La diatriba fra Sarri ed i giocatori è alla stretta finale. Il tecnico vuole che la squadra arrivi velocemente in prossimità dell'area avversaria e poi giocando a un tocco o due, con rapidi passaggi, si liberi o un attaccante o un centrocampista al tiro.

I giocatori non vogliono, anzi non credono in quel tipo di calcio. Lamentano che non è possibile, non ci sono gli spazi, poi Ronaldo fa sempre da solo, Dybala porta palla si abbassa e non resta alto, Higuain è fuori condizione se gioca oppure sta in panchina, Cuadrado non ha le caratteristiche per entrare nel campo col sinistro e chiudere con il tiro, tranne Bentancur e a sprazzi Ramsey, non ci sono mezzali adatte.

La squadra non crede di poter segnare seguendo Sarri, rallenta i ritmi, ha paura di giocare la palla e di scoprirsi.
Non è abituata a soffrire tanto specie con le piccole in campionato ed è arrivata bloccata, tesa nella partita con il Lione, ritrovandosi solo nel finale di gara.

La squadra ha perso le certezze. Tanti rimpiangono Allegri.
Nonostante la forte amicizia con Andrea Agnelli la pista è impraticabile.
Primo Allegri st'anno ha staccato mentalmente. Secondo, avendo un contratto fino a giugno sarebbe necessario prevedere un allungamento di un altro anno per convincerlo a tornare, solo che la Juve, che già dovrebbe pagare Sarri per stare a casa, vuole le mani libere per prendere Guardiola.
Inoltre Allegri si è lasciato male con alcuni che sono rimasti. Dybala ad esempio ha più volte ribadito che con ancora il livornese sulla panchina se ne sarebbe andato. Higuain fu fatto fuori da Allegri, tra Allegri e Bonucci non scorre buon sangue ecc. Infine riprendere Allegri soprattutto significherebbe sconfessare Paratici e soprattutto Pavel Nedved che ha fatto di tutto affinché Allegri non fosse confermato. Tra i due la convivenza è impossibile.
Carrera, pur apprezzato, non viene preso in considerazione anche perché sarebbe come tornare al contismo del tre cinque due.

In questi giorni ha colpito a molti l'impresa del Bayern Monaco contro il Chelsea.
La Juventus ha molti giocatori con le caratteristiche giuste per giocare in quella maniera. Bernardeschi, Cuadrado, Douglas Costa, Dybala, Ramsey. Metterne tre dietro Ronaldo punta non sarebbe un' eresia. In certi frangenti della partita in cui serva  fare gol lo stesso Ronaldo potrebbe partire trequartista a sinistra dietro Higuain punta   come ai tempi del Manchester United in cui faceva l' esterno con Tévez e Rooney di punta.

E qui salgono le quotazioni di Fabio Pecchia, classe '73, di Formia che attualmente allena con risultati in rapida crescita in questo 2020, la Juventus Under 23.
Pecchia ha fatto infatti sia a Napoli, che al Real Madrid ed al Newcastle il vice di Benitez, quindi conosce già Ronaldo. Tutti sappiamo che calcio predilige Benitez. Da allenatore ha fatto due anni, uno in B ed uno in A con il Verona.
Come impianto di gioco adotta un modulo con difesa a quattro, due mediani tre mezze punte  dietro un centravanti. Predilige una manovra  areata avvolgente ,fatta di cambi di fronte ed usa spesso il lancio lungo da dietro, direttamente sull'esterno, quindi Bonucci sarebbe l'ideale.

Essendo già un tesserato della Juventus, non ci sarebbero problemi per giugno. Alla Juventus sono convinti che nonostante tutto la rosa della Juventus sia forte. Non vogliono giocarsi l'ottavo di ritorno di Champions League con una squadra apatica ed inconcludente come nei primi 75 minuti con il Lione.

Se non si vede qualcosa di nuovo, a partire contro l'Inter, ci potrebbero essere anche mosse clamorose che portino a Fabio Pecchia, considerato un Simone Inzaghi fatto in casa, sulla panchina della prima squadra.