È doverosa una premessa: chi scrive aveva da tempo, su questo Blog, messo in guardia sulla inadeguatezza della dirigenza juventina degli ultimi anni e sull'evidente preparazione di un ribaltone stile Calciopoli.
Per questo, mi sono da tempo defilato da questo prevedibilissimo sequel del teatrino di Farsopoli, che non a caso assomiglia sempre di più all'originale: dai mandanti ai maggiordomi, passando per le inchieste, è tutto incredibilmente simile. 

Pur conscio, dunque della pessima gestione di Paratici & C., non posso che fare mie le riflessioni critiche sulle pagine di Calciomercato.com, autorevolmente espresse da Sandro Sabatini e Pippo Russo.
Troppo evidente la disparità di trattamento a danno della Juventus, sia nelle indagini della magistratura ordinaria, che nelle aberranti scorciatoie del diritto che caratterizzano i giudicati sportivi. 
Sembra quantomeno anomalo, in un calcio fatto di Trust, Fiduciarie, Fondi e onnipotenti Procuratori, con annessi saltimbanco, figuranti e fallimenti, che l'unica Procura sempre pronta a disporre intercettazioni e sequestri sia quella di Torino. 
Sia chiaro: non per eccesso, vista l'obbligatorietà dell'azione penale, ma per difetto. 
Purtroppo anche gli inquirenti sono tifosi, come emerse negli anni successivi a Calciopoli curiosando tra le amicizie e le carriere di alcuni protagonisti delle indagini.
Essendo peraltro uomini di mondo, con una minima infarinatura di studi storici, non possiamo che prendere con circospezione le ricostruzioni ufficiali.

È davvero difficile credere che, a fronte di attenzioni investigative conclamate da tempo e ben note agli intercettati, si trovino in bella mostra un "Libro Nero di FP" redatto da un dirigente attenzionato e un brogliaccio fumante (quasi una pistola) nello studio di uno dei legali di riferimento del club. Perchè non aggiungere alla collezione un memoriale autografo dell'omicida di Kennedy o le confessioni complete di Matteo Messina Denaro? 
Oppure, rimanendo in ambito bianconero, la ricostruzione completa del patrimonio estero dell'Avvocato, su cui da anni impazza una furiosa e tentacolare battaglia legale tra gli eredi, con meravigliose appendici finanche nella geopolitica cospirazionista del potere? 

Insomma, ce ne sarebbe e ce n'è per tutti i gusti, come in ogni legal thriller che si rispetti.
Scrive Pierluigi Panza che la Juve si dovrebbe ritirare con effetto immediato dal campionato di serie A: sarebbe sicuramente un bel colpo per tutti gli onesti del calcio italiano, che vedrebbero in un solo colpo languire le loro mangiatoie, liberandoci da tutte le idiozie che ci propinano per giustificare i loro lucrosi guadagni a fronte del tracollo sportivo dell'intero movimento calcistico. 

Certamente, non inciderebbe sul progetto di progressiva dismissione della Famiglia, dopo l'operazione che ha spostato in Francia (parole, tra gli altri, di Prodi e Montezemolo) le leve di comando industriali del patrimonio Exor, ormai sempre più concentrato sull'informazione (The Economist, Repubblica, La Stampa) di supporto al progetto di transizione globalista e arcobaleno alla Quarta Rivoluzione Industriale. 

Ad avviso di chi scrive, invece, la reazione deve avvenire dal basso: disdire con effetto immediato gli abbonamenti bianconeri a tutte le piattaforme calcistiche.
Se la Juventus è l'unica mela marcia del campionato italiano, che vadano avanti da soli.

Noi guarderemo con interesse i petro-campionati europei, a partire dalla Premier League, laddove le magistrature non si azzardano nemmeno a indagare in ragione dell'interesse nazionale che fa dei movimenti sportivi una delle vetrine principali della salute di un Paese.