Quest’estate, diciamola tutta, non abbiamo patito il digiuno di calcio come sovente accade. Prima la strepitosa cavalcata europea, poi le imprese azzurre olimpiche e, infine, i botti di un mercato dormiente svegliatosi clamorosamente dal torpore con gli addii di Messi e Lukaku uniti al weekend di una Coppa Italia rinnovata, ci hanno permesso di vivere una stagione priva di quella sensazione che tutti gli appassionati provano per intere settimane. La Serie A si è oggettivamente impoverita: oltre all’attaccante belga ex Inter hanno salutato Hakimi, Donnarumma e De Paul. Pezzi da novanta che hanno reso la nostra massima serie molto più povera di qualità, ma che rimane affascinante e, in partenza, ancora più equilibrata rispetto alla scorsa stagione. Fare pronostici è sempre problematico, ma ad oggi 20 agosto, ecco l’assetto ai nastri di partenza del torneo che vedrà la luce domani alle ore 18:30.

LOTTA SCUDETTO: Inter, Atalanta, Juventus

Non in quest’ordine, sia ben chiaro, ma le tre succitate rappresentano le principali candidate per la conquista del tricolore.
Se fossi costretto a sceglierne una, a malincuore dovrei indicare il nome della Signora: il ritorno di Max Allegri riporta certezze che erano smarrite, la rosa è praticamente rimasta identica, con gli avvicendamenti Buffon-Perin in porta e Demiral-Rugani (pupillo del tecnico) in difesa. Gli arrivi di Kaio Jorge e quello di Locatelli portano ulteriori forze fresche, intervenendo nei punti di maggior bisogno di una rosa che deve ricompattarsi dopo un’annata che l’ha comunque vista portare in bacheca due titoli. Insomma, sulla carta, la Juventus si presenta come la più forte, a meno che… beh, è evidente che l’eventuale addio di Cristiano Ronaldo potrebbe scombinare le carte, ma a meno di due settimane dal termine appare sempre più improbabile un suo allontanamento da Torino.

Ostacolo nerazzurro a doppia mandata per i bianconeri: il primo, a mio avviso, è l’Atalanta (anche qui mi pesa tantissimo). La Dea ha ancora una volta dato una lezione, stavolta sul mercato: ha monetizzato Romero a un livello impensabile ed è riuscita a migliorare la squadra meglio di ogni altra contendente. Ceduto Gollini, è arrivato un portiere tra i più forti della categoria quale Musso; nel reparto arretrato Demiral è un profilo che potrebbe sposarsi perfettamente con la filosofia orobica e le varie operazioni minori, oltre al blocco integrale di una squadra oliata, la rendono potenzialmente una seria contendente per lo scudetto, che sarebbe di una portata storica in quel di Bergamo.

In seconda fila devo mettere l’Inter. In molti la vorrebbero nel gruppo delle squadre candidate alla retrocessione, ma la situazione è abbastanza chiara: perdere Lukaku e Hakimi significa rinunciare a tanto, ma l’ossatura del team e l’equilibrio di Simone Inzaghi, oltre ai nuovi acquisti che non avranno i nomi dei partenti ma che comunque garantiscono la loro utilità al progetto, rendono la squadra campione d’Italia necessariamente tra le prime della classe, non fosse altro perché è colei alla quale tutte vogliono rubare lo scettro. Per il momento la ritengo la terza forza, ma come al solito parlerà il campo.

LOTTA CHAMPIONS LEAGUE: Milan, Napoli, Lazio, Roma

Anche in questo caso, assolutamente non in ordine di preferenza. Sono quattro squadre che per motivi differenti sono lontane dal poter ambire al primo posto, ma che possono tranquillamente ottenere quel quarto posto che permette di cambiare le sorti di un’intera strategia.
Il Milan parte leggermente favorito, soprattutto perché è l’unica del lotto che ha confermato il suo allenatore in carica e che parte da un’idea di gioco che può avere continuità. Pioli, però, ha perso Donnarumma e Calhanoglu, ritrovandosi con un ottimo portiere quale Maignan ma senza ancora quel trequartista che potrebbe dare il cambio di passo. Giroud e Ibrahimovic sono due certezze realizzative, ma la carta di identità parla chiaro. Insomma, un Milan che ha i mezzi per poter replicare il torneo dello scorso anno, ma che sul mercato ha qualcosa da recriminare, e questo potrebbe portare avanti le tre rivali, rinvigorite dall’arrivo di tre allenatori carismatici e abituati ad ottenere risultati.

