"Iddio mi perdonerà per non aver anteposto Lui a qualsiasi altro giocatore" pensavo scorrendo le tre scommesse che ho giocato ieri su Juve - Roma. Lui per me è Mario Mandzukic. Per molti, più normali, Lui è il Signore, o anche Dio (qualunque esso sia).
In termini calcistici, soprattutto bianconeri, dovrebbe essere CR7. In realtà, forse, di Lui in giro ce n'è almeno un altro. Ma ce sono sicuramente molti di più, uomini e donne comuni eppure molto speciali. Per un tifoso bianconero cresciuto nella periferia romana più giallorossa, ai tempi di Falcao, Platini e del sinistro incompreso del Recoba  de noantri (al  secolo Salvatore M.), Juve - Roma è una partita che vale un combo, ovvero una combinazione su marcatore e risultato esatto. Normalmente, una scommessa di "copertura emotiva", per esorcizzare l'eventuale vittoria giallorossa con una possibile vincita in denaro.
L'anno scorso, in semifinale di Champions, stante il pericolo imminente, ho addirittura comprato un sacco di azioni della Roma, per la stessa ragione.
E infatti la prima scommessa è stata così: raccogliendo la battuta del Bomber, che fu centravanti della Primavera viola ai tempi di Mazzone, ho giocato 2-2 con Shick marcatore.
Poi sono stato a trovare Lui, uno dei tanti Lui che giocano ogni giorno il loro big match: Fabrizio, detto Fabrika, interista purosangue che lotta eroicamente contro un avversario che ti tiene sempre lì e, quando pensi di aver alleggerito la pressione, riparte in contropiede. Ricordo ancora quando mi fece trovare la sua Inter del Triplete sulla scrivania dell'ufficio e io, molto sensibile al golpe di Calciopoli, gliela restituii con grande fair play, non solo intatta, ma addirittura arricchita da una solenne sputazza. Ho trovato Fabrika in compagnia dei suoi cari, in particolare della sua splendida figlia, neolaureata.
Steso sul suo lettino al piano 11, ala N (11 ai nostri tempi era in effetti l'ala sinistra, più raramente la seconda punta) con in grembo il tablet rigorosamente sintonizzato su Chievo - Inter. Mi sono fatto convincere dal suo entusiasmo di scommettitore romano vecchia scuola: quelli che o vincono o "quasi vincono", perché la parola perdere non si addice loro. Ho giocato "a mezzi" con lui ben due scommesse "combo" sulla Juve vincente, per di più contro la Roma.
Secondo lui non ci sarebbe stata partita, nonostante Allegri: 3-0 o 3-1; e ha finito per convincermi a giocare il 3-1 con gol di Dybala. Di fronte a questa scommessa, per me totalmente senza senso, mi sono reso conto del pericolo di perdere definitivamente la ragione e di essere quasi pronto a votare per Matteo Renzi.
Riacquistata la lucidità, sicuro di avere già buttato 5 euro, l'altra scommessa è stata più in linea con il mio pensiero: al suo "che voi che Cristiano un go nun glielo fa" ho iniziato a scorrere on-line le quote del combo e ho visto che CR7 + 1-0 era quotato addirittura più alto di CR7 + 2-0. Gli dico: Fabri' finisce 1-0, primo perché è anomala sta quota e secondo perché Allegri vince sempre 1-0. Lui scuote la testa, ma poi, come ogni scommettitore vero, mi allunga i 5 euro per rimborsare metà della spesa. Cinque euro a Roma sono "mezzo scudo". Come quel mezzo scudetto di campioni d'inverno che ci ha regalato ieri sera Mario Mandzukic.
A Fabri', Lui bisognava giocare: 1-0 e Mario Mandzukic. Perché in fondo Lui e Fabrika sono la stessa cosa: due guerrieri che non mollano mai e vincono sempre.
Al prossimo mezzo scudo, amico mio: a te e a tutti i guerrieri silenziosi della vita, buon Natale e buon Anno.