L'ultima giornata di campionato e i quarti di Coppa Italia hanno lasciato dei grattacapi da risolvere, nell'immediato o nei primi giorni di giugno, a Juventus, Roma e Inter.

I bianconeri di Massimiliano Allegri ieri hanno incassato la peggiore sconfitta da quando il tecnico toscano guida il club. Tre reti dall' Atalanta, che ormai è da considerare una big a tutti gli effetti, sono difficili da digerire e non tanto per il risultato, ma soprattutto perchè questa Juventus è stata programmata per conquistare il Triplete, per cui la disfatta di Bergamo è da considerare come un fallimento. E' vero, l'eliminazione dalla Coppa Italia non può essere paragonata ad un' ipotetica uscita dalla Champions, ma non bisogna "cullarsi" con questo aspetto.

La Juve è in crisi. Ronaldo senza Mandzukic non riesce ad essere incisivo, Dybala è un caso che si risolverà solo con i saluti in estate. Gli infortuni di Bonucci e Chiellini fanno suonare un campanello di allarme per la difesa. Oltre ai giocatori, è mancata la fame di vittoria degli ultimi anni. I bianconeri hanno dato l'impressione di essere fin troppo sicuri di portare il successo a casa con il minimo sforzo, in primis Allegri, che nel momento della sostituzione di Chiellini ha giocato d'azzardo spostando De Sciglio al centro della difesa. Forse è arrivato il momento di cambiare? Con la conquista sfumata dei tre trofei, si potrebbe anche pensare all'apertura di un nuovo ciclo, indipendentemente dall'esito del cammino in Champions.

Chi non ha passato una notte serena è Eusebio Di Francesco. La Roma è crollata così come le flebili speranze di ripresa, dopo un periodo altalenante. DiFra paga le scelte di Monchi, che ha distrutto un progetto alla vigilia vincente (per quel che concerne il ruolo di "vice Juventus"). Olsen non è Alisson così come Pastore non è Nainggolan. Il solo Zaniolo non può fare miracoli. Adesso, il tecnico ex Sassuolo è fortemente in bilico con Paulo Sousa alla porta, ma cambiare a ridosso del rush finale di Champions e campionato può essere la scelta giusta? Attendere qualche mese e rifondare (con un nuovo ds?), sperando nella conquista del quarto posto (difficile da raggiungere) sarebbe la scelta più ragionevole, anche se 7 reti sono impossibili da dimenticare.

All'Inter con Marotta è cambiata la musica e con molta probabilità cambieranno i compositori. La retrocessione in Europa League seppur prevedibile, data la forza delle avversarie e per l'inesperienza dei nerazzurri, ha portato ad una spaccatura dell'ambiente. Tanti giocatori con il mal di pancia, che stanno dimostrando di non avere a cuore la causa interista. Per riportare al centro l'Inter serve un allenatore motivazionale e Antonio Conte ha tutti i requisiti adatti. A giugno sarà libero contrattualmente dal Chelsea ed è risaputo che Marotta nutre molta stima nei confronti dell'allenatore leccese. Così come nel caso della Roma, verosimilmente a giugno, potrebbe esserci un avvicendamento e con o senza Icardi, bisognerà cambiare qualcosa. L' effetto Marotta intanto ha portato i primi frutti. Il caso-non caso sul rinnovo del numero 9 argentino è stato "smontato" prima che potesse procurare problemi visibili in campo. 

L'ultimo giorno di mercato sicuramente riserverà delle sorprese, ma i veri "botti" potrebbero essere visibili tra qualche mese.