Il Napoli di Spalletti ha impressionato nel precampionato e pur senza colpi a effetto sembra una squadra in grado di poter tranquillamente riproporsi per la coppa dei grandi; la Roma di Mourinho ha in Shomurodov e Abraham due potenti armi per l’attacco, a cui si aggiungono Zaniolo (che ha l’opportunità di sbocciare definitivamente) e Rui Patricio, il quale garantisce affidabilità in porta: tutto bene, ma tra le quattro in graduatoria è quella che meno mi convince per l’accesso alla competizione continentale più importante. È infatti la Lazio di Sarri, a mio modo di vedere, la più accreditata insieme ai rossoneri per poter centrare l’obiettivo: il tecnico può portare dinamismo e un gioco spumeggiante; i big sono rimasti, mentre il mercato ha regalato il fedelissimo Hysaj, e i vogliosi di rilancio Pedro e Felipe Anderson.
Indubbiamente, la corsa al quarto posto è da diverso tempo uno degli elementi più accattivanti del nostro campionato. La bagarre sarà sicuramente impegnativa e intrigante.

OUTSIDER: Cagliari

Passata in sordina, i sardi hanno realizzato una delle operazioni più interessanti dell’intera sessione: Strootman è finito al Cagliari in prestito dal Marsiglia ed è un calciatore che, se in vena, può fornire un contributo non indifferente al centrocampo di una squadra guidata da un allenatore poco appariscente ma concreto e che l’anno scorso non si è espressa sui livelli a cui potrebbe assestarsi. Se ci deve essere una sorpresa come sempre accade, questa potrebbe essere l’annata di Semplici.

BLASONATE NEL LIMBO: Bologna, Fiorentina, Genoa, Sampdoria, Torino

Quando parliamo di queste piazze è evidente che non possiamo non considerarle come autorevoli per disputare un campionato con orizzonte Europa League. La realtà, però, è sempre piena di incognite e ognuna di loro ne possiede qualcuna.
Tra tutte, le genovesi sono quelle che potrebbero essere più spensierate e offrire un campionato con qualche sussulto, soprattutto il Grifone che da troppi anni manca l’approdo nella top ten del campionato.
La Fiorentina, trattenendo Vlahovic, potrebbe avere delle carte da giocare, mentre il Bologna ha avuto un esordio da dimenticare, ma sulla carta ha una rosa con la quale dovrebbe comodamente entrare tra le prime 9-10 del torneo. Infine, il Torino ha un allenatore che può dare molto quale Juric, ma restano i nodi del mercato da sciogliere, Belotti su tutti.

DA RIVEDERE: Sassuolo, Udinese e Verona

Sassuolo ed Hellas Verona hanno perso i loro condottieri: ai successori il compito di raggiungere i medesimi risultati, ma oggettivamente il mercato non ha aiutato. I due più grandi rispettivi talenti, Locatelli e Silvestri, sono andati via e dunque cercare di ottenere la salvezza diventa l’imperativo categorico. Proprio il portiere si è trasferito all’Udinese, che ha realizzato un acquisto di spicco, ma che ancora una volta perde i pezzi pregiati, sebbene rigorosamente remunerati. Le tre società in questione hanno dalla loro l’esperienza per poter superare le onde della zona retrocessione, ma si trovano immediatamente a ridosso delle neopromosse.

ZONA SALVEZZA: Spezia, Empoli, Salernitana e Venezia

Oltre alle tre matricole, è stato inserito lo Spezia. I liguri hanno perso Italiano, grande segreto della strepitosa permanenza conquistata lo scorso anno sorprendendo tutti, e adesso il compito di rinnovare l’obiettivo affidato all’ex gloria triplettista Thiago Motta è tra i più complicati della categoria.
Delle altre, quella che personalmente vedo più avanti è la Salernitana: Simy e Bonazzoli hanno un potenziale offensivo teoricamente esplosivo e i loro colpi possono essere fondamentali in coda. Di contro, l’Empoli si affida a Cutrone, mentre i lagunari hanno pescato da tanti campionati internazionali: un rischio da una parte, stuzzicante scelta dall’altra.

Pronti, via: i motori si accendono, il campionato riparte!

 

Indaco32