Il ghigno di Thomas Tuchel al triplice fischio finale di Daniele Orsato nasconde un mix di emozioni: soddisfazione, incredulità e anche una sensazione di immensa "goduria" nei confronti di chi, cinque mesi fa lo ha mandato via mestamente e che il 29 maggio a differenza dell'allenatore tedesco non sarà ad Istanbul a giocarsi lo scettro di campione d'Europa. Eppure la passata stagione, Thomas Tuchel è andato davvero ad un passo dal sfiorare un triplete atteso da un decennio intero alla guida del pluridecorato Paris Saint Germain. E confrontando le due stagioni un anno dopo, è lampante come il Psg di Pochettino stia andando decisamente peggio, del resto uscire in quella maniera netta in semifinale di Champions e soprattutto ritrovarsi a tre giornate dalla fine della Ligue 1 con il Lille ancora avanti di un punto è roba umiliante, roba che con il tanto vituperato Tuchel non si era mai verificata. È pur giusto dire che il tedesco non ha pagato in virtù dei risultati (e ci mancherebbe pure) ma è stato vittima della poca stima riservata dal deus ex machina parigino Leonardo, che fin da subito ha criticato molte mosse del tecnico tedesco (in primis la posizione di Marquinhos da mediano) e soprattutto è stato investito dal malcontento delle numerose stelle parigine che più volte hanno mostrato insoddisfazione riguardo gli schemi rigidi del manager teutonico.

Un profilo del genere però, senza una panchina di prestigio non poteva starci tanto tempo e infatti la chiamata del Chelsea è stata immediata. Probabilmente quello messo in piedi dai Blues è il miglior progetto tecnico in circolazione nel medio-lungo periodo di calcio europeo. Questo perché l'eliminazione del blocco del mercato ha ridato a Roman Abramovich la totale libertà di mettere sul piatto tanta moneta sonante per rifare una squadra che aveva vinto due anni fa l'Europa League ma che da tempo non alzava la voce nella Champions League. I soldi spesi sono stati tanti ma a guardare la rosa del Chelsea non si può negare il fatto che la liquidità sia stata investita come meglio non si poteva. Werner, Havertz, Ziyech, Thiago Silva, Mendy hanno alzato a dismisura il tasso qualitativo della rosa creando un mix interessantissimo tra veterani e giovani stelle pronte a prendersi la scena. Se aggiungiamo a ciò la conferma di tutti i cardini della squadra e cioè i vari Kante, Mount, Pulisic, Azpilicueta, Jorginho, Rudiger ecc..., ci accorgiamo di come lo spessore tecnico e temperamentale sia notevole. La guida tecnica è stata affidata giustamente a Lampard, meritevole della conferma dopo una grandissima annata dove ha condotto il Chelsea egregiamente nella tempesta. La portata del lavoro del più grande simbolo Blues è stato egregio ma un conto è guidare una buona squadra e dare protagonismo ai giovani dell'Academy, un conto è maneggiare un giocattolo costosissimo ​​​​​. Mount, James, Abraham sono tutte creature di Frank ma avere a che fare adesso con un comparto nutrito di potenziali campioni dal talento sconfinato è roba che non appartiene ad un allenatore che sicuramente si farà ma ancora desideroso di inspessirsi.

Il Chelsea infatti parte malissimo, i nuovi acquisti non vengono valorizzati a dovere perché Lampard si dimostra assolutamente inesperto nel trovare la chiave ad una squadra da assemblare daccapo. L'esonero è inevitabile e la scelta del suo successore è immediata: Thomas Tuchel per l'appunto. Ha già avuto a che fare con le superstar, è un allenatore che pratica un calcio moderno, avanguardista e che si adatta a più situazioni e soprattutto è giovane ma gode di una altissima considerazione a livello internazionale. In tempo record il tedesco si cala alla perfezione nella nuova realtà con un 3-4-2-1 compattissimo ma capace di far risultare il Chelsea una squadra turbinante e molto ispirata tecnicamente. Il volto della squadra è totalmente cambiato, i risultati positivi arrivano in serie e soprattutto arriva una blindatura difensiva clamorosa e il dato dei 18 clean sheet su 24 partite giocate lo dimostra ampiamente. Il Chelsea prima di Tuchel sembrava una sostanza enorme ma bloccata da un grosso tappo ma una volta trovata la combinazione per aprire il tappo, l'enorme cifra tecnica di questa squadra è uscita fuori a cascata. L'arsenale dato in mano a Tuchel permetterà di aprire un ciclo dorato che durerà anni ma se il Chelsea si ritrova in finale di Champions League al primo anno del suo progetto lo deve alla figura del suo allenatore. Poche volte nella storia ho visto un allenatore avere un impatto del genere in un paese nel quale non aveva allenato in tempo zero e soprattutto a stagione in corso. Ha costruito una squadra dalle tante facce, che non specula mai ma molto a suo agio sia con la palla tra i piedi che a ribaltare velocemente il campo. Per non parlare della valorizzazione massima degli effettivi a disposizione...Rudiger e Christensen hanno sempre avuto caratteristiche interessanti ma la discontinuità ha sempre fatto parte sia del tedesco che del danese ma adesso Tuchel li ha resi dei braccetti di una difesa a 3 perfetti. La prova del tedesco contro il Real è stata addirittura gladiatoria, non solo ha contenuto le folate avversarie ma si è proposto in avanti con la sua spaventosa esuberanza. 

L'ode personalizzata la merita il leader assoluto di quello che è un vero e proprio bunker chiuso a tripla mandata: THIAGO SILVA! E la sua storia è praticamente uguale a quella di Tuchel, tolto senza pentimenti dal Psg nonostante 8 anni ricchi di trionfi ed emozioni, il brasiliano avrebbe continuato volentieri la sua militanza da capitano del Psg ma la dirigenza non ha avuto dubbi nel non rinnovargli il contratto. Il Chelsea ha fiutato l'affare prendendolo gratis e il campo sta parlando chiaro, la carta d'identità segnerà sempre più anni ma il carisma e la classe di Thiago Silva resta inscalfibile (e chissà a Parigi vedendo le prove di Kimpembe cosa ne pensano a riguardo). Davanti al terzetto difensivo risiede la variante più cervellotica del Chelsea, cioè gli esterni di centrocampo. Tuchel dispone di una profondità di rosa ragguardevole lì, basti pensare che a sinistra i blues possono schierare uno tra Emerson, Alonso o Chilwell con quest'ultimo titolare quasi inamovibile, altro eccellente acquisto milionario nonché punto fermo dell'Inghilterra di Southgate, Ben è il classico uomo di fascia britannico dotato di grande fisico e spinta ma in possesso di un piede molto caldo. Certamente non si sta peggio a destra dove il titolare è l'immortale Azpilicueta in quanto molto più difensivo e leader di uno che però arriverà presto a prendersi il posto da intoccabile sia nel club che nella Nazionale dei 3 leoni: REECE JAMES! Classe 97 ed estremamente particolare con i suoi riccioli afro, è stabilmente nelle rotazioni di Tuchel specie a gara in corsa, quando gli avversari sono stanchi e si sfrutta la sua notevole prepotenza sulla fascia. Ballottaggi non esistono nel cuore della manovra dove i due posti al centro del campo sono dei due architetti assoluti del Chelsea: KANTE-JORGINHO! Raramente ho visto annaspare la santissima trinità del Real Madrid Casemiro-Kroos-Modric come in questo doppio confronto nel loro territorio di caccia, i Blues hanno dominato il Real perché nei 180 minuti totali hanno avuto la supremazia nella zona dove si vincono i grandi scontri cioè a centrocampo. L'italiano ha sdoganato il mito del "è forte solo con Sarri", Jorginho ormai è uno dei metronomi più apprezzati, continui e incisivi d'Europa, il Chelsea va a suo ritmo, la pulizia nei passaggi tocca vette di perfezione assoluta ed è un maestro nello spezzare il gioco altrui. 

Non si prende la copertina solo perché ha un compagno di reparto talmente forte che nessuno potrebbe pararsi davanti: NGOLO KANTE! Salviamoci da qualche parte queste due partite e teniamocele strette perché quando diremo: "ho visto un giocatore portare a spasso il centrocampo del Real di Zidane" mostreremo i 180 minuti giocati da Kante a Valdebebas e a Stamford Bridge. Il francese ha tirato fuori tutta la sua artiglieria e non ho problemi a dire che insieme a Kevin De Bruyne sia ad oggi il centrocampista più impattante del pianeta. Ha spezzato il gioco, ha corso per tre uomini, ha assistito con classe l'azione, lo abbiamo trovato in almeno 6 posizioni diverse ma la cosa che mi ha lasciato scioccato è stata la furia con il quale Kante ha effettuato almeno 5-6 break che hanno sconquassato il Real Madrid come le onde al cospetto di Mosè. Le sue qualità non le scopriamo certo adesso, parliamo di uno che è stato l'equilibratore del Leicester campione d'Inghilterra, il bilanciere della Francia campione del mondo e con lo stesso Chelsea ha vinto Europa League e Premier ma andando a memoria, non penso di sbagliare ad affermare che questo sia il Kante più smagliante della sua carriera.

Restano tre posti avanti e anche qui il Chelsea dispone di una batteria di 5 giocatori fortissimi, giovani e con una voglia matta di prendersi il mondo (e non ci metto Giroud e Abraham perché ormai fuori dal progetto eh). I trequartisti sono due e Tuchel chiede a loro un lavoro di raccordo, molta mobilità e soprattutto pochi fronzoli. Il tedesco pretende fantasia ma ad alto ritmo e al momento questa mega staffetta a quattro prevede l'utilizzo centellinato di quello che forse è il giocatore più magico del Chelsea: Hakim Ziyech! Dal marocchino arrivato dall'Ajax si aspettava molto di più e a dirla tutta raggi della sua immensa qualità si sono visti anche se tutto ciò è avvenuto a sprazzi. Resta un giocatore centrale che certamente si rifarà prestissimo ma parte molto indietro ai tre che indifferentemente si scambiano il posto da titolare sulla trequarti (o che a volte giocano tutti e tre insieme quando Tuchel non schiera la punta di ruolo). Parlo ovviamente di Havertz, Pulisic e Mount, i tre diavoli terribili blues che danno bollicine continue alla manovra. Kai Havertz è stato l'investimento più costoso dell'intera campagna acquisti del Chelsea, pur di portarlo allo Stamford Bridge sono stati versati 100 milioni nelle casse del Bayer Leverkusen e onestamente di dubbi sul suo conto ce ne sono pochi. Dopo una normale fase di adattamento, il tedesco ha scaricato sul campo il suo straordinario e completo bagaglio tecnico. Kai non ha un collocamento fisso, può fare tutti i ruoli tra trequarti e attacco perché ha l'impatto fisico del bomber, ha la classe degna dei fantasisti più illuminati e la capacità di inserimento della mezzala, assicurandosi Havertz il Chelsea si è messo in casa uno dei protagonisti assoluti del prossimo quindicennio di calcio. Da vedere e rivedere la poderosa frustata di testa degna di un nove smarcandosi da attaccante puro e soprattutto la dolcezza e il tempismo con il quale scavalca Courtois in pallonetto con la palla che tocca la traversa e diventa cioccolatino per Werner. 

Gli altri due però non hanno nulla a che invidiare al citato Havertz. L'opera più grande che Lampard ha messo a segno sta tutta nella fragorosa esplosione dei gioielli nati e cresciuti nell'Academy Blues, che hanno girato l'Europa per un po' ma poi ritornati sul campo base: MASON MOUNT E CRISTIAN PULISIC! Il local boy Inglese è stata una vera e propria rivelazione celestiale, dopo aver distrutto le difese della Championship con il Derby County è tornato a casa da uomo e immediatamente ha preso per mano il Chelsea. Mount è sempre affilato, ha grande passo e soprattutto ha una presenza costante in zona calda sia tramite inserimento che con i suoi tiri, è immediatamente entrato nelle grazie di Tuchel e il campo parla a favore di Mason. Così come grida a favore dell'americano Pulisic, il sostituto designato di Hazard e ultimo acquisto prima che la Uefa bloccasse il mercato del Chelsea 2 anni fa. Sostituire il belga nel cuore dei tifosi e sul campo era impresa impossibile ma la doppia sfida tra Real e Chelsea ha detto che nel faccia a faccia tra Hazard e Pulisic, la differenza l'ha fatta solo l'americano. A differenza di Mount, lui fu riacquistato dal Chelsea a peso d'oro dopo la parentesi a Dortmund ma come Mason si è ambientato in tempo record in Inghilterra. Dei tre è il più veloce e agile nel dribbling e un giocatore del genere tra le linee è manna dal cielo per qualsiasi allenatore. La prima punta è forse quello che più di tutti ha patito il cambio di casacca ma chissà che il gol di ieri non cambi la storia di un Timo Werner che comunque è andato in doppia cifra di gol. Su di lui ci sono pochi dubbi, Timo gode della stima di allenatore e società, è ritenuto perfetto per lo stile di gioco del Chelsea e in possesso delle caratteristiche degne di un attaccante top. 

Avrete capito come il progetto del Chelsea mi intriga particolarmente, è stato fatto un lavoro meticoloso da parte della dirigenza a 360 gradi. Tutto è stato facilitato dall'illimitata potenza economica di Roman Abramovich che come ai vecchi tempi è tornato a monopolizzare il mercato, ma quante squadre hanno speso una barca di soldi e si sono ritrovate con una squadra non adeguata in mano? Tantissime! Il Chelsea ha fatto un all in che a prescindere dall'esito della finale di Istanbul ha pagato ampiamente, siamo all'alba di un progetto bellissimo che certamente darà tante gioie ai supporters Blues. La cosa clamorosa di tutto ciò è che il Chelsea non ha bruciato le tappe, le ha frantumate prepotentemente in tempo record. Basti vedere il City di Guardiola che di anni ne ha impiegati addirittura sei per arrivare fino in fondo e ha un progetto arrivato a completa maturazione a differenza del neonato progetto blues. La dimostrazione lampante di come facendo calcio seriamente, non lasciando nulla di intentato, puntare su un progetto serio e cavalcarlo con ambizione paghi sempre. Presidenza facoltosa, allenatore perfetto per gestire questo club e squadra fortissima mixata tra leader e giovani rampanti, al Chelsea non manca nulla per vincere immediatamente la Champions League e aprire un ciclo dorato!