Ieri quasi come un fulmine a ciel sereno è stata scritta la parola fine al rapporto tra Maurizio Sarri ed il Napoli. Un po' tutti ce lo aspettavamo (il giro di campo a fine partita contro il Crotone sembrava tutto tranne che un arrivederci alla prossima stagione), ma non con questa velocità e con queste modalità.

Stento a credere che, in meno di due giorni, Aurelio De Laurentiis sia riuscito a chiudere una trattativa di questo calibro, Ancelotti non è un allenatore che sale subito sul primo treno che passa (chiedete alla FIGC) e non è nemmeno uno che accetta le prime condizioni che gli vengono proposte.
E' un tecnico aziendalista, non alza mai la voce e lavora con il materiale a disposizione, ma per passare dal Real, Bayern al Napoli, avrà avuto delle garanzie sul mercato (è inutile girarci intorno, allenare Benzema non è come allenare Milik o Mertens).
Il patron partenopeo ha deciso di alzare, finalmente, l'asticella e con questo aumentano le aspettative dei tifosi e di tutti gli addetti ai lavori, sia per quanto riguarda il campionato (che resterà sicuramente il primo obiettivo) che per quanto riguarda la Champions, poiché il buon Carletto, nonostante sia stato mandato via dalla Germania senza troppi complimenti, porta con sé sempre quell'appeal che può fare bene all'ambiente, ma nello stesso tempo può essere letale in caso di debacle.

Tutto bello, divertente, ma come scritto sopra mi ha lasciato molto perplesso la modalità dell'addio tra Sarri e il Napoli. Che il rapporto si fosse inclinato nell'ultimo periodo non è un mistero, tante forse troppe dichiarazioni ingiuste nel momento clou del campionato.
I saluti sono arrivati con un tweet di una freddezza a dir poco disarmante:
"Ringrazio Maurizio Sarri per la sua preziosa dedizione al Calcio Napoli che ha permesso di regalare alla città e ai tifosi azzurri in tutto il mondo prestigio ed emozioni, creando un modello di gioco ammirato ovunque e da chiunque. Bravo Maurizio". 

Adesso capite, non mi aspettavo chissà quale poema stile coppia di fidanzati che dopo un mese di fidanzamento si scrive "6 l'amore della my vita" con annessi bacini e cuoricini, ma qualcosa di più DeLa poteva scriverla (e non è un problema di caratteri). Lo ringrazia, gli fa i complimenti, ma non fa nessun riferimento ai miglioramenti che ha portato alla causa Napoli parlando del "Sarrismo" solo perché stimato ovunque e da chiunque. Tra le righe leggo un certo dissenso anche nei tatticismi del toscano come a dire "A me questo gioco in fin dei conti non mi ha portato nulla" e questo si evince anche dal mancato riferimento ai risultati ottenuti. Certo, nella bacheca azzurra non sono presenti trofei, ma raggiungere quota 91 punti in campionato non è cosa da poco. Di fatti, lo stesso Sarri si è detto amareggiato di questo trattamento e non gli si può dar torto.

Per evitare questa caduta di stile De Laurentiis invece di scrivere su Twitter, non poteva mandargli un messaggio su Whatsapp?

(Nella foto di copertina, l'ultimo momento apparentemente felice dei due, ma intanto ADL lo aveva già scaricato...forse...).