Diciamo la verità: il lockdown deve proprio averci sconquassato le cervella, se non abbiamo argomenti più interessanti di un goffo inginocchiamento obbligatorio. 
Si potrebbe  parlare di un Europeo straordinario, agonistico e imprevedibile, senza tiki taka, possesso palla, costruzione dal basso e tutte queste altre amenità. L'Europeo delle rivelazioni, se è vero che agli ottavi sono già uscite le ultime finaliste degli europei e dei mondiali. 
Un tempo ci si inginocchiava di fronte a Dio nelle Chiese o, per punizione, nelle scuole. Oggi ci si inginocchia a comando per sembrare più buoni o, addirittura, per estirpare il razzismo.  

Una delle cose che stupiscono in questo tentativo pedagogico di insegnare il bene a tutta l'umanità, che lo faccia Lukaku, Letta o Greta Thunberg  è che si vorrebbe cambiare il mondo o addirittura il pianeta, quasi ne fossimo i creatori assoluti. 
Per cui anche mangiare una mucca è un crimine intollerabile, dicono la vulgata animalista e quella ambientalista: bisogna invece mangiare carne sintetica, prodotta da un'azienda a emissioni zero, alimentata da una splendida pala eolica o da un campo fotovoltaico, che campeggiano nel prato dove pascolava la mucca. Una Via Gluck ambientalista, ma guai a dirlo a cronisti e politici che di quella canzone hanno fatto una bandiera generazionale. 
Tornando a noi, a nulla valgono i sempre più numerosi casi di sportivi e calciatori, anche di colore, che si sottraggono ad un gesto insulso e omologante. Frutto di un pensiero debole e pilatesco, che crede di mondare le nostre colpe con una sceneggiata made in USA, che puzza di ipocrisia imperialista più di un film sulle piantagioni di cotone. 
Cosa ha fatto il calcio per Giulio Regeni, torturato per giorni nelle carceri egiziane? Cosa ha fatto il calcio per la pulizia etnica nei Balcani? Cosa ha fatto il calcio per il genocidio in Ruanda? E perchè gli idioti della cancel culture, piuttosto che chiedere la proscrizione di Aristotele e di Mozart - che Iddio li fulmini - non fanno nulla per cancellare la Coppa del Mondo insanguinata dei mondiali argentini?
Basterebbe leggere un libro di storia per leggere di milioni di atrocità commesse da neri a danno di altri neri, di gialli contro bianchi, di uomini vili contro animali inermi, dell'uomo contro la Natura.
Taccio sulle incomprensibili dichiarazioni di Chiellini: non è mai stato il mio capitano e mai lo sarà. Il suo libro parla da solo e le invettive dei suoi colleghi a riguardo sono la misura più esatta delle cose. 

Su questa vicenda aleggia un grande dubbio: se George Floyd fosse stato bianco, non sarebbe successo nulla, come in passato. È di queste ore il video sulla ignobile mattanza compiuta a danno di detenuti inginocchiati o ammanettati nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Immagini scioccanti, nonostante debbano essere ricondotte ad un ambiente violento e degradante come quello del carcere, che di violenze peggiori trabocca quotidiamente nel silenzio generale. 

Facciamo così: piuttosto che inginocchiarsi al comando di Lukaku, come soldatini pallidi destinati a scontare tra le fauci del leone i sensi di colpa collettivi, ci si inginocchi con le mani dietro la nuca o dietro la schiena: come il nostro connazionale Giulio Regeni, bastonato per giorni e ucciso dai suoi aguzzini egiziani, o per i detenuti di Santa Maria Capua Vetere, umiliati e picchiati da rappresentanti dello stato italiano in tanti contro uno. 

Ma statene certi: il mondo non cambierà, come non è mai cambiato. Diceva il grande Franco Battiato che la "rivoluzione sociale non serve a nulla, se non è preceduta da una evoluzione di pensiero". 
Mi limito a dire che sicuramente non possiamo affidare questa evoluzione di pensiero ad un movimento guidato da una decina di miliardari viziati, che vengono dal mondo dorato dello sport, apoteosi della sperequazione, dello spreco e dell'ingiustizia.
Fuori la politica dal calcio e dallo sport, per favore.