Il calciomercato è come la roulette: imprevedibile. Lo sa bene Sarri, o meglio dire lo sta scoprendo a suo malgrado, che fino ad una settimana fa era quasi ufficiale al Chelsea e oggi rischia di ritrovarsi senza nessuna panchina.
Il patron Abramovich pare aver fatto un passo indietro, preferendogli Blanc - altro svincolato di lusso-. C'è chi dice che questo sia dovuto alla difficoltà nel trattare con il Napoli, nella persona di Aurelio De Laurentiis, ma questa ipotesi fa acqua da tutte le parti per il semplice motivo che si sta parlando di uno dei presidenti più ricchi del calcio globale.

La verità è un'altra ed è facilmente intuibile. Che garanzie dà Sarri? Nel curriculum vanta solo belle parole (degli altri), polemiche su fatturati e orari e 0 trofei. Non è certo un bel biglietto da visita da presentare al popolo "British" molto attento sotto questo aspetto, soprattutto a quello legato all'Europa e li i risultati sono altrettanto drammatici con l'uscita di scena voluta dall'Europa League lo scorso anno.

E adesso che futuro si prospetta? L'ipotesi Zenit, con i Blues usciti di scena, riprende quota anche se, non alletta per un fattore geografico.
Da qualche giorno è stato accostato al Tottenham in caso di addio di Pochettino, destinazione Real, ma si ripeterebbe lo stesso discorso di sopra, anche perché gli Spurs, con l'apertura del "nuovo" stadio all'orizzonte, devono per forza di cose puntare su un tecnico di rilievo per rilanciare un progetto che ha tutte le caratteristiche per diventare vincente nei prossimi anni. 

A meno di colpi di scena, per Sarri si prospetta o una gita in Russia oppure un anno sabbatico.
E pensare che il suo "è il miglior gioco d'Europa".