predecessori ma pedine in grado di aggiungere molta più qualità e state certi, lo stesso avverrà con il rimpiazzo di Kessie. 
Se poco poco conosco la dirigenza del Milan, il nome del sostituto sarà svelato solo a cose fatte ma da più testate giornalistiche e siti internet è trapelato un nome che da anni stuzzica le fantasie del Milan: RENATO SANCHES! Il portoghese del Lille classe 1997 è un profilo di quelli che infiammano le platee esigenti come quella di San Siro, ha tutti i requisiti adatti per raccogliere la pesante eredità di Kessie. È un anno più piccolo dell'ivoriano, eppure può vantare un esperienza nei palcoscenici internazionali tripla rispetto all'ivoriano. Addirittura ad appena 19 anni vince l'europeo col Portogallo da titolare e viene premiato come "miglior giovane della manifestazione". Un destino da predestinato che gli spalanca immediatamente le porte del Bayern Monaco ma qui qualcosa va storto, Sanches in Germania non si integrerà mai e il Bayern sarà costretto a cederlo in premier allo Swansea dove anche qua raccoglierà più dolori che gioie. Una doppia botta che potrebbe mettere a serio rischio i sogni di gloria di un giovane "che giocava un altro sport" come disse chi lo visiono' dal vivo in Portogallo ma la svolta arriva con la chiamata del Lille, una squadra che ha un progetto molto simile al Milan attuale, basato sulla coltivazione del talento giovanile. Sotto la sapiente cura Galtier, Sanches sarà il protagonista dello storico titolo del Lille dello scorso anno, le sue giocate ammalieranno ogni stadio di Francia e gli osservatori di tutta Europa. Ha solo 24 anni ma sembra aver vissuto già tre carriere e la maturazione è arrivata, adesso Renato è pronto a riprendere quel discorso interrotto 5 anni dove era troppo acerbo per imporsi in una realtà come il Bayern. E Paolo Maldini e Ricky Massara vogliono guadagnare la pole position su di lui, sembra essere proprio Sanches il prescelto per comporre con Tonali e Bennacer uno dei centrocampi migliori del prossimo lustro. La trattativa si preannuncia complicata perché il Lille lo valuta tanto (almeno 35 milioni) e soprattutto in Premier il suo profilo è cerchiato in rosso da tanti ma Sanches sembra essere lusingato dal progetto del Milan, avrebbe voglia di raggiungere i suoi ex compagni Leao e Maignan in rossonero. 
Il suo contratto con i francesi scade nel 2023 e la voglia di prolungare è zero, la strategia è quindi quella di bloccarlo ora e prenderlo a Giugno quando il Lille dalla valutazione di 35 milioni dovrà scendere almeno di un 7-8 milioni. La concorrenza inglese spaventa relativamente, ​​​​​​il Milan può garantirgli un posto da titolare in un club che giocherà la prossima Champions e un ambiente che non gli darebbe tante pressioni. L'ingaggio è l'ultimo dei problemi, al Lille percepisce 2.8 milioni, Elliott non avrà problemi a garantirgli quei 3.5-4 milioni. Le condizioni per andare a dama ci sono tutte, la sensazione è che dipenda tutto dal Milan, se il club rossonero vuole fortissimamente Renato Sanches lo prende. E permettemi di dire che l'acquisto del portoghese sarebbe l'ennesimo capolavoro autentico, in un colpo solo manterresti la linea sostenibile a cui Elliott tiene tanto ma si metterebbe nel motore un giocatore di una caratura superiore, che tecnicamente vale almeno tre volte Kessie e con già alle spalle tante partite europee nonostante i soli 24 anni di età. Forse fu un segno del destino ma l'unica volta che vidi annaspare così pesantemente la coppia Kessie-Bennacer fu in una gara di metà ottobre 2020 durante un Milan-Lille e indovinate chi per 90 minuti fece il bello e il cattivo tempo? Esattamente lui, Renato Sanches. Fu una lectio magistralis di quelle indimenticabili, un dominio fisico e tecnico difficilmente replicabile. E solo immaginare Renato Sanches con la casacca del Milan mi provoca il coccolone... 

Il dolce come sempre lo servo alla fine, e che bel dolce. In un calcio attuale sempre più territorio di caccia per agenti vogliosi di arricchirsi, giocatiri che vanno a scadenza per poi guadagnare cifre astronomiche altrove, c'è chi ha messo l'amore per la maglia sopra qualunque cosa, anche a costo di dimezzare i suoi guadagni: ALESSIO ROMAGNOLI! Il centrale classe 1995 di Anzio arriva in una fase delicatissima del club sotto input di Mihailjovic nel 2015 per quasi 30 milioni, un investimento notevole che permetterà di soffiare il centrale 20enne (all'epoca) al Napoli di Benitez. Basta una sola stagione alla Samp per porre il giovane Alessio al centro delle cronache, per tutti siamo di fronte al futuro dominatore italiano della retroguardia. Sono gli anni peggiori per il club, i debiti sono tanti e già da un po' il salotto Champions non è frequentato ma tra le poche note liete si distingue anno dopo anno il buon Romagnoli, al quale per anni vengono affiancati compagni non all'altezza come Musacchio, Duarte, Bonucci, ecc... Durante la scellerata gestione Yonghong Li' gli fu rinnovato il contratto a 5 milioni netti annui e Romagnoli rimase nonostante le sirene estere proponendosi come uno dei pochi punti in un club che mostra solo incertezze. Il prosieguo è storia nota, quando il progetto del Milan decolla la coppia di centrali è formata da Alessio e Kjaer, finalmente il partner perfetto dopo anni. La Considerazione è ai livelli massimi, Romagnoli è il veterano del gruppo, il capitano e leader indiscusso ma a Gennaio 2021 il Milan scova un giovane difensore inglese di belle speranze ma che al Chelsea si stava perdendo: Fikayo Tomori! Per Alessio è l'inizio della fine, quel centrale inglese preso in prestito per tappare il buco del terzo centrale fino a fine anno, sfodera in sei mesi delle prestazioni disumane tanto da togliere il posto a Romagnoli. Neanche il tempo di festeggiare la qualificazione in Champions che il Milan stacca un assegno di 28 milioni per riscattare Tomori e per Romagnoli il ruolo da titolare indiscusso diventa una chimera. Il suo contratto pesantissimo da cinque milioni netti scade nel 2022 e sarebbe stato lecito aspettarsi un addio a parametro zero, specie se chi lo rappresenta si chiama Mino Raiola e INVECE NO! ​​​​​​

Romagnoli nonostante il declassamento da capitano a prima alternativa dei due centurioni Kjaer-Tomori sta troppo bene al Milan, ha abbracciato la causa rossonera in uno dei momenti peggiori del club e non vuole lasciare la barca ora che le cose vanno a meraviglia, è conscio di non poter recitare più un ruolo da protagonista ma è consapevole del fatto che le partite in una stagione sono tantissime e tra infortuni, turnover, squalifiche, per lui lo spazio ci sarà sempre nel Milan. Infatti il suo tabellino stagionale dice che Romagnoli ha giocato il 55% delle gare totali e ha sempre risposto presente, sempre sul pezzo e quasi stimolato da questa forte quanto sana concorrenza. Ovviamente il Milan si fida di Alessio e vuole fare di tutto per blindarlo ma non può permettersi di continuare ad elargire 5 milioni annui ad un giocatore che ormai fa il titolare aggiunto. Per questo la proposta è stata al ribasso ma comunque buona: 3.5+bonus annui. Alessio poteva tranquillamente dire "grazie e arrivederci", non solo è arrivata la perdita del posto fisso ma anche la richiesta di un decurtamento dell'ingaggio, roba che uno come lui avrebbe potuto tranquillamente rifiutare. 

Ma il valore della maglia del Milan per Romagnoli vale più della garanzia di giocare sempre e più del mega ingaggio che gli verrà tagliato, ha dato la priorità assoluta al Milan rispetto a tutto e tutti. Si sa, con Mino Raiola di mezzo può finire in qualsiasi modo ma a differenza di Kessie il suo addio si potrà comprendere, se poi dovesse rimanere proporrei la fascia di capitano per Alessio Romagnoli, un capitano ma soprattutto UN UOMO VERO